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Dopo 3 anni, torna il Pride a Tokyo


Lum

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Per la serie non siamo messi male solo in Italia, ecco un altro esempio di come le cose non vadano per il verso giusto.

In Giappone non solo non c'è nessun tipo di riconoscimento, ma la maggior parte dei gay e delle lesbiche se ne resta nell'armadio. Nell'articolo parlano di una partecipazione prevista di 5mila persone provenienti da tutto il paese, se consideriamo che il Giappone ha 120 milioni di abitanti direi che è davvero desolante.

Qui l'articolo completo.

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...sì in effetti la situazione nel paese del Sol Levante in quanto a libertà sessuali è controversa...

 

da un lato sembrano un paese avanzatissimo e molto aperto, vedi i manga hot... i così detti hentai famossisimi anche quì da noi  http://it.wikipedia.org/wiki/Hentai (con tutta la terminologia sessuale specifica... dal bukkake, ai bishonen, alle futanari, all'omorashi  ...cose che noi in Italia ci sognamo)  ...vedi le mode trasgressive kawaii (copiata poi nei rave party di tutto il mondo), lotita, gothic lotita, harajuku...  vedi i frequenti scambi di ruolo nel fare cosplay...  vedi certi film come TOKYO DECADENCE (...film che naturalmente adoro)  :)

 

 

...mentre da un'altro lato è un paese davvero molto rigido, tradizionalista dove l'onore è tutto e dove effettivamente i gay sono visti male, così come le trans*... 

 

...tuttavia resta un paese ricco di luci e ombre... insomma questa trasmissione:

http://www.youtube.com/watch?v=gPKjuCV7VHw&feature=player_embedded#!

...è giapponese e mostra uno show crossdresser per adolescenti... roba impossibile quà da noi!  :)

 

...comunque trovo che il film TOKIO DECADENCE spieghi benissimo i controsensi del Giappone, percui se uno vuole capire l'anima segreta del Sol Levante è sufficente che si guardi quel film.  :)

 

*so che in Giappone c'è una legge controversa che impedisce la transizione a chi è padre e che toglie la paternità alle trans che in qualche modo diventano papà.

 

http://www.gay.tv/articolo/1/9808/Giappone--il-figlio-di-un-trans-e-bastardo-per-definizione

 

http://www.gay.tv/articolo/0/3489/GIAPPONE--DIVIETO-CAMBIO-IDENTITA--PER-TRANS-GENITORE

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Certo sissy, c'è gente che ha speso una vita a studiare il Giappone, ci sono tonnellate di libri e secondo te basta guarda un film? Ma ragioni prima di scrivere o mani e testa sono completamente scollegate?

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...è giapponese e mostra uno show crossdresser per adolescenti... roba impossibile quà da noi!  eek

 

Oh no! Ma questo è diventato

il mio programma preferito!

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Prima che andiamo OT dopo sole 3 risposte, dico la mia - io non mi preoccupo di chi conosce il Giappone e attraverso quale film, libro o manga ritiene di conoscerlo, quanto di tutti coloro, e sono molti, che ritengono che il Giappone sia un paese liberissimo.

 

Solo perche' in Giappone ci sono tutte queste realta' particolari ed eccessive, la gente e' convinta che l'omosessualita' sia una di queste, e sia quindi accettata come sono accettati i vecchi che comprano le mutandine delle ragazzine e le gothic lolita che vanno vestite in giro con le zeppe da 20 centimetri - si spera che leggendo i numeri postati da Lum si ricredano e spargano la voce con altre persone eventualmente "ignoranti".

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Sì purtroppo c'è questa assurda convinzione, quando il Giappone è una delle società più repressive della terra (non repressive tipo regime ovviamente, quanto per via delle convenzioni sociali). Basti pensare al tasso di suicidi che è tra i più alti al mondo, se non il più alto.

Da un certo punto di vista per uno straniero che vive in Giappone alcune cose sono più semplici, in quanto tollerate come "stranezze occidentali", dall'altro però ci sono degli ostacoli ancora più grossi.

