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[Lingua] L'italiano "d'antiquariato"


HaNKy87PaNKY

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Sulla falsa riga del post dedicato alla polemica sullo "stile sms" tanto temuto su questo forum, vorrei portare all'attenzione quella che a mio parere è un'altra possibile piaga, ossia l'utilizzo dell'italiano antiquato nella conversazione quotidiana e nelle situazioni virtuali e informali come quella del Gay Forum.

Ci sono sempre stati utenti accusati di scrivere in maniera sgangherata ed infantile, ma io penso che si debba anche temere di chi scrive in una lingua antiquata e inopportuna: poco fa su un noto social network, una persona mi si è virtualmente presentata dicendo "SON NOMATO X, BEN LIETO" (dove X sta ovviamente per il suo nome). Ora: ti puoi anche presentare in questo modo, se pensi che ti possa far risultare originale e dandy facendoti spiccare in mezzo alla massa di truzzetti che popolano i social network ma.. NO, non è come pensate voi! L'individuo in questione non è prossimo alla nomina a senatore a vita, ma ha VENTI anni.

 

Ho pensato che il motivo per cui io me la prendo a leggere cose simili sia perché non sono in grado di utilizzare la lingua allo stesso modo delle persone in questione, ma dopo mezzo secondo ho realizzato che saper usare una lingua vuol dire plasmarla, mallearla in funzione della situazione comunicativa, del parlante, del grado di conoscenza fra i due, dell'eventuale rispetto che si deve portare... E per quanto queste variabili possano essere in un certo grado relative, ci sono dei limiti che non si dovrebbero oltrepassare. Nello specifico, tutti sanno che se hai 20 anni e intraprendi una nuova conoscenza on-line, non scrivi a un ragazzo di 23 anni su Netlog "son nomato".

 

A voi dà fastidio quanto dà fastidio a me? Vi mette a disagio? Non vi interessa?

Pensate che ci dovrebbe essere, nel regolamento del forum, un vincolo alla comprensibilità (che esula dal "non utilizzare lo stile K o degli sms" per arrivare a un più generico "mantieni il tuo modo di scrivere, ma renditi comprensibile")?

Perché ci scandalizziamo se qlc1 scrv csì e non riprendiamo chi dice "son nomata Lucilla"?

Pensate che a volte certe persone (e nel nostro caso virtuale, gli utenti) usino intenzionalmente un italiano vetusto che non si adatta né alla loro età, né alla situazione? Si rendono intenzionalmente incomprensibili? Quale potrebbe essere il motivo?

Cosa spinge ragazzi (ed estendo il significato di ragazzo a "chiunque sotto i 50") a scrivere in questo modo? È un modo di farsi belli? Di riempire i propri momenti pieni di nulla? Di autocompiacersi? È uno scudo?

Cosa restituiscono in più o in meno alla conversazione?

 

Sarò ben lieto di sapere le vostre opinioni.

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non scrivi a un ragazzo di 23 anni su Netlog "son nomato".

 

 

anche perchè netlog è un sito per chi ha un livello culturale da arachidi tostate.

 

 

Cosa spinge ragazzi (ed estendo il significato di ragazzo a "chiunque sotto i 50") a scrivere in questo modo?

 

ma perchè sotto i 50? così escludi l'esempio classico su questo forum! :salut:

 

per il resto il motivo è semplice per me: si cerca di riempire il vuoto di contenuti utilizzando un linguaggio che dia un'apparenza colta. è una forma di technobabble.

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Interessanti quesiti, quelli che poni, Hanky.

 

Io penso che chi usa sistematicamente una lingua arcaica o pseudo-arcaica

lo faccia per costruirsi un personaggio - uno fra i tanti possibili. Nel caso che ti è capitato,

se quella persona si è limitata a utilizzare l'espressione «Son nomato» o pochissimo di più,

penso fosse per scherzare, a scopo ludico.

 

Più in particolare:

 

A voi dà fastidio quanto dà fastidio a me? Vi mette a disagio? Non vi interessa?

