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Boicottare gli editori italiani.


calvin2010

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Oggi stavo cercando un libro: Will Grayson, Will Grayson ed ho scoperto che è edito

da PIEMME, la stessa casa editrice che pubblica i libri di un noto "ex-gay."

La cosa mi ha fatto riflettere e considerando che già da tempo leggo libri in inglese

(quelli che in Italia non vengono pubblicati) ho deciso di smettere del tutto di leggere i

libri in italiano. Mi rifiuto di dare i mie soldi ad un editore come PIEMME o ancora peggio

Mondadori.

Sono stufo di trovare nei libri prefazioni di gente schifosa come Walter Siti.

Naturalmente è possibile che anche gli editori amricani non siano perfetti, ma certamente

negli usa il mondo dell'editoria non è marcio come quello italiano.

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Cos'ha la Piemme che non va?

 

Chi è il noto ex gay?

 

Chi è Luca?

 

Mi capita di aiutare nelle traduzioni una carissima amica. Trovo che fare la traduzione di un testo letterario sia addirittura più difficile di scriverlo. Per lo più i traduttori sono trattati malissimo e pagati peggio. Perché dico questo? Non lo so.

 

Comunque è questione di tempo e le case editrici faranno la fine delle case discografiche.

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Di quel demente di un "ex-gay" ometto il nome perchè sono convinto

che come tutti quelli che condividono la sua malattia mentale sia

masochista in maniera patologica e passi il tempo su internet a

cercare commenti su di lui.

 

Comunque quello delle traduzioni è un altro problema importante.

Sono stufo anche di trovare il termine "outing" al posto di "coming out"!

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Ho letto poco e male Siti, ma da quel che ho letto di lui mi son fatto l'idea che sia una persona modesta,

limitata, prevedibile in quelle idee che esprime e che lui riterrà punti di forza, e poco interessante.

 

Quanto a certe prefazioni italiane, ricordo che la prefazione di Giulio Giorello a un libro importante di Judith

Butler, libro che per parecchi anni è stato il solo ad essere tradotto in italiano della teorica queer americana,

non è mai detto che la Butler è lesbica, che è una teorica e rappresentante della queer theory: anzi

quest'ultima espressione non è mai usata. Dalla prefazione sembra quasi trattarsi di una femminista.

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da notare che adesso fa parte della mondadori e con questo il circolo si chiude... beh per fortuna che io posso usare anche un altro modo per leggere libri che mi evita, in certi casi, di doverli comprare.

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Di quel demente di un "ex-gay" ometto il nome perchè sono convinto

che come tutti quelli che condividono la sua malattia mentale sia

masochista in maniera patologica e passi il tempo su internet a

cercare commenti su di lui.

 

ahah hai fatto l'esatto screening di G.Allevi, che da quando è uscito non fa altro che infestare forum di musica classica

in cerca di consensi che non avrà mai

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Calvin, la tua mi sembra una scelta che personalmente accetto, ma non condivido.

Posso capire che determinati libri non ti interessino, o determinate collane/case editrici non ti piacciano più come prima per il differente taglio che è stato loro dato, ma arrivare a dire di boicottare in toto gli editori italiani mi pare troppo.

E' un tuo diritto scegliere di non comprare più testi editi Piemme (o Mondadori), ma così facendo escluderesti dalla tua scelta quasi la metà della nostra tradizione letteraria italiana!

Personalmente preferisco dedicarmi alla lettura della nostra cultura, che ha fondato l'identità del nostro Paese (con tutte i pregi e difetti del caso).

Che poi esistano molte case editrici migliori di Mondadori non lo metto in dubbio!

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Beh, non tutti gli editori italiani sono omofobi o anti-gay.

 

Ti segnalo questa piccola casa editrice da cui ho comprato qualche libro a tematica LGBT e femminista

http://www.ilditoelaluna.com/

 

Forse è un po' più mirato al mondo lesbo e femminista, ma potresti trovarci comunque qualcosa di interessante

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Un'ottima alternativa al boicottaggio è comprare i libri usati alle librerie che li vendono o alle bancarelle.

Così si può avere la possibilità di leggere cose pubblicate da editori di cui non si condivide la politica, senza che questi ci guadagnino un soldo. :P

 

Peccato sapere queste cose della Piemme, però: la mia collezione di Michael Connelly ne risentirà. :/

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Prima di leggere questo topic non sapevo nulla del fatto che la Piemme fosse anti gay, ma dopo essermi informato non capisco perché stupirsi. Il nostro pese è anti gay!

Scherzi a parte, boicottare gli editori non credo serva a molto, per cento persone che non comprano libri Piemme ce ne saranno altre mille che li comprano. Ci si può invece fornire da altre case editrici che pubblicano libri gay o come ha suggerito Quint comprare libri usati, oppure rifornirsi on line tramite negozi virtuali che offrono tante opportunità.

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@ tancredi: Della tradizione letteraria italiana ho già letto anche

troppo e come dicono quint e codiceabarre ci sono i libri usati

e soprattutto le biblioteche.

 

@ Frattaglia: ovviamente tenderei a escludere dal boicottaggio le

case editrici specializzate come Il Dito E La Luna, Playground,

Lo Stampatello ecc.

 

@ quint: "comprare i libri usati alle librerie che li vendono o alle bancarelle"

è boicottare gli editori. :)

 

@ Codiceabarre: Non è necessario che "serva a qualcosa" perchè ne valga

la pena. Lo si può fare semplicemente per una questione di orgoglio.