 

La condizione omosessuale invece è davvero triste... La cosa curiosa è che al contrario dell'Italia non viene considerata una perversione o una malattia, piuttosto non viene proprio presa in considerazione. Da una persona ci si aspetta che si sposi entro una certa età, poi se nel tempo libero frequenta locali gay, va a puttane o simili non importa, basta che sia di nascosto e non si venga a sapere.

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Se si afferma che il Giappone sta messo peggio dell'Italia allora non si è capito nulla!

Il Giappone ha sempre accettato la figura dell'omosessuale, tant'è vero che all'epoca dei samurai molti di loro si fidanzavano con ragazzi, spesso più piccoli. Si stringeva un vero e proprio patto di fedeltà, accompagnato non di rado dall'amputazione di una parte del corpo per attestare la solennità dell'impegno preso (spesso si trattava di un dito). Chi violava il patto incorreva nella morte. Anche nei ceti più bassi l'omosessualità era accettata, difatti vi erano veri e propri bordelli maschili frequentati da uomini. Non finisce quì, il travestitismo era lodato! Infatto, l'uomo di teatro che si travestiva da donna, l'onnagata, era trattato da vera star e gli uomini facevano a botte per stargli vicino anche solo per una serata. Tutto questo è andato poi a scomparire quando è arrivato l'uomo occidentale.

Parlando del presente, in Giappone ci sono librerie che dedicano piani interi a libri sull'omosessualità. Come hanno detto altri, manga ed anime con personaggi androgini ed omosessuali sono innumerevoli. Ci sono diversi fattori per cui al giorno d'oggi gli omosessuali non sono pienamente accettati e per cui non se ne vedono in giro parecchi. Il primo è che il Giappone odia le diversità. Sia per la sfera sessuale che per la provenienza, i giapponesi tendono a guardare male chi si differenzia dagli altri. Il secondo fattore è quello del rispetto della vita pubblica. I giapponesi si mantengono sul lato formale nella vita pubblica. Addirittura non ci si tiene neppure per mano tra fidanzati! La personalità dei giapponesi viene fuori nella sfera privata.

Detto ciò credo sia normale che ad un evento in cui si mostra la diversità, magari in modo carnevalesco, i giapponesi omosessuali scelgono di non partecipare.

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Prima che andiamo OT dopo sole 3 risposte, dico la mia - io non mi preoccupo di chi conosce il Giappone e attraverso quale film, libro o manga ritiene di conoscerlo, quanto di tutti coloro, e sono molti, che ritengono che il Giappone sia un paese liberissimo.

 

...ehmm...  :roll: ma guarda che il film TOKYO DECADENCE fa proprio capire che il Giappone non è un paese liberissimo ma pieno di controsensi...  luci e ombre...  modernità e chiusure... come appunto ho scritto nel mio post.  :)

 

In ogni caso tutti i miei amici e amiche che sono stati in Giappone me ne hanno parlato in modo entusiasta....   poi ovvio che un paese lo capisci appieno solo vivendoci (nemmeno leggere i libri è sufficiente  :naa:)... tuttavia per avere (almeno un'idea) dell'anima segreta del Sol Levante, per me "Tokyo Decadence" è sufficientemente esplicito.  :sisi:

 

P.S. ...ma non è che forse questo problema di chiusura verso l'omosessualità riguarda un po' tutti i popoli dell'estremo oriente per via che sono geneticamente più effeminati (perchè da millenni mangiano molti più fitoestrogeni di noi occidentali   http://it.wikipedia.org/wiki/Fitoestrogeno       ...ecco spiegati i peni piccoli e la mancanza di peli nelle loro etnie) sono di conseguenza più insicuri e si vergognano di più??   :hm:  mah...