 

 

Nel caso di un uso sistematico, tendo a non leggere quella persona (se parliamo di un Forum),

salvo eccezioni, perché mi sembra una maschera. Non mi mette a disagio e non mi dà particolare fastidio:

piuttosto cade in me un interesse.

 

Pensate che ci dovrebbe essere, nel regolamento del forum, un vincolo alla comprensibilità (che esula dal "non

utilizzare lo stile K o degli sms" per arrivare a un più generico "mantieni il tuo modo di scrivere, ma renditi comprensibile")?

 

 

Direi di no. Meglio un intervento di moderazione, al bisogno, intendo dire se veramente

motivato, che tra l'altro sortirebbe maggiore effetto.

 

Perché ci scandalizziamo se qlc1 scrv csì e non riprendiamo chi dice "son nomata Lucilla"?

 

 

Perché nel primo caso è uno scempio della lingua, nel secondo si usa una lingua antiquata, che però è

italiano, è perfettamente leggibile, e in linea di massima è anche comprensibile.

 

Pensate che a volte certe persone (e nel nostro caso virtuale, gli utenti) usino intenzionalmente un italiano vetusto

che non si adatta né alla loro età, né alla situazione? Si rendono intenzionalmente incomprensibili?

 

 

Hai dimenticato però una possibilità (oltre a età e a situazione): la loro cultura, i loro modelli linguistici, le letture

che usualmente fanno, insomma la libertà delle loro scelte espressive, e il modo in cui se le sono formate.

In effetti non vorrei che si scambiasse una lingua che non è modellata sulla «lingua d'uso» corrente, con un

desiderio di essere incomprensibili.

 

Cosa spinge ragazzi (ed estendo il significato di ragazzo a "chiunque sotto i 50") a scrivere in questo modo?

È un modo di farsi belli? Di riempire i propri momenti pieni di nulla? Di autocompiacersi? È uno scudo?

Cosa restituiscono in più o in meno alla conversazione?

 

 

C'è un uso-maschera o un uso-personaggio di un certo linguaggio, se è intenzionale

e sistematico. Credo che chi fa così lo faccia per non avere nessuna esposizione della propria

effettiva realtà nel virtuale. Noi tutti, usando il linguaggio, quello che è il nostro linguaggio, ci facciamo

conoscere, e sotto vari aspetti. Se uno usa un linguaggio-maschera si rende irriconoscibile.

 

Da questo tipo umano distinguo totalmente sia chi usa un italiano magari molto accurato, o vagamente

letterario, o un po' difficilotto, semplicemente perché gli piace, o perché è questo il suo stile, sia

(non dimentichiamolo) chi compie la scelta opposta, quella di usare per lo scritto la

stessa lingua che si usa nel parlato (con lunghe frasi senza punteggiatura, senza una struttura sintattica,

molto caotiche, tutte "flusso di parola").

 

Quello che queste due ultime scelte apportano (per rispondere alla tua domanda: «cosa restituiscono?»)

è in fin dei conti una certa varietà. 

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Metamorphoseon90

A voi dà fastidio quanto dà fastidio a me? Vi mette a disagio? Non vi interessa?

Pensate che ci dovrebbe essere, nel regolamento del forum, un vincolo alla comprensibilità (che esula dal "non utilizzare lo stile K o degli sms" per arrivare a un più generico "mantieni il tuo modo di scrivere, ma renditi comprensibile")?

Allora, mi dà fastidio se la cosa è ostentata per il puro gusto di dimostrare di saper scrivere (son convinto che nel parlato non sia possibile mantenere il livello aulico della lingua) in quel modo. Certo, alcune volte capita anche a me di scrivere (non parlare) in uno stile un po' arcaizzante, ma lo faccio per scherzare...

Ad esempio, posso scriverti: "Non si può mica parlare così" oppure "Di cotal mainera [sic] il favellare tollerar non puossi"... ma a che mi servirebbe? Non credo che sarebbe comprensibile a tutti e quindi non raggiungerei lo scopo comunicativo desiderato, facendo decadere l'intento principale del rispondere ad una discussione. Scherzando è un discorso diverso :)

 

Però lasciatemi i congiuntivi, le subordinate e quant'altro chè fanno bella la nostra lingua.

