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Passi nel mondo gay e non...


Sherlock

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Ecco fatto, una volta che ci si è rivelati agli altri, amici, familiari ecc, ti si presenta davanti una strada all'improvviso che c'era già ma prima la vedevi male. Scrivo questo topic per sapere chi si sente così, e ora vi spiego bene. Intanto esiste una cultura gay molto vasta, non parlo solo di programi televisivi, ma di cinema, letteratura, arte di tanti generi. Dopo il coming out viene più facile abbracciare tutto questo. In più, rivelare di essere gay equivale ad un autoaffermazione, ad essere più convinti di sè stessi, in un certo senso ad appropriarsi di una nuova energia affermando con decisione la propria identità, e questo è bellissimo! Un pò come nascere una seconda volta, non solo come organismo funzionante, ma come persona con una cultura, delle capacità, delle abilità, delle passioni che dopo questa autoaffermazione possono essere messe in pratica pienamente.

 

Parlando della mia esperienza personale, io sono sempre stato molto impacciato nei rapporti con gli altri, poco socievole insomma. Da un anno a questa parte accettando progressivamente la mia omosessualità e parlandone con naturalezza è come se stessi uscendo da una fase di vita "nascosta". Dalle cose più stupide, come andare in un pub gay e dirlo, del tipo "che hai fatto sabato sera?", "sono stato a ballare al coming out". E poi non avere paura di interessarsi al corpo dei ragazzi, a dire ad alta voce davanti ai tuoi amici "uh che carino quello".

Il mondo dello spettacolo attrae molto spesso la popolazione gay. Ma è un mondo dove ci vuