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I Gay-Pride


Cosgrove

Siete mai stati a un Pride?  

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  1. 1. Siete mai stati a un Pride?

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    • Sì, diverse volte
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    • No, mai
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    • No, e penso che non andrò mai
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    • No, ma quest'anno andrò
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C'è una regola molto semplice di cui ogni tanto qualcuno, ciclicamente, si fa portavoce.

E' una regola intrinseca a tutte le civiltà occidentali.

Deriva direttamente e inesorabilmente dalla concezione di base del Cristianesimo, che effettua l'equivalenza: sesso = peccato.

 

E' la regola che dice: E' VIETATO ESPLICITARE PUBBLICAMENTE L'ARGOMENTO SESSUALITA' ANCHE IN MODO INDIRETTO. Tutto ciò che vìola la norma dev'essere punito con la sanzione primaria della RIPROVAZIONE.

 

Il Pride evidentemente viola questa regola, e gli schiavi devoti alla regola, si ribellano. E' il solerte ruolo del Defensor Fidei, che si attiva da solo, come un automa comandato da remoto.

 

Ma è la regola il nemico, non colui che decide, finalmente, di violarla.

 

Allora, più o meno tutti i gay si rendono presto conto che "i gay sono effeminati" è una cazzata, che "i gay sono promiscui" è una cazzata, che "i gay vogliono diventare femmine" è una cazzata.

Perché a molti proprio non passa nemmeno per la testa che la frase "il Pride è sconcio" E' ANCH'ESSA UNA SOLENNE CAZZATA?

 

Violate la regola, combattetela! Non tutte le regole hanno senso!

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Ah certo, perché uno non può avere voce in capitolo se non butta il suo tempo (e lo si butta) in un'associazione gay, che in Italia sono organizzate malissimo! Seriamente, cerca altri pretesti per perpetrare le tue idee!

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Ilromantico

Sinceramente siete un po' ossessivi e paranoici con questo atteggiamento anti-borghese. Quante pippe mentali per dei pareri diversi dai vostri...

 

Ad ognimodo parlando proprio di Pride sono stato invitato a un carro e ci toccherà andarci xD

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Ilromantico

 

 


@Ilromantico
 
postaci almeno le foto del carro e del tuo costumino.

 

Sì certo, certo, contaci pure... :sisi:  :rolleyes:  :rolleyes: .

 

Piuttosto vorrei trovare una frase utile da scrivere e pubblicizzare...Ho pochi giorni per pensarci... :/

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@Ilromantico

 

potresti scrivere qualcosa del tipo: "la controrivoluzione gaia è casta e fedele", peso corrisponda alle aspettative che tu hai dei gay.

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@Pix finalmente ammetti di essere uno schiavo della suddetta regola. E' molto positivo, ammetterlo è il primo passo verso la guarigione. Combatti con forza e determinazione la tua fobia, puoi farcela, prima o poi se ne esce, non dubitare, io ti sosterrò sempre.

 

@IlRomantico: non chiedere consiglio a Pix sulla frase, per ora rischia che ti passa un salmo gregoriano o una circolare di CL.

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Ilromantico

 

 


potresti scrivere qualcosa del tipo: "la controrivoluzione gaia è casta e fedele", peso corrisponda alle aspettative che tu hai dei gay.

 

Ma non c'è modo di fare le persone mature e meno acide di tanto in tanto? Ma nemmeno i pischelli sono così risentiti e piagnulocosi...

 

Più che altro vorrei scrivere qualcosa in appoggio all'omoafettività.

 

@Sampei e se chiediamo consiglio a te, tu che frasi ci suggerisci?

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Più che altro vorrei scrivere qualcosa in appoggio all'omoafettività.

 

allora potresti semplicemente scrivere ad esempio " le coccole gaie sono equivalenti a quelle tradizionali".

