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Attivista gay decapitato in Uganda


Ecotr

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La notizia è di ieri:

 

 

ORRORE IN UGANDA: GAY DECAPITATO, LA TESTA IN UNA LATRINA.

 

Il corpo di un attivista gay ugandese, Pasikali Kashusbe, è stato decapitato, fatto a pezzi e privato dei genitali. La polizia cerca un reverendo sparito dopo aver parlato a favore delle persone lgbt.

 

 

Il torso mutilato di Pasikali Kashusbe, che lavorava con il gruppo lgbt Integrity Uganda del vescovo Christopher Senyonjo, un'organizzazione dedita alla lotta contro l'omofobia, è stato ritrovato a mezzo chilometro di distanza dalla fattoria in cui era stata ritrovata la sua testa, infilata in una latrina, una settimana dopo la sua scomparsa. In quella circostanza, furono chiamati ad intervenire i vigili del fuoco che, dopo aver praticato un foro nella parete posteriore della latrina, si sono calati recuperando la testa dell'uomo, sulla quale erano stati praticati diversi tagli profondi, alcuni sugli occhi. Il torso dell'uomo è stato ritrovato senza i genitali.

La polizia ha scoperto i resti di Kashusbe mentre cercava il reverendo henry Kayaizzi Nsubuga, scomparso più di due settimane fa dopo aver parlato in favore delle persone lgbt in Uganda.

 

Due colleghi di Kashusbe sono stati arrestati nell'ambito dell'inchiesta per la sua morte. I due, vivevano con la vittima nella zona A di Kibiri.

Il vescovo Christopher Senyonjo, alla notizia del ritrovamento della testa del suo collaboratore, aveva definito il fatto "assurdo" aggiungendo che "chiaramente i valori della tolleranza e dell'inclusione sociale sono stati tristemente sacrificati sull'altare dell'ignoranza, dell'inettitudine e della cara vecchia stupidità coloniale".

 

Pasikali e il suo compagno Abbey si erano uniti al gruppo Integrity Uganda nel giugno del 2007 e da quel momento l'associazione aveva conosciuto un periodo di crescita in termini di armonia e coordinamento delle attività destinate ai più giovani. Pasikali puntava tutto il proprio impegno sulla promozione dell'idea della solidarietà tramite la formazione di gruppi locali che si occupassero di giovani lgbti costretti a vivere nella paura. La sua morte è un duro colpo per la ocmunità lgbt ugandese, che adesso dovrà trovare altrove le energie giuste per lottare per i diritti, il rispetto e la solidarietà sociale.

 

Fonte: Gay.it

 

 

 

Vorrei commentare, ma non trovo le parole per esprimere ciò che provo.

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Trovo "assurdo" lo stupore del vescovo visto che in Uganda l'omosessualità è

punita con l'ergastolo ed è in discussione una legge che prevede la pene di morte

peri gay sostenuta da tutti i cristiani, ma particolarmente voluta dalgli evangelici

americani che da anni fomentano l'odio contro i gay in Uganda.

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