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Riconosciuto il risarcimento al convivente gay


Telemaco

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Ciao ragazzi. Volevo rendervi partecipi di questa notizia giuridica molto interessante.

Il tribunale di Milano, in una sentenza recentissima, ha per la prima volta riconosciuto la possibilità che il convivente di un soggetto deceduto in un incidente stradale per colpa altrui potesse ottenere il risarcimento dei danni per responsabilità extracontrattuale, con riferimento quindi anche ai danni non patrimoniali dovuti alla perdita del partner... e tutto questo senza che influisse il fatto che la coppia convivente fosse formata da due uomini.

E' stata dunque riconosciuta rilevanza giuridica anche alla convivenza di fatto omosessuale, limitatamente alla responsabilità risarcitoria, sia chiaro; però, per quanto possa apparire un passo decisamente esiguo, si tratta in realtà di una notizia che nel suo piccolo mi sembra comunque positiva, tenendo anche conto che nel nostro ordinamento giuridico qualunque tipologia di coppia di fatto, ANCHE eterosessuale, non gode del benchè minimo riconoscimento legislativo (se non in alcune piccole ipotesi del tutto marginali).

 

http://www.justicetv...-convivente-gay

 

 

.

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Fabio Castorino

Se la politica è bloccata mentre la società si evolve, i giudici devono esercitare una funzione di supplenza, per evitare che le nuove realtà sociali rimangano prive di regolamentazione.

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Verissimo, per fortuna. Ma la giurisprudenza più di tanto non riuscirà a forzare la maglie dell'ordinamento quando alla base vi sono un legislatore retrivo, ignorante e afasico e condizionamenti tali da rendere improponibile qualsiasi riconoscimento delle nuove esigenze sociali nel diritto positivo.

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Purtroppo finché siamo in un sistema di civil law il magistrato deve

attenersi pedissiquamente ai codici.

 

La cosa comica (o forse tragica) è che il mondo gay non è totalmente

contemplato dalla legge, non ci sono norme, nulla di nulla. Il che rispecchia

la matrice cattolica e conservatrice del legislatore italiano per cui il gay

semplicemente "non esiste".

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Sì, ma come sospettavo:

 

Nel caso specifico i danni sono stati riconosciuti in quanto nel corso del processo è emerso che il convivente aveva una relazione stabile e consolidata con la vittima da quasi quindici anni. Inoltre la morte del compagno aveva provocato nell'uomo uno stato depressivo che ha avuto delle ripercussioni negative sulla sua attività lavorativa. I giudici del capoluogo lombardo hanno deciso di accogliere l'orientamento della Cassazione che ha stabilito il risarcimento del danno derivante dalla perdita della persona con cui si condivideva la vita e con cui vi era una stabile comunanza d'intenti e progetti, senza fare nessuna precisazione sull'orientamento sessuale dei due conviventi.
La Suprema Corte ha riconosciuto il danno non in base ad uno status o particolare sesso, ma prendendo in considerazione la sofferenza che viene provocata dalla privazione della persona con si condivideva la vita in una stabile relazione sentimentale e di coabitazione.

 

 

E' un passo avanti, però davvero troppo timido. E del resto non sono i giudici a dover creare diritto...

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persona con si condivideva la vita in una stabile relazione sentimentale e di coabitazione.

 

Questo microscopico spiraglio è ciò che mi lascia un invisibile briciolo di speranza che almeno per via giurisprudenziale la "condivisione di vita in una relazione sentimentale" assuma rilievo costante in queste situazioni così tragiche nelle quali la persona gay resterebbe totalmente priva di tutela se ci rifacesse alle sole norme positive.

Ciò perchè si possono aprire eventuali spazi di applicazione estensiva o analogica di quelle poche norme sulla convivenza di fatto eterosessuale e si possono aprire potenziali spazi di incostituzionalità delle normative vigenti in ambito di diritto di famiglia (con riferimento ai buoni vecchi artt 2 e 3 Cost). Sia chiaro, sono solo ipotesi evanescenti tanto per parlare, ci vorrebbero comunque tempi lunghissimi.

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Bhè, è già qualcosa.E' vero che non dovrebbero essere i giudici a creare diritto, come dice Bry, però effettivamente, se uno fosse nei loro panni, dovrebbe comunque dare una sentenza.In mancanza di leggi apposite sono dovuti ricorrere ad una scelta arbitraria, ma almeno è stata buona :)

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