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Occupazione giovanile, piano del governo: "Lavoro manuale, umiltà e contributi v


Frattaglia

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...volontari"

 

Presentate dai ministri Sacconi, Gelmini e Meloni una serie di azioni per promuovere l'inserimento dei giovani. Rilancio del contratto di apprendistato, istituzione di 58 istituti tecnici superiori, curricula on line dei laureati nelle università, potenziamento del Sistema Excelsior

 

Occupazione giovanile, piano del governo "Lavoro manuale, umiltà e contributi volontari" I ministri Gelmini, Meloni e Sacconi

ROMA - I giovani rischiano di andare in pensione con un'indennità da fame? I genitori la smettano di regalare auto ai figli laureati, e ai neodottori offrano piuttosto il riscatto dei contributi relativi agli anni dell'università. Il corso di laurea intrapreso è sbagliato rispetto alle esigenze del mercato, il ragazzo non trova lavoro? Accetti un contratto d'apprendistato e impari un mestiere. Soprattutto, sia umile: i giovani italiani soffrono di "inattitudine all'umiltà", afferma il ministro della Gioventù Giorgia Meloni (che però generosamente precisa che non bisogna mai generalizzare). Sono alcuni degli elementi del "Piano di azione per l'occupabilità dei giovani" presentato a Palazzo Chigi dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, dal ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini e dal ministro Meloni.

 

Il piano, ha spiegato Sacconi, che conta su risorse per circa un miliardo, di cui circa un quarto a carico del Fondo Sociale Europeo, ruota intorno al superamento del disallineamento tra scuola e università e mondo del lavoro, alla valorizzazione del contratto di apprendistato come strumento privilegiato d'ingresso nel mondo del lavoro, e del lavoro manuale come sbocco possibile per tutti i giovani disoccupati, laureati compresi. "C'è un pezzo di Paese che quando parli di lavoro manuale non capisce - ha osservato il ministro - ma per fortuna capisce la società". A lungo termine l'obiettivo, ha aggiunto però il ministro

Meloni, è molto più ambizioso: "Occorre scardinare il sistema Italia, fare una rivoluzione culturale che sia in grado di tirarci fuori dal '68, abbattere i privilegi acquisiti e adeguare la società al mercato del lavoro che cambia".

 

A proposito di adeguamenti, il ministro Sacconi ha confermato, rispondendo a una domanda a margine della conferenza stampa, che non vi sarà alcuna proroga a favore dei precari che avevano la possibilità di impugnare fino al 23 gennaio 1 il contratto di lavoro scaduto, contestando il licenziamento ingiusto o altre violazioni di legge. E ha confermato che andrà avanti con lo "Statuto dei lavori": "L'idea di un nuovo Statuto dei lavori è fare in modo che le parti possano adattare una parte delle norme dello Statuto dei lavoratori, quelle che non riguardano diritti universali e fondamentali,  alle diverse condizioni di impresa di territorio o di settore".

 

Per favorire l'allineamento tra domanda e offerta di lavoro, il ministero del Welfare potenzierà il Sistema Informativo Excelsior, realizzato in collaborazione con Unioncamere, pubblicando non più ogni anno ma ogni tre mesi, e su base provinciale, "le principali tendenze delle professioni richieste dal mercato del lavoro". La diffusione di queste informazioni, ha ribadito il ministro Meloni, è quello di orientare al meglio il percorso di studi: "Se si dicesse a ogni studente che intende iscriversi a giurisprudenza che per gli avvocati il tasso di disoccupazione è al 30%, e chi lavora guadagna 900 euro al mese, mentre per gli infermieri il tasso di disoccupazione è zero, e lo stipendio di 1600 euro, probabilmente inciderebbe sulle scelte".

 

Ma ancora, secondo il governo, l'alto tasso di disoccupazione giovanile è dovuto soprattutto al fatto che nel mercato non si trovano le professionalità richieste dalle aziende, che sono eminentemente manuali, tecniche e di alta tecnologia. "C'è un atteggiamento talvolta passivo o distratto da parte delle nuove generazioni", scrive il ministro Meloni nella prefazione dell'opuscolo "Buon lavoro", distribuito dal ministero della Gioventù per far conoscere agli aspiranti lavoratori contratti e diritti. In questa direzione va pertanto, ha detto il ministro Gelmini, l'istituzione di 58 istituti tecnici superiori, che verranno denominati "Scuole speciali di tecnologia" e avranno il compito di formare super-tecnici nelle aree tecnologiche del piano di intervento Industria 2015: si tratta di un progetto al quale hanno aderito 16 Regioni.

 

Ancora, per favorire l'incontro tra domanda e offerta Meloni ha annunciato l'iniziativa "Campus Mentis", riservata ai 20.000 migliori laureati delle università pubbliche italiane, con l'obiettivo di metterli a contatto per una settimana con le aziende interessate ad assumere (la prima edizione dell'iniziativa, ancora sperimentale, riservata a 600 laureati, ha assicurato il ministro, ha permesso al 77% dei partecipanti di trovare lavoro entro un anno). Inoltre a tutte le università verrà chiesto di pubblicare sul loro sito i curricula dei neolaureti e di tenerli on line per almeno un anno.

 

Tra le iniziative ci sono anche la promozione degli stage, un bonus di 5000 euro per le aziende che assumano un giovane disoccupato con meno di 35 anni e figli a carico, la promozione d'iniziative a favore dell'"autoimprenditorialità". Si pensa poi di anticipare il tirocinio professionale agli ultimi anni di università. Annunciato inoltre "il potenziamento qualitativo delle ispezioni del lavoro anche nell'ottica del contrasto al sommerso giovanile", e azioni di "promozione della cultura della previdenza e della sicurezza sul lavoro nelle scuole". In particolare, viene istituito il primo appuntamento annuale "Un giorno per il futuro", che si realizzerà in tutte le scuole italiane il 20 maggio. Servirà, ha spiegato Sacconi, a sensibilizzare i giovani sul tema delle pensioni: l'Inps metterà a breve a disposizione una sorta di 'conto corrente' dei contributi, che anche i neolavoratori potranno consultare per capire a che punto è la loro situazione. Certo, non per sapere quale sarà l'ammontare della loro pensione perché, ha ammesso il ministro, ormai è impossibile vista l'evoluzione della normativa e del mercato.

 

 

LINK

 

 

Scusate, ma io mi sento profondamente presa in giro da queste parole. Esistono delle statistiche che dicono che più del 40% dei laureati è sottoimpiegato, cioè fa lavori per cui ha studiato pure troppo. E questa ci parla di umiltà? Che siamo bamboccioni? Dopo che magari c'è gente che si fa in 4 per studiare a lavorare contemporaneamente!

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Il corso di laurea intrapreso è sbagliato rispetto alle esigenze del mercato, il ragazzo non trova lavoro? Accetti un contratto d'apprendistato e impari un mestiere

 

in sintesi:

 

1 - scegliete il corso di laurea che vi farà trovare lavoro assicurato (quale, che nemmeno gli specializzati in neuroscienze nanorobotiche?) e non quello per cui avrete passione e costanza da studiare tanto, così una volta intrapreso un percorso che vi annoierà e vi sfiancherà avrete la pari opportunità di diventare subito subito cinici, rancorosi e svogliati.

 

2 - non proseguite proprio gli studi, anzi se possibile evitate di prendere il diploma perché di lavoro non c'è, e invece di attivare piani che possano mobilitare il mercato preferiamo che vi reinventatiate apprendisti idraulici, elettricisti, gommisti e artigiani. così il livello cuturale sarà quello che sarà, avrete un lavoro, sarete contenti, e possibilmente, la sera tutti a vedere striscia la notizia.

 

 

geniale.

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adeguare la società al mercato del lavoro che cambia

E "lavoro manuale" è la genialata per adeguarsi?

Come, creandolo dal nulla? Via, tutti a costruire piramidi!  :coffee:

 

Direi "a problemi di eccezionale difficoltà, soluzioni di eccezionale idiozia", se non fosse che sono progetti di una certa serietà.

Tanti piccoli passi, che a un primo sguardo distratto magari sembrano ragionevoli, per spogliare l'istruzione del suo ruolo culturale e trasformarla in mera formazione professionale, a ogni livello. E far passare come progresso il riportare i Diritti dei Lavoratori a condizioni di due secoli fa. Non c'è nulla di "idiota", purtroppo.

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simply_dreamer

è vero che la società cambia. appunto... c'è bisogno di lavori manuali e loro che ci stanno a fare là?! sono in troppi e prendono troppi soldi per dire ciò che si sapeva già. quindi non il 5% si devono autotagliare dal loro stratosferico stipendio, ma almeno il 50%!!! ma non lo fanno. la Meloni ha ragione a dire che i laureati in discipline umanistiche sono svantaggiati e che un  infermiere trova più facilmente lavoro rispetto ad un avvocato. in teoria è così. ma l'infermiere non tutti lo possono fare, per ovvie ragioni attitudinali. in pratica coi tagli che ci sono stati nella sanità e con la massoneria che c'è in tale settore è dura anche lavorare come infermiere in Italia, ora come ora. ma è fattibile. ma quello che mi chiedo è: se io come giovane italiano, devo andare a svolgere lavori umili e sottopagati in Italia, solo per far comodo allo Stato, tanto vale trasferirmi dove sono rispettato come cittadino omosessuale e dove, col tempo posso crearmi una posizione sociale decente, anche se non è facile, ovviamente. in Italia se nasci idraulico, muori idraulico. e poi si sà che in questo paese, purtroppo si ha poco rispetto per certe professioni, purtroppo. e questo non aiuta. altro che meritocrazia...  no comment  :coffee:

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Queste proposte sono palesemente anticostituzionali vanno contro la libera espressione dell'individuo, ma esiste ancora quell'art. costituzionale? no perché me lo chiedo, sembra che non esista per noi LGBTQI da sempre, non esiste nemmeno nell'indirizzo che dobbiamo prendere nella scelta di un lavoro, ho semplificato solo perché ritengo assurdo che un mercato ("ente" astratto ma che fa vittime in vari sensi) debba decidere tutto sull'individuo, la scelta è solo quella che rientra nel meccanismo nasci--->consuma--->produci--->crepa, lo so che lo slogan è vecchio ma l'idea resta la stessa senza calcolare che il troppo consumo crea problemi, che i consumi non si incentivano se gli stipendi, per chi ne ha uno..., non aumentano, insomma solo per citare due problemi, quindi queste cose da bastone senza carota, passatememela :coffee:, sono ricette che non funzionano, e non funzioneranno.

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Se queste sono le proposte concrete che i ministri Sacconi,Gelmini e Meloni propongono affinché i giovani possono trovare una collocazione adeguata al loro percorso di studi allora faremmo meglio a chiedere asilo politico ai paesi ancora in via di sviluppo. Invece di intascarsi carrellate di soldi per partorire cavolate non richieste, che si rimbocchino le maniche e comincino a vivere con i pochi mezzi che sono offerti ai giovani italiani.

Oggi non è il cazzata day, quindi basta prenderci in giro. :coffee:

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simply_dreamer

Se queste sono le proposte concrete che i ministri Sacconi,Gelmini e Meloni propongono affinché i giovani possono trovare una collocazione adeguata al loro percorso di studi allora faremmo meglio a chiedere asilo politico ai paesi ancora in via di sviluppo. Invece di intascarsi carrellate di soldi per partorire cavolate non richieste, che si rimbocchino le maniche e comincino a vivere con i pochi mezzi che sono offerti ai giovani italiani.

Oggi non è il cazzata day, quindi basta prenderci in giro. :coffee:

 

 

pienamente daccordo...  :zzz:

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questa proposta é il tipico esempio di quel che si dicono `braccia strappate all'agricoltura'. C'é quasi da sperare che loro stessi non si prendano sul serio.

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Oddio, sottopagati... Un idraulico guadagna abbastanza bene, soprattutto perché c'è molta domanda e poca offerta.

D'accordo l'attitudine e bla bla bla, ma ricordo che al liceo avevo in classe diversi individui che avrebbero fatto meglio a fare il meccanico piuttosto che a studiare, perché proprio non ce n'era... E non è detto che una persona con solo la licenza media sia automaticamente un incolto.

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A parte queste proposte che fanno veramente ma veramente pena; vorrei sottolineare che l'individuo singolo non intraprenderà una laurea o una carriera perchè serve all'economia nazionale, ma semplicemente in base alle proprie necessità ossia guadagnare e secondariamente fare qualcosa che piaccia. Ergo è inutile chiedere di "rimboccarsi le maniche" se prima non si forniscono reali opportunità o se non si incentiva sul piano economico la scelta di occupazioni meno pagate.

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simply_dreamer

Oddio, sottopagati... Un idraulico guadagna abbastanza bene, soprattutto perché c'è molta domanda e poca offerta.

D'accordo l'attitudine e bla bla bla, ma ricordo che al liceo avevo in classe diversi individui che avrebbero fatto meglio a fare il meccanico piuttosto che a studiare, perché proprio non ce n'era... E non è detto che una persona con solo la licenza media sia automaticamente un incolto.

 

anchio conoscevo persone che non avevano voglia di studiare ed alcune di esse non si sono nemmeno diplomate ed hanno fatto bene se è quello che volevano fare. altre però tramite raccomandazioni, hanno ottenuto dei posti di lavoro davvero ambiti. e questo non è di certo un inno alla meritocrazia che miss maestrina acida ottocentesca, come la chiamo io, alias Gelmini, tanto proclama. riguardo l'idraulico, guadagnano molto ed è un mestiere eterno. un pò come l'infermiere, l'elettricista, ecc. ed ognuno è libero di scegliere e sottolineo scegliere il mestiere o più mestieri che vorrà fare nel corso della sua vita. ma quello che trovo oltraggioso è appunto l'imposizione, in un certo qual modo di questi signori/e. della serie: vuoi un lavoro?! sai che i lavori richiesti sono XYZ, prendere o lasciare. perchè questo denota, oltre ad un imposizione e un disinteresse, una mancanza di  rispetto nei confronti di noi giovani italiani e soprattutto si mette in secondo piano lo studio, che è importante per un individuo, per crescere, per formarsi. sappiamo tutti che si sogna di fare un certo lavoro, ma per una serie di vicissitudini, spesso si fanno altri lavori per vivere. ma non credo che ciò che loro propongono, sia una soluzione, ma più una comoda scappatoia ad un problema davvero grande.

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Io trovo oltraggioso che siano soprattutto quelle persone a dire a noi giovani di essere umili.

Quando poi c'è un'igienista dentale che fa la consigliera comunale, o quando la ministra dell'istruzione ha fatto il cambio di residenza pur di sostenere l'esame di avvocatura in un posto dove fosse più semplice.

 

Oltretutto, ora come ora, la percentuale di laureati che fa mestieri per cui è troppo qualificata è già altissima. Il che vuol dire che la gente, in mancanza di altro, già si adegua, ma non per il "bene dell'economia" ma per la semplice necessità.

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Traduciamo:

 

Lavoro manuale: Non abbiamo intenzione di risolvere il problema della fuga dei cervelli.

Umiltà: Abbiamo bisogno di tagli agli stipendi per essere competitivi sul mercato.

Contributi volontari: Noi non scuciamo una lira.

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Comunque, pur essendo chiaro che non hanno iniziative serie da proporre, posso dirvi per certo che ci sono tanti giovani, spalleggiati anche dalle famiglie, che dopo gli studi rifiutano qualunque lavoro che non reputino degno per loro, una recente indagine ha anche quantificato il numero di questi giovani che vivono in un limbo sulle spalle dei genitori, non piu studenti, ma nemmeno lavoratori. Aggiungo inoltre che, avendo avuto necessita di qualcuno che badasse ai nonni invalidi, abbiamo trovato solo e soltanto persone straniere disponibili, nonostante il lavoro fosse in regola, con stipendio congruo e vitto e alloggio incluso...abbiamo alla fine trovato una signora ucraina brava e lavoratrice;  le signore italiane a quanto pare si sentono tropo snob per fare lavori simili.

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Qualcuno deve spiegare a quelli là che noi non siamo stati messi al mondo per far funzionare i loro ingranaggi. Noi non vogliamo vivere per lavorare, ma semmai il contrario, e non importa nulla del casino che faranno per toglierci il futuro; perché il tempo scorre e loro resteranno indietro, sepolti nel loro passato e nei loro "si deve" e "si fa". Nulla di tutto questo resisterà all'incedere del tempo, nemmeno l'ignoranza che stanno seminando, nè l'impegno reazionario a restaurare momenti in cui loro erano ancora qualcosa, prima che venissero travolti dai prodotti del loro "fare".

Noi siamo una nuova generazione, siamo ben altro da un'innocua appendice di bamboccioni che non si adeguano al sistema. Ci bruceremo anche noi, questo è sicuro, ma in maniera totalmente diversa dalla loro. E dei loro atti vampirici, del loro autoritarismo, non resterà nulla se non una schiera di lapidi in cimiteri sparsi.

L'ignoranza non mette a tacere la morte.

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privateuniverse

Io trovo oltraggioso che siano soprattutto quelle persone a dire a noi giovani di essere umili.

