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Rapporti intergenerazionali


CodiceaBarre

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Oggi a scuola abbiamo letto un passo de La morte a Venezia, la professoressa ha così parlato dei rapporti intergenerazionali. Questo è un riassunto di quanto è stato detto.

 

Se un genitore viene a sapere che il figlio/figlia ventenne ha un compagno/compagna di almeno venti o trent’anni di più, la reazione di solito è:

“Mio figlio/mia figlia potrebbe trovare almeno qualcuno della sua età”

Insomma sembra che tutta la lettura dei fatti è centrata sull’idea che la persona più grande si approfitti del più giovane a fini sessuali.

Secondo la mia prof i ragazzi o le ragazze che si innamorano di persone mature sono consapevoli e cercano un rapporto con persone più grandi, con le quali si trovano maggiormente a loro agio sia dal punto di vista affettivo che intellettuale.

Ha aggiunto poi che c’è sempre chi non riesce a capire questa dinamica e commenta dicendo:

“Ma succede perché non ha conosciuto coetanei, se conoscesse dei ragazzi della sua età ne verrebbe fuori benissimo” e che si dice spesso che i rapporti fra persone divise da molti anni sono una gratifica per i giovani partner che si sentono così padroni della relazione.

Questo ragionamento però secondo lei va contro l’evidenza dei fatti: i partner coinvolti in relazioni di questo tipo si sentono incompresi e valutati negativamente; spesso i più giovani vengono rifiutati dalla persona di cui si sono innamorati perché in genere la persona più grande sa che vivere questi rapporti non è socialmente accettato.

La mia professoressa per chiudere il discorso ha poi citato James Baldwin che diceva: “Qui non c’è nulla da capire, qui c’è tutto da accettare”, lasciando così aperta la discussione.

Voi cosa ne pensate delle relazioni fra persone che hanno molti anni di differenza?

In proposito non ho ancora un’opinione.

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Che normalmente il piu' vecchio è attivo.

No, wait, non era questo che volevi sapere.

Penso che non ci sia nulla di male finchè ci sia qualcosa da dirsi.

A volte, ma dipende dalla coppia, quando la differenza è tanta vengono a mancare gli argomenti, riducendo la relazione ad una condivisione di...presenza?

Mio padre è un tipo giovanile nonostante i 60 anni, e so che ghianda ancora parecchio, penso non avrei problemi a cominciare una relazione con una persona (se "giovanile") 30 anni piu' vecchia di me.

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Che normalmente il piu' vecchio è attivo.

 

:rotfl:

 

La prof secondo me vi ha proposto il libro sbagliato. Lolita di Nabokov, anche se non è un romanzo breve, ha alcune pagine che spiegano esattamente cosa si aspetta un/a giovane da un amante più adulto e viceversa. Te lo consiglio.

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secondo me 20/30 anni cominciano a diventare un po' troppi, sono abbastanza scettico. Esisteranno sicuro le eccezioni, ma credo che in generale i bisogni delle due persone siano completamente divergenti. Capisco anche che un ragazzo giovane soprattutto se inesperto magari possa essere attratto dall'esperienza e dalla maturità di un uomo, o idem anche nel caso di una coppia eterosessuale. Ma quello che mi chiedo è quanto possa essere maturo un cinquantenne che prende in considerazione un ventenne. Comunque mi sentirei piuttosto a disagio a stare con una persona che ha l'età di mio papà.

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La cosa che mi piace dei rapporti intergenerazionali

è che entrambi si sentono "speciali".

 

Il maturo è pronto a vantarsi con gli amici

della sua "carne fresca", chiara dimostrazione

di quanto lui sia ancora giovanile e vitale.

 

Il giovane se ne vanta altrettanto;

esaltato di piacere a una persona così esperta,

segno inequivocabile che in lui

il maturo ha ravvisato una peculiare maturità.

 

Che normalmente il piu' vecchio è attivo.

 

Si vede che sei una persona buona, Mina.

La prima cosa che ho pensato io è stata:

"Che normalmente il più vecchio è ricco"

:D

 

Scherzi a parte, conosco una coppia con 30 anni di differenza

e francamente posso parlarne solo bene.

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Mah...preferisco non giudicare mai nessuno e secondo me se uno è innamorato l'età non conta nulla...ci si puo innamorare benissimo di chi ha 30 0 40 anni di piu alcuni preferiscono la persona matura perchè appunto è matura e quindi ha una serie di caratteristiche che noi 20enni non abbiamo. inoltre non tutti i gay sono "fissati" con la bellezza e la giovinezza ci sono anche gay che apprezzano virtù come la saggezza, l'affettività, la maturità, la sicurezza, la fedeltà, tutte cose che spesso solo un maturo puo dare poi certo ci sono le eccezioni che confermano la regola però l'amore è bellissimo e va vissuto senza se e senza ma già è così difficile innamorarsi , ancora piu difficile costruire una relazione se poi ci mettiamo afare pure considerazioni anagrafiche...per me basta che si è adulti e consenzienti, tutto il resto è decorativo. E non dimentichiamo che oggi le età non coincidono piu con quelle del passato, un 60enne di oggi se ha cura di se equivale a un quarantenne di 50 anni fa.

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OT: Questo argomento è puntuale tanto quanto "le coppie aperte"

A volte, ma dipende dalla coppia, quando la differenza è tanta vengono a mancare gli argomenti

Bhè a volte può capitare, ci mancherebbe altro, ma hai mai visto una coppia del genere che non ha argomenti su cui discutere?

Credo che questi siano i soliti luoghi comuni...

 

 

 

La cosa che mi piace dei rapporti intergenerazionali

è che entrambi si sentono "speciali".

 

Il maturo è pronto a vantarsi con gli amici

della sua "carne fresca", chiara dimostrazione

di quanto lui sia ancora giovanile e vitale.

 

Il giovane se ne vanta altrettanto;

esaltato di piacere a una persona così esperta,

segno inequivocabile che in lui

il maturo ha ravvisato una peculiare maturità.

Ma stai parlando di due persone che cercano solamente una scopata o persone che si amano?

Perchè non ho mai sentito in una relazione intergenerazionale che i due vanno in giro a vantarsi...

 

Che normalmente il piu' vecchio è attivo.

Si vede che sei una persona buona, Mina.

 

Ancora una volta... Si vede che andate per luoghi comuni.

Conosco una sola coppia intergenerazionale così, le altre sono tutt'altro.

Non capisco questo paragone, vedete un esempio del forum: Fenix73

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Boh, probabilmente sono casi particolari.

Pensare di stare con una persona più vecchia di me di 30 anni mi blocca, mi sembra di stare con mio padre.

Al massimo ce se può fare una prova tanto per non avere rimpianti.

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Dogville, ci pensi?

Se la differenza d'età è poca,

ti potrebbe sembrare di stare con tuo fratello!

Brrrr.... :D

 

Perchè non ho mai sentito in una relazione intergenerazionale che i due vanno in giro a vantarsi...

 

Beh, è un peccato.

Trovo sia molto dolce vantarsi del proprio compagno.

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Dogville, ci pensi?

Se la differenza d'età è poca,

ti potrebbe sembrare di stare con tuo fratello!

Brrrr.... :D

 

 

ma non ho fratelli, quindi non posso associarlo a nessuna figura.

Ma fidati se ne avessi avuto uno probabilmente, forse, mi sarebbe capitato.

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Ma sù! Non possiamo mica essere così perversi

da associare possibili partner a parenti, per fasce d'età!

Il mio ragazzo ha 4 fratelli maschi,

era statisticamente improbabile

che io non avessi un'età simile a nessuno di loro! :)

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Il mio ragazzo ha 4 fratelli maschi,

Minchia

 

In ogni caso non sono certo di questa cosa del fratell,

probabilmente sono esagerato io dato che non mi è mai successo,

ma non nego che 30 anni di differenza di età mi metterebbero in difficoltà e parecchio.

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Possiamo dire che sia una questione estetica, almeno?

 

Io ignoro se mi sentirei o meno in difficoltà,

ignoro se mi ricorderebbero mio padre o mio zio;

mi è invece ben chiaro che fisicamente non mi attraggono

e - per molti versi - neppure caratterialmente.

