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ONU : e' lecito uccidere un gay


cambiapelle

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Leggendo sta notizia ho avuto voglia di vomitare.

 

Adesso vediamo se anche dopo questa qualcuno riesce a sostenere che la decisione è buona perché l’ha presa l’Onu, è una risoluzione dell’Onu e quindi bisogna osservarla... È successo il 14 novembre, zitti zitti, piano piano. E adesso per l’Onu uccidere gli omosessuali non è reato. È pazzesco? Naturalmente sì. E tuttavia c’era da aspettarselo, dato che alcuni dei suoi più rispettati membri, come l’Iran, li uccidono sulla pubblica piazza per impiccagione, oppure prevedono la condanna alla decapitazione, come l’Arabia Saudita. In realtà, in 7 Paesi per l’omosessualità è prevista la pena di morte, e per ben 80 Paesi, con pene variabili, essere gay è un reato.

 

Ma adesso si tratta di una decisione votata a maggioranza, ed ecco come. Il Terzo Comitato dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha discusso alcuni emendamenti a una risoluzione già esistente sulle esecuzioni extragiudiziali, arbitrarie e sommarie. La risoluzione afferma i doveri dei Paesi membri di proteggere il diritto alla vita di tutti gli esseri umani, con speciale enfasi sulla richiesta ai Paesi di investigare le uccisioni a base discriminatoria. Nella risoluzione si prende, anzi, si prendevano in considerazione parecchi casi di questo genere. Per esempio venivano inclusi i bambini senza fissa dimora, gli attivisti di diritti umani nei Paesi autoritari, i membri di comunità etniche, religiose e linguistiche minoritarie.

 

Per gli ultimi dieci anni la risoluzione aveva incluso anche l’orientamento sessuale, ricordando che non è raro che gli omosessuali siano condannati in vario modo a morte. Ma oggi questo punto non è più incluso nella risoluzione contro gli assassinii dovuti alla discriminazione, perché una maggioranza di 79 Paesi contro 70, 17 astenuti e 26 assenti, ha votato un emendamento presentato dalla piccola nazione africana del Benin, che l’ha presentato da parte del raggruppamento africano dell’Onu, che proponeva di stralciare le minoranze omosessuali dal gruppo dei cittadini che si devono proteggere. Già in passato l’Uganda aveva tentato di introdurre un simile emendamento, ma senza successo.

 

Fra coloro che hanno votato a favore dell’emendamento, l’Afghanistan, l’Algeria, l’Egitto, il Marocco, il Pakistan, la Malesia, il Sudan, lo Yemen, naturalmente l’Iran. I Paesi islamici non hanno simpatia per i gay, anzi, li perseguitano e li condannano. Ma la preferenza per escludere gli omosessuali dalla protezione internazionale è ben più larga e sorprendente: Cina, Congo, Corea del Nord, Russia, Vietnam, Zimbabwe, Uganda... C’è l’imbarazzo della scelta. Ci sono anche Paesi come Bahamas, Belize (dove si prendono 10 anni se sei gay), Giamaica (stesso trattamento), Grenada (idem), Guyana (la condanna qui è a vita) e via elencando. Contro, invece, tutti quanti i Paesi occidentali e, unico in Medio Oriente, Israele. Inoltre l’India, la Corea del Sud e la maggior parte dell’America Latina. È interessante che la possibilità di essere gay senza commettere reato e senza che la società in cui sei nato abbia il diritto di ucciderti o metterti in galera sia ancora oggi una questione di confini geografici, nonostante l’evidenza dell’universalità della presenza omosessuale nel mondo. Ma si sa che per Ahmadinejad gli omosessuali non esistono nel suo Paese, lo ha detto appunto dal podio dell’Onu. Il diritto alla sessualità ha perimetri precisi, e si può scommettere che siano gli stessi dell’oppressione alla donna e dello sfruttamento spietato ai minori.

 

L’Onu, comunque, ormai è diventata sede permanente di negazione dei diritti umani. Uno degli ultimi episodi è l’impossibilità della signora Navy Pillay, alto commissario per i diritti umani, di presenziare alla cerimonia del conferimento del Premio Nobel al dissidente cinese Liu Xiabo, con la scusa che per venerdì aveva già un impegno a Oslo con «chiara precedenza» sul Premio Nobel. Ma davvero? Dunque è solo una coincidenza che il consiglio per i diritti umani dell’Onu si sia rivolto alla Cina, un Paese in cui l’oppressione e la condanna a morte dei dissidenti è notoria, solo tre volte, mentre gli Usa, per le loro gravi, gravissime violazioni, sono condannati ben 7 volte e Israele alcune decine? Se è una coincidenza, dobbiamo cominciare a credere nella magia.

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Guyana (la condanna qui è a vita)

 

Non la Guyana francese, dove il mio paese ha imposto il Pacs (nonostante le manifestazioni) essendo un nostro dipartimento e l'omofobia è condannata alla faccia di Alain Tien-Liong che ama appunto la politica dei vicini, ma il paese dipende dagli aiuti di Parigi.  :rotfl:

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Questa notizia l'aveva postata pure Fleur un po` di tempo fa o sbaglio?

 

Comunque io vorrei vedere una lista completa di tutti i paesi contro e di quelli a favore, tanto per farmi un'idea..

