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L'omofobia sintomo di omosessualità


Andrej-Bolkonskij-95

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Andrej-Bolkonskij-95

Ho visto che c'è un topic simile, ma non avevo voglia di riesumare un vecchio topic e, in ogni caso, propongo una notizia -non tanto nuova, a dire il vero- sull'omofobia:

 

http://psycnet.apa.org/?&fa=main.doiLanding&doi=10.1037/0021-843X.105.3.440

 

Questo è il testo:

 

The authors investigated the role of homosexual arousal in exclusively heterosexual men who admitted negative affect toward homosexual individuals. Participants consisted of a group of homophobic men (n = 35 ) and a group of nonhomophobic men (n = 29); they were assigned to groups on the basis of their scores on the Index of Homophobia (W. W. Hudson & W. A. Ricketts, 1980). The men were exposed to sexually explicit erotic stimuli consisting of heterosexual, male homosexual, and lesbian videotapes, and changes in penile circumference were monitored. They also completed an Aggression Questionnaire (A. H. Buss & M. Perry, 1992). Both groups exhibited increases in penile circumference to the heterosexual and female homosexual videos. Only the homophobic men showed an increase in penile erection to male homosexual stimuli. The groups did not differ in aggression. Homophobia is apparently associated with homosexual arousal that the homophobic individual is either unaware of or denies. (PsycINFO Database Record © 2010 APA, all rights reserved)

 

In sostanza hanno fatto vedere dei porno etero, gay e lesbo ad un gruppo di omofobi dichiarati e di gente non omofobica e, quando gli omofobi hanno visto il porno gay hanno avuto un'erezione, mentre gli altri non l'hanno avuta.

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pierceyourbody

Mmh, si sa da tempo che l'omofobia è uno dei sintomi dell'omosessualità repressa con violenza...non capisco il punto del topic

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Andrej-Bolkonskij-95

Niente, volevo solo citare uno studio interessante. :eek:

Non sono più illazioni; si ha finalmente una prova che l'omofobia sia quasi sempre sintomo di omosessualità. :rotfl:.

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l'omofobia è (anche) una proiezione di un contenuto inconscio (per essere più netti: è secondo me "solo" la proiezione di un contenuto inconscio, e provate a dirlo a un omofobo e lo vedrete diventare una bestia, il che prova l'assunto   :rotfl:)

 

gran parte degli argomenti usati da politici, prelati, opinionisti etc. contro il matrimonio omosessuale sono di fondo pure proiezioni

quando ad esempio si dice che il matrimonio omosessuale "minaccia" la famiglia non è la logica dei fatti che parla ma la paura

si proietta la propria paura che la sola possibilità del matrimonio omosessuale possa costituire una minaccia per la propria integrità familiare (e chi ha questa paura  teme quella possibilità perché costituirebbe per lui una effettiva tentazione, quindi un effettivo pericolo per la "sua" famiglia, o per la sua scelta di vita: ma rifiuta di comprendere che il pericolo è in lui!)

 

anche molte argomentazioni che si sentono in giro, che assimilerebbero l'omosessualità a un "vizio", sono fondamentalmente omofobe e proiettive (se uno dice che l'omosessualità è un vizio, vuol dire che teme di caderci ovvero che riconosce in se stesso questa possibilità)

 

PS complimenti per Cole Porter nel tuo avatar

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pierceyourbody

Niente, volevo solo citare uno studio interessante. :eek:

Non sono più illazioni; si ha finalmente una prova che l'omofobia sia quasi sempre sintomo di omosessualità. :rotfl:.

 

Preciso che non voleva essere una critica, solo che essendo la sezione news non capivo perché la citassi ora :no: ma è sempre un argomento fondato contro gli omofobi, comunque

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Andrej-Bolkonskij-95

l'omofobia è (anche) una proiezione di un contenuto inconscio (per essere più netti: è secondo me "solo" la proiezione di un contenuto inconscio, e provate a dirlo a un omofobo e lo vedrete diventare una bestia, il che prova l'assunto   :eek:)

 

gran parte degli argomenti usati da politici, prelati, opinionisti etc. contro il matrimonio omosessuale sono di fondo pure proiezioni

quando ad esempio si dice che il matrimonio omosessuale "minaccia" la famiglia non è la logica dei fatti che parla ma la paura

si proietta la propria paura che la sola possibilità del matrimonio omosessuale possa costituire una minaccia per la propria integrità familiare (e chi ha questa paura  teme quella possibilità perché costituirebbe per lui una effettiva tentazione, quindi un effettivo pericolo per la "sua" famiglia, o per la sua scelta di vita: ma rifiuta di comprendere che il pericolo è in lui!)

 

anche molte argomentazioni che si sentono in giro, che assimilerebbero l'omosessualità a un "vizio", sono fondamentalmente omofobe e proiettive (se uno dice che l'omosessualità è un vizio, vuol dire che teme di caderci ovvero che riconosce in se stesso questa possibilità)

 

PS complimenti per Cole Porter nel tuo avatar

 

 

In effetti tutte le argomentazioni possibile che si possono fare contro l'omosessualità sono orribilmente fallaci. Sono fondamentalmente nate dalla religione queste argomentazioni: per questo, secondo me, l'eliminazione dell'omofobia risiede, in parte, nell'eliminazione della chiesa.

 

Grazie per il complimento su Porter, sei il primo che lo nota! :rotfl:

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non sarei così drastico: certo la Chiesa Cattolica, struttura maschile e patriarcale che offre un modello di vita socialmente accettato di "sublimazione" della sessualità, può essere attrattiva (e lo era molto di più in passato) per molti omosessuali con difficoltà di accettazione, e come tale è una organizzazione che reca in sé stessa i possibili germi della omofobia

 

ma esistono molte e importanti eccezioni, con preti di grande apertura mentale che non temono il confronto con questi temi perché li hanno "risolti" in loro stessi

 

secondo me un vero uomo di fede si riconosce perché non ha difficoltà o remore a confrontarsi serenamente col mondo in tutti i suoi aspetti, anche quelli più difficili ed emarginanti

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Ho letto la notizia, non poi così nuova, ma di certo vista da un altro punto di vista !

 

Ho letto le vostre risposte e si affronta il problema in maniera chiara anche se comunque complessa è la materia di cui si parla. Incoscio e latitanza è un binomio che va a braccetto spesso e volentieri, ma basterebbe metterlo in luce per far vacillare i molti, moltissimi e troppi ortodossi dell'eterosessualità che annunciano con meschino orgoglio che siamo la feccia dell'umanità?

 

Tempo addietro vidi un programma su un canale di informazione indipendente ( current..) solo su quel canale potevo trovare un programma del genere, dato che l'Italia in fatto di bigottismo e censura è la regina dell'Europa ( o quasi)

Insomma, in quel programma si mostrava come un eterosessuale avrebbe vissuto a Castro ( famoso quartiere gay di S.Francisco) per un mese intero. Beh... ha conosciuto di certo uno stile di vita differente dal suo e molte, ma moltissime cose che ( ovviamente) non cambiano da un individuo o dall'altro solo per l'orientamento sessuale. Sempre nello stesso documentario, si vedeva l'altra faccia dell'america, forse quella più evidente agli occhi del mondo, quella dei repubblicani ortodossi che manifestano contro l'omosessualità e anche in maniera rumorosa.

 

Leader politici e non, difendono la loro causa rendendo così difficile, quasi impossibile, l'affermazione dei diritti per la popolazione gay. Mostrare loro che probabilmente abbiano paura di venire "tentati" dall'omosessualità non penso sia facile da fare capire loro, che continueranno a difendere con le unghie e con i denti i "valori" della "normale" famiglia.

 

E così questa informazione, del tutto utile per carità, rimarrà solo appannaggio degli omosessuali e di coloro i quali la pensano con un pizzico di apertura in più rispetto la maggioranza di loro che invece ci condannano

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Sono d'accordo che dietro le teorie più stravaganti contro l'omosessualità si nascondi sempre un pizzico di repressione delle proprie pulsioni. Mi vengono in mente quei fanatici religiosi o certi circoli politici particolarmente avversi ai gay. O anche quelli che di mestiere ci urlano contro parole di disprezzo: lì penso che effettivamente ci sia un qualcosa di patologico.

Però per come la vedo io è importante precisare cosa si intende per "omofobia": essere contrari ai matrimoni gay, per esempio, non fa di una persona un "omofobo". Sta passando un messaggio che reputo sbagliatissimo, una sorta di delegittimazione di alcune opinioni attraverso paroloni che fungono da reductio ad hitlerum: "omofobo" come razzista, nazista, ecc. Questo è molto sbagliato perché se da un lato degrada il dibattito intorno ad alcune questioni importanti - che c'è e va affrontato -, dall'altro ci rende fintamente intoccabili, rafforzando luoghi comuni come quelli secondo cui siamo tutti vittime isteriche e piagnucoloni.

Non ci trovo nulla di omofobo se una persona non è d'accordo sui matrimoni gay o sulle adozioni a coppie omosessuali. Così come non ci trovo niente di male se una persona manifesta un'opinione diversa sull'omosessualità (magari sbagliata, incomprensibile, ma comunque lecita).

 

Poi riguardo la Chiesa non credo sia questo l'ambito più omofobo possibile. Contesti in cui si odiano o comunque non si riconoscono i gay ci sono sempre stati e ci saranno sempre indipendentemente dalla religione cattolica... ciò che manca è soltanto cultura sull'argomento.

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sembra tanto una scenetta da EPIC FAIL  :rotfl::no: :no: :eek:

hahaha vero XD

comunque alla fine si è solo "confermato" ciò che si è sempre creduto,penso troverete interessanti ciò che,al contrario,affermano gli omofobi a riguardo.

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l'omofobia in moltissimi casi è omosessualità repressa,ma fidatevi che in altri casi è solo razzismo,il mondo è di merda e chi ci vive lo è di più

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Secondo me più in generale l'omofobia è segno di un rapporto conflittuale con la propria sessualità, non solamente in senso di "orientamento".. non tutti gli omofobi sono gay repressi, e non direi nemmeno una grande parte, ma sicuramente tutti hanno delle problematiche latenti irrisolte.

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Secondo me più in generale l'omofobia è segno di un rapporto conflittuale con la propria sessualità, non solamente in senso di "orientamento".. non tutti gli omofobi sono gay repressi, e non direi nemmeno una grande parte, ma sicuramente tutti hanno delle problematiche latenti irrisolte.

 

Concordo, altrimenti  volendo estremizzare, i nazisti si sentivano nel profondo uguali a tutti gli altri o gli adepti del Ku Klux Klan hanno come motto la multirazzialità.

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In sostanza hanno fatto vedere dei porno etero, gay e lesbo ad un gruppo di omofobi dichiarati e di gente non omofobica e, quando gli omofobi hanno visto il porno gay hanno avuto un'erezione, mentre gli altri non l'hanno avuta.

 

...ma che test interessante!!! ...a me piace molto la scienza quando si lancia in esperimenti audaci e senza pregiudizi!  :D

 

...però credo che a questo punto dovrebbero analizzare il comportamento delle donne (lebsiche, lesbifobiche, etero presunte, bisex, ecc...)... al posto del manometro per misurare la pressione (quindi le erezioni) del pene si potrebbe usare un misuratore di umidità (tipo quei sensori che stanno dentro al Pinguino DeLonghi), metterlo dentro alle vagina per misurare l'eccitazione a seconda della tipologia di donna e al tipo di porno visto al fine di valutarne, anche su esse, la coerenza.  :D

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Lì potrebbe anche influire il senso del proibito. Magari il sesso omosessuale costituisce peccato, deviazione per gli omofobi più incalliti, quindi potrebbe essere percepita come una situazione estremamente eccitante.  :D

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perché?

Conosci qualcuno che si eccita

guardando immagini di furto con scasso?

 

...magari a guardare no, ma a farlo anche sì.  :D

 

P.S. cioè io avrei più paura che piacere nel fare dei furti con scasso, ma per i ladri non è così, loro traggono piacere da ciò che fanno.

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Però per come la vedo io è importante precisare cosa si intende per "omofobia": essere contrari ai matrimoni gay, per esempio, non fa di una persona un "omofobo". Sta passando un messaggio che reputo sbagliatissimo, una sorta di delegittimazione di alcune opinioni attraverso paroloni che fungono da reductio ad hitlerum: "omofobo" come razzista, nazista, ecc. [...]

Non ci trovo nulla di omofobo se una persona non è d'accordo sui matrimoni gay o sulle adozioni a coppie omosessuali. Così come non ci trovo niente di male se una persona manifesta un'opinione diversa sull'omosessualità (magari sbagliata, incomprensibile, ma comunque lecita).

 

Hai ragione Bry.kyn91. Allora diciamo che Hitler non era antisemita quando ha proibito il matrimonio tra ebrei e ariani. Lo è diventato solo nel momento in cui è passato da un'avversione legittima contro di loro a un inaccettabile sterminio di massa.

 

Ma anche no.

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...magari a guardare no, ma a farlo anche sì.  :look:

 

P.S. cioè io avrei più paura che piacere nel fare dei furti con scasso, ma per i ladri non è così, loro traggono piacere da ciò che fanno.

 

Eheheh,

ma qui si parla di erezioni, però!

Io provo un piacere assoluto con il Morellino di Scanzano,

ma ti assicuro che non mi viene duro se lo bevo :D

 

Hai ragione Bry.kyn91. Allora diciamo che Hitler non era antisemita quando ha proibito il matrimonio tra ebrei e ariani. Lo è diventato solo nel momento in cui è passato da un'avversione legittima contro di loro a un inaccettabile sterminio di massa.

 

Forse potremmo non limitarci a definirli "omofobi"

ma sarebbe meglio ribaltare le loro opinioni

e smetterla di sentirci in colpa se definiamo "malati" i Cattolici

o se pensiamo di sospendere loro alcuni diritti civili :D

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Hai ragione Bry.kyn91. Allora diciamo che Hitler non era antisemita quando ha proibito il matrimonio tra ebrei e ariani. Lo è diventato solo nel momento in cui è passato da un'avversione legittima contro di loro a un inaccettabile sterminio di massa.

 

Ma anche no.

 

Non sono per niente d'accordo. La tua è una visione totalitaria e radicale. I gay non costituiscono un gruppo etnico a parte o una categoria economica o chissà cos'altro. Sono persone che hanno un orientamento sessuale diverso e hanno diritto di avanzare qualsiasi tipo di pretesa. Così come tutti hanno diritto ad esprimere opinioni riguardo queste preteste: stesso io non sono d'accordo sui matrimoni gay e certo non posso definirmi omofobo.

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Mike in the Breeze

Secondo me in alcuni casi sì,

in altri no. Significa solo ignoranza e pregiudizio.

Il dire "odiare  i gay" significa essere gay repressi, sarebbe come dire che odiare gli stranieri significa essere "stranieri repressi", o essere antisemiti significhi essere ebrei repressi.

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Io sono d'accordo con il riconoscimento delle coppie di fatto, ma non con il matrimonio.

 

Secondo me in alcuni casi sì,

in altri no. Significa solo ignoranza e pregiudizio.

Il dire "odiare  i gay" significa essere gay repressi, sarebbe come dire che odiare gli stranieri significa essere "stranieri repressi", o essere antisemiti significhi essere ebrei repressi.

 

Ma secondo me restano cose diverse, perchè un eterosessuale può benissimo provare attrazione per un uomo in un qualche momento della sua vita, scoprendosi bisex o omosessuale. La sessualità non è una categoria fissa o schematizzata in maniera così netta.

Diversamente un antisemita non sarà mai ebreo, così come una pantera nera non diverrà mai bianca. Il loro odio è effettivamente indirizzato verso un "diverso".

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Io sono d'accordo con il riconoscimento delle coppie di fatto, ma non con il matrimonio.

Sì grazie l'avevo capito :D Allora riadatto la domanda: perché sei contrario al matrimonio e favorevole alle coppie di fatto? La mia è solo curiosità. :D

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No, no, no... Bry.kyn91, permettimelo, ma le tue riflessioni non stanno né in cielo né in terra!!!  :D

Vada per la pantera, ma cosa cambia fra un antisemita, un eterosessuale, un omosessuale, un ebreo??? Non stiamo sempre parlando di uomini, solamente differenziandoli in base ad una loro forma di fanatismo, preferenza sessuale, religione? In cosa sono DIVERSI? Per me sono miei simili, uguali a me e come tali devono essere rispettati (beh, antisemitismo a parte, ovviamente!)

 

E quanto al matrimonio, come mai doversi accontentare di una unione "di fatto"? Perché per lo Stato devono essere diversi due uomini o due donne che "di fatto" hanno un assetto di relazione identico a quello di una coppia etero, convivendo sotto lo stesso tetto, avendo cura uno dell'altro, ecc ecc ecc???  :D

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Perchè il matrimonio gay è un sintomo di decadimento e confusione, un disfacimento senza nessun fondamento di un istituto che da sempre regola la formazione della famiglia (che al di là dei significati religiosi, è generalmente formata da uomo + donna ed eventuale prole). Per come la vedo io due uomini o due donne danno luogo a formazioni basate su reti affettive per certi versi molto simili alla famiglia (nei presupposti sentimentali), ma totalmente diverse per altri (nelle finalità pratiche e sociali). Quindi è giusto reclamare pari dignità per le coppie omosessuali e le coppie etero, ma è ingiusto e ai miei occhi ridicolo, confondere le due cose, come se uguaglianza significasse livellamento becero. Con il matrimonio gay si toglierebbe sia identità alla famiglia formata dal modello eterosessuale sia identità a quello che creano due omosessuali. Ovviamente le motivazioni non sono soltanto queste, ma discuterne qui sarebbe OT e poi temo il linciaggio.  :look:

 

Ritornando al tema del thread, penso che esprimere opinioni su questi argomenti non significa essere omofobi, ma anzi accettare il dibattito intorno all'omosessualità. L'atteggiamento omofobo per eccellenza è il silenzio e il fingere che non esistiamo (ricordo in questo senso le dichiarazioni di Ahmadinejad, il quale afferma che in Iran non esistono gay  :D).

Casper (che carino il tuo nick  :D), forse mi sono espresso male. Intendo dire che la diversità sessuale non è paragonabile alla diversità etnica, culturale e per certi versi religiosa. Un gay può benissimo fingersi eterosessuale, così come un eterosessuale può benissimo scoprirsi gay in età avanzata. Proprio perchè la sessualità è una condizione comune a tutti gli uomini, che noi abbiamo tentato di schematizzare, ma che non è di così facile comprensione. Quindi paragonare l'omofobia al razzismo genera confusione e non rende chiare le dinamiche che portano al rifiuto di questa tendenza sessuale (che esiste al di là di ogni razza, cultura, religione, tempo). Nel caso del ragazzino che prende in giro il coetaneo gay intervengono fattori del tutto diversi rispetto a quelli che intervenivano quando il KKK promuoveva il linciaggio della comunità nera. Ridurre tutto a "paura del diverso" è una banale esemplificazione. Sempre a mio modestissimo parere.

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Non c'è alcuna differenza fra il discriminare un ebreo in quanto ebreo

ed un omosessuale in quanto omosessuale.

 

Solo incidentalmente essendo l'antisemitismo nazista biologico

era irrimediabile.

 

Ma possiamo fare innumerevoli casi storici di antisemitismo in cui

era offerta una possibilità di salvezza nella conversione religiosa

e però la persecuzione era altrettanto violenta ( ghetti, espulsioni

di massa, privazione sistematica di diritti civili e politici, in alcuni casi

morte...)

 

L'unica differenza storico-fattuale fra noi - oggi - e gli ebrei in Germania

nel 1935 è che gli ebrei tedeschi erano già emancipati e noi no.

Quindi non si fa alcuna fatica a capire che nelle Leggi di Norimberga c'era

già scritto Auschwitz, mentre si fa fatica a capirlo per gli omosessuali laddove

essi ancora non siano mai stati emancipati.

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Ma infatti è la condizione dell'essere omosessuali che è diversa da quella dell'essere ebreo, nero, bianco o appartenere ad un determinato gruppo etnico.

Già per il solo fatto che esistono persone che pur andando con altri del proprio stesso sesso, non ammettono mai la propria identità o effettivamente non si percepiscono come omosessuali. Altri che per tutta la vita altalenano tra l'omosessualità e l'eterosessualità. Altri che vivono periodi omosessuali per un solo frangente della propria vita. Altri che lo scoprono in età avanzata. Tutto ciò proprio perchè la sfera sentimentale e sessuale non è schematizzabile in maniera semplice. Non esistono gay ed etero, ma persone che amano altri del loro stesso sesso ed altri che provano attrazione per persone di sesso opposto, in maniera esclusiva o eventuale. Queste due condizioni e situazioni possono produrre o meno tensioni, ma se ciò non accade, neanche si può parlare di gay o di etero. Ragion per cui si fatica a rinvenire una dizione simile alla nostra di omosessualità nei tempi antichi o pure fino a pochi secoli fa. Dunque se una persona "odia" i "gay" (coloro che nelle nostre coordinate storiche amano persone del loro stesso sesso), può farlo per molteplici ragioni, spesso di ordine sessuale, psicologico e personale. Ripeto l'esempio del ragazzino che prende di mira il compagno effeminato: lo fa per costruire la propria identità, per sentirsi "virile", perchè effeminato significa femmina, quindi debole. Intervengono residui ancestrali, convinzioni culturali maturate nei secoli, un retroterra sociale basato su miti difficilmente scardinabili dalle leggi o dalle ideologie. Secondo me questo genere di discriminazione o comunque di avversione, è diversamente spiegabile rispetto all'avversione che può scaturire al contatto con il diverso inteso come altra comunità: neri e bianchi, ebrei e cristiani, islamici ed ebrei. In questo caso intervengono altri fattori che hanno a che fare con la società e la comunità, l'identità di popolo, di gruppo, e tanto altro che non attiene alla sfera individuale della sessualità e della personalità.

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Io non posso costruirmi la mia identità

di italiano odiando e discriminando i non

italiani, o le persone di fede diversa dalla

mia etc. etc.

 

Ma in passato avveniva.

 

La stessa cosa deve avvenire per l'identità sessuale

e perchè avvenga il punto di partenza è l'emancipazione

degli omosessuali

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