 

Qualcuno che ti tratterà in modo paternalistico

o che pretenderà di essere trattato come un bambino;

probabilmente ti capiterà a prescindere dalla sua età

(a volte bastano 5 anni di distanza

per sentirsi dire: "Eh, io alla tua età...!"

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si in effetti hai perfettamente ragione, ma in verità credo di non aver bisogno di un papino,

forse è per questo che parto già condizionato dal fatto di non poter stare con una persona molto più grande.

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Io penso che, no, non mi fanno impazzire. Ma comprendo anche chi ci sta. Ma nel caso, proprio nel caso, io mi vanterei. A prescindere che mi vanterei di qualsiasi compagno possa avere affianco XD

Però ecco, fino a 20 anni di differenza potrebbe andare, 30 - per manny - è un no categorico. Coi 40enni ci parlo, e non è che non ci sia da dirsi, chiunque ha qualcosa da dirti se ha fatto scelte diverse dalle tue, perciò, anche mio nonno ha un sacco di cose da dirmi.

Il fatto è che, riquotando almadel, basta poco di più per sentirsi dire che: Ai miei tempi... Perciò armatevi di pazienza, scappa di dirlo XD

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Io penso che se la relazione c'è ed è stabile e felice vuol dire che soddisfa entrambi i partner e la differenza di età c'entra poco. Se due persone con una differenza di età molto notevole stanno insieme è probabilmente perché si trovano e non vedo perché la loro relazione dovrebbe esser mal giudicata dalle persone esterne.

 

L'unico problema che si potrebbe creare lo vedo al di fuori della coppia. Quando è ora di aver amici in comune. Il fatto che uno stia con uno più grande di lui di 30 anni non significa necessariamente che ami frequentare gente tanto più anziana, come è vero il contrario.

 

A parte pochissimi casi non credo comunque che le persone che hanno una relazione con una persona tanto più grande abbiano cercato apposta una relazione del genere. Credo che sian cose che capitano per caso e forse potrebbero capitare a tutti.

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Sarebbe interessante in effetti, anche per cambiare, sentire qualcosa sulle coppie

intergenerazionali lesbiche, che non mancano...qualcuna ne conosce o ha provato

l'esperienza e ci vuole dire qualcosa?

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Infatti la mia compagna e io ci passiamo cinque anni, ma io in città ero avanti sui tempi e lei in provincia praticamente è stata molto più immersa negli anni ottanta (che io manco ho visto di striscio) - quindi mi dice sempre 'ai miei tempi', e sarebbe da prenderla in giro, sì.

Stranamente di coppe lesbiche intergenerazionali non ne conosco, tutte le mie amiche stanno sempre con coetanee, in modo molto equilibrato. Comunque questo topic andrebbe unito ad uno omonimo in Amore&Relazioni, penso.

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Beh, è un peccato.

Trovo sia molto dolce vantarsi del proprio compagno.

Trovo molto dolce invece parlare sempre del mio ragazzo in sua assenza, anche se magari alla persona che ti ascolta non gliene sbatte un cavolo.

Trovo molto dolce quindi elogiare e parlar bene di lui e non vantarmi di avere lui.. che sembra più che io mi stia vantando di avere/possedere un qualcosa.

 

si in effetti hai perfettamente ragione, ma in verità credo di non aver bisogno di un papino,

forse è per questo che parto già condizionato dal fatto di non poter stare con una persona molto più grande.

Ma la cosa che molti non capiscono è che molte volte i due partner non sono alla ricerca di un papino o di un figlioletto.

Quindi partire condizionati vuol dire partire con pregiudizi che possa accadere questo, e molte coppie non lo vogliono mica...

 

La figura paterna, a parte casi particolari di morte o assenza del genitore, rimane attribuita al padre biologico,

il partner più giovane vuole solo trovare un uomo da amare e viceversa, l'uomo vuole solo trovare una persona da amare e non da accudire.

 

 

Io penso che se la relazione c'è ed è stabile e felice vuol dire che soddisfa entrambi i partner e la differenza di età c'entra poco. Se due persone con una differenza di età molto notevole stanno insieme è probabilmente perché si trovano e non vedo perché la loro relazione dovrebbe esser mal giudicata dalle persone esterne.

Quotone

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La cosa più interessante mi sembra il discorso della professoressa, che rischia di rimanere esterno alla discussione di questo

topic, mentre invece contiene molte affermazioni meditate, e spunti interessanti.

