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Discorso Mara Carfagna 17 Maggio 2011


elektro360

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elektro360
Signor Presidente, onorevoli Deputati e Senatori, cari amici e amiche,

non sfugge a nessuno l’importanza dell’essere qui oggi, nel cuore delle

istituzioni, a celebrare insieme la Giornata Internazionale contro

l’omofobia. È la seconda volta che ciò accade nel nostro Paese: l’anno

scorso ci siamo ritrovati al Quirinale, la Presidenza della Repubblica,

quest’anno alla Camera dei deputati, nel luogo titolato a scrivere ed

approvare quelle leggi che tratteggiano la società del futuro, l’Italia che

sarà.

Il premio Nobel Amartya Sen e la filosofa americana Martha Nussbaum

hanno con i loro lavori sostenuto che lo sviluppo di una società non può

misurarsi soltanto con il suo Pil, la ricchezza che viene prodotta. La

ricchezza è certamente importante, ma come strumento, non in quanto fine

a sé stessa. Il fine dello sviluppo, a loro parere, è la crescita della effettiva

capacità degli individui di fare ciò che desiderano, la libertà concreta,

capability in inglese.

Il nostro Paese, dunque, non sarà mai ricco a sufficienza fino a quando

dovremo fare i conti con un caso di omofobia o discriminazione, sino al

giorno in cui un uomo o una donna si vedranno impediti a fare qualcosa o

ad ottenere un servizio in quanto omosessuali. Il principale di questi

ostacoli è lo stigma: l’insieme di stereotipi, pregiudizi, norme non scritte

su cosa certe persone o gruppi di persone possono o non possono fare. Il

problema è antico, la volontà delle coscienze di affrontarlo, decisamente

più recente.

L’Italia si è mossa in ritardo, probabilmente, non è riuscita ad andare

molto oltre le intenzioni, ma certamente, come dimostra la nostra presenza

qui oggi, ha molta voglia di recuperare il passo. Rispetto a dodici mesi fa,

alla Giornata internazionale contro l’omofobia del 2010, oggi abbiamo

degli strumenti in più; la nostra squadra è più forte. Innanzitutto

conosciamo meglio ciò che vogliamo combattere perché, attraverso Unar,

abbiamo prodotto “DisOrientamenti, discriminazione ed esclusione sociale

delle persone lgbt in Italia”, a nostra conoscenza, la prima completa analisi

delle condizioni di vita della popolazione omosessuale in Italia. Presentata

soltanto qualche giorno fa, ci consente di tracciare un quadro della

situazione.

L’omofobia, intesa come “discriminazione per orientamento sessuale”,

quell’insieme di stereotipi, rappresentazioni, pregiudizi emotivi e

comportamenti orientati a determinare processi di esclusione, resiste nel

tessuto sociale. Quasi un italiano su quattro, emerge dallo studio,

preferirebbe non avere un omosessuale come vicino di casa. Vale per gli

uomini come per le donne. Ciò accade oggi, qui, in Italia.

La buona notizia è che questo fenomeno va diminuendo con gli anni e

arriverà a scomparire se è vero che le diffidenze nell’approcciarsi

all’omosessualità si trovano soprattutto nella fascia di età “50 anni e

superiore”, che per gli intervistati tra i 18 e i 35 anni il problema dell’

“accettazione” praticamente non sussiste o viene rilevato in percentuali

bassissime. Un omosessuale, per un ragazzo, merita lo stesso identico

rispetto e considerazione di cui gode un eterosessuale. Colpisce l’assoluta

trasversalità di questo sentimento alle aree geografiche del Paese: Nord,

Centro e Sud. Non risulta, a dispetto dei pregiudizi, che al Sud, per

esempio, vi sia un grado di sessismo più pronunciato. Esiste, semmai, un

sentimento di chiusura più marcato nei centri più piccoli, sotto ai diecimila

abitanti, rispetto alle città.

