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Ennesima tragedia del degrado, morti in un incendio 4 fratellini


Frattaglia

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Quattro fratellini sono morti in un incendio di una baracca in un campo rom a Roma. Il rogo intorno alle 20:30 in un insediamento sulla via Appia Nuova, in prossimità del circolo golfistico dell'Acquasanta. Tre maschi  - Raul Mircea, il più piccolo di 4 anni, Fernando 5 e Sebastian 11 - e una bimba, Patrizia, di otto anni. È probabile che siano morti nel sonno. Il nucleo familiare che abitava nella baracca era composto da 7 persone. Tre adulti sono stati rintracciati due ore dopo la tragedia, in stato di shock. All'esterno della baracca c'erano i genitori, che non sono riusciti a intervenire contro le fiamme, forse sprigionatesi da un tizzone rimasto acceso nel braciere. Sul posto, polizia e carabinieri e ambulanze del 118. A quanto riferito da alcuni abitanti dell'insediamento, i bambini erano stati lasciati soli nella baracca. Una zia era andata a cercare dell'acqua, la madre era in un vicino fast food a comprare del cibo. Ora, davanti ai resti della baracca, piange disperata: "Voglio morire con loro".

 

Anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è arrivato all'insediamento: "Questa è una tragedia veramente orribile per questa città: è la tragedia di questi maledetti accampamenti abusivi. Ho lanciato molte volte l'allarme perché questi insediamenti venissero smantellati perché sono pericolosissimi", ha detto Alemanno, che ha accusato la lentezza della burocrazia e anche la sovrintendenza per il mancato ampliamento di un campo regolare. "Domani chiederò, urlando, al governo poteri speciali per gli insediamenti dei rom - ha aggiunto -, affinché il prefetto possa realizzare i campi rom autorizzati a Roma". E ha concluso: "Non possiamo permettere che la gente continui a vivere in baracche di plastica, dove basta un cerino che cade nel posto sbagliato per farle diventare dei forni crematori a cielo aperto".

 

"Queste tragedie non devono succedere più. Le istituzioni, le associazioni devono adoperarsi per trovare un alloggio alternativo a chi in queste situazioni per mettere in sicurezza queste persone, specialmente i bambini", ha detto Najo Adzovic, delegato del sindaco per le questioni rom. "Sappiamo - ha aggiunto - che si tratta di un insediamento di rom romeni".

 

L'Associazione 21 luglio che ha seguito in questi mesi la situazione si scaglia contro l'amministrazione. "Molte famiglie di rom romeni, vittime di ripetuti sgomberi, sono state abbandonate. Il rogo di oggi è senza dubbio una conseguenza  -  diretta o indiretta - delle politiche adottate dalle autorità locali che si esprimono in tutta la loro inefficacia con il Piano Nomadi". L'associazione chiede le dimissioni dell'assessore Sveva Belviso e di un funzionario.

 

Anche la presidente della nona circoscrizione Susy Santini attacca il sindaco: "Questo campo è stato segnalato da noi: l'ultima volta 15-20 giorni fa. E non abbiamo avuto alcun riscontro".

 

Pd: "Alemanno si assuma sue responsabilità". ''Il Pd di Roma si stringe attorno alla comunità rom dopo questa orribile ennesima tragedia. La questione rom non va affrontata solo dal punto di vista dell'ordine  pubblico, altrimenti succede quello che sta accadendo in questi ultimi tre anni in città: incidenti mortali a ripetizione''. Lo dichiara Marco Miccoli, segretario del Pd di Roma, che prosegue: ''Domani sarà il giorno in cui si valuteranno le responsabilità su questo incredibile dramma. Per ora diciamo soltanto che troviamo paradossale che Alemanno se la prenda con la burocrazia. Ma quando si assumerà le proprie responsabilità il sindaco di Roma?''

 

"Orribile perdita, siamo tutti responsabili di indifferenza". "La morte di quattro bambini rappresenta qualcosa di orribile per la nostra città. Perdere la vita per un incendio in un luogo dimenticato ci rende tutti responsabili di assenza di integrazione e a volte di indifferenza. Siamo vicini ai familiari. Quella dei campi abusivi, aumentati di cento unità in due anni per colpa di una gestione scriteriata dell'emergenza rom da parte della Giunta Alemanno, è una grave realtà peggiorata nettamente da una politica di propaganda da parte della destra che governa Roma. Chiediamo subito l'attuazione di un Piano Nomadi concertato, sono indispensabili oggi fatti concreti per mettere sotto controllo il fenomeno degli insediamenti abusivi". Lo hanno affermato in una nota Umberto Marroni, capogruppo Pd Roma Capitale e Daniele Ozzimo, vicepresidente della Commissione Politiche Sociali e consigliere Pd.