 

È un discorso che va in direzione contraria al moralismo dei giovani e dei giovanissimi, che mai come nel presente mi sembra

molto accentuato; e particolarmente nei gay e nelle lesbiche (forse più nei gay?), per un'ovvia ragione: essendo oggetto di un

interdetto sociale, essi fanno il possibile per riscattarsi mostrando di essere in linea con i parametri morali comuni e del

politicamente corretto.

 

L'amore di un ragazzo o una ragazza per una persona notevolmente più grande è spesso negato o svalutato come infatuazione

sciocca o sbagliata dall'adulto (che sia un rappresentante della società adulta, o proprio l'amato) il quale assume il biasimo o

la condanna sociale - dice la prof. Si può aggiungere che se il giovane è un maschio, e l'adulto una donna, quest'ultima potrà

essere oggetto di una persecuzione e del livore di tutto un'ambiente. La ritorsione che se ognuno dei due stesse con i coetanei

non avrebbe bisogno di andare a cercare strani rapporti, è tristissima, oltre che recintante, e un po' troppo banale l'associazione

dell'adulto/a con il padre o la madre. È però comprensibile: la madre funge da modello della moglie, lo trasmette ai maschi etero,

e l'associazione in parola è solo il risvolto di questa funzione 'eterosessualizzante' delle figure dei genitori.

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io non capisco poi perchè quello piu anziano debba essere vissuto come "papi"...lo dicono tutti i gay moralisti su questo tipo di rapporto "differenziale": "non ho bisogno di un padre", che poi questa affermazione, a buon intenditore, dice più

cose sull'omosessualità che tanti proclami...vabbè senza fare tanta psicanalisi, voglio solo dire che la persona che ha 20 o 30 anni di piu non è sempre la piu matura quindi non è che il piu anziano debba fungere necessariamente da padre e comunque il padre lo può fare solo chi ti ha cresciuto da piccolo, chi incontri una volta maggiorenne, anche se ha 60 anni di differenza al massimo puo fare da "maestro" se ne ha le capacità. Per il resto quoto che tanti gay ormai vogliono sempre piu assimilarsi alla morale corrente per essere accettati ormai l'unica morale è il politicamente corretto di cui parla Isher, che poi non è una morale ma solo una convenzione che talvolta irrita per i suoi eccessi di stupidità e ipocrisia come tutte le convenzioni che hanno perso carica innovativa e sono oramai vuote.

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voglio solo dire che la persona che ha 20 o 30 anni di piu non è sempre la piu matura

 

forse è proprio questo il punto. Non credo che potrei stare con una persona di 20/30 anni più grande di me, sapendo che siamo allo stesso livello di maturità o che addirittura io sono più maturo, non riuscirei ad avere molta stima di lui. E se avesse effettivamente una maturità maggiore, mi chiedo cosa dovrebbe farsene di me. Con questo ripeto esisteranno le eccezioni, ci saranno coppie con un notevole differenziale di età felicissime e sono molto contento per loro, ma credo che io non riuscirei a portare avanti una relazione del genere. E non è un discorso di accodarsi alla morale corrente o di aver paura del pensiero della gente, perchè a sto punto rinnegherei anche di essere gay. E' solo che se ci penso non è quello che voglio. Sono anche consapevole che ora dopo quello che ho detto, come una specie di punizione divina, mi innamorerò di un cinquantenne :P

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Beh, ma non è che la maturità è una roba a crescita esponenziale. Io credo che a 60 anni avrò la maturità che ho ora. Avrò al massimo esperienze in più sulle spalle, ma non più maturità.

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forse è proprio questo il punto. Non credo che potrei stare con una persona di 20/30 anni più grande di me, sapendo che siamo allo stesso livello di maturità o che addirittura io sono più maturo, non riuscirei ad avere molta stima di lui. :P

 

Ma è solo una rara eccezione. In genere la persona di 20-30 anni piu grande è piu matura, di fatto! E' molto difficile che crescendo non si maturi. Spesso poi l'immaturità coincide con il giovanilismo di molti 60enni e 70enni che si sentono più giovani e fanno gli immaturi per sintonizzarsi meglio con il partner più giovane, ma in realtà non sono immaturi giocano solo a fare i giovanotti.