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@Sampei a me sembra che l'unico schiavo sei tu. Smettila di giocare al radical chic, che quelli con l'età si ravvedono sempre. :)

 

@Ilromantico sanno di essere in torto, è per questo che fanno gli acidi. Basta l'esempio di qui sopra.

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Fabio Castorino

Posso chiederti cosa ti ha fatto cambiare idea?

 

Cosa diresti ad un altro utente - "testardo" come te

per fargli cambiare idea?

 

Cosa ha significato "vivere dall'interno un pride"

per te, in termini anche emotivi etc

 

L'idea di partecipare quest'anno per la prima volta mi è venuta per diversi motivi: perché mi sto sempre più interessando ai diritti civili, perché ora vivo in una grande città come Roma, perché ci andavano alcuni miei amici.

 

Ad un utente "testardo" direi di partecipare comunque, anche se ci sono aspetti del Pride che non lo convincono: ognuno vive il Pride come meglio ritiene, se è a favore del Pride "in giacca e cravatta" vada in giacca e cravatta al Pride, ma non stia a casa perché c'è una minoranza di persone vestite in maniera sgargiante o poco vestita. Ognuno partecipa portando il suo modo di essere e la sia identità e non bisogna aver paura di quella degli altri né tantomeno chiedere la loro esclusione come condizione per partecipare.

 

In termini emotivi la partecipazione al Pride è soprattutto un'esperienza di condivisione, ci si sente parte di una comunità (ma non soltanto la comunità GLBT, perché al Pride partecipano tanti etero: piuttosto la comunità di chi si oppone all'omofobia e alla discriminazione). Ci sono stati anche alcuni momenti in cui mi sono quasi commosso, penando al mio percorso personale che mi aveva portato a partecipare a viso aperto ad una manifestazione del genere, quando invece da ragazzino ero assolutamente certo che non avrei mai detto a nessuno di essere gay.

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AndrejMolov89

Pix, ritorno, ( sto scrivendo dal cell). Vorrei sapere le tue proposte in materia. Ti ho chiesto cosa faresti e cosa fai in tal senso. Non cercare la polemica con altri, mi pare di essere stato sufficientemente educato perottenere delle risposte. Io mi metto nell ottica che non si debba necessariamente essere attivisti, ma per lo meno aver partecipato e avere delle proposte alternative. Anche al Romantico chiedo la medesima cosa. Quali sono le vostre proposte in materia?

 

Cioè non fraintendetemi. Sto mutando l approccio dialogico sul tema dopo una mia riflessione. Vorrei per lo meno aprire una disxussione su quello che si deve fare. Dal canto padovano noi facevamo gruppi scuole e incontri, abbiamo fatto anche una serie di lezioni sulle tematiche delladiscriminazione aperte a tutti ( anche sulla sessualità dei disabili). Non capisco dove secondo voi si sbaglia. E non capisco la vostra idea del Pride come unico canale.le vostre realtà sono diverse? Spiefatemi

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@Greed89 riguardati il tuo concetto di educazione. E comunque le mie idee le conosci benissimo, non c'è bisogno di ripeterle fino alla nausea perché c'è gente che cerca la polemica. ;)

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AndrejMolov89

In che senso riguardarmi il.mio concetto di educazione. Io ti vorrei semplicemente chiedere il tuo lato operativo.

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@pix e @ilromantico non si accorgono che utilizzano le stesse identiche categorie che un omofobo o un sessuofobico coltivano per anni per cercare di preservare stabilmente una mentalità di stampo cattolico nella loro testa. È un'idea disperata di "chiusura forzata" del sistema, un meccanismo di difesa di persone che si sentono talmente fragili da provare paura nei confronti di persone che manifestano in pubblico la loro idea di liberazione sessuale. Percepiscono come minaccia ciò che non appare perfettamente ordinario perché temono di essere in qualche modo associati alla "non ordinarietà" e questo potrebbe addirittura compromettere la concezione che hanno di se stessi e il percorso di accettazione, che è evidentemente molto precario. È un problema che hanno molte personeanche fra gli etero.