 

"È una tragedia terrificante la morte dei quattro bambini Rom. Mi chiedo e chiedo se in un paese civile possano accadere cose simili. È difficile sostenere che quanto accaduto sia frutto di una disgrazia. Troppi bimbi rom sono morti a causa dell'irresponsabilità degli adulti e la latitanza delle istituzioni ". Così il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, commenta l'incendio di via Appia.

 

Profondamente addolorata per la tragedia si è detta la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: "Ancora un rogo in cui a perdere la vita sono dei bambini - ha detto -. Attendiamo di conoscere le cause che hanno portato all'incendio, ma questa tragedia ripropone l'urgenza di accelerare e moltiplicare tutti gli sforzi necessari per chiudere gli insediamenti abusivi e consentire a queste comunità presenti sul nostro territorio di vivere in contesti sicuri e dignitosi".

 

Campo censito a dicembre. Il micro-accampamento abusivo era stato censito a dicembre scorso dalla questura. Secondo quanto si apprende, in quattro baracche, vivevano circa 13 persone. C'erano in tutto cinque baracche. La famiglia era stata sgomberata da un altro campo abusivo un anno fa.

 

 

Nel 2007 una tragedia simile avvenne a Livorno. Anche in quel caso ci furono quattro bimbi uccisi dalle fiamme.

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/02/06/news/campo_nomadi-12145104/

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Beh, immagino che adesso al Comune di Roma arriverà una vagonata di soldi per costruire campi... che non verranno costruiti, perché i soldi verranno immediatamente mangiati.

Già chiede poteri speciali, Alemanno: chiedere poteri speciali significa chiedere soldi, non ci giriamo intorno.

Ovviamente a rimetterci sono sia i rom che tutti gli altri cittadini romani.

Non mi sorprenderei nemmeno se alla baracca gli avesse dato fuoco Alemanno in persona, a questo punto.

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Un appunto: io conosco gente che, causa disoccupazione o stipendi ridicoli, non può permettersi un (1) figlio, e questi ne avevano messi al mondo 4...non si possono fare 4 figli per farli crescere di stenti, quindi, prima di andare a cercare responsabilità esterne,  la colpa è in primis dei genitori.

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La madre di figli ne ha 8, solo 4 sono quelli morti.  :pausa:

Mi pare palese che questo numero ricordi molto il numero di figli in società più "arretrate", dove c'è un alto analfabestismo (soprattutto femminile) e ignoranza riguardo all'esistenza degli anticoncezionali. Non credo che nessuno più faccia 8 figli per scelta.

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Ah in tutto erano 8? meglio mi sento.

Comunque è proprio la cultura del fare figli sperando in un aiuto dal cielo che è assurda, sul discorso contraccettivi permettimi, anche un analfabeta che non ha i soldi per i preservativi sa cos'è il salto della quaglia.

Ultimo appunto: provate a fare accattonare o vivere in una baracca i vostri fratelli o figli: i servizi sociali ve li toglierebbero in due giorni.

Perchè questa gente deve essere sopra la legge?

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Aspetta: secondo te perchè in alcune zone dell'africa o dell'india le donne hanno una media di 6 figli a testa?

Il discorso è che, in condizioni di totale assenza di istruzione, può pure succedere che non ci sia neppure la conoscenza dei più basilari metodi anticoncezionali... Ovviamente se poi non sei scolarizzata è più facile la possibilità che ti sposi anche presto (da adolescente, vedasi lo stesso discorso di sopra) ed è quindi ovviamente più facile che una si ritrovi a sfornare molti figli.

 

Non credo che nessuna madre farebbe figli con il presupposto di farli morire di fare, se potesse evitarlo. Quindi mi pare ovvio che forse il discorso è che non possono evitarlo perchè non sanno come evitarlo.

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Aspetta: secondo te perché in alcune zone dell'africa o dell'india le donne hanno una media di 6 figli a testa?