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Mooncat Bluerose

Anch'io penso che le coppie intergenerazionali siano spesso vittime di pregiudizi da parte di chi le osserva dall'esterno.

Principalmente mi pare che venga criticata la persona più grande di età, molte volte per invidia nei suoi confronti, accusandola di approfittarsi della giovinezza del partner che viene associata all'inesperienza (collegamento che per me non è poi tanto vero visto che ci sono parecchi ventenni molto più navigati di un quarantenne) e alla facilità di condizionamento (cosa che però mi sembra una questione più legata al carattere che all'età).

In maniera secondaria invece c'è chi insinua che il più giovane possa avere da una relazione simile un tornaconto di tipo economico (vedi quello che ha scritto Almadel in risposta a Mina) o comunque materiale.

Tutte queste opinioni però vengono espresse appunto da persone che non essendo coinvolte in una storia paragonabile a quella che osteggiano non possono comprenderla e alla fine ripiegano su un moralismo becero per semplice pigrizia mentale, per voler dar fiato alla bocca senza sforzarsi di approfondire.

Da questo punto di vista credo che le persone omosessuali si dimostrino di mentalità più elastica, anche perchè non mi sembra abbia molto senso criticare delle scelte sentimentali quando le nostre stesse vengono continuamente messe in discussione da un sistema tarato per i rapporti uomo-donna dove noi siamo costantemente l'eccezione.

Per me la nascita di una coppia è un venirsi incontro e se c'è qualcosa che spinge due persone l'una nella direzione dell'altra nessuno ha il diritto di mettersi in mezzo a malignare con la sua disapprovazione.

In verità non credo che la questione della differenza di età sia un caso, nel senso che secondo me il rivolgersi verso qualcuno più grande o più piccolo mi sembra più un obiettivo preciso che una semplice coincidenza.

A volte capita frequentando i propri coetanei di sentirsi come in terra straniera, di non percepire una base comune di interessi o di attitudini.

Nel momento in cui si sente questo vuoto e si cerca qualcuno che possa colmarlo intervengono a dare indicazioni gli stereotipi che attribuiscono determinate qualità a soggetti di una certa fascia di età.

Per esempio i cinquantenni possono essere pensati come persone pienamente inserite nel mondo del lavoro e quindi con una posizione stabile a livello economico e sociale, indipendenti dalla famiglia di origine e con un bagaglio di esperienze tale da muoversi con una certa sicurezza in ambito sessuale e sentimentale.

Di contro invece un ventenne può essere immaginato come un individuo dinamico, in trasformazione, che si butta con entusiasmo nelle novità e che non ha il desiderio di fossilizzarsi in un posto fisso ma vuole crescere nello spirito e visitare quanti più luoghi e persone possibili perchè solo "conoscendo" può fare delle scelte veramente consapevoli.

Quindi può accadere che un cinquantenne stufo della solita routine, delle stesse facce e dei discorsi sempre uguali cerchi qualcuno che gli movimenti la vita, che gli faccia sentire il brivido di piacere di una nuova scoperta, il gusto di agire con leggerezza e con un po' di incoscienza, che gli faccia sognare di poter ancora cambiare.

Ed allora, prendendo in considerazione la schiera dei coetanei tra i quali è probabile che vi siano persone disilluse e stanche con i suoi stessi desideri ma incapaci di realizzarli, è facile che rivolga le proprie attenzioni verso dei ventenni che ai suoi occhi hanno proprio quel qualcosa di cui sente la necessità per completarsi e ritrovare equilibrio e benessere.

Questo comunque è solo uno scenario ipotetico (ed anche piuttosto banale) che si potrebbe tranquillamente ribaltare ponendo che sia il giovane ad essere stanco dei continui cambiamenti ed a voler una persona che possa essere un punto d'appoggio forte e rassicurante, l'ho portato solamente come esempio di come a mio avviso la scelta di un partner di una certa età sia mirata in base a ciò che si desidera, questo senza voler togliere che ci siano cinquantenni giovanili e ventenni calmi e posati, ma ragionare per stereotipi è più facile e la via più semplice è quella che sovente viene preferita.