 

P.S.: un post come questo come lo giudicheresti linguisticamente? :salut:

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Metamorphoseon il tuo post trasuda armonia come una Sacher affettata secondo le proporzioni auree,

e soprattutto i tuoi giochi di parole ricalcano l'Eco del miglior Umberto:

 

Guarda quell'albero! Questi sono i semi?

No, questi sono i deficienti!

 

N.d.A.: sémi in dialetto veneto è plurale di seme; ma è omografo a sémi plurale di sémo (i.e. it. scemo)

 

Hai visto che bella quella spinetta, ci suonavano sai?

Ah si? E come, visto che ci attaccano il computer?

 

 

comicità prendi questo! e questo! e quest'altro!

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"i tuoi giochi di parole ricalcano l'Eco del miglior Umberto"

 

Bella frase,

ma l'articolo femminile (La Eco) avrebbe reso il gioco di parole più efficace :salut:

 

 

Sono d'accordo con Isher nel ritenere il linguaggio arcaico una sorta di maschera, o un modo per crearsi un personaggio, una propria forma/formula.

A me a volte diverte (forse proprio perché così aliena e anacronistica rispetto al contesto), e altre volte mi limito a non leggere.

E' ovvio che un linguaggio arcaico richiede una lettura più attenta, meno spontanea ed intuitiva, e questo può dare fastidio in un contesto come il forum.

A me in particolare infastidisce quando seguo le lunghe discussioni, perché in quel caso diventa più difficile (considerando i quote e le risposte) saltare il post incriminato ( :)) senza perdere qualche elemento del discorso.

 

Direi di no. Meglio un intervento di moderazione, al bisogno, intendo dire se veramente

motivato, che tra l'altro sortirebbe maggiore effetto.

 

Quoto anche questo.

Non inserirei divieti particolari nel regolamento, ma interverrei nei casi estremi.

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Perché nel primo caso è uno scempio della lingua, nel secondo si usa una lingua antiquata, che però è

italiano, è perfettamente leggibile, e in linea di massima è anche comprensibile.

Ma', punti di vista. Credo che i piú avrebbero piú problemi a capire "Di cotal mainera il favellare tollerar non puossi" e meno Nn s puo' mk parlr ksi'. La differenza è che se non capisco la prima, la colpa è mia, perché sono io l'ignorante, se non capisco la seconda è colpa del mio interlocutore.
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Non ho parlato di difficoltà a capire, Cosol, ma di scempio della lingua scritta.

Per me la lingua è un valore, e non la faccio oggetto di scempio.

Quanto al capire, si capiscono tutti e due gli esempi che hai riportati, stanne

certo. Non è il capire, se vogliamo essere onesti e sinceri, il punto in questione.

Metamorphoseon ha riportato un esempio di una frase cui si avvale, immagino,

una volta ogni tanto, per scherzo.

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In linea di massima sono d'accordo con Isher, per il resto... Hanky, sai meglio di me che gli utenti il Regolamento *non* lo leggono e se glielo fai notare s'incazzano pure, figuriamoci a mettere una cosa del genere che è soggetta ad ampie interpretazioni  :eek:

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Metamorphoseon90

Metamorphoseon ha riportato un esempio di una frase cui si avvale, immagino,

una volta ogni tanto, per scherzo.

Ma certo, è scherzosa la cosa :). E mi accorgo che è pure errata perché dovrebbe essere "In cotal mainera" dal momento che un complemento di specificazione non mi sembra la scelta più sensata.

