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Sono stanca di questa famiglia e di questo paese ma non ho il coraggio


Moon

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ok ok denigratemi ma non ho il coraggio di dirlo! eppure sono stanchissima, ormai lo dico con tono ironico continuamente "ah si sono lesbica" preciso che non ne sono neanche sicura, diciamo che mi sono definita sempre bisex ma ultimamente questo grillo in testa si è fatto più opprimente, l'unica storia con una ragazza ha avuto esiti terribili a causa della mia famiglia che non so come ha intercettato qualcosa.. ma non avendone mai avuto prove nette ha archviato il tutto pensando ad un capriccio adolescienziale. La reazione di mia madre mi ha talmente terrorizzata da far si che mi imponessi di evitare altre relazioni omosessuali, ma sono stanca adesso, sono stanchissima, è da + di un anno che non c'è un solo ragazzo che penso mi possa interessare realmente.. e mi dico che forse pretendo io troppo.. ma a volte mi chiedo: ma se non mi interessano e basta? se il problema non sono i ragazzi ma sono io? cioè problema nel senso lato del termine. Chiamatemi fifona ma vivo con due genitori omofobi fino al midollo e un paese talmente retrogrado che ancora sento "chi sta con una persona dello stesso sesso è malato" la paura mi impedisce spesso di cercare altre donne. anche se ultimamente non ne ho conisciuta nessuna ma credo che ugualmente non concluderei nulla, ho voglia di una relazione e sono ferma in bilico senza sapere cosa fare come muovermi. Rivelare ed accettare la mia omosessualità sarebbe un chiaro divorzio dalla mia famiglia, e soffro già di depressione non riuscirei ad affrontare ulteriore stress. non so che fare

 

 

scusate lo sfogo. avevo bisogno di urlare. e come si può notare non posso.

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WistonSmith

A proposito della tua bisessualità, dovresti chiarire con te stessa se il non riuscire a trovare un uomo come lo desideri sia dovuto al fatto che tanta avversione omofoba, non ti porti a reagire nella loro stessa maniera, e quindi, ribellarti a questo pensiero denigrando l'idea di stare con uomo solo per non darla vinta a chi ti circonda.

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Hinzelmann

Mi sembra di capire che i tuoi lo hanno scoperto per conto loro,

lo hanno archiviato a capriccio adolescenziale e quindi negato "con

esiti terribili" ( scusa, se mi permetto...ma perchè visto che ti hanno

molto turbato non cerchi di raccontarci meglio tutta questa storia?

I fatti intendo, sarebbe importante se tu potessi raccontarceli nella

loro entità di fatti  )

 

Questo in un contesto sociale isolato in cui ti senti come accerchiata

ti ha portato a reprimerti.

 

Però, partiamo dall'assunto che nascondersi per autoprotezione non

equivale a reprimersi. Se tu ti reprimi la tua paura agisce prima della

possibilità di vivere, ti toglie la voglia di avere una relazione, ti svuota.

Ed il fatto di non poter fare CO serve ad alzare l'asticella in modo da

metterti nella condizione di "non sapere cosa fare e come muoverti"

cioè in ultima analisi di rimanere ferma e non fare nulla.

 

Detto questo, però secondo me, ti sarebbe utile ricominciare dal principio

e narrarci da capo la tua storia....

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la storia risale a quasi 2 anni fa ormai, stavo con questa ragazza da 2 mesi ed era entrata nella mia vita come "amica" così dicevo ai miei, ma diciamo che è na lesbica abbastanza evidente e mia madre , che bhò avrà il gayradar, ha cominciato a vietarmi di vederla.. mi urlava contro, mi proibiva di uscire da sola, voleva sapere ora minuto e momento dov'ero e con chi, un giorno mi sgamò che ero uscita con lei e il finimondo mi urlava che quella ragazza non le piaceva CHE ERA STRANA e che non dovevo vederla mai più. Io stavo malissimo ma ero terrorizzata e la lasciai, mia madre quella sera mi vide piangere disperata , venne nella mia camera e mi chiese.. di abbassare il volume della musica. IO STAVO PIANGENDO E LEI MI CHIEDE DI ABBASSARE IL VOLUME! comunque dopo neanche 24 ore io e lei torniamo insieme perchè non ce la facevo, e continuamo per altri 3 mesi questa relazione clandestina che poi si conclude per mia scelta, ma altre volte durante i litigi con mia madre ritornavo a prendere l'argomento, tant'è che proprio a giugno scorso 3 giorni prima del mio 18esimo compleanno facemmo una litigata assurda in cui lei si permise persino di dire: MA STAI ANCORA PARLANDO DI QUELLA STRONZA! ( riferito alla mia ex ) io lì non ci vidi più e stavo per saltarle addosso, non le rivolsi la parola per settimane e da allora si è rotto qualcosa tra me e lei, non litighiamo quasi più.. è inutile ormai. Non ha mai avuto prove nette di cio che diceva ne gliene ho date io, solo indizi. Ma credo che lei pensi sia stato solo un capriccio e che non ricapiterà.