Un incontro casuale tra due persone di generazioni diverse che inizino ad interessarsi in maniera non premeditata l'uno all'altro mi sembra una eventualità poco probabile, forse questa mia sensazione dipende dalle persone che ho conosciuto io ma non mi è mai capitato di sentire di colleghi di lavoro o di amici di amici o di amici di famiglia che abbiano iniziato una relazione con un collega o amico molto più vecchio o più giovane senza che la sua tipologia di età (intesa come aspetto fisico o caratteriale più che anagrafico) fosse già nel loro target.

Rifiutare una relazione per paura delle critiche che ne potrebbero venire mi sembra stupido, è già così difficile andare d'accordo che ci manca solo di farsi mettere i bastoni tra le ruote da qualcuno che non c'entra niente.

Per quanto riguarda invece il fatto che ci possa essere uno dei due soggetti dominante nel rapporto rispetto all'altro, beh, anche qui non mi pare c'entri l'età ma la predisposizione d'animo, la cosa deve essere gratificante per entrambi altrimenti non ha senso di esistere.

Certo il salto generazionale può portare ad avere dei punti di vista molto differenti ma per me è una cosa positiva purchè nessuno cerchi di imporre niente all'altro nè si rifiuti di ascoltare idee diverse dalle sue, ci può essere sicuramente un dialogo altrettanto buono o pessimo come quello tra due coetanei.

Per le amicizie all'inizio ognuno ha le sue ed è bene che se le mantenga, poi come coppia ci si può alternare a frequentare una volta un gruppo e quella dopo l'altro oppure si può uscire ogni tanto separatamente e trascorrere il resto del tempo insieme da soli, certo è difficile che si formi una compagnia unica ma ci possono essere comunque delle persone che risultano simpatiche anche tra gli amici del compagno e che possono aiutare ad integrarsi nell'altro gruppo nonostante la differenza di età, anzi, se sono veramente amici dovrebbero fare quanto più possibile per favorire l'unione della coppia e non sarebbe giusto dover rinunciare al proprio giro di frequentazioni perchè incompatibile con la relazione che si sta vivendo, farebbe del male sia ai singoli che al rapporto che potrebbe tendersi fino a spezzarsi, mi sembra una cattiveria che ci si potrebbe tranquillamente risparmiare.

Sulla maturità della scelta di un giovane che inizia una storia con una persona molto più grande per me non ha senso discutere, fosse anche una decisione impulsiva e per nulla meditata dal mio punto di vista ha tutto il diritto di essere intrapresa se c'è del sentimento, se anche dovesse rivelarsi un errore bisogna pensare che è importante anche sbagliare per quanto male possa fare, e la stessa cosa vale anche nei confronti del più vecchio perchè fidarsi è sempre un rischio e per accettarlo secondo me conta più la posta in gioco che l'esperienza del giocatore.

Gli atteggiamenti paternalistici o filiali che le persone coinvolte in un rapporto intergenerazionale possono avere non hanno nulla a che vedere con i veri legami di parentela e penso che non ci sia motivo per cui vadano in conflitto con essi creando situazioni di imbarazzo, come sottolineato da alcuni basta anche una differenza d'età minima per sentirsi dire la frase "ai miei tempi..." e non è impossibile che sia la persona più giovane ad essere protettiva nei confronti dell'altro, ci possono essere dei paragoni a livello fisico quando l'età è simile a quella di un familiare ma sono delle figure talmente distinte che per me non c'è da aver paura che in qualche modo le due immagini si sovrappongano, si assomigliano solo perchè si tratta sempre di amore anche se di due forme totalmente differenti.

Le esperienze fanno maturare ed io purtroppo non posso vantarmi di averne avute molte (per mia scelta) per cui mi rendo conto di vedere con occhi piuttosto ingenui, ma al di là di quelli che possono essere i gusti personali (che sono tutti rispettabilissimi) credo che si debba stare attenti a non sminuire il valore dell'affetto che può legare le persone e a non fare delle esclusioni categoriche perchè la vita è così imprevedibile che si rischia sempre di essere smentiti da una "punizione divina"! :D

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Per non avere molte esperienze ti sei espresso veramente benissimo.

"Si vede che sei una persona buona, Mooncat Bluerose".