 

Lo spunto operativo non ce l'hanno, perché la loro polemica è in realtà un problema interiore di incapacità di accettare le diversità altrui. Sono l'esempio di due gay inquadrati nell'idea ufficiale omofobica di "sopportazione" dell'omosessualità finché essa è costretta entro rigidi schemi sessuofobici di matrice cattolica.

 

Evidentemente il loro processo di accettazione e presa di coscienza di sé non poteva fare più di così. Oppure poteva ma dei fattori inerenti la loro vita privata lo hanno arrestato anzitempo.

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Ilromantico

Fino a prova contraria sei tu che hai un serio problema di accettazione e dell'avere la 'benedizione' degli altri. Sei tu che vai fuori di matto per le opinioni diverse dalle tue e sembri stare pure non troppo bene con certi discorsi deliranti. Io sono sposato, out con tutti e dappertutto e una bella vita felice, vorrei proprio capire che problemi sostanziali dovrei pormi. Ah forse ho capito, i tuoi discorsi deliranti puzzano di una forma ridicola d'invidia repressa. Un po' come le donne in carne e brutte che criticano le belle ragazze

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Ilromantico ma non vedi che Sampei usa toni forti per mascherare la sua consapevolezza di avere torto? Chacchiarola, parliamo di una persona che ha la stessa autorità di un figurante del Cirque du Soleil! XD

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Provate a rileggere cosa scrivete. @pix prima scrive che il Pride è pieno di eccessi festaioli inappropriati, poi scrive che è ridicolo che qualcuno parli di stonewall e della commemorazione di un avvenimento, poi scrive che è da snob che se la tirano voler inserire argomenti culturali nel Pride... di fatto quindi non ti va bene nulla, il Pride per te non può essere niente, non può essere casino e festa, non può essere commemorazione, non può essere dibattito: l'unica soluzione che potrebbe accontentarti mi sa che è quella secondo cui il Pride non si dovrebbe fare affatto. Un Pride muto, o un Non-Pride.

 

Neghi, in definitiva, la possibilità che l'omosessualità possa avere una dimensione pubblica, perché adoperi categorie concettuali cattolico-sessuofobiche che vietano di affrontare l'argomento nella sfera pubblica. E questo è molto grave, su due fronti:

 

1) il primo è un fronte personale, perché una visione del genere potrebbe compromettere la qualità della tua vita

 

2) il secondo è di carattere generale, ed è che in realtà ciò di cui tu, @pix, ed @ilRomantico vi fate portavoce è esattamente il problema in assoluto più grave della comunità gay italiana, un problema così profondamente radicato nella vostra mentalità che perfino un gay come @ilRomantico - il quale vive in Spagna da tempo e vi ha realizzato la propria vita in maniera molto avanzata - ha conservato intatto, senza riuscire a beneficiare del fatto di essersi inserito in una cultura che ha un approccio diverso alla sessualità!

 

Il che dimostra quanto sia pericoloso questo modo di ragionare, è un approccio all'argomento così compartimentato e dogmatico da renderlo addirittura impermeabile all'influsso positivo che potrebbe avere il contatto con una cultura meno intrinsecamente omofoba di quella italiana.

 

E' un problema di mentalità, di mentalità dei gay italiani, di cui voi siete solo un piccolo esempio, è questo ciò che rende molto grave e triste ciò che andate ciclicamente dicendo in questo thread.

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Ilromantico

@pix a quanto pare @sampei continua con il frastuono, NON riesce a farsene una ragione xD. Le critiche di @pix mi sembrano logiche e compatibili tra loro perché una cosa non esclude l'altra. E i moti di stonewall(delle proteste in realtà, manco stessimo parlando di una guerra civile...) al giorno d'oggi sono pura preistoria. Ai tempi quei il tipo di rivendicazioni avevano un senso, ma al giorno d'oggi molte cose sono cambiate e si sono evolute.