 

 

per quanto rigurda mio padre non ha mai detto nulla in contrario ne si è arrabbiato perchè per lui la cosa era praticamente impossibile, cioè io non sono ne sarò mai lesbica. Non può essere assolutamente reale! per questo non ci sono state sue reazioni.

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Frugale978

Fai bene sfogati... ma ha ragione WistonSmith, prima lotta dentro capisci cosa è stato, perchè affermi di non essere ben sicura tra una bisessualità o meno... non per loro, lasciali stare per ora. Ma per te, analizzati o fatti aiutare a capire qual è la tua strada, una volta trovata seguila a testa bassa... tu non devi conquistare i tuoi genitori, la tua città ma devi conquistare la tua indipendenza. Non ho capito nemmeno l'età, ma non sembri dal racconto una "tardona", allora approfittane, aiutati e lottati, visto che nessuno lo farà se non te.

Soprattutto Reagisci a te stessa!!!

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Mother Fucker

Classico dei genitori dare la colpa dell'omosessualità del/la proprio/a figlio/a ad altri.

Comunque chiarisci prima con te stessa e poi affronta i tuoi genitori,se vorrai farlo ovviamente.

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Hinzelmann

Secondo me devi stare attenta alla "bisessualità teorica", nel

momento in cui tua madre dà la colpa all'altra, ti dice indirettamente

che se tu fossi come lei saresti stronza come lei.

 

Al contempo ti lascia una via d'uscita : tornare in riga, tornare all'ordine.

 

Il chè ovviamente implica all'eterosessualità per lei, ma può significare

ad una eventuale parte eterosessuale della bisessualità per te.

 

La tua fidanzata era evidente e l'evidenza in alcuni contesti ostili può

essere un vantaggio perchè esprime una determinazione ed al contempo

non lascia spazio alla possibilità di nascondersi. La bisessualità può essere

invece la trappola dell'indeterminazione, una strategia del rinvio.

 

Ed è per il fatto che tu in questa trappola ci sei finita dentro che ti senti

svuotata: da un lato non senti attrazione per nessun uomo, dall'altro la

paura ti impedisce di cercare donne ( altrimenti le cercheresti ) Sei bisessuale?

No sei bloccata...e lo "senti" chiaramente.

 

Cominciamo a smontare questa trappola dal tuo lato, prima di affrontare

quello di tua madre. Invece di usare la bisessualità teorica come strategia

del rinvio, sospendi la questione della bisessualità che si porrà quando e se

ti innamorerai veramente di un uomo.

 

Perchè hai posto fine alla tua storia lesbica? Dici che lo hai deciso tu dopo 3

mesi di relazione clandestina...te ne assumi diciamo il peso, ma non ci dici il motivo

per il quale lo hai fatto.

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Moon,

 

Leggendo la tua storia, leggendo l'ennesima storia uguale alle altre, mi è venuta l'ennesima fitta al cuore. Avere paura di essere sè stessi è mortificante, sopratutto in un paese come il nostro, sempre all'avaguardia, un paese ricco di storia e modernità che negli ultimi anni è andata via svanendo.

Non ogni giorno, ma quasi vengo chiamato da ragazzi nella tua stessa situazione, mi verrebbe da piangere, urlare, fare qualcosa di avventato contro i GRANDI dell'italia....ma non lo faccio.