Il discorso è che, in condizioni di totale assenza di istruzione, può pure succedere che non ci sia neppure la conoscenza dei più basilari metodi anticoncezionali... Ovviamente se poi non sei scolarizzata è più facile la possibilità che ti sposi anche presto (da adolescente, vedasi lo stesso discorso di sopra) ed è quindi ovviamente più facile che una si ritrovi a sfornare molti figli.

 

Non credo che nessuna madre farebbe figli con il presupposto di farli morire di fare, se potesse evitarlo. Quindi mi pare ovvio che forse il discorso è che non possono evitarlo perché non sanno come evitarlo.

 

 

Nell'entroterra dell'Africa ovviamente manco sanno cosa sono i contraccettivi, mentre le persone in questione abitavano in Italia da anni, e comunque venivano dalla Romania, non dalle foreste africane quindi, anche per inerzia, se avessero avuto cervello, avrebbero saputo come evitare nuove gravidanze: semplicemente diciamo che hanno messo al mondo figli fregandosene del destino che (non) potevano dare loro.

La colpa della morte di quei bambini è quindi responsabilità dei genitori scellerati che si sono ritrovati; unica cosa che le istituzioni ptevano fare è togliere i figli alle famiglie che vivono nel degrado, cosa che se parliamo di famiglie italiane avviene...ma, come detto, se si parla di rom sembra di parlare di persone sopra la legge.

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E' vero che abitavano in Italia, ma abitavano in mezzo all'immondizia. Quando una donna fa così tanti figli è anche perchè spesso non è scolarizzata => posso immaginare che fosse analfabeta.

In Italia non fanno la pubblicità dei contraccettivi, l'unica speranza che poteva avere una persona in quelle condizioni è la saggezza popolare.

Cioè, parliamo di persone che probabilmente sono vissute ai margini della società da quando sono nate, la speranza di vita dei rom in Italia è intorno ai 40 anni, non so se rendo l'idea...

 

Non voglio giustificare comportamenti criminali (che in questo caso non ci sono stati), però renditi conto anche della situazione in cui vivono certe persone.

Quando prendo il treno a Roma vedo sempre un sacco di tende di persone che dormono sotto ai ponti a fianco alla ferrovia... ma certa gente, quando li fanno sgomberare e chiudono tutti i programmi per aiutarli e recuperarli, che devono fare?

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...mi sono sempre chiesta perchè i bambini delle famiglie italiane in difficoltà vengono mandati dagli assistenti sociali in affido o negli istituti, mentre i bambini dei rom vengono lasciati vivere nella rulotte...

 

...sinceramente io non sono una che vuole l'allontanamento forzato di tutti i rom dall'Italia, però non accetto il loro stile di vita parassitario...

i Rom sono l'unico popolo del mondo a vivere con la cultura del parassita... vivono ai margini delle nostre metropoli e dei nostri centri urbani rubando e facendo l'elemosina...  ciò non è tollerabile. Che mantengano pure le tutte loro tradizioni ad eccezione della cultura del furto... non possono essere un popolo accettato da noi se un loro dogma è quello di dire: "non sei un vero uomo se non rubi". Questa cosa non va bene.  :pausa:

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Nelle culture nomadiche fare figli è una ricchezza, un investimento in sè.

 

Tanto è vero che spesso vengono accusati di rapirli...questo luogo comune

razzista, privo di alcun fondamento reale ( i figli se li fanno e se li scambiano fra

di loro...non hanno nessuna ragione di rapirli ) ovviamente trova un aggancio

in questa realtà socioculturale.

 

Non può quindi meravigliare il numero di figli.

 

Se parliamo di Rom, parliamo di popolazioni ritenute originarie dell'India del Nord

( da cui forse il simbolo della ruota ) la cui lingua viene ritenuta addirittura una

variante del Sanscrito. A parte l'eterogeneità enorme dei vari gruppi, sotto il

profilo antropologico sono accomunati da un attaccamento fortissimo alla propria

cultura, tale da consentirgli di conservare a dispetto del secolare nomadismo una

identità collettiva.

 

Per certi versi la propria identità è stata garantita dalla non adattabilità

al contesto sociale ospitante, altrimenti si sarebbero assimilati secoli fa.

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mi dispiace per i bambini . ma poi sarebbero cresciuti e sarebbero vissuti come i genitori ... mendicando e rubando ...

le mie parole sembrano orribili ma io

sono assolutamente contrario ai nomadi.