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aggiungo: io sono estremamente contrario al non leggere un libro che ci interessa se questo viene pubblicato da una casa editrice avversa (comunque ci sono altri modi per leggere senza dare soldi)

sono molto favorevole nel boicottare case editrici quando si deve scegliere, ad esempio, un libro anzichè un altro.

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@ Codiceabarre: Non è necessario che "serva a qualcosa" perchè ne valga

la pena. Lo si può fare semplicemente per una questione di orgoglio.

 

Ne ha uccisi più l'orgoglio delle guerre, pestilenze, carestie, matrimoni e figli...

Le motivazioni per boicottare un editore devono essere più concrete che non il fatto che pubblichi un libro di una persona molto discutibile.

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Ne ha uccisi più l'orgoglio delle guerre, pestilenze, carestie, matrimoni e figli...

Le motivazioni per boicottare un editore devono essere più concrete che non il fatto che pubblichi un libro di una persona molto discutibile.

 

Forse tu non hai familiarità con il concetto di "orgoglio gay."

Scusa, ma non ho proprio il tempo per farti un corso accelerato.

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aggiungo: io sono estremamente contrario al non leggere un libro che ci interessa se questo viene pubblicato da una casa editrice avversa (comunque ci sono altri modi per leggere senza dare soldi)

sono molto favorevole nel boicottare case editrici quando si deve scegliere, ad esempio, un libro anzichè un altro.

Beh, esistono le biblioteche, le bancarelle oppure i prestiti o chi vende libri dopo averli letti. Però si, ti capisco (poi io sono una gran compratrice di libri!)

 

 

In realtà io di mio sto cercando di boicottare la Mondadori (la piemme non ho proprio motivo di comprarla) ma non per una questione di diritti gay ma per un discorso generale legato al suo proprietario... Il problema è che ha un sacco di libri interessanti e quindi qualche volta soffrendo ne compro, però se anche io cerco un libro di narrativa in generale ovviamente tendo a rivolgermi ad altro :)

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Forse tu non hai familiarità con il concetto di "orgoglio gay."

Scusa, ma non ho proprio il tempo per farti un corso accelerato.

Ho solo 15 anni e ho ancora tante cose da imparare, con il tempo imparerò anche a capire il concetto di orgoglio gay.

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Boicottere la piemme perché pubblica un libro di un ex gay che cozza con l'aver pubblicato un romanzo queer, e farlo per orgoglio gay, non è un ragionamento che fila secondo me.

Nel senso, non è che è l'editore (Che può benissimo pubblicare quel che vuole, ed anche avere due differenti linee editoriali), ma è il libro o i libri che non ci piacciono a dover essere boicottati. Non è colpa nostra se la gente compra il libro di sto ex-gay. Però la Piemme avrà pubblicato anche altro. Il ragionamento di frattaglia fila, boicotto la mondadori per il proprietario, ed anche la piemme che fa parte dell'ultima. Allora passiamo ad un concetto di: Boicottare l'editore per chi ha dietro.

Se dovessimo boicottare la piemme per l'incoerenza delle sue pubblicazioni (Racconto dell'ex gay e poi il romanzo gay), dovremmo boicottare ogni editore della penisola.

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@messermanny

 

"è il libro o i libri che non ci piacciono a dover essere boicottati."

Tu evidentemente non sai cosa significhi boicottaggio. Ci mancherebbe

che comprassimo i libri anti-gay!

 

"Boicottare l'editore per chi ha dietro."

Se vuoi puoi farlo, ma boicottare un editore per un proprietario che magari

non è coinvolto nelle scelte editoriali non ha più senso che boicottare una

casa editrice per le SUE scelte editoriali.

 

"Se dovessimo boicottare la piemme per l'incoerenza delle sue pubblicazioni

(Racconto dell'ex gay e poi il romanzo gay), dovremmo boicottare ogni editore

della penisola."

Cosa c'entra l'incoerenza? Comunque sì grosso modo la mia idea era quella di

boicottare tutti gli editori italiani.

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No, intendo. Se non compri il libro dell'autore X, questo non vende, ergo, l'editore ci pensa due volte prima di pubblicare le sue opere. La piemme, mondadori, stanno a livello nazionale e anche più, normale che debbano accontentare più gusti possibili. Boicotta l'autore... X scrive roba che non ti piace? Io non compro ne uno, ne ogni libro di X.

Perché magari l'editore Y pubblica dei libri che sono interessanti, e magari per il libro di X boicotti l'intera linea editoriale.

Comunque, io in primis eviterei alla piemme di avere un così grosso mercato a livello scolastico.

Boicottare l'editore per chi ha dietro fa parte anche di una scelta politica in fondo.

Pubblicare romanzi a tematica gay, e pubblicare libri anti gay, a me sembra incoerente. Ma ripeto, se fosse così dovresti boicottare ogni editore italiano.

 

Poi bé, chiedo venia, ho espresso e argomentato male, più che altro, non ho specificato si trattava di una mia opinione. Mea culpa, delle volte me lo scordo.

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Beh non è sempre vero che se un autore non vende non viene pubblicato...

A parte il fatto che ci sono case editrici che si fanno pagare dagli scrittori per pubblicare i loro libri (ma questo credo succeda soprattutto nelle piccole, non ho idea se questo esista anche nelle grandi), però a volte gli editori, per loro _imperscrutabili_ motivi, possono decidere comunque di pubblicare un libro che non venderà molto, magari per far contento qualche parente o amico o qualche amico di un amico o magari qualche vescovo.

In Italia il marketing non è sempre lineare...

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