 

...in ogni caso non c'è che dire 5000 per il Gay Pride di Tokyo è una cifra misera (...anche se 250 locali gay cittadini non sono pochi!) specie se confrontati con i 3 milioni per il Gay Pride di Sao Paulo!  :) :)

 

http://blog.panorama.it/foto/2010/06/11/le-foto-piu-belle-della-settimana-410-giugno/foto-della-settimana-23-2010-18/

 

...è interessante comunque osservare come il Giappone, rispetto ad esempio al Brasile, sia un paese piuttosto chiuso... è tutto nipponico infatti il fenomeno degli HIKIKOMORI http://it.wikipedia.org/wiki/Hikikomori    ...chissà magari molti hikikomori sono in realtà dei gay repressi, e sono così per colpa della rigida cultura giapponese...  :sisi:

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Non è che il Giappone ha sempre accettato la l'omosessualità quanto piuttosto l'ha sempre tollerata nel senso che finchè era relegata alla vita privata di un uomo, ma la facciata era rispettabile da un punto di vista sociale, nessuno aveva niente da obiettare (sia che andasse con ragazzini, prostitute o altro). Per quanto riguarda gli onnagata erano necessari al teatro perchè alle donne era vietato recitare e non perchè i giapponesi fossero particolarmente attratti dal travestitismo (che poi gli attori diventassero famosissimi interpretando ruoli da donna è un altro discorso). E sempre per quanto riguarda i libri e i manga a tematica gay vi ricordo che per la maggior parte sono opere ideate da donne per altre donne e hanno poco a che fare con il volere emancipare la figura dell'omosessuale.

 

Detto questo il gay giapponese non partecipa per la forte pressione sociale che si crea attorno ad un evento come il gay pride a prescindere che si sia tutti in kimono o in boa di struzzo perchè haper loro più valore quello che rappresenta che non la forma.

 

P.S. ...ma non è che forse questo problema di chiusura verso l'omosessualità riguarda un po' tutti i popoli dell'estremo oriente per via che sono geneticamente più effeminati (perché da millenni mangiano molti più fitoestrogeni di noi occidentali  http://it.wikipedia.org/wiki/Fitoestrogeno      ...ecco spiegati i peni piccoli e la mancanza di peli nelle loro etnie) sono di conseguenza più insicuri e si vergognano di più??  hm  mah...

 

Questa è una delle teorie più strampalate che abbia mai sentito...

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Se si afferma che il Giappone sta messo peggio dell'Italia allora non si è capito nulla!

 

Secondo me il Giappone E' messo peggio dell'Italia, perché qui almeno del tema dell'omosessualità bene o male se ne parla, e credo che tutto sommato buona parte delle persone siano out. Invece in Giappone sono pochissimi quelli che fanno CO, e di leggi contro l'omofobia o di possibili unioni civili non se ne parla proprio.

Di librerie con interi piani sull'omosessualità non ne ho viste, e ne ho girate parecchie anche grosse. I manga per gay sono ben pochi, gli shonen-ai e gli yaoi *non* sono per gay ma per le donne, e propongono al 90% un'idea dell'omosessualità che è totalmente campata per aria.

Per finire, un conto è tenere nascosta l'omosessualità, un conto è sposarsi facendo finta di essere etero. Qui non è un problema di andare o no a un corteo, il punto è che c'è gente che preferisce vivere una vita di menzogne piuttosto che cercare di cambiare la situazione. E te dici che l'Italia è messa peggio? Per quanto l'ambiente lgbt sia frammentato e incasinato, almeno qualcuno che cerca di cambiare la situazione c'è.

 

P.S. ...ma non è che forse questo problema di chiusura verso l'omosessualità riguarda un po' tutti i popoli dell'estremo oriente per via che sono geneticamente più effeminati (perché da millenni mangiano molti più fitoestrogeni di noi occidentali   http://it.wikipedia.org/wiki/Fitoestrogeno       ...ecco spiegati i peni piccoli e la mancanza di peli nelle loro etnie) sono di conseguenza più insicuri e si vergognano di più??   :)  mah...

 

Certo che no, è un problema storico culturale, non di alimentazione.