 

Ti ringrazio poi per questa 'perla' comica...in Spagna c'è una sessualità diversa?xDDDD (ma poi chi ha tirato in ballo la sessualità???xD) Vuoi capire che vivo in un paese di alieni e non me ne sono accorto?xD Purtroppo il tuo argomento è un boomerang, gli spagnoli hanno vissuto 2 decenni di "trasgressioni" e proprio per questo molti gay sono più stufi di me di certe cose. La generazione di giovani gay spagnoli poi guarda persino con disprezzo l'ambiente gay di solo un decennio fa. non ci pensano proprio a vivere e limitare la loro omosessualità tra "ghetto",scopate compulsive e locali. Sono "orgogliosi", ma 365giorni all'anno non solo al pride e nei locali... Quello che c'è qui è molta tolleranza, in genere si lascia vivere il prossimo senza "giudizi" e perché in certi ambiti conviene da un punto di vista economico. Il pride, le feste e certi tipi di locali penso siano fatti più ad hoc per i turisti gay (in mia opinione meno evoluti) che per i gay spagnoli. Il sesso, le feste e la trasgressione sono un ottimo mezzo per attirare un certo tipo di turismo gay frivolo e spillargli soldi. Io dei soldi preferisco farne ben altri usixD

Edited by Ilromantico
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Bullfighter4

A me piace il lato trasgressivo dei pride perche' rivendica il diritto di fare cio' che si vuole ( nei limiti della legalita' e del rispetto del prossimo). Capisco che sia un ragionamento egoista, dato che non ho nessun tornaconto nell'essere rappresentato in un pride ne' da chi ci va in giacca e cravatta ( chi cazzo ci va poi in giacca e cravatta non lo so) ne' da chi ci va vestito da banana ( il mio avatar e' una foto che ho fatto l'altro giorno al World Pride). Percio' che la gente "normale" abbia un'idea dei gay come una massa di pervertiti non mi fa ne' caldo ne' freddo. Mi fa piacere che comunque molti ragazzi giovanissimi considerati dei pazzi da molti per come si vestono e si atteggiano, si trovino a loro agio a vedere sfilare un po' di tutto, compresi gli "eccessivi".

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Loup-garou

Mi sembra che si stiano scaldando un po' troppo gli animi e si stia andando un po' troppo sul personale con le risposte. Manteniamo la discussione amichevole e rispettosa, per favore.
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Piuttosto vorrei trovare una frase utile da scrivere e pubblicizzare...Ho pochi giorni per pensarci
Ce l'ho! Non so se sono in tempo...
"Io non sono gay ma mio marito sì!!" è pure vera nel tuo caso ^^
se vuoi aggiungere un tocco in più tuo marito si può scrivere "sono il marito" XD
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Oppure potresti scrivere "FAG BUT NOT DRAG" giusto per esemplificare al massimo della concisione il tuo sistema di pensiero prideriano.

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Hinzelmann

 

 


In termini emotivi la partecipazione al Pride è soprattutto un'esperienza di condivisione

 

Dài siamo anche positivi...

 

fra l'altro ha fatto questo tenerissimo lapsus calami 

 

 


penando

 

al posto di pensando

 

Certo, poi, anche un po' di leggerezza non guasta mica...si avrebbe

potenzialmente da imparare qualcosa da tutti, no?

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@Ilromantico purtroppo Sampei non è lucido e pur di tirare acqua al suo mulino direbbe che io abbia affermato pubblicamente che gli asini volano. Accolgo l'avviso del moderatore, non credo si possa ragionare con determinate persone. La mia l'ho detta, se volete documentarvi di più sull'argomento vedete la puntata sui transessuali de Il testimone.

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Ilromantico

Resoconto del Pride: Mi piacerebbe arrivare ad altre conclusioni, ma non credo siano mutate rispetto agli altri anni. Il successo o il fallimento della manifestazione dipende solo e unicamente dalle aspettative che si hanno e dall'ottica in cui si guarda. Se dobbiamo parlare di numeri (da utilizzare in politica ad esempio), visibilità e divertimento allora è un gran successo, ma da un altro punto di vista è solo un potpourri che non riesce a profondizzare nulla e non riesce a dire "Nulla di nuovo".