Per quanto riguarda la lingua e lo scempio mi trovo d'accordo con te :)

 

@ debussy: allora sono post gustosi :eek:

---------------------------------------------

 

Vi lancio una chicca

 

Ritengo utile prestare attenzione al “suono” – anche se non si tratta di discorso, ma di lettura – evitando quindi l’accostamento di suoni (che dovrei definire *foni* o *fonemi*, ma siate clementi e passatemi il termine) potenzialmente cacofonici. Esempio: “Il rancore fra fratelli rende cattivi i rapporti familiari” è una frase sensatissima, eppure non mi soddisfa a causa della presenza di troppe *r* ed *f*. Molto meglio: “L’odio tra fratelli guasta i rapporti in famiglia”. Per la medesima ragione uso la *d eufonica* ovvero l’aggiunta di questa lettera in *a* *e* *o* qualora la parola successiva inizi con la stessa vocale. Sempre evitando cacofonie cito da Dubois “Contrappunto ad otto parti ed a due cori” *ed a due cori* non funziona per le troppe *d* accostate!

Voi come vi comportate? Pensate sia un’accorgimento inutile?

 

Seconda cosa: evito frasi eccessivamente lunghe. Non ha senso scrivere con milioni di subordinate se non si sanno governare, lasciando il periodo sospeso od oscuro. La subordinazione non è negativa, essendo prevista dalla nostra lingua (e il latino ciceroniano quante ne ha?), ma se non so scrivere “alla Manzoni” meglio che non lo faccia.

 

Terza cosa: semplicità e chiarezza.

 

Saranno anche regole ovvie, ma efficaci, credo. Però, per fare così, bisogna pensarci su! Quindi è possibile scrivere in questo modo se si ha tempo (scrivo a mia zia, al professore…). Negli altri casi basta essere comprensibili e non scempiare la lingua, come dice Isher.

 

edit: anche "dal momento che è un complemento" non va bene! Esce una rima! Questo dimostra che in forum non è possibile badare a tutte le variabili succitate! A meno di non perderci 15 ore a post. Quindi si ritorna all conclusione già scritta

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Premesso che effettivamente ricevere certe frasi antiche su un sito come Netlog renda la questione della lingua antica ancora più pesante (dato che è un contesto di bimbominkia!)... Mi piace l'ipotesi del linguaggio-maschera suggerita da Isher per rendersi irriconoscibili, ma trovo un po' strano il fine. D'altronde in un luogo virtuale è molto poco probabile che si venga riconosciuti tramite solo la maniera in cui si usa la lingua! È facile ricondurre certe frasi ad un utente se si conosce chi frequenta il Forum, ma non ricondurle alla persona vera e propria, se anche questa si conosce da vent'anni.

 

Però lasciatemi i congiuntivi, le subordinate e quant'altro chè fanno bella la nostra lingua.

P.S.: un post come questo come lo giudicheresti linguisticamente? :)

 

Sui congiuntivi, subordinate etc sono d'accordo, ma usarli per me non vuol dire usare un italiano antiquato (che ha si la correttezza linguistica, ma si differenzia per l'essere inadeguato), vuol dire semplicemente parlare in maniera corretta. Dato che nell'italiano medio parlato stanno praticamente scomparendo, teniamoceli stretti almeno nella lingua scritta!

Il tuo post lo trovo normale e comprensibile, perché?!

 

Riguardo l'attenzione al suono che sollevi, personalmente ci faccio caso esclusivamente nel parlato. Ciò che io leggo su un libro o un sito web, o che scrivo sul diario o in un'e-mail lo assimilo senza emettere suoni, quindi seppure alcune parole vicine potrebbero stonare se pronunciate, da lette non mi creano problemi e quindi non me ne preoccupo.

 

Hanky, sai meglio di me che gli utenti il Regolamento *non* lo leggono e se glielo fai notare s'incazzano pure

 

Mh... Verità  :eek:

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Beh un personaggio virtuale può alimentarsi di un riconoscimento solo virtuale

( nascondo ciò che realmente sono, non perchè non voglio essere identificato

ma perchè voglio mostrare, di me, una identità alternativa )

 

In molti casi penso sia anche un po' un "atteggiarsi"

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Mi piace l'ipotesi del linguaggio-maschera suggerita da Isher per rendersi irriconoscibili,

ma trovo un po' strano il fine. D'altronde in un luogo virtuale è molto poco probabile che si venga

riconosciuti tramite solo la maniera in cui si usa la lingua!