Ho preferito una vita più calma, una vita che mi possa permettere di cambiare le cose nel mio piccolo, precisamente in quel di Torino. Sono attivista Arcigay oramai da due anni, lotto ogni giorno, e ogni giorno cerco di aiutare i ragazzi come te, purtroppo la società è ben divers, io in primis me ne sono accorto, non è come qualche anno fa, la mentalità è molto più aperta anche se esistono le persone veramente malate di testa che ignorano il significato di alcune parole (un altro modo per dire ignoranti insomma)

Purtroppo nel microcosmo non riusciamo ancora ad intervenire, e quindi ci sono situazioni del genere, oramai la società non riflette più il nucleo famigliare, altrimenti fidati che se fosse per molte famiglie non non avremmo nemmeno il diritto per questo sito.

In questo momento buio della tua vita devi essere forte! Devi resistere, i genitori alla fine sono sempre genitori, e se vorrannno disconoscersi, fatti loro! Perderanno una meravigliosa figlia, frutto del loro amore, come te! Non posso darti consigli, se fossimo per telefono e se tu me li chiedessi te li darei molto più che volentieri, ma io credo che devi solo essere più sicura in te stessa! Devi credere in quello che sei, e non desiderare di essere quello che piace alla società! Che paura c'è nell'esibire il proprio amore? NESSUNO. Forse piangerai, vero, molti ragazzi lo fanno, ma sfogati e basta, non arrenderti! E' la tua vita, non la loro....prima o poi tutti abbandonano il proprio nido....

 

AlX

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Come molti hanno scritto prima di me, mi chiedo come possa un genitore allontanare la figlia per la sua omosessualità! Ti capisco per quanto riguarda la paura..i miei lo sanno e si comportano benissimo con me, non mi hanno mai discriminata ma anzi, sembra che il rapporto sia migliorato da quando io glie l'ho detto! Però in passato avevo una paura matta di affrontarli..una mezza volta mamma mi chiese se ero omosessuale e io negai con tutta me stessa di esserlo! A distanza di cinque anni, quando ormai ero maggiorenne, mi sono fidanzata e lei lo capì subito che tra me e questa ragazza c'era qualcosa! Infatti mi venne a parlare e le dissi che lo ero e che mi dispiaceva averle mentito in passato ma che avevo avuto paura! In quel momento avevo un groppo in gola, avevo paura di una sua eventuale reazione negativa dato il fatto che la prima volta che cercò di chiedermelo (avevo 13 anni e la testa piena di paranoie..) si era anche messa a piangere!

A me è andata evidentemente bene, ma non posso che dirti una cosa: i genitori non sempre fanno le cose giuste anzi! Sbagliano quasi la metà delle volte! E questa volta i tuoi stanno sbagliando di brutto! Vuoi farti condizionare a vita da loro? Vuoi che la tua esistenza sia sempre così in bilico tra la sofferenza e la solitudine fino alla fine dei tuoi giorni? Hai detto di essere maggiorenne! Bhè prendi in mano la tua vita! Hai pensato a cambiare città per motivi di studio? I tuoi ti lascerebbero frequentare un'università come fuori sede? PRova a parlarne con loro! Io la vedo come unica via d'uscita...altrimenti cercati un lavoretto e trovati una stanza in affitto! Così potrai distaccarti dai tuoi genitori e vivere meglio la tua vita! Non devi rinunciare alla tua natura, non devi reprimerti, non devi sopire te stessa! Mi raccomando!

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per quanto riguarda la rottura con la mia ragazza , in parte c'entrano i miei in parte penso che la storia dovesse chiudersi, dico in parte e in parte perchè credo che i miei sentimenti si fossero affievoliti col tempo ma nel contempo incolpo i miei genitori perchè una relazione clandestina quando sei controllata circa 24 ore su 24 è davvero uno stress ai limiti, anche perchè un eventuale scoperta dava praticamente ogni sicurezza su una mia eventuale omosessualità e quindi un coming out forzato e che avrebbe avuto esiti inimmaginabili.

