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George Best: "Ragazzi, non morite come me."


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È morto il calciatore George Best

 

L'ex giocatore nordirlandese si è spento all'età di 59 anni al Cromwell Hospital di Londra

 

LONDRA - George Best è morto. L'ex calciatore nordirlandese si è spento all'età di 59 anni al Cromwell Hospital di Londra, dove era ricoverato dal primo ottobre scorso.

 

UNA VITA DI CORSA - «Ho speso un sacco di soldi per alcol, donne e macchine veloci... Tutti gli altri li ho sperperati». La filosofia di vita di George Best è raccolta in questa frase. Il resto è uno snocciolare di date ed eventi. Una carriera ad alti livelli interrotta all'età di 25 anni, quando Best ha definitivamente messo l'alcool e la bella vita davanti al calcio.

 

NATO A BELFAST NEL 1946 - Era nato a Belfast il 22 maggio del 1946. A scoprirlo, nella squadra della Cregagh Boys Club and Lisnasharragh Intermediate School, fu Bob Bishop, un osservatore del Manchester United: «Ho trovato un genio». Arrivato all'Old Trafford nell'agosto del 1961 a 15 anni, debuttò in Premier League nel 1963; Best ha vestito la maglia dei Red Devils 361 volte, segnando 136 gol. 37, invece, le presenze e 9 i gol nella nazionale dell'Irlanda del Nord. Con la maglia del Manchester United, Best ha vinto due campionati (1965 e 1967) ed una Coppa dei Campioni (1968). Dopo questi successi conquisto anche il pallone d'oro, quando aveva 22 anni. Best ha anche giocato con Dunstable, Stockport, Cork Celtic, Fulham, Los Angeles Aztecs, Fort Lauderdale, Hibernian, San Jose, Bournemouth, Brisbane Lions.

 

LA SUA LOTTA CON L'ALCOL - Celebre per il suo genio calcistico, pari solo alla sua irrequietezza fuori dai campi di calcio, George Best ha trascorso gran parte della sua esistenza a combattere la dipendenza dall'alcol. Una lunga battaglia, cominciata quando ancora l'ex Pallone d'Oro giocava con la maglia del Manchester United. Proprio in seguito all'ennesima assenza ingiustificata ad un allenamento, nel 1974 Tommy Docherty decise di strapparne il contratto. La sua carriera calcistica termina virtualmente lì e i suoi problemi con la bottiglia si aggravano.

 

FIDANZATO CON SETTE MISS MONDO - Il filo ininterrotto della sua vita sono state le donne: una passione via l'altra. «Che cosa ci posso fare - diceva Best - se mi saltano addosso?». Il quinto Beatle, come era soprannominato per la frangia e l'attrazione verso gli eccessi, ha avuto due moglie ma gli sono state attribuite decine di flirt, tra i quali sette con donne che avevano conquistato il titolo di miss mondo.

 

I GUAI CON LA GIUSTIZIA - Nel 1984 i primi guai con la giustizia: viene arrestato ubriaco al volante della sua automobile. Condannato, Best trascorre 12 settimane in prigione. Quando si ritira definitivamente dai campi di calcio, l'alcolismo prende il sopravvento. Nel marzo 2000 gli vengono diagnosticati gravissimi danno al fegato, compromesso da anni di eccessi e abusi alcolici. Superata una forma acuta di polmonite (febbraio 2001), l'ex campione del Manchester United prima accetta l'installazione di un controllore anti-alcol nello stomaco (aprile 2001), quindi si sottopone al trapianto di fegato (luglio 2002). Le sue condizioni per alcuni mesi migliorano, ma il sofferto divorzio dalla moglie Alex lo fa sprofondare nuovamente nel demone della bottiglia. Da qui una serie di arresti per risse, guida in stato di ubriachezza, atti di libidine su una ragazzina. Best sembra incapace di stare lontano dai guai: riesce ad evitare lunghi periodi di detenzione, ma non trova la forza per disintossicarsi. Una corsa disperata verso l'autodistruzione e l'annientamento. Il primo ottobre, ormai sulla soglia dei 60 anni, viene ricoverato al Cromwell Hospital di Londra per un'infezione al rene. Tre settimane più tardi le sue condizioni peggiorano ulteriormente, costringendo i sanitari a spostarlo in terapia intensiva. Per giorni, in seguito ad un'emorragia che non si riesce a fermare, Best lotta tra la vita e la morte.