 

 

Hanky, la seconda e la terza riga della tua frase dimostrano quanto sei limpido e corretto.

Hinzelmann ti ha risposto molto bene. Diciamo che il rendersi irriconoscibili è una condizione

a priori, un volere entrare nel virtuale non come si è, ma con una maschera, che è tale

solo se perennemente portata. Tieni presente anche che le maschere possono deformare, ma

possono anche abbellire.

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Alcuni di voi lo sanno... questo argomento mi è caro e ho avuto modo di farne tema di conversazione (magari scritta e via "mezzo elettronico", ma sempre di conversazione si tratta) in alcune occasioni.

Avete tutti scritto riflessioni attente e posto l'accento su una serie di sfumature interessanti, ora provo a dire la mia.

L'utilizzo di un linguaggio arcaico e ricco di orpelli lessicali (a me) il più delle volte, come scrive Isher, fa decadere ogni interesse a leggere l'intervento in oggetto, poiché si aggiunge un "carico" mentale inutile per dover decodificare concetti molte volte semplici ma volutamente scritti in modo complesso, inutilmente complesso.

Dato che su un forum, come su altri tipi di piattaforme, si interviene con lo scopo (o almeno dovrebbe essere tale il fine) di farsi conoscere, di intessere relazioni sociali virtuali e non, di COMUNICARE, non vedo perché crearsi un "personaggio" mediante un linguaggio barocco e ricercato che rende solo meno immediato il passaggio delle informazioni da mittente a destinatario.

Quanto alla violenza che la nostra amata lingua subisce da parte di gente che non è in grado di utilizzare correttamente congiuntivi e costruzioni grammaticali, a volte mi domando se l'obbligo di studio fino alla licenza media sia stato, per alcuni, colpevolmente eluso.

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mi è capitato di becare in altri forum (musica classica in primis) almeno un paio di persone che tentavano di farsi notare utilizzando un linguaggio arcaico e difficile, o cmq differente. a parte il fatto che se bisogna scrivere in maniera antiquata per distinguersi, significa che si sta messi proprio male, erano tutti casi di persone che trasudavano gayezza da tutti i post

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Ecco, volevo chiederlo anche io: considerato che praticamente tutti state dicendo "se scrive in maniera pesante non lo leggo" (e io faccio lo stesso) non è controproducente per la persona che scrive in maniera antiquata il fatto che su un Forum nessuno lo legga? Allora che scrivi a fare? Mah.

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La "sindrome del pavone" a volte colpisce e non se ne ha scampo... facciamoci una ragione di queste persone e lasciamole al loro oblio medievaleggiante  :eek:

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Beh, a parte il fatto che siamo in pochi finora ad essere intervenuti e ad esserci espressi in questo

senso, ci sono anche gli ingenui adoranti, e, soprattutto, chi si mette una maschera spesso gode

in solitudine delle sue penne lucenti, vere o presunte che siano.

 

Casper, a te l'interesse decade perché, tu dici, dovresti fare uno sforzo di comprensione; a me,

salvo eccezioni, decade l'interesse per l'utente.

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Mi accodo a tutti quelli che nemmeno leggono i post scritti in un linguaggio "antico". In questo senso per me non c'è molta differenza con chi scrive abbreviando qualunque parola. Come dite voi in un forum la cosa fondamentale è comunicare, non far credere a tutti che si conoscano chissà quali termini che nessuno ormai usa più o che in pochi conoscono. A che scopo poi? Se si fa per esibire la propria cultura, a me tutto questo trasmette l'effetto opposto, mi sembra un ridicolo tentativo di mostrare la propria superiorità. Che poi ci sia qualcuno che lo faccia per puro gusto personale va bene, ma non mi sembra questo il contesto adatto per farlo.

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Ecco, volevo chiederlo anche io: considerato che praticamente tutti state dicendo "se scrive in maniera pesante non lo leggo" (e io faccio lo stesso) non è controproducente per la persona che scrive in maniera antiquata il fatto che su un Forum nessuno lo legga? Allora che scrivi a fare? Mah.