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Ma in Giappone tutto ciò che riguarda la sfera privata non se ne parla in pubblico, quindi non è una cosa che riguarda solo l'omosessualità. Sinceramente credo sia meglio un Paese che rispetta la vita privata che uno in cui si parla in modo offensivo. Inoltre, l'onnagata non era tollerata ma ricercata. Se avessero tollerato una figura del genere solo per amor di spettacolo, non avrebbe avuto così tanta fama.

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Cosa intendi con "non si parla della sfera privata"? Ti assicuro che le chiacchiere stile portinaia ci sono eccome, anzi...

E' vero, i fidanzati non si baciano in pubblico (ma le cose stanno cambiando), ma non vedo cosa c'entri con una legge per le coppie di fatto. Quanto al non parlare in modo dispregiativo... Ci sono parecchi casi di bullismo scolastico in cui il malcapitato era sospettato di essere gay, solo che non se ne parla mai apertamente.

 

Per quanto riguarda gli onnagata, sì, sono ancora rinomati e ricercati, ma il loro è solo un ruolo che calcano sul palcoscenico, tutti si aspettano poi di vederli sposati a fine carriera, e quindi di ricadere nel ruolo di padre di famiglia. Idem per le attrici del Takarazuka, una compagnia di sole donne.

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Beh...a Settembre vi farò sapere.

 

In base a quel che ho letto la situazione dovrebbe essere la seguente.

 

1.  Atteggiamento favorevole per trans, transgenderismo e ogni forma di

ambiguità sessuale riferibile al genere. Maggiori resistenze per gay e lesbo,

la cui sessualità a livello popolare è schiacciata su questo immaginario.

 

2.  Forte peso dei vincoli sociali contro la visibilità, la socialità e l'affettività pubblica,

come in altre culture poco individualiste e troppo comunitarie. Questo gioca contro

tutto l'universo GLBT in modo trasversale e non è vero che valga come per gli etero

perché il modello pubblico, anche se gestito con pudore, in questo modo rimane unico.

( vedi punto 1 )

 

3.  Percezione della questione omosessuale come un input "straniero" estraneo

alla cultura giapponese. La dialettica straniero-giapponese pare sia molto forte

nel paese, mi è stato detto che in un locale gay giapponese dovrei aspettarmi

di essere scansato da un buon 70% di persone e considerato un feticcio sessuale

dal resto :)  

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X il viaggio in Sol Levante di Hinzel

...okkio che in Giappone è assolutamente scabroso soffiarsi il naso in pubblico... no, te lo dico perchè magari uno non lo sa e poi vengono fuori i problemi  :hm:  ...tipo con la Yakuza, con i samurai o con i ninja che sono gente pericolosissima!  :)  ... :sisi:

 

...e a proposito di transessuali nipponiche, MISS MONDO TRANS 2009 è giapponese!  :)

 

http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=215442003109b4bb

 

Quanto al non parlare in modo dispregiativo... Ci sono parecchi casi di bullismo scolastico in cui il malcapitato era sospettato di essere gay, solo che non se ne parla mai apertamente.

...questo purtroppo accade anche quì da noi...  :roll:

 

...sugli onnagata credo che un po' come le drag queen quì da noi, abbiano, chi più chi meno, una leggera "disforia" che placano cogliendo l'occasione di questi lavori en femme  :) 

 

...inoltre volevo fare il punto su una grande differenza sociogica tra noi occidentali e il popolo del Sol Levante, che in Giappone le donne, rispetto a quelle dei paesi occidentali, sono (di norma) molto più femmnili, effeminate e poco aggressive... insomma sono un po' geisha... e questo fatto di avere delle donne, madri, amiche così succubi e poco aggressive forse ha il suo peso nella presunta scarsità di omosessuali maschi nel Giappone.  :naa:

 

Questa è una delle teorie più strampalate che abbia mai sentito...

:D  ...perchè non hai ancora senitito la mia teoria su come mai sono così rare le lelle in Giappone...    :)

le lelle in Giappone sono rare perchè esistono solo le lelle per vocazione genuina, mentre non eistono le donne diventate lelle a causa della fobia del pene e della penetrazione, questo perchè i Giapponesi c'è l'hanno piccolo.  :sisi:

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In realtà, da quello che so, anche la transessualità è vista malissimo.