Differenza principale tra chi ammette di avere pregiudizi e chi no è il titolo

di studio, cioè il livello di istruzione. Chi possiede minori strumenti

cognitivi, dunque, è più impermeabile al confronto col “diverso”, esposto

alla possibilità di diventare attore discriminante. L’ultimo risultato emerso

che voglio citare è che l’omofobia è un fenomeno che attraversa l’intera

schiera delle opinioni politiche: non esistono, dunque, destra o sinistra.

Non vorrebbero vicini omosessuali il 23% delle persone che si autoclassificano

“di sinistra”, il 26% di quelle “di centro” e il 25% di quelle “di

destra”.

Ho voluto citare questo dato per dimostrare ancora una volta che per

battere questo nemico nella migliore delle ipotesi invisibile, ma che,

spesso, fa molto rumore, serve altrettanta trasversalità e una forte sinergia

di tutti gli attori, una partnership tra istituzioni, siano esse centrali o locali,

e società civile, quindi il mondo dell’associazionismo.

È grazie anche a questa formula magica se oggi, rispetto ad un anno fa,

possiamo elencare – in sintesi - nuovi strumenti di difesa per le vittime,

vantare il successo di iniziative di sensibilizzazione importanti. A partire

dai “Comitati unici di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione

del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni”, introdotti con il

“Collegato lavoro 2010”. In via di creazione in ciascun ufficio

dell’amministrazione pubblica, i Cug sono chiamati a prevenire e

monitorare eventuali casi di discriminazione per “orientamento sessuale”

che si verifichino a danno dei lavoratori o degli utenti dell’ufficio. Il luogo

di lavoro, ad oggi, risulta essere il contesto dove gli omosessuali sono

particolarmente esposti allo stigma. Lo Stato si impegna a rimuovere ogni

ostacolo nell’accesso, nel trattamento e nelle condizioni di lavoro, nella

formazione professionale e nelle promozioni. La pubblica amministrazione

è stata scelta come settore da cui iniziare a promuovere questo

cambiamento e siamo certi che, come già accade in molte aziende

multinazionali, il tema del rispetto e dell’inclusione nel luogo di lavoro

entrerà presto anche nelle aziende private.

Per lavorare sulla prevenzione e sull’educazione al rispetto non si può

prescindere dal ruolo della scuola, centrale anche perché è nell’età scolare

che, come rivelano gli studi, si arriva alla piena consapevolezza di sé ed,

eventualmente, si può essere artefici o vittime di episodi di bullismo. Per

questa ragione abbiamo voluto che nelle scuole di ogni ordine e grado, in

occasione della “Settimana contro la violenza”, si affrontasse, anche con

l’aiuto di operatori delle associazioni, il tema del contrasto all’omofobia.

Siamo andati a parlare della necessità del rispetto proprio laddove si erano

verificati episodi di intolleranza o violenza, cercando di riparare al danno

fatto da qualche scellerato.

Gli studi dimostrano infatti che un intervento diretto sul territorio,

ritagliato sulle esigenze e le dinamiche locali, può essere più efficace di

un’azione generale. Proprio sulla scorta di questa considerazione,

attraverso l’Unar, il Ministero per le Pari Opportunità ha promosso lo

sviluppo di una rete di Osservatori cittadini e regionali chiamati a

monitorare il fenomeno e a prevenirlo con iniziative mirate. L’ultimo, nato

proprio alcuni giorni fa, in Liguria, dopo Emilia Romagna, Piemonte,

Puglia, Sicilia e con alcune province. Fondamentale, quindi, è la

collaborazione interistituzionale con Regioni e Comuni, come dimostrano

molte “buone pratiche” realizzate nel corso dell’anno 2010. Il Ministero ha

promosso, attraverso il suo patrocinio morale, iniziative culturali, momenti

di riflessione e di studio su come fare avanzare la cultura del rispetto in

molte città italiane. Viceversa, su scala nazionale, il Dipartimento per le

Pari Opportunità ha continuato a diffondere per tutto il 2010 e nei primi

mesi del 2011 la campagna “Nessuno escluso”, la prima campagna

istituzionale contro l’omofobia realizzata nel nostro Paese, e la campagna

“Diversità come valore” contro tutte le forme di discriminazione.

Quest’ultima, parte del progetto “Progress” è stata accompagnata da un

workshop e corsi di formazione per gli operatori.