 

Forse chi decide di presentarsi e di scrivere con uno stile volutamente arzigogolato, anche in discussioni e contesti inappropriati, spera comunque di destare interesse ovvero di trovare un interlocutore tanto paziente da voler scoprire cosa c'è dietro o oltre la maschera. Che poi ci sia una punta di vanità ed autocompiacimento in questo, mi pare ovvio  :).

 

Dato che su un forum, come su altri tipi di piattaforme, si interviene con lo scopo (o almeno dovrebbe essere tale il fine) di farsi conoscere, di intessere relazioni sociali virtuali e non, di COMUNICARE, non vedo perché crearsi un "personaggio" mediante un linguaggio barocco e ricercato che rende solo meno immediato il passaggio delle informazioni da mittente a destinatario.

Posso in parte dissentire, Casper?  :eek:

E' pur vero che ci si iscrive ad un forum per comunicare, ma con l'atto stesso dell'iscrizione e della propria presentazione ci si costruisce anche un personaggio con determinate caratteristiche ( nick, avatar, firma, contenuti dei post etc).

Ed è uno sforzo : non è forse comune leggere presentazioni imbarazzate in cui trapela il disagio del manifestarsi? 

Prima di iscrivermi mi sono posto il "problema" di che "immagine" dare di me. E giusto ieri ho avuto conferma di aver comunicato ed essere stato rammentato per una "rappresentazione" che ho dato di me (una nuova amica mi ha detto " mi ha colpito la tua immagine da Renoir"; ed un'altra nuova amica mi ha detto " a me invece ha colpito il tuo nick: sono buoni i gianduiotti!")

Questa costruzione può essere realizzata con consapevolezza e rigore scientifico, e sostenuta con perizia d'attore con lo scopo specifico di non svelarsi a tutti, o di non svelarsi affatto ( e ed è questo che probabilmente urta ed irrita di più), oppure non essere nemmeno percepita da chi scrive. Comunque a mio avviso c'è sempre: noi tutti recitiamo una parte.

Ovviamente chi cerca di essere intellettualmente onesto si sforza di recitare la parte di sé stesso.

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E' pur vero che ci si iscrive ad un forum per comunicare, ma con l'atto stesso dell'iscrizione e della propria presentazione ci si costruisce anche un personaggio con determinate caratteristiche ( nick, avatar, firma, contenuti dei post etc).

Ed è uno sforzo : non è forse comune leggere presentazioni imbarazzate in cui trapela il disagio del manifestarsi?  

Prima di iscrivermi mi sono posto il "problema" di che "immagine" dare di me. E giusto ieri ho avuto conferma di aver comunicato ed essere stato rammentato per una "rappresentazione" che ho dato di me (una nuova amica mi ha detto " mi ha colpito la tua immagine da Renoir"; ed un'altra nuova amica mi ha detto " a me invece ha colpito il tuo nick: sono buoni i gianduiotti!")

Questa costruzione può essere realizzata con consapevolezza e rigore scientifico, e sostenuta con perizia d'attore con lo scopo specifico di non svelarsi a tutti, o di non svelarsi affatto ( e ed è questo che probabilmente urta ed irrita di più), oppure non essere nemmeno percepita da chi scrive. Comunque a mio avviso c'è sempre: noi tutti recitiamo una parte.

Ovviamente chi cerca di essere intellettualmente onesto si sforza di recitare la parte di sé stesso.

 

 

Posso in parte dissentire a mia volta?

 

Gli elementi che hai citato non sono di per sé elementi della costruzione di un personaggio: nick, avatar, firma, e presentazione

stessa. Possono anche esserlo, come può anche esserlo la costruzione di determinati posts (però, forse, non di tutti), ma solo

se c'è un'intenzione premeditata e prestabilita. Insomma la costruzione di un personaggio e di un ruolo c'è, solo se uno decide

scientemente di volersi costruire un personaggio.