 

IL SUO ULTIMO APPELLO - Dopo incoraggianti segni di miglioramento, settimana scorsa la ricaduta. Best rimane sedato per lunghi giorni, attaccato ad un respiratore meccanico. Quando i sanitari cercano di sospendere la terapia sedativa le sue condizioni si aggravano ulteriormente. Domenica scorsa, nel frattempo, l'ex calciatore, in accordo con la famiglia, decide di far pubblicare la foto-testamento, che lo ritrae sul letto dell'ospedale smunto, patito, affaticato. Un immagine che è un monito, non morite come me.

 

25 novembre 2005

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E' veramente assurdo, hai in mano il sogno di una vita, i soldi per portarlo avanti, e cosa fai, butti nel cesso così la tua vita per l'alcool. Sono cose che non comprendo, anche se mi rendo conto che l'alcolismo è una malattia. Mi dispiace seriamente, è sempre brutto vedere quanto infelice sia una persona lasciando la sua vita rendendosi conto di averla vissuta pessimamente.

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LadyVanHelden

spesso ci si accorge dei propri errori troppo tardi...e in quel momento si chiede perdono... a volte mi sento fortunata a non essere cosi ricca da dover sprecare la mia vita in certe cose.

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Com'è brutto vedere che ci sono delle persone che buttano via la loro vita per delle stupidaggini,e altre persone che vorrebbero viverla minuto per minuto ma a cui non viene data la possibilità!

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Cosa volete: io provo solo rabbia per chi butta vial a sua vita a questo modo. Che almeno serva di lezione ad altri, visto che in Inghilterra il problema del consumo eccessivo d'alcol è drammatico. Sono stato in Scozia, quest'estate, e nei bar o visto bottiglie di superalcolici con attaccati spinotti come fosse birra. In un hotel dove sono stato, ho visto tizi ubriacarsi in modo immondo, tanto da non poter star più in piedi.

in inglese dicono: a sobering thought. E' proprio vero.

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Quando hai tutto, 25enne, ti senti di poter far a meno di tante cose e ti butti sugli sfarzi che alla fine non servono proprio a niente. In passato così come in presente le attricette/le cantanti da due soldi che prendono tanti di quei dollari che possono permettersi di sniffare, drogarsi, spacciare, battibeccarsi senza pensare che la giovinezza non è certo eterna e prima o poi, sempre, si sconta tutto.

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Ma ragazzi invece di dire quanto sia stupido buttare la propria vita in questo modo, ragioniamo un pò su quello che facciamo...bevo?

a) sì e ne sono consapevole

b)no e ne vado fiero

c)sì e nn me ne frega un cavolo+

d)no ma vorrei

 

Trovo inutile dire:"come si fa a rovinarsi così!" perchè tanto lo sappiamo tutti, ma quanti di noi ci fanno davvero caso?

 

A me vien da dire solo che gli errori li commettiamo tutti, in un modo o nell'altro e alla fine si pagano.

 

Un ultimo saluto a chi se n'è fregato delle opinioni della gente e degli scandali giornalistici per il suo alcolismo, a chi a saputo trasgredire(in bene o in male) perchè per la gente anche noi trasgrediamo e andiamo contro la natura umana.

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Guest Irish Dragon

Ognuno è responsabile della propria vita gente... anche se poi è triste vedere come tanti la buttano per "trasgressione", quando altri ci si attaccano disperatamente per non morire e sanno che DEVONO.

L'alcolismo non è una malattia, è una semplice condizione che ti porta ad avere malattie e disturbi... anche se alla fine non fa più o meno male di tante altre cose che ci toccano o ci procurano danni analoghi... ma vabbè, è un discorso troppo complicato e decisamente non è questa la sede adatta...

 

Alas George Best...

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è stato sedotto dal demone della bottiglia ed è stato governato da lui, lo ha capito, lo ha combattuto, ma ha perso la battaglia.

Ci ha mostrato kome puo ridurti quel perfido demone, ci ha messo in guardia per fare in modo che anke noi nn cadiamo nelle sue mani.

per questo dovremmo ringraziarlo.

 

Grazie George Best.

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