Battere il pregiudizio è possibile se, come accade, risulta evidente che lo

Stato sta indubitabilmente dalla parte delle vittime, senza esitazioni.

Importante, dunque, è l’aver istituito Oscad. L’Osservatorio per la

Sicurezza contro gli Atti Discriminatori creato dalla Polizia di Stato, si

occupa di reati commessi in nome della discriminazione, è un organismo

composto da esperti pronto ad intervenire – come già accaduto – per

risolvere casi di violenza, rintracciare rapidamente i colpevoli e assicurarli

alla giustizia. Un segnale chiaro che non esiste più – e forse non è mai

esistito – un volto buono della legge per chi si macchia di un reato tanto

odioso.

Anche per rendere più efficace questa iniziativa ed aumentare l’effetto

deterrente io penso non da ora che il mondo politico che oggi qui

rappresento non possa perdere l’occasione della prossima discussione della

legge proposta da Paola Concia, che ringrazio ancora una volta per il suo

impegno costruttivo, la sua ricerca incessante di una sintesi. Tra qualche

giorno il Parlamento sarà chiamato ad esprimersi su un provvedimento che

prevede aggravanti per tutti i reati commessi in nome di una presunta

superiorità rispetto ad un diverso orientamento sessuale, ad una diversa

origine etnica o credo religioso, ad una disabilità. È un testo che non crea

contrapposizioni, ma che vuole marcare il disvalore di una serie di atti

socialmente riprovevoli, che non sminuisce il ruolo di alcuno, e che, di

conseguenza, mi auguro possa diventare presto legge dello Stato. Perché,

come ha già detto il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, “ci sono

crimini che non rompono solo le ossa, ma spezzano le anime”.

 

Questo è un estratto del discorso che ha intrattenuto la Carfagna, ministro delle pari opportunità, alla Camera dei Deputati.

Credo sia un bellissimo discorso, privo magari di quella vena drammatica, ma che considero un passo importante verso l'abbattimento delle barriere tra etero e lgbt.

Voi cosa ne pensate?

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elektro360

Sì, è un ottimo discorso. Ma quando è stato pronunciato?

E' scritto nel titolo. Comunque il 17 Maggio 2011 in occasione della giornata internazionale contro l'omofobia. Forte eh? :lol2:

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Icoldibarin

È un bel discorso e non sembrano frasi di circostanza. E volendomi sbilanciare, mi sembra sincera l'amicizia che lega Mara Carfagna a Paola Concia. Speriamo che anche il resto del parlamento si mostri, almeno per una volta, lungimirante.

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Max Dorian

L'impegno della Carfagna in tal senso è noto (a prescindere dalla sua qualità come politica), peccato che il suo partito presenti una linea di maggioranza diversa...

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La Carfagna sinceramente è stata una scoperta positiva. Non sarà forse una grande politica, ma su certi temi si è spesa molto e non solo a parole. Peccato però che faccia parte di un gruppo politico che ahimè non condivide affatto questa linea. Anche se purtroppo mi vien tristezza a pensare che a sinistra non sono messi tanto meglio.

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Beh, io mi sono preso la briga qualche settimana fa di leggere l'intero resoconto dell'ultima discussione in Parlamento del progetto di legge della Concia, e mi pare che la sinistra (purtroppo devo parlare solo di PD ed IdV) sia decisamente coesa riguardo all'argomento.

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Si si. Ma io credo che nell'ultimo periodo stiano capendo (forse) che è troppo necessario attuare certe politiche. Solo che beh la sinistra aveva avuto occasione di fare qualcosa quando era a governo e non ci è riuscita. Spero tanto che l'andazzo cambi. Vien troppa tristezza pensare a come siamo messi male...

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In effetti, c'è da dire che non è solo colpa della sinistra se quando era al governo non si è concluso molto...

Le proposte c'erano, all'epoca si parlavo di coppie di fatto e persino di matrimonio ( :rolleyes: ). Adesso, invece, silenzio totale.

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La Carfagna sinceramente è stata una scoperta positiva.