 

per quanto riguarda la bisessualità teorica è un fardello che ormai mi porto avanti da anni,ho passato momenti in cui sono stata pienamente convinta e felice della mia bisessualità, stavo bene con me stessa, ma ho passato anche molti altri momenti con il dubbio di non sapere se lo fossi davvero, se fossi omosessuale o no, sono periodi sempre più frequenti e sempre più duraturi, e credo che c'entri comunque anche questo mio timore della reazione dei miei genitori, credo che proprio questo mi porta magari ad autoconvincermi di essere bisessuale, non mi fa essere obiettiva anche essendo a conoscenza di tale pensiero. E' una cosa che mi fa molto soffrire non capire cosa sono e penso che se i miei non fossero così ostili magari sarebbe anche più semplice per me.

 

per l'università fuori è praticamente fuori questione perchè non si ha denaro a sufficienza e forse si dovrei trovare un lavoro e andarmene ma non è facile, le possibilità lavorative nei dintorni sono molto scarse , persino trovare un lavoretto estivo mi è difficile.

 

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negli ultimi giorni ci sono stati momenti in cui avrei voluto rivelare la mia intera esistenza ai miei genitori, metterli davanti all'evidenza che a volte le persone di sesso opposto ti distruggono la vita, come è successo a me, ma loro ovviamente non lo sanno ne hanno mai percepito niente, vorrei sapere se sapessero di avere una figlia che ha avuto il primo rapporto sessuale probabilmente all'asilo quanto altro avrebbero da ridire. la mia ex ragazza è stata la persona, la relazione più affettuosa e amorevole che abbia mai avuto, non mi ha mai forzata mi ha amata con tutta se stessa, gli uomini mi hanno rovinato mezza vita ( parlo soggettivamente non c'è l'ho con gli uomini in generale )

Credo di aver odiato i miei così profondamente da non riuuscire più ad odiarli.

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Fabio Castorino

forse si dovrei trovare un lavoro e andarmene ma non è facile, le possibilità lavorative nei dintorni sono molto scarse , persino trovare un lavoretto estivo mi è difficile.

 

Allora hai un motivo in più per lasciare il paesini bigotto e trasferiti in un'altra città che ti offra prospettive di lavoro e di una vita migliore.

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Allora hai un motivo in più per lasciare il paesini bigotto e trasferiti in un'altra città che ti offra prospettive di lavoro e di una vita migliore.

 

ahbhè tenendo conto che ci sono tanti laureati a piedi andarmene di casa senza un titolo di studio e senza una sicurezza (proprio all'avventura!) non mi sembra poi tanto intelligente xD cioè anche io voglio andarmene sia chiaro ma non credo sia una cosa che comunque impiegherà tempo

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Si purtroppo andarsene è la soluzione migliore ma anche la più difficile, parlando in termini concreti. Non è neanche una questione di paura o vittimismo, andarsene richiede denaro e un minimo di autonomia. Si rischia di prendere casa fuori e lavorare tutto il giorno per pagarsi l'affitto, tanto che alla fine resta pochissimo spazio da dedicare allo studio o alle conoscenze, alle amicizie da coltivare. Si rischia un nulla di fatto, o di tirarsi la zappa sui piedi per quanto riguarda il proprio futuro. Meglio aspettare di aver acquisito qualche certezza in più a mio avviso, anche se questo costa vivere ancora per un po' col senso di colpa per le occasioni perdute e con la presenza incombente di gente che non si fa gli affaracci propri. Purtroppo sono parecchio disilluso in questo senso, ma spero di andarmene anche io... prima o poi :gha:.

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quello che dice Gaston da una parte e' vero pero' se serve per la tua serenita' psicologica puo' comunque farti bene. e' chiaro che non si passa da "vita in famiglia omofoba" a "vita indipendente con un lavoro" senza tappe intermedie e soprattutto, senza sacrifici. Si puo' essere felici anche essendo poveri, o con un lavoro di merda. Io da come descrivi tu la situazione preferirei mille volte vivere in una casa magari piccola e buia e lavorare 15 ore al giorno ma almeno essendo me stessa, che vivere in una famiglia che mi fa violenza psicologica.

