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Corte costituzionale francese respinge ricorso sul matrimonio


sebastian83

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PARIGI - Il Conseil Constitutionnel francece, l'equivalente della nostra Corte Costituzionale, ha stabilito che il divieto di matrimonio omosessuale è "conforme alla costituzione".

Tocca ai politici - Per i giudici dell'Alta corte parigina, dunque, spetta ai politici la reponsabilità di un eventuale cambiamento della legge e sottolineano che "il diritto a condurre una vita familiare normale non implica che le coppie dello stesso sesso possano sposarsi: esse sono libere divivere in concubinaggio e di concludere un patto civile di solidarietà".

Delusione - Delusi i partiti della sinistra e le associazioni omosessuali che sostengono il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Grande delusione anche per le due signore, Corinne Cestino e Sophie Haslauer, che avevano portato il caso davanti al Conseil Constitutionnel.

 

Non è che cominciamo a fare scuola in Europa? Ecco il link alla sentenza (in francese) http://www.conseil-constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/francais/les-decisions/acces-par-date/decisions-depuis-1959/2011/2010-92-qpc/decision-n-2010-92-qpc-du-28-janvier-2011.52612.html .

 

Il passo fondamentale sembra questo, che traduco alla meno peggio:

 

Considerato, d'altra parte, che l'articolo 6 della Dichiarazione del 1789 dispone che la legge deve essere uguale per tutti, sia che protegga sia che punisca;

che il principio d'uguaglianza non si oppone né al fatto che il legislatore regola in modo diverso situazioni diverse, né al fatto che deroga all'uguaglianza per ragioni d'interesse generale visto che, in entrambi i casi, la differenza di trattamento che ne resulta è in rapporto diretto con l'oggetto della legge che la stabilische;

che mantenendo il principio secondo cui il matrimonio è l'unione di un uomo e di una donna, il legislatore, esercitando la competenza che gli attribuisce l'articolo 34 della Costituzione, ha ritenuto che la differenza di situazione tra le coppie dello stesso sesso e le coppie uomo-donna può giustificare una differenza di trattamento nelle regole del diritto di famiglia;

che non è proprio del Consiglio Costituzionale sostituire il proprio giudizio a quello del legislatore riguardo la valutazione di questa differenza di situazioni;

che quindi, di conseguenza, il ricorso sulla violazione dell'articolo 6 della Dichiarazione del 1789 va respinto;

 

Sembra che la nostra Corte faccia scuola...

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In realtà c'è una notevole differenza tra la situazione italiana e la situazione francese.

 

Considérant, d'une part, que le droit de mener une vie familiale normale résulte du dixième alinéa du Préambule de la Constitution de 1946 qui dispose : « La Nation assure à l'individu et à la famille les conditions nécessaires à leur développement » ; que le dernier alinéa de l'article 75 et l'article 144 du code civil ne font pas obstacle à la liberté des couples de même sexe de vivre en concubinage dans les conditions définies par l'article 515-8 de ce code ou de bénéficier du cadre juridique du pacte civil de solidarité régi par ses articles 515-1 et suivants ; que le droit de mener une vie familiale normale n'implique pas le droit de se marier pour les couples de même sexe ; que, par suite, les dispositions critiquées ne portent pas atteinte au droit de mener une vie familiale normale ;

 

La Corte costituzionale francese dice: la libertà di condurre una vita familiare normale è un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Tale diritto è già assicurato alle coppie dello stesso sesso, che in base al codice civile francese possono concludere un PACS. Tuttavia tale diritto non implica anche il diritto a sposarsi.

 

Condivisibile o no che sia la conclusione, mi sembra che la differenza con la situazione italiana sia enorme.

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D'accordo sulle differenze tra Italia e Francia, ma mi sembra comunque rilevante il fatto che entrambe le Corti si basano su un principio: le differenze tra coppie omosessuali e eterosessuali sono tali da giustificare differenze di trattamento, il resto sta alle valutazioni del legislatore.

Qual è il principio per cui, ad esempio, la differenza di razza/etnia non giustifica differenze di trattamento mentre l'orientamento sessuale sì? In Francia non ci può essere neanche un riferimento alla filiazione, dato che lì i single (e quindi anche i gay) possono adottare...

Da come si pongono entrambe le corti, sembra che più che un "diritto" a sposarsi, ci sia un'"ottriazione", una concessione dalla parte del legislatore che, bontà sua, decide di allargare la possibilità di formare coppie riconosciute anche agli omosessuali, ma solo nei tempi e nei modi che ritiene opportuni...

Mi sembra che il sottotesto della sentenza francese sia lo stesso di quella italiana, ovvero "Le coppie omosessuali non possono essere ritenute omogenee al matrimonio".

 

Mi sembra (ma è un parere personale) che il fatto che in Francia esistano i PACS sia marginale in questo discorso: la Corte Francese non avrebbe comunque esteso il matrimonio alle coppie omosessuali, demandando tutto al Parlamento.

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In realtà è una buona notizia celata da cattiva notizia. La conseguenza di questa decisione è anche che nulla osta che in un futuro prossimo ci sia la possibilità di ampliare l'istituto del matrimonio anche per le coppie omosessuali. Di fatti la sentenza, indirettamente, esclude l'incostituzionalità di un potenziale matrimonio omosex un domani. Sono più che certo che la Francia è abbastanza vicina dal legiferare in questo tema, i sondaggi francesi indicano che la popolazione francese tende a equiparare i matrimoni etero e gay allo stesso livello (se non ricordo male intorno al 58%) con una crescita abbastanza buona. Staremo a vedere, certo con Sarkozy, mi sembra abbastanza lontana la cosa, però un indice di miglioramento c'è ed è abbastanza evidente.

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La Corte costituzionale francese dice: la libertà di condurre una vita familiare normale è un diritto riconosciuto dalla Costituzione. Tale diritto è già assicurato alle coppie dello stesso sesso, che in base al codice civile francese possono concludere un PACS. Tuttavia tale diritto non implica anche il diritto a sposarsi.

 

Condivisibile o no che sia la conclusione, mi sembra che la differenza con la situazione italiana sia enorme.

 

Sì però il principio è lo stesso: il matrimonio positivo è tra uomo e donna e cambiamenti possono avvenire solo per via legislativa e non interpretativa...

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non fatevi ingannare da queste notizie pero' . questa e' una notizia che , come avete detto voi, ne cela una buona.

la tv francese ne parla di queste cose ed in genere e' gayfriendly . il popolo francese e' in larga maggioranza favorevole al matrimonio e adozioni da parte di gay... in Italia riesce persino difficile a parlare di unioni civili figuriamoci se parliamo di matrimonio !!!

in Francia se ne parla, eccome! e questa e' una buonissima notizia.

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