 

Per le amicizie all'inizio ognuno ha le sue ed è bene che se le mantenga, poi come coppia ci si può alternare a frequentare una volta un gruppo e quella dopo l'altro oppure si può uscire ogni tanto separatamente e trascorrere il resto del tempo insieme da soli, certo è difficile che si formi una compagnia unica ma ci possono essere comunque delle persone che risultano simpatiche anche tra gli amici del compagno e che possono aiutare ad integrarsi nell'altro gruppo nonostante la differenza di età, anzi, se sono veramente amici dovrebbero fare quanto più possibile per favorire l'unione della coppia e non sarebbe giusto dover rinunciare al proprio giro di frequentazioni perchè incompatibile con la relazione che si sta vivendo, farebbe del male sia ai singoli che al rapporto che potrebbe tendersi fino a spezzarsi, mi sembra una cattiveria che ci si potrebbe tranquillamente risparmiare.

Il mio ragazzo ed io viviamo una storia quasi intergenerazionale.

Per le amicizie abbiamo semplicemente continuato a coltivare quelle che avevamo e in più ce ne siamo fatte di nuove assieme, in modo tale da uscire tutti quanti assieme tranquillamente.

Ovviamente nel gruppo ci sono età differenti :)

 

 

 

Sulla maturità della scelta di un giovane che inizia una storia con una persona molto più grande per me non ha senso discutere, fosse anche una decisione impulsiva e per nulla meditata dal mio punto di vista ha tutto il diritto di essere intrapresa se c'è del sentimento, se anche dovesse rivelarsi un errore bisogna pensare che è importante anche sbagliare per quanto male possa fare, e la stessa cosa vale anche nei confronti del più vecchio perchè fidarsi è sempre un rischio e per accettarlo secondo me conta più la posta in gioco che l'esperienza del giocatore.

Ma infatti io e ovviamente anche lui, ci siamo innamorati, che dovevamo fare? Evitarci? Perché? Solo per i pregiudizi della gente?

Abbiamo rischiato, abbiamo valutato e non ce ne è fregato un cazzo.

Quando ci siamo conosciuti poi, io credevo fosse più piccolo di almeno 7anni e lui credeva fossi più grande di 2 anni, ma non è che andavo a guardarmi per forza gli adulti, semplicemente lui mi ha colpito e non ci ho capito più niente.

 

 

sentirsi dire la frase "ai miei tempi..."

Ma che male c'è a sentirsi dire: "ai miei tempi?" Quando me la dice (che poi mi dice: quando ero piccino :lovesaw:) io ascolto volentieri il suo passato.

Anzi.. lo stesso capita a me di raccontargli "i miei tempi" che sicuramente non ha vissuto come li ho vissuti io perché più grande.

 

 

credo che si debba stare attenti a non sminuire il valore dell'affetto che può legare le persone e a non fare delle esclusioni categoriche

esatto

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Mooncat Bluerose

Per non avere molte esperienze ti sei espresso veramente benissimo.

"Si vede che sei una persona buona, Mooncat Bluerose".

 

Grazie Zigulì, sei molto dolce (del resto con un nickname così c'era da aspettarselo), domani corro in farmacia a comprarti! :D

 

ziguli.jpg

 

Un bacio! :P

 

Il mio ragazzo ed io viviamo una storia quasi intergenerazionale.

Per le amicizie abbiamo semplicemente continuato a coltivare quelle che avevamo e in più ce ne siamo fatte di nuove assieme, in modo tale da uscire tutti quanti assieme tranquillamente.

Ovviamente nel gruppo ci sono età differenti :)

 

Piccola curosità leggermente off topic: è vero che le coppie (intergenerazionali o meno) quando stringono nuove amicizie tendono a prediligere altre coppie piuttosto che dei singoli?

E' una cosa di cui mi aveva parlato tempo fa una persona e mi interessava sapere se era solo una sua opinione personale o un'idea diffusa in maniera più estesa.

Forse si pensa che avendo a che fare con altre persone che hanno una storia ci siano più elementi in comune, che sia più facile comprendersi specie per quanto riguarda l'esigenza di ritagliarsi degli spazi di tempo per vivere il rapporto in intimità col proprio partner invece che in mezzo al gruppo di amici?