Concordo completamente, all'inizio mi aspettavo che avesse raggiunto la sua posizione per la sua bellezza eppure al contrario di molti altri esponenti del partito ha espresso posizioni gay-friendly e piuttosto progressiste in quanto a parità e difesa dei diritti. Ora dobbiamo solo sperare che queste parole si trasformino in una concreta pressione politica ;)

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Questo discorso? Aria fritta, specchietto per le allodole, parla tanto ma nemmeno lei crede a 'ste cose... come potrebbe dato che non ha un cervello -.-

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Ma guarda io non sono proprio d'accordo. Aria fritta o meno sono proprio questi i discorsi che spesso mancano. E in più la Carfagna del suo ce l'ha messo e se una come la Concia ci ha lavorato a fianco credo che non pensasse di avere vicino solo una decerebrata che non credeva in quello che faceva.

A me sinceramente fanno molto più incazzare tanti esponenti di sinistra che nemmeno mai si pronunciano sull'argomento. Che glissano o fanno orecchie da mercante. Loro si che sono bravi e che aiutano la causa. Loro si che hanno un cervello!

Di certo non mi metterei mai a votare Pdl perchè la Carfagna fa bei discorsi. Ma di certo non ci sputo su un intervento così. Se una del Pdl mi fa un discorso così io le mani gliele batto. Poi il mio voto andrà a qualcunaltro ma ringrazio chiunque abbia una carica pubblica e visibile che mi fa discorsi così

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Si, infatti! :) Io non condivido certo gli ideali di base del PdL, tant'è che i miei voti non vanno lì.. Ma la Carfagna ai miei occhi sta guadagnando del gran rispetto, su questo non ci piove affatto!

Ah, a parte il fatto che lei ci creda o no (e credo proprio che sia convinta di quello che dice, se no seguirebbe senza problemi le linee di condotta del suo sire come gli altri, tacendo sull'argomento), quel discorso è stato fatto, letto, ascoltato.. Credo che sia un fatto molto positivo, a prescindere dalle conseguenze che, purtroppo, non sono nelle mani della sola Carfagna..

E si, purtroppo nella sinistra la gente non si pronuncia.. A quanto pare sono molto più interessati all'andazzo del consenso più immediato, che è quello sul referendum.. Deludente, si. Tanto più che ora della nostra situazione non ne parlano più in veste politica in TV, ma solo al chiuso del loro Parlamento, facendo tanti bei discorsini. E comunque rimangono degni di stima per il loro sostegno.. certamente più di quelli dell'UDC che tirano fuori argomentazioni assurde per rimandare una discussione che, se anche non particolarmente sentita, finirebbe per essere approvata senza il loro apporto; eppure, almeno loro si pronunciano. Non come quei - come chiamarli, se no - vermiciattoli della Lega e del PDL (tolta la Carfagna, ovviamente angel.gif) che nemmeno si prendono la briga di discutere in Parlamento. Non vado avanti con gli insulti, perché ne avrei tanti, e purtroppo tutti riciclati rotfl.gif

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Tante ne hanno dette sulla carfagna , che é una sciacquetta da visino dolce, una escort, una ******. Fatto sta che si é impegnata sul fronte dei diritti gay, nel suo lavoro di ministro. Quoto Icoldibarin anche a me sembra sinceramente amica della Concia, perché non dovrebbe?

Il problema é che conta poco, da sola non può costruire nulla se gli altri distruggono. Ma la sua posizione decisa e inequivocabile e importantissima, deve arrivare alle orecchie di tutto il suo partito

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Concordo completamente, all'inizio mi aspettavo che avesse raggiunto la sua posizione per la sua bellezza eppure al contrario di molti altri esponenti del partito ha espresso posizioni gay-friendly e piuttosto progressiste in quanto a parità e difesa dei diritti. Ora dobbiamo solo sperare che queste parole si trasformino in una concreta pressione politica ;)

 

Ma infatti è arrivata fin lassù grazie alla bellezza (e non solo quella probabilmente :asd: ).

Ricordo che all'inizio della sua avventura da ministro disse che l'omofobia non era un problema, non esisteva.

 

Poi si vede che nel frattempo è maturata, soprattutto penso grazie a conoscenze positive come la Concia.