 

Poi c'è il caso di chi sta attentissimo alle risposte che dà, a ciò che scrive, oppure scrive cose all'unico scopo (o al principale

scopo) di ottenere un certo effetto, o di far credere una qualche determinata cosa di sé. Questa operazione è mirata a far

apparire in un certo modo il forumista, ma non significa propriamente costruirsi un personaggio, semmai dare una certa

impressione di sé (il limite è sottile, ma c'è). In genere chi fa così si espone parecchio, anche se non lo vuol fare, e se di

fatto non lo fa, perché un lettore acuto e attento non ci mette molto a sgamare l'inventio.

 

«Noi tutti recitiamo una parte». Mi sembra un po' eccessivo. Ma soprattutto, perché chi è sé stesso, e si sforza di essere

intellettualmente onesto, dovrebbe recitare la parte di sé stesso? Nel tuo schema questa conclusione ha una sua logica, perché

hai assunto che tutti recitiamo una parte, ma è un'assunzione molto impegnativa, non molto dimostrata, e mi lascia qualche

perplessità.

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Be', in questo forum se uno vuole presentarsi con un avatar che dà attacchi epilettici, o una firma che occupa tutta la pagina, non lo può fare. Uno è libero di presentarsi, ma entro i limiti della convivenza civile. Non capisco perché allo stesso modo tollerate chi, quando scrive, rende intenzionalmente difficile capirlo.

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Metamorphoseon90

Il tuo post lo trovo normale e comprensibile, perché?!

Così, ero curioso di sapere la tua opinione :)

Riguardo l'attenzione al suono che sollevi, personalmente ci faccio caso esclusivamente nel parlato. Ciò che io leggo su un libro o un sito web, o che scrivo sul diario o in un'e-mail lo assimilo senza emettere suoni, quindi seppure alcune parole vicine potrebbero stonare se pronunciate, da lette non mi creano problemi e quindi non me ne preoccupo.

Io invece nel parlato non ci riesco. Se devo discutere con qualcuno, difficilmente penso a come accostare i termini e quindi mi esce l'erre moscia dopo la v, la esse ssssibilante ( :eek:), ripetizioni a iosa. Ma in quel caso è interesse primario che giunga immediatamente a chi mi ascolta quello che io devo dire; bloccandomi o parlando lentamente per trovare sinonimi etc. si perde il filo.

Per lo scritto, invece, penso sempre che qualcuno lo debba leggere, e quindi, anche mentalmente, dovrebbe riceverne una buona (e bella) impressione. :)

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Metamorphoseon, cosa stai cercando di dire?

 

Che lo scritto può determinare un effetto

di modo che possa far cantare le parole come

una composizione di suoni?

 

Scrivere per assonanze, allitterazioni, non potendo

contare sul fatto di poter cantare, parlando?

 

Ma per parlare e per cantare non bisogna pensare

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Metamorphoseon90

Perchè non si dovrebbe pensare? Se non lo fai come puoi esprimere qualcosa di sensato?

Sto cercando di spiegare che una prosa dovrebbe essere in primis sensata e con qualcosa da dire, comunque piacevole da leggere. Assonanze, allitterazioni e rime sono da evitare, come i suoni cacofonici. Ricordiamoci che di prosa e non poesia si tratta!!

Allitterazioni ed assonanze possono risultare deleterie, ripeto, ti ho fatto il mio esempio di rima

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No, non mi sono spiegato...quel che volevo dire è che se io

e te ci incontriamo per strada, non avendo niente di specifico

da dirci, ma conoscendoci, tenderemo ad atteggiarci ed è quello

il momento in cui io parlo "cantando" per puro effetto. D'altronde

si tratta di una forma di "intrattenimento" reciproco. In questo caso

c'è la possibilità che emerga un mio "stile". Bello, brutto...piacevole

o meno.

 

Ovviamente il discorso cambia se ho qualcosa da dirti.