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enigmatico

ti capisco piuttosto bene... se vuoi andartene fallo. trovati una sistemazione e un lavoro. anche fra dire e fare spesso c'è una notevole differenza. io è una vita che mi dico che lo farò. ma poi per tutta una serie di motivi non ho potuto farlo. ma appena possibile, spero a breve, voglio cambiare vita, ossia lavoro nuovo, casa nuova, nuova città, ecc una vita nuova insomma.  il tutto dopo aver terminato degli studi intrapresi che stò terminando.  cambiare è normale. io amo i cambiamenti. non bisogna aver paura. ma valutare i pro e i cnotro e farsi coraggio. in bocca al lupo! ciao ciao :gha:

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Sweet ha ragione in effetti e ripeto anche io che rimane la scelta migliore. Lo studio ad esempio potrebbe essere un buon pretesto per spostarsi (se non hai ancora scelto l'Università) e so comunque di alcune persone che l'hanno fatto e si trovano bene. La mia disillusione forse è troppo autobiografica.

 

Non so, valuta un po' tu e fatti coraggio :gha:

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Hinzelmann

Mi sembra di capire che l'ipotesi studio sia esclusa per mancanza di possibilità.

 

Potresti però trasferirti in un appartamento condiviso con studentesse e quindi

con spese mensili minime ed automantenerti con un lavoro. Sarà difficile in effetti

trovare inizialmente un lavoro ben retribuito e bello, ma sarà il tuo lavoro e la tua

vita.

 

L'unico vantaggio di una situazione in cui c'è molto poco da perdere e che

c'è appunto poco da perdere e quindi tutto è guadagnato.

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Frugale978

Quoto Sweet, università o non università, sembra da come dici che hai finito gli studi. Non è importante università o meno, prendi baracca e burattini e cerca lavoro. La tua dipendenza a questo punto è anche economica, a meno che in fondo ti fa comodo ancora la paghetta di Papà.

Ti dice uno che ha voluto iniziare a lavorare subito dopo le superiori perchè odiava chiedere la paghetta, e nonostante molti sacrifici ora mi godo la mia libertà  :ok:

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  • 2 weeks later...
FleurDeLys

Mi spiace immesamente leggere queste storie, è difficile per me digerire il tutto specie perchè la mia situazione è stata molto diversa..

Prima di risponderti vorrei capire alcune cose:

 

1) Quanto contano i tuoi genitori per te (nella tua vita) ?

2)Ti senti già in grado di inserirti nel mondo del lavoro (non voglio sapere se lo sei, ma come vivi questa idea) ?

3)Sei sicura che andandotene di casa non hai nulla da perdere? Che sarai accomodante con dei meccanismi di vita totalmente diversi da quelli a cui sei abituata e forse coabiterai con persone che non conosci??

 

Bisou  :roll:

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giovane12345

beh quando leggo queste storie penso veramente di essere un privilegiato... rivolto ai moderatori un pò O.T. ma nn più di tanto... perchè non apriamo una sezione in cui questi nostri amici in difficoltà a causa della famiglia non possano avere la possibilità di vagliare proposte lavorative che permettano di andare fuori di casa?? nn so se tipo la nostra amica ci dice di dove è ci sarà qualcuno della zona.. magari non subito però qualcuno anch'esso della zona potrebbe per caso sentire di un posto di lavoro per la ragazza... secondo me sarebbe un iniziativa da considerare...

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Io prenderei il toro per le corna e cercherei una strada nuova dato che mi pare non tu abbia nulla da perdere continuando così. Gli alloggi universitari non sono cari e nemmeno le università; se non si hanno redditi alti si può tranquillamente trovare una sistemazione a basso costo e/o una borsa di studio. Ci sono alcune piccole-medie città universitarie in cui la vita è tranquilla, poco costosa e con associazioni glbt. Te ne puoi andare, imparerai ad essere autosufficiente e farai nuove conoscenze (belle o brutte arricchiranno comunque la tua vita e spezzeranno la monotonia). Detto questo, sei sicura che le persone che ti circondano siano davvero "bigotte" come dici? Io sono nato in una cittadina e pensavo di essere circondato da "bigotti". Poi ho iniziato lentamente a fare coming out.. e beh ho scoperto che mi sbagliavo. Insomma, il mondo è molto migliore di quello che pensiamo. Ma bisogna buttarsi e rischiare. Se provi a cambiare avrai l'opportunità prendere in mano la tua vita. Se non rischi potrai rimpiangere, magari per sempre, di non aver tentato. Allora credici e provaci

:asd:

Kiss

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