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Una ragazza che ho conosciuto anni fa era parecchio omofoba... da quando ha conosciuto me e un altro paio di amici che abbiamo sempre difeso gli omosessuali e le abbiamo fatto conoscere per davvero degli omosessuali è molto maturate e cresciuta e ora è diventata la prima a difendere i gay i trans e via dicendo a spada tratta. Probabilmente alla Carfagna è successo qualcosa di simile.

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Beh, è una cosa piuttosto comune fra le persone dotate di un minimo di gnegnero... (anche) per questo è importante il CO... :sorriso:

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Silverselfer

Sì, io lo avevo ascoltato. Si tratta di un buon discorso, e poi lei è bravissima a leggere i gobbi, dopo tanta esperienza fatta in TV ...

 

Spero che alla prossima legislatura sia eletta/o quel poveraccio/a che le ha scritto il discorso per 800 euro mensili ( a nero); vita dura quella per chi lavora a seguito dei ministri.

 

l 27enne Jon Favreau è colui che ha scritto "ci sono crimini che non rompono solo le ossa, ma spezzano le anime”. Lui scrive tutti i discorsi di Obama, almeno quelli belli. Sarebbe simpatico che anche qui da noi i ghostwriters uscissero dall'ombra, ma il fatto è che fa piacere che qualcuno pensi sia farina del tuo sacco, in questo caso della testolina della cara Mara.

 

Scegliere un bel testo, scegliere i collaboratori, compiere delle scelte è il primo dovere di un ministro. La Carfagna in questo caso ne ha fatta una giusta, ha persino minacciato di dimettersi ... ma poi quella non l'ha fatta più; ma naturalmente non è perché non ritenga la causa gay degna di un simile gesto; già a Dicembre aveva fatto marcia indietro calando il due di picche al suo amante segreto finiano. Uno stronzo che l'ha fatta diventare capo corrente del Pdl campano.

 

Il buon Silvio la voleva persino candidare a Napoli, sicuro che con la sua "passione" politica avrebbe incantato i Napoletani, ma poi non se l'è sentita di darla in pasto alla camorra.

 

E poi smettiamola con questo moralismo, ha fatto lasciare Berlusconi con la Veronica? Ma caspita l'ha detto anche il cardinal Bertone che ha aiutato Silvio a tornare nel suo stato di purezza; che roba, vivere da divorziato è da peccato mortale!

 

Mara è una che le sente certe chiamate del padreterno! Bocchino l'ha redento, dopo di lei ha detto basta alle corna, ha persino confermato la moglie su vanityfair.

 

Ora poi sta con Mezzaroma, naturalmente nel senso del palazzinaro milionario. Ha detto che si sposerà, basta fare le corna ai mariti delle altre, è una questione etica.

 

Siamo sempre i soliti incontentabili. e viene Lady gaga e non va bene, la Mara e non va bene, manco che uno dovesse pretendere una cazzo di legge contro l'omofobia per sentirsi soddisfatti. Intanto se ne comincia a parlare, e poi quando la Mara tornerà nel prossimo governo con i colori di Fini, sicuramente sarà ancora più amica della Concia che magari la convincerà a leggerci il testo di born this way al prossimo pride.

 

Chissà che non eleggano anche Vladimir Luxuria al Quirinale! Pensate alla fine dell'anno potrebbe denunciare a tutta l'Italia che ha visto baciare Mara e Bocchino quando le telecamere dell'isola dei Deputati non c'erano!

(No, questo l'ha già fatto la Mussolini, ma vuoi mettere Vladi con la Mussolini)

Basta lamentarsi, bisogna accontentarsi.

 

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Non ho mai dubitato del fatto che questo discorso non se lo fosse scritto lei.

Fanno così la maggior parte dei politici: hanno degli esperti che gli scrivono dei discorsi in modo che non siano troppo ripetitivi e che abbiano un ordine.

Inoltre il fatto che la Carfagna faccia un discorso del genere non mi porterebbe mai a votarla, nemmeno sotto tortura, nemmeno se passasse a sinistra.