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Quoto completamente il post di sissy.

Sui rapimenti: da bambino ho personalmente evitato di essere rapito dagli zingari solo perche' ero sveglio e prevenuto, quindi ahime' non e' solo leggenda.

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Purtroppo non sono presupposti, ma fatti oggettivi.

Qui non si tratta di discriminazione basata su meri pregiudizi, come ad esempio avviene nei confronti dei neri, dei gay, o degli ebrei, ma considerazioni su atteggiamenti antisociali e criminosi compiuti dalla quasi totalita' dei nomadi, comportamenti diventati ormai parte integrante del loro modo di vita.

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Ma un nomade che desiderasse integrarsi... da dove dovrebbe partire? Gli sarebbe possibile?

 

E le tue parole cambiapelle sono agghiaccianti :roll:

Ma stai scherzando? :pausa: stiamo parlando di quattro bambini morti in un rogo, bambini che sarebbero potuti diventare le persone migliori di questo mondo ma che non avranno mai la possibilità di farlo.

Onestamente a me tutta questa insensibilità spaventa.

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Vabbè, ma se partiamo da questi presupposti:

 

1) sono parassiti

 

2) rapiscono i bambini

 

3) sono contrario ai nomadi

 

c'è poco da discutere no?

 

...non è che sono dei parassiti... fanno i parassiti della nostra società...  (quindi potrebbero non farlo)

 

finchè vivono da nomadi, magari da giostrai va tutto bene...  il problema è quando per integrare gli incassi da giostraio si mettono a rubare!

 

...il problema non è il nomadismo in se... in america esitono comunità di nomadi per vocazione che girano gli USA da est a ovest con le loro case mobili, ma non creano problemi alla gente... anzi!

 

Sul discorso che rubano i bambini... secondo me non lo fanno... però è vero (ci sono numerose prove) che qualche rara volta l'hanno fatto...

ora sicuramente non è giusto colpevolizzare tutti i rom per i rapimenti dei bambini... ci mancherebbe... però capisco anche quelle mamme che quando vedono un rom nelle folla prendono per mano il loro bambinetto e lo tengono stretto.

Quà da me ci sono diversi rom che girano... vengono a suonare il campanello e ogni tanto gli do qualcosa da mangiare e da bere, ma non sempre, perchè altrimenti ti prendono di mira e vengono da te quasi ogni giorno...  

...ci sono anche delle ragazze rom, che mi fanno tantissima pena, perchè vestono di stracci e hanno i capelli sempre sporchi, vanno sempre in giro in due e ognuna con un passeggino vuoto... questi passeggini servono per portare alle roulotte ciò che riescono "scroccare" (elemosinare) in giro nei nagozi e alla gente, però, non so perchè, ho sempre l'impressione che in caso di una buona occasione quei passeggini possano anche servire per un rapimento di un bambino...   anche se magari non è affatto così, perchè quei passeggini gli servono proprio per comodità, perchè portarsi a mano dei borsoni è faticoso, non hanno certo i trolley, ne carrelli, ne auto e allora un vecchio passeggino è l'ideale   ...però sai com'è l'idea rimane!

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Riguardo ai nomadi (che poi nomadi non sono più) andrebbe fatto lo stesso discorso che va fatto in generale per le culture diverse dalla nostra: bisogna favorire l'integrazione.

Io ritengo che ogni cultura con cui si viene a contatto possa essere una ricchezza, e sicuramente per far sì che persone di una cultura diversa imparino a vivere e convivere nella nostra società bisogna far sì che loro possano possano imparare da noi (così come noi potremmo cercare di accrescere e migliorarci imparando le cose migliori della loro, di cultura. Posso immaginare che ce ne siano).

 

Cameron, negli UK, ha detto di recente che il loro modello per la gestione dell'immigrazione, che non prevede l'integrazione delle persone ma favorisce il separatismo, ha fallito.

 

Appare evidente che, essendo i rom persone, se vogliamo evitare di seguire il modello del Regno Unito dobbiamo invece cercare di integrarli, invece di continuare a spostarli sempre più lontani dalle città, partendo soprattutto dalle giovani generazioni che sono le più permeabili.

Come possiamo pretendere che un bambino vada a scuola quando viene cacciato in un posto che dista due ore e mezzo dalla sua scuola, ed è costretto a vivere in mezzo a una discarica?