 

Altro discorso diverso se io intendo presentarmi a te, sconosciuto,

e magari suscitare una impressione piacevole ( in questo specifico

contesto se sono insicuro potrei anche essere tentato di indossare

una maschera, ma non è detto si debba arrivare a tanto )

 

Non possiamo non considerare il fatto che per molti utenti il forum

è un modo di affacciarsi-presentarsi al mondo gay ( che molti non

conoscono ancora, o non vogliono conoscere etc. etc. )

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Per gli utenti dal linguaggio complesso e, insieme, dai concetti particolarmente controversi ho sempre avuto un debole; semplicemente perché abbiamo (o almeno io ho) continuamente bisogno di imparare, di affinare doti linguistiche e concettuali, ed allo scopo tutti i luoghi vanno bene: credere il contrario significherebbe avere dei pregiudizi pericolosi. Certo è ben vero che esistono contesti e contesti, ed non tutto il mondo è un ateneo. Quindi, alla prima domanda rispondo: sì, leggo sempre e con piacere gli interventi più intricati, farlo, per me, è un delizioso esercizio.

 

Pensate che a volte certe persone (e nel nostro caso virtuale, gli utenti) usino intenzionalmente un italiano vetusto che non si adatta né alla loro età, né alla situazione? Si rendono intenzionalmente incomprensibili? Quale potrebbe essere il motivo?

 

 

Sì, indubbiamente. Alcuni, come è stato detto, hanno esigenza di costruirsi una maschera, o un personaggio, per i loro motivi più diversi. Altri si rendono incomprensibili perché, qualora il mondo li decifrasse, si sentirebbero nudi, indifesi come sono sul piano dei concetti, sono i trasformisti della parola, gli artefici del nulla, i retori per eccellenza. Altri ancora, e qui comprendo anche me, lo fanno per altre ragioni. In primo luogo un linguaggio involuto è giocoforza selettivo, puoi già all'inizio adocchiare chi è in grado di comprenderlo, e formare pian piano la tua schiera di eletti, ma mi rendo conto forse sbagliando, i buoni ingegni si manifestano comunque, è forse più una questione legata alla pazienza; altra considerazione astratta, per me molto pregnante, è la difficoltà di comprensione. Nonostante abbia ampiamente abbassato i miei toni su questo forum, non riesco, nei topic più impegnati, ad utilizzare un linguaggio quotidiano: questo perché ho sempre visto il vocabolario ristretto come il peggiore dei mali, dal momento che sarebbe veramente triste riuscire a comunicare idee tanto complesse o importati (emotivamente) con le solite quattro parole note: l'estensione della conoscenza della lingua consente di essere precisi, esatti. Più parole conosciamo, più noi stessi possiamo raccontarci dettagliatamente, questo insomma il succo. Esiste anche il fattore gioco: quale più bell'esercizio del giocare con la logica? Ecco, questo sarebbe un discorso molto lungo, ma possiamo arrivare ad un punto fermo: non a tutti piace. Per chi conviene, tuttavia, questa attività, come tutte le attività ludiche, contribuisce alla complicità, alla cementificazione di legami. Anche da questo punto di vista, in senso lato, il fine è selettivo.

 

E poi ci sono quelli che hanno un vocabolario diverso perché così gli è stato insegnato. Esistono anche quelli.

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un conto è l'italiano arcaico (come il "son nomato"), un conto è l'uso di parole italiane magari poco conosciute ma in grado di esprimere un concetto senza fare un giro di parole che rende incasinato il discorso. Nel primo caso, a me suona come un'ostentazione della sapienza che uno magari nemmeno possiede e un po' mi irrita; nel secondo caso, mi piace da matti perché dimostra sia una cultura magari inconscia che è sempre bello possedere, sia perché appunto mi piacciono i discorsi lineari senza tanti arzigogoli.

E il secondo caso mi capita spesso sia nello scrivere che nel parlare, credo sia colpa dei 10 che prendevo a Italiano per compensare i 2 in matematica e non andare agli esami di riparazione a settembre... (e anche perché qualche termine arcaico per noi è ancora parte del dialetto)  :salut:

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mi unisco a coloro che non leggono i post "pesanti" :salut:

sono un amante della semplificazione, saper spiegare un concetto anche complesso con poche parole non e' da tutti.

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