Quando poi c'è un'igienista dentale che fa la consigliera comunale, o quando la ministra dell'istruzione ha fatto il cambio di residenza pur di sostenere l'esame di avvocatura in un posto dove fosse più semplice.

 

Appunto.

 

Oltretutto, ora come ora, la percentuale di laureati che fa mestieri per cui è troppo qualificata è già altissima. Il che vuol dire che la gente, in mancanza di altro, già si adegua, ma non per il "bene dell'economia" ma per la semplice necessità.

 

Bisappunto. :roll:

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concordo con Ben81,purtroppo oggi molti ragazzi rifiutano lavori ritenuti poco nobili,preferendo rimanere disoccupati e non fare niente tutto il giorno,aspettando che prima o poi arrivi il lavoro.non capisco come può una persona vivere come un parassita alle spalle dei genitori,piuttosto andrei a fare il muratore o le pulizie.

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La cosa oscena e' che spesso quei giovani sono avallati nel parassitaggio dai genitori, conosco io stesso 3 famiglie che fanno rimanere a casa i figli nonostante avessero trovato lavori normali, ma secondo loro non degni per i propri pargoli, con la felicita' ovviamente dei pargoli stessi.

Io quando cercavo lavoro ho accettato di tutto, tra le varie ho lavorato su turni in fabbrica e anche da un fabbro, perche' mi sarei sentito un fallito nel poltrire a casa, e perche' i miei giustamente non mi avrebbero mai mantenuto a uffa.

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La cosa oscena e' che spesso quei giovani sono avallati nel parassitaggio dai genitori, conosco io stesso 3 famiglie che fanno rimanere a casa i figli nonostante avessero trovato lavori normali, ma secondo loro non degni per i propri pargoli, con la felicita' ovviamente dei pargoli stessi.

Io quando cercavo lavoro ho accettato di tutto, tra le varie ho lavorato su turni in fabbrica e anche da un fabbro, perche' mi sarei sentito un fallito nel poltrire a casa, e perche' i miei giustamente non mi avrebbero mai mantenuto a uffa.

 

 

Questo anche è vero perché rappresenta, la descrizione che fai, un idea borghese di superiorità, anxche io ho accettato di tutto e sono andata a lavorare con la febbre e stando male, comunque il modello che hai descritto è nella società da anni.

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La cosa oscena e' che spesso quei giovani sono avallati nel parassitaggio dai genitori, conosco io stesso 3 famiglie che fanno rimanere a casa i figli nonostante avessero trovato lavori normali, ma secondo loro non degni per i propri pargoli, con la felicita' ovviamente dei pargoli stessi.

Io quando cercavo lavoro ho accettato di tutto, tra le varie ho lavorato su turni in fabbrica e anche da un fabbro, perche' mi sarei sentito un fallito nel poltrire a casa, e perche' i miei giustamente non mi avrebbero mai mantenuto a uffa.

quando leggo certe cose mi viene un nervoso,come si fa a rifiutare un lavoro?addirittura appoggia ti dai genitori?Meno male che ho una madre severa,che non mi ha cresciuto come un parassita,ma mi ha sempre detto"ho lavori o fuori di casa",meno male.
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Io però conosco anche tanti laureati che fanno lavori per cui sono sottoimpiegati. A questo caso ci aggiungerei anche mia madre.

 

Più che altro il discorso ipocrita e offensivo è che non è certo dicendo ai giovani di essere umili che si risolleva l'economia: la gente già lo sa e non è certo offendendo quelli che si fanno un mazzo così studiando, lavorando o studiando e lavorando insieme che si risolve la situazione.

Inoltre, come dicevo, sono proprio loro a dirlo.

 

E' un po' come se la Minetti venisse a farmi un discorso sulla dignità dell'essere donna nella società d'oggi, ecco.

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per quanto riguarda i lavori "umili" penso di essermi già abbassato abbastanza nel farli! il vero problema non è quello, quando si tratta di lavoro ogni cosa ha un prezzo, ma se questo prezzo è troppo basso non ne vale la pena. ad esempio avrei potuto fare un lavoro ma l'ho evitato perchè ci avrei speso più di benzina che guadagnato (oltre al delirio mentale e fisico che ne avrebbe comportato, pure quello ha un prezzo) non sono abbastanza stupido per lavorare senza rendiconto. certi lavori si fanno se c'è uno stipendio decente, di fatto gli imprenditori hanno ancora una mentalità da servitù della gleba (es. marchionne).

così non si va avanti.