 

 

 

p.s. giusto di recente c'è stata la giornata della memoria. Milioni di rom morirono nei campi di concentramento: all'epoca nei loro confronti si facevano discorsi del genere, come nei confronti degli ebrei c'erano molti che dicevano "eh ma è oggettivo che sono ladri e usurai, è nella loro cultura".

p.p.s. nomadi è attualmente un termine carino per chiamare gli zingari... ma nomadi non sono più da molti anni

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conosco bene come vive questa gente . si di storie terribili e di una cultura impraticabile in un paese civile come l Italia .

io farei come a Montecarlo che essere nomade e' reato.

una persona straniera per vivere deve dimostrare di poter vivere onestamente. ma qui non si tratta di disoccupazione!!! quella gente di lavorare proprio non ne ha voglia , non e' nella loro cultura ! una volta ho chiesto a uno di loro che si, gli avrei dato 10 euro ma non per elemosina me per pulirmi i vetri del negozio..... secondo voi l ha fatto?

 

mi spiace per i bambini, ovvio .

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Ma un nomade che desiderasse integrarsi... da dove dovrebbe partire? Gli sarebbe possibile?

 

A me però viene anche da ribaltare la domanda,

ossia, è possibile che un nomade "desideri" o possa realmente integrarsi?

Considerazione che derivo dal post di Hinzelmann, che fa riferimento alla "non adattabilità al contesto sociale ospitante", che condivido in pieno..

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Eh mica lo so... così su due piedi mi verrebbe da dire no. Provo a immedesimarmi, come potrei volermi integrare in una società che mi rifiuta fin da quando ero un infante?

 

Poi mi è venuta in mente una cosa, magari è cavolata gigantesca, qualche cambiamento a livello visivo c'è, il codice dell'abbigliamento è cambiato, a me sembra di vedere che le ragazze giovani portano i pantaloni. Mi rendo conto che messa così suona molto come una cavolata, però boh, magari a un cambiamento nel codice dell'abbigliamento corrispondono cambiamenti più profondi? Anche i capelli sono diversi, tante ragazze giovani non portano più le loro tipiche lunghe (e belle!) trecce, non so, magari desiderano assomigliare alle altre ragazze?

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Beh ad esempio hanno visto che, riguardo alle bambine, quelle che erano riuscite a scolarizzare poi evitavano di sposarsi adolescenti (come fanno di solito) ma invece rimandavano il matrimonio per poter continuare a studiare, e credo che questo si ricolleghi al discorso di Nightwish.

Con l'impegno la pazienza e il tempo i risultati si ottengono. Anche perchè se l'alternativa è semplicemente far finta di niente...

 

 

 

@Hinz: concordo con te (anche riguardo ai meriti dell'altra, di discussione :pausa:). Ma da certe frasi mi pare che si dimentichi che si sta parlando comunque di persone.

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Leggo commenti sconcertanti, ai quali preferisco non rispondere.

Volevo solo farvi sapere che sono sconcertato, ecco.

 

Sull'integrazione: abito relativamente vicino a Salone, sede di un vasto campo nomadi; perciò ne vedo un po' di tutti i colori, per così dire.

Ciò che mi sembra di aver capito è che ci sono rom che vogliono integrarsi e rom che non ne hanno la minima intenzione: questi ultimi sono, suppongo, quelli fra i quali la criminalità è più diffusa; di certo l'osservazione diretta mi fa capire che fra questi la diseducazione e la mancanza di rispetto per il prossimo la fanno da padroni (parlo più che altroo di comportamenti all'interno di mezzi pubblici, che è quello che osservo).

Poi però ci sono quelli che hanno tutta l'intenzione di integrarsi e non passare per criminali. Una volta sul treno (strapieno) entrò una famiglia rom dicendo, con straordinaria autoironia: "Dai, fateci un po' di spazio, non puzziamo tanto" (che in effetti era vero). Alla fermata dopo salì un altro rom e il padre della succitata famiglia cominciò a urlargli contro nella loro lingua, suscitando l'imbarazzo e l'indignazione generale. Alla fermata successiva quest'ultimo arrivato scende, e il "padre di famiglia" ci racconta che sapeva che quell'uomo aveva toccato una ragazzina fuori da scuola, e l'aveva appena minacciato dicendogli di non farsi vedere in giro. Segue approvazione generale da parte dei passeggeri (che un attimo prima si stavano lamentando che "'sti zingari fanno sempre caciara, mortacci loro").