 

Però il fatto che qualcuno delle istituzioni faccia discorsi del genere è importate, soprattutto da noi dove queste cose non sono proprio all'ordine del giorno.

 

Noi (giustamente) vogliamo tanto essere ascoltati.

Vogliamo che si parli dei nostri problemi perchè poi si faccia qualcosa di concreto.

Però siamo pronti a spaccare il capello in quattro e a criticare chiunque ci faccia un po' di pubblicità.

Se NON parlano di noi urliamo che siamo ignorati.

Se parlano di noi urliamo che la tale persona parla di noi solo per farsi pubblicità (Carfagna, Gaga e via dicendo).

E' ovvio che un discorso della Carfagna non mi farà gridare al cambiamento, alla ventata di novità e non mi abbindolerà di certo sul fatto che qualcosa accadrà a nostro favore e a breve.

Però dico che discorsi del genere da tutte le parti politiche vanno incoraggiati e sono importanti perchè più se ne parla più la gente etero può capire cosa voglia dire vivere con la paura di essere discriminati in continuazion. Più se ne parla più si costruiscono le basi per fare qualcosa per il futuro.

 

Questo discorso è solo una goccia nel mare. Ma meglio una goccia nel mare, che nemmeno quella.

 

Credo sia da stupidi farsi abbindolare da un discorso. Ma qui nessuno si fa abbindolare da niente.

Non credo che questo discorso abbia portato la Carfagna ad avere orde di gay dalla sua parte.

Non è così e mai sarà così se ci si limita solo alle parole.

Ma almeno le parole, queste parole, dette da un ministro in Italia me fan piacere.

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Silverselfer

Io non ne faccio una questione di contenuti, il discorso va bene e la Carfagna sono sicuro che ha cercato di difendere il suo punto di vista anche a porte chiuse.

 

Ti dirò di più, la Carfagna si è dimostrata un buon animale politico, ma oltre le opinioni ci sono i fatti. Un politico si pesa sui fatti e sulla credibilità della sua parola. Se analizzo questi due dati, la ministra Carfagna fin quando le è convenuto e non aveva dove pararsi le graziose terga, è rimasta nel taschino di Berlusconi in compagnia delle altre sue penne stilografiche Gelmini, Alfano e via discorrendo.

 

Io non vedo perché bisogna accontentarsi. Sono 150 anni che qui ci si tura il naso, non sarebbe ora di smetterla?

 

Io voglio uno che parli chiaro e poi faccia quello che pensa e sia pure in grado di farlo, altrimenti si dimette e stop.

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A proposito, la Carfagna non aveva minacciato le dimissioni in passato? Forse proprio in seguito ad una delle "battute" di Berlusconi sui gay (non penso fosse quello il motivo, comunque, al massimo la goccia). Poi però non se ne è più parlato...

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Silverselfer

Beh, diciamo pure che viviamo in un paese dove dimettersi è considerato come una slealtà verso chi ti dà da mangiare, in tal senso minacciarle mostra un certo coraggio politico che le fa onore. Ma giustamente, se lo dici e poi non lo fai mai, io penso a due cose: o sei ricattabile e quindi alla fine abbassi la testa e dici sissignore, oppure ogni volta ti metti in tasca qualcosa e quindi ci marci. In entrambi le due ipotesi il risultato politico non si porta a casa.

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  • 5 months later...

il discorso è molto bello ma, se non erro, quando la concia propose la legge contro l'omofobia mara si astenne.

se è così non mi sta bene.

 

Se non ebbe cambiato idea da a poco, votò a favore.

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dal blog di mara carfagna http://www.maracarfa...logo/#more-3411

 

"Mi sono astenuta perchè, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo.

Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale.

Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento."

 

francamente non ho capito il succo della motivazione, comunque si è astenuta.

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  • 2 weeks later...
privateuniverse

dal blog di mara carfagna http://www.maracarfa...logo/#more-3411

 

"Mi sono astenuta perchè, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo.

Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale.

Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento."

 

francamente non ho capito il succo della motivazione, comunque si è astenuta.

 

Il succo è che, come si dice a Roma, le chiacchiere stanno a zero.

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