Va bene l'ambiguità o il crossdressing negli adolescenti, ma siccome hanno un forte retaggio culturale che praticamente li obbliga (socialmente) a sposarsi e fare una famiglia... un transessuale è sterile, e per questo la transizione è vista male.

Questo è quello che so, semmai mi corregga chi ne sa di più.

 

Oh no! Ma questo è diventato

il mio programma preferito!

Stà attento che ti facciamo partecipare come concorrente, eh!  :)

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Come già detto, in privato si è liberi di fare ciò che si vuole ma in pubblico no. La famiglia rientra nella sfera pubblica perché è simbolo di riuscita sociale.

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Assolutamente no. C'è differenza tra una società che condanna del tutto e una che si limita a guardar male l'esternazione in pubblico data la propria formalità.

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Ma se l'esternazione in pubblico non esiste o quasi, come fanno a guardarti male?

In Giappone non ci sono casi di gay picchiati per strada, ma non ci sono neanche casi di stranieri picchiati per strada, eppure è uno dei paesi più razzisti che esistano. Semplicemente fanno le cose in maniera più subdola.

Anche in Italia, quanti sono quelli che dicono che i gay "vanno bene purché non ostentino?" In Giappone è uguale (a parte che lo fanno per tutto e non solo per i gay). Di fatto, ti impediscono di vivere una vita alla luce del sole - per una coppia gay è difficile persino affittare casa.

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...boh comunque continuo a ritenere il Giappone un paese pieno di chiarscuri...  ok che da un lato sono quasi tutti conformisti e vestono tutti uguale... giacca e cravatta per manger e impiegati... camicette e gonnellina per le studendesse ( :sisi:)...  però, almeno nelle metropoli (che in Giappone sono almeno 10   ...più del 75% dei giapponesi vive in città) il Sol Levante ha anche un lato molto anticonformista ed esibizionista...

 

kawaii211.jpg

 

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:) ...roba del genere non l'ho mai vista in Italia, forse solo nei raves party in Slovenija.  :sisi:

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Ma se ciò è esteso a tutte le categorie che razzismo c'è? I giapponesi sono così, se si vuole raffrontare un popolo così unico nel suo genere ad altri Paesi di culture totalmente differenti cosa si è capito del Giappone? Continuo a ripetere che in pubblico anche due fidanzati etero vengono visti male se si toccano. Nelle scuole ad esempio non è possibile entrare con i capelli tinti. Per gli occidentali e per qualsiasi cultura estranea si tratta di mancanza di libertà ma per loro e per chi studia la loro cultura è solamente rispetto.

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Ma non c'è rispetto! Non ti viene data libertà di esprimerti e di poter far valere i tuoi diritti! il fatto che sia sconveniente per una coppia baciarsi in pubblico e quindi si tende ad evitarlo (anche se tra le utlime generazioni la cosa è meno avvertita) è ben diverso dal dire vivi la tua omosessualità di nascosto e non pensare nemmeno a chiedere diritti che sarebbero legittimi. Questo è lo stesso atteggiamento degli omofobi nostrani ma nessuno qui si sognerebbe di dire che sono solo rispettosi. E per inciso io adoro il Giappone, ci sono stato e sono laureato in lingue orientali, ma tra i tanti pregi non si può proprio dire che non sia un paese omofobo.

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duedipicche85

Una volta ho chattato con un giapponesino che mi raccontava che a Tokyo c'è una residenza universitaria privata fatta praticamente totalmente da gay. Ha un pò (anche un pò più di un pò) il sapore di ghetto però lui mi diceva che era diventata per loro una sorta di isola felice perchè usciti da lì la vita per loro era parecchio dura... che tristezza ste cose...

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del resto, in giappone ci sono tantissimi manga gay come unico "sfogo". e solitamente sono i classici shonen ai/yaoi rivolti a ragazze, e non penso affatto mirino a chissà quale rivoluzione sociale

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