 

Al di là dell'aneddoto edificante, questo è per dire che non si può affermare che tutti i rom sono delinquenti, non voglio integrarsi o rubino i bambini (!).

È ovvio che c'è delinquenza e criminalità fra i rom, e sono certo che siano statisticamente più frequenti che nel resto della popolazione, ma... sono persone, appunto. Non sono tutti uguali; sono un popolo, non un unico organismo.

 

Dire che tutti i rom rubano perché "è nella loro cultura", perché "ce l'hanno nel sangue", perché "non vogliono fare un cazzo" è come dire che gli italiani sono tutti mafiosi, gli ebrei sono tutti tirchi, i neri non si lavano e i gay sono promuscui e diffondono l'aids.

Vedete un po' voi.

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Lì il discorso è diverso... In teoria, all'inizio, sarebbero dovuti essere gli statunitensi a integrarsi con gli indiani, ma vabbè, la storia è andata com'è andata  :pausa:

 

Il discorso è diverso nel senso che i pellerossa sopravvivono in grosse sacche di povertà. Sacche di povertà che esistono anche in altre comunità negli USA, e che partono prima di tutto da un cattivo stato sociale, pessime scuole, grosse diseguaglianze, nessun accesso alla sanità ecc ecc. In sostanza, se nasci povero muori povero.

Il discorso è che andrebbe smantellato questo sistema, fornendo dei servizi pubblici a scapito dell'aumento delle tasse, migliorando le scuole (cosa che Obama sta facendo in maniera lungimirante), fornendo una copertura sanitaria adeguata (e qui ci prova) ecc ecc.

Io sono fermamente convinta che l'accesso all'istruzione sia una delle prime cose su cui bisogna premere, in assoluto.

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Ma secondo voi com'è che gli USA

dovrebbero gestire la "integrazione" dei Pellerossa?

...so che molti pellerossa, per via che non soffrono di vertigini e hanno un ottimo equilibrio (specie quelli che vivevano nei Gran Canyon), sono impiegati con successo come operai nella costruzione dei grattacieli.

...poi conosco un pellerossa, Dennis Avner, che non trovando lavoro ha deciso di diventare l'uomo gatto! (sembra abbia speso 150.000$ per la trasformazione)

http://www.mondotvblog.com/2009/05/29/lo-show-dei-record-arriva-l%E2%80%99-uomo-gatto-ed-e-ancora-polemica/

...e anche Chuck Norris è un pellerossa (ma solo per metà), dopo aver perso un memorabile incontro di kung fu al Colosseo contro Bruce Lee ha deciso di fare un telefilm tutto suo e da ora è per tutti Walker Texas Ranger!

 

Dire che tutti i rom rubano perché "è nella loro cultura", perché "ce l'hanno nel sangue", perché "non vogliono fare un cazzo" è come dire che gli italiani sono tutti mafiosi, gli ebrei sono tutti tirchi, i neri non si lavano e i gay sono promuscui e diffondono l'aids.

Vedete un po' voi.

...ma non è la stessa cosa perché è vero che la cultura rom prevede il furto... loro non sono nomadi dediti alla pastorizia o alla caccia... loro sono dei nomadi dediti ai furti e all'accattonaggio... con questo non voglio attaccare indistintamente tutti rom, solo dire che i rom onesti sono quelli che si discostano, almeno in parte, dalla loro particolare cultura.  :pausa:

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Sono leggermente scettico.

 

I Rom vivono come tutte le società tribali del mondo

(Pellerossa, Maori, tribù amazzoniche, Ainu)

anzi sono a un livello di integrazione anche più avanzata.

 

L'idea di prelevare i bambini dalle tribù amazzoniche

per mandarli a studiare a Brasilia

o di pretendere che i Sioux vivano in case riscaldate

e non in quella schifezza di tende puzzolenti

dove vivrebbero coi loro figli; francamente mi lascia perplesso.

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i sioux però non vivono bruciando cavi elettrici rubati per ricavarne il rame,  e borseggiando nella metro.

non si discutono tradizioni e modi di vita diversi, ma solo quei modi di vita delinquenziali ed antisociali.

per capirci ha mai criticato le gonnellone delle zingare o le loro acconciature, ma se ne criticano i furti ed il trattamento riservato ai bambini, usati per mandarli ad accattonare.

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