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Coeranos e Frattaglia hanno ragione, come esistono quelle/i che rifiutano un lavorano esistono anche quelle/i che li fanno e coloro che li rifiutano per una giusta motivazione, magari perché il trasporto e il pagamento dello stesso non valgono il lavoro che occorre, tolte quelle spese, solo a poco e crea stress inutili, anche il fattore stress e benessere è importante sul lavoro, anche se sembra oggi materia della quale non si può parlare assolutamente.

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Non mi sembra di aver letto qualcuno consigliare di accettare lavori il cui stipendio sia infimo e/o non copra nemmeno le spese di viaggio, ne' tantomeno lavori in cui si sia maltrattati.

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Non stavo dicendo questo (questo l'ha detto coeranos).

Quello che dico io è che però, se vogliamo parlare di gente che resta a casa perchè non trova un lavoro adeguato alla sua laurea, bisognerebbe anche parlare del caso opposto, cioè di gente che fa lavori per cui è sovraqualificata.

Soprattutto, bisognerebbe fare un paragone, in percentuale, sulle due categorie.

 

Io pure conosco gente che, stupidamente, rinuncia a opportunità di lavoro perchè vorrebbe qualcosa di più e finisce per restare a terra. Ma conosco anche gente nel caso opposto. Solo che il primo caso fa sicuramente più notizia del secondo. :roll:

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Ragazzi ma sono decenni che una laurea non e' garanzia di un lavoro migliore, chi si laurea oggi ne e' consapevole, e spesso lo fa principalmente per una cultura personale.

Laurearsi dando per scontato che si otterra' un posto di lavoro migliore e' un errore, sono pochissimi i corsi che realmente assicurano una carriera sopra la norma.

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Lo so, ma se il 47% dei laureati che lavora è sovraqualificato, non possiamo poi andare a condannare il 2 o 3% che non si accontenta di quello che offre il mercato.

 

Ho sparato una cifra a caso, nel secondo caso (nel primo no, è una statistica reale), però quello che intendo è che appunto è inutile fare discorsi tipo "conosco uno o due figli di papà che non fanno nulla" se non parliamo di numeri reali confrontati sulla popolazione.

E comunque non ritengo che l'economia si faccia ripartire semplicemente dicendo ai giovani di fare gli idraulici. Da dei ministri di governo mi aspetto di più... che ne so, incentivi in alcuni campi? Sicuramente non due chiacchiere sull'essere umili.

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Ehehehe, giusto  ;)

 

Comunque volevo solo puntualizzare, dato che temo che la stanchezza mi abbia fatto esprimere male...

Secondo me fai bene a parlar male di quelli che conosci che hanno la laurea ma preferiscono restare a casa perchè non trovano posti di lavoro corrispondenti alle loro aspettative. Su questo sono d'accordo con te.

La cosa che però non vorrei è che, passando dai casi specifici, che esistono, si passi poi a generalizzare dicendo che i giovani sono tutti così, perchè appunto questi casi sono una minoranza sul totale dei giovani.

Pace?  :D

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secondo me un ministro che si esprime in termini di moralismo spiccio, citando ad esempio la categoria dell' "umiltà", non è un buon ministro

la semplice risposta è: sig. ministro, pensi all'umiltà di sua sorella e cerchi di fare il suo mestiere, se ne è capace, ovvero di proporre ed attuare politiche industriali e per l'occupazione credibili  ;)

ma tralasciando queste coloriture, che pure ben rappresentano la pochezza intellettuale di questa classe politica di destra, e tornando alla "proposta"  :D

ebbene trovo che una proposta politica in risposta alla disoccupazione giovanile che abbia il suo fulcro nel "ripiegamento" su professioni a basso valore aggiunto, per quanto in parte motivate dal tessuto delle piccole-medie imprese italiane, sia enormemente carente e mostri scarsa dimestichezza con quanto sta avvenendo sulla scena economica mondiale

in un contesto in cui da un lato la vera ricchezza viene creata sviluppando l'innovazione, e dall'altro esistono ormai molti paesi (che una volta erano in via di sviluppo) in grado di fare le stesse lavorazioni a minor costo e maggior qualità, vorrei davvero capire cosa proponga il terzetto Sacconi-Gelmini-Meloni: dovremmo diventare quello che era la Cina dieci anni fa? manovalanza semi-specializzata a basso costo, senza garanzie di alcun genere (la cosiddetta flessibilità)? è questo il futuro che ci stanno proponendo?

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