Può darsi che i singoli possano dimostrarsi più gelosi e possessivi sentendosi in qualche modo esclusi, messi da parte, in secondo piano per quanto riguarda gli affetti?

A volte ho l'impressione che molte delle critiche mosse verso le coppie, comprese quelle riguardanti la differenza di età, nascano proprio da sentimenti come questi, come se si cercasse di richiamare le persone all'interno del territorio di appartenenza del proprio gruppo sociale per averne maggiormente il controllo.

 

Ma che male c'è a sentirsi dire: "ai miei tempi?" Quando me la dice (che poi mi dice: quando ero piccino :lovesaw:) io ascolto volentieri il suo passato.

Anzi.. lo stesso capita a me di raccontargli "i miei tempi" che sicuramente non ha vissuto come li ho vissuti io perché più grande.

 

Beh, forse più che la frase in sè stessa sono la frequenza ed il contesto in cui viene ripetuta che può farla risultare fastidiosa, un racconto del vissuto della persona amata credo sia interessante perchè aiuta a conoscerla meglio, è un arricchimento tramite l'esperienza dell'altro, ma se lo si usa per fare della retorica allora può essere pesante da sostenere e alla fine può scappare anche la pazienza.

Ricordare i vecchi tempi va bene ma ricordarsi di prestare attenzione al partner è anche meglio, se alza gli occhi al cielo non sempre è per ringraziarlo di avervi fatto incontrare! :D

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Devo ammettere che molti spunti di questo topic sono molto interessanti. Col mio ragazzo c'è una differenza di 10 anni e penso che si sia capito dai miei messaggi nel forum che questo non è mai stato un problema tra di noi, anzi penso che ci completi e ci arricchisca a vicenda. Tuttavia la questione degli amici è abbastanza spinosa e a volte difficile da gestire, già a volte è difficile far conciliare le amicizie di 1 coppia coetanea se ci aggiungiamo anche le differenze di età non è che aiuti molto!:) In realtà ognuno frequenta liberamente le proprie amicizie, ma è impossibile fondere le 2 compagnie di età diverse, per qualche occasione si esce tutti assieme, ma i risultati sono abbastanza 'freddi', così più che ostinarci a unire per forza le 2 cose ci limitiamo a uscire alternativamente tra le 2 compagnie. Ero convintissimo che al limite saremmo usciti ognuno con la propria compagnia non uscendo più di qualche sera in coppia, ma che dirvi... in pratica lo faccio rarissimamente e non ho intenzione di andare da nessuna parte in gruppo se non c'è il mio compagno. Non per posessione o chissà quale altra stupida teoria, ma per il semplice fatto che siamo una coppia e ho il piacere di condividere con lui tutto. Conosco una coppia in cui lui è più grande di 20 anni e il suo ragazzo ne ha 20 (fate voi i conti :P), il più giovane va deliberatemente molte sere coi suoi amici raggiungendo il suo ragazzo al limite a notte fonda o quando ha 'finito' coi suoi amici. Diritto del giovane a godersi la sua giovinezza coi suoi giovani amici?Maturità della persona più adulta a capire che il più giovane ha determinati bisogni ed esigenze?Senz'ombra di dubbio, ma mi chiedo che senso ha stare in coppia se poi si condivide così poco?

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La tendenza per la quale le coppie tendono a frequentare altre coppie c'è, ma non

è legata alla differenza d'età...quanto all'età vera e propria. E' una tendenza più

accentuata tra gli etero ( certo a 20 anni si vede poco...e per i gay forse anche a

30 ) e la differenza di età si limita a farla vivere-vedere in anticipo al ventenne.

 

Per quanto riguarda la condivisione del tempo libero, non esiste una ricetta valida

per ogni coppia. Degli spazi lasciati alla gestione del singolo secondo me vanno

lasciati, pena il rischio che la coppia diventi soffocante ma molto dipende dalla

percezione soggettiva di ognuno ( peraltro vale nella stessa misura per la coppia

in cui convivano che sò...il discotecaro e il cinefilo, cioè persone con delle passioni

diverse. Forse trascinare il partner alla retrospettiva sul cinema coreano anni '50,

sottotitolata, può essere eccessivo, andare al cinema no... )

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