 

Tuttavia forse tutti noi stiamo commettento un grosso errore di fondo: credere che una manifestazione possa servire a tutto e possa accontentare tutti. Effettivamente forse non c'è altro modo di impostare una manifestazione come un gran corteo e/o un gran festa (nel caso del pride). E' proprio il mezzo in sé che ha oggettivamente i suoi pregi, ma anche i suoi limiti. I molti "curiosi" che vengono al pride, ci ritorneranno in tali vesti anche l'anno prossimo e non credo che oggi si siano risvegliati con una particolare empatia per il movimento LGBT (della serie: "mi sono divertito alla vostra festa, ma non mi frega nulla di voi e magari gli altri 364 giorni dell'anno adottate un profilo più discreto"/sto estremizzando, ma per fare capire./). O per spiegarlo in altri termini, magari le simpatiche vecchiette ci mandano baci e ci salutano, anche perché 'gasate' dal grande clima festivo, però forse non riusciamo farle prendere a cuore la nostra causa. 

 

Quest'anno inoltre mi sono reso conto di un fenomeno bizzarro, a quanto pare alla manifestazione accorrono pure un numero non ben precisato di etero che io chiamerei "omofobi gay-friendly"(xD). Lì potremmo definire como etero tristi e annoiati che vanno al Pride giusto per fare qualcosa 'diversa dal solito' e perché richiamati dalla gran festa. Mi è capitato di sentire più di un paio di ragazzini dire "vabbè, ma tanto stiamo qui perché così beviamoe  ci divertiamo, ma mica per il pride", sebbene la perla sia stata una ragazza che credeva di star passeggiando col suo ragazzo nella piazza del suo paese e che diceva "Qui l'unico vero uomo è il mio ragazzo. Ma qui dove sono i veri uomini??", io l'ho fermata e le ho detto  (con MOLTA ironia :D) " I 'veri' uomini non esistono più... a partire dal tuo ragazzo". Ad ognimodo sono solo anedotti, non mi preoccupa il fenomeno e credo sia inevitabile che in una manifestazione grande ci siano anche relativi 'intrusi'.

 

In definitiva, ci siamo divertiti tantissimo tutti, fatto tante foto, animato alla gente e bla bla. Da quel punto di vista un successo, ma dal punto di vista rivendicativo non credo sia servito a molto.

 

 

La ripercussione mediatica a quanto pare quest'anno è andata scemando (O_o'').

 

http://ccaa.elpais.com/ccaa/2014/07/05/madrid/1404585991_408851.html

http://www.elmundo.es/

 

Qui un estratto di un'attivista che ha più o meno le mie stesse opinioni (penso possiate capirlo tranquillamente...sennò google translate penso basti e avanzi xD)

 

La normalización de la situación es el concepto que más repite Marta Fernández, creadora de una red profesional internacional de mujeres lesbianas llamada Lesworking. "Creo que la fiesta ofrece visibilidad, pero no normalización. Yo no me comporto así los otros 364 días del año. Tengo mi trabajo, mis amigos, mi familia, una vida normal como todos", asegura. Por eso, considera que "hacen faltan otro tipo de iniciativas para que la imagen de los gais y las lesbianas no se asocie exclusivamente a una fiesta divertida y colorida". Una de las iniciativas que propone es la que ella misma ha puesto en marcha. Organizan encuentros mensuales de networking para ayudarse unas a otras. "Hemos empezado apoyando la película De Chica En Chica porque pensamos que el cine es un medio fundamental para normalizar", opina subida en la carroza promocional del filme.

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Ilromantico

Alla fine nulla di scritto, ma molte frasi urlate e parlavo e incitavo la gente dal carro (che no, non ho voglia di dire qual era, mi spiace).

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