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Per quanto riguarda la mappa, qui ce n'è una più aggiornata, anche l'argentina ha approvato i matrimoni...

http://it.wikipedia.org/wiki/Omosessualit%C3%A0#Omosessualit.C3.A0_e_legge

 

La notizia è triste, ma conferma che l'Onu è solo un luogo dove vengono ratificate decisioni prese altrove (nel bene e nel male) e prevalentemente sulla base di criteri economici

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Ma l'ONU è una barzelletta, raccoglie nazioni civili accanto a paesi che definire barbari è poco (e non solo per quanto riguarda l'omosessualità, anzi).

Non approvo l'operato di quest'organismo internazionale, anche e soprattutto alla luce dei risultati. Dovremmo pensare all'Europa, piuttosto.

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Già è difficile far convivere 20 regioni in una singola Repubblica che non supera i 1200 km di lunghezza, figurarsi far convivere 200 nazioni diverse e opposte in un unico organismo che pretende di avere obiettivi comuni. Beata ingenuità!  :P

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Beh, consideriamo che le competenze di uno stato sono ben diverse da quelle dell'ONU, che dovrebbe occuparsi prevalentemente di garantire pace, cooperazione, diritti umani... quindi in linea di principio potrebbe anche riuscire in qualche suo obiettivo

Però come si è visto è decisamente inefficace e spesso serve solo a legittimare, con le risoluzioni, scelte fatte dagli stati più forti economicamente e/o militarmente

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Beh, consideriamo che le competenze di uno stato sono ben diverse da quelle dell'ONU, che dovrebbe occuparsi prevalentemente di garantire pace, cooperazione, diritti umani... quindi in linea di principio potrebbe anche riuscire in qualche suo obiettivo

Però come si è visto è decisamente inefficace e spesso serve solo a legittimare, con le risoluzioni, scelte fatte dagli stati più forti economicamente e/o militarmente

 

E' vero che le competenze di uno stato sono diverse rispetto a quelle dell'ONU, però partendo da visioni del mondo totalmente diverse gli obiettivi - quali pace, cooperazione, diritti umani - non possono che essere discordanti. Quindi poi è normale che alla fine prevalga una posizione di forza degli stati più potenti e influenti (o meglio, degli USA e dei rispettivi interessi politici e strategici).

La nozione di diritti umani, mi sembra di ricordare, gli islamici non solo non l'accolgono, ma addirittura ne hanno stesa una versione alternativa... :P

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È quello che mi chiedevo anche io.

Cioè, uno può alzarsi la mattina e decidere che discriminarci non è reato; poi la mattina dopo si alza e cambia idea.

Ma i diritti umani non dovrebbero essere potersi cambiare dalle notte al giorno.

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È quello che mi chiedevo anche io.

Cioè, uno può alzarsi la mattina e decidere che discriminarci non è reato; poi la mattina dopo si alza e cambia idea.

Ma i diritti umani non dovrebbero essere potersi cambiare dalle notte al giorno.

 

Eh, ma è proprio nella natura artificiale di questi "diritti" che risiede la loro aleatorietà. Poi ogni nazione li legge in maniera diversa, non è facile.

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Motivo in più per non concordare cose di questo tipo con certa gente.

Tanto, a prescindere che l'omicidio in base all'orientamento sessuale sia considerato o meno "ingiustificato" dalle Nazioni Unite, loro i gay li uccidono lo stesso, se vogliono. Tanto vale non trattare minimamente la questione con loro (e farli sentire giustificati in quello che fanno, dal momento che la barbarie, all'ultima votazione, è risultata numericamente superiore alla civiltà). Credo che, per certe cose, sia il caso di mettere in chiaro come la pensiamo noi (sui diritti umani, in questo caso), senza stare a sentire versioni alternative varie. Imporre, quindi, la superiorità di certi valori su altri, senza accettare alcuna soluzione che richieda votazioni da parte di nazioni che, su questi temi, sono secoli indietri. Sembra una cosa discriminatoria (e sicuramente tale risulterà ai ben pensanti), ma, a ben vedere, non lo è. Lo sarebbe l'esatto contrario, ovvero di mettere in discussione, tramite strumenti democratici, cose di questa importanza. In attesa di un'evoluzione sociale anche in quei Paesi...

Mi rallegro della soluzione applicata, infatti.

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Certi dogmi sono dogmi inapplicabili perfino nelle nazioni occidentali, figurarsi in quelle arretrate del terzo mondo o nei paesi islamici (ma anche dell'estremo oriente). Non credo a diritti che esistono prima della civiltà. E questi fatti lo confermano...

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Certi dogmi sono dogmi inapplicabili perfino nelle nazioni occidentali

 

Quantomeno, si tenta  :sisi:

E spesso e volentieri si riesce nell'impresa.

Stare a sentire gente che realizza una propria versione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (e stabilisce, tramite tale variante, che la libertà di pensiero è limitata dall'Islam, per volontà divina), ecco, questo mina alla base la credibilità di un'organizzazione internazionale.

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Ho trovato la nuova lista: http://www.rferl.org/content/un_sexual_orientation_gays_lesbians_transgender_violence/2255644.html

Il Sud Africa è passato dall'altra parte, forse per l'impatto mediatico che ha avuto la votazione.

Le assenze ripetute della Turchia e dell'Albania sono imbarazzanti... come anche l'astensione del blocco buddista (Tailandia, Laos, Cambogia.

E di positivo c'è che il Venezuela ha sempre votato per i nostri diritti, al contrario dei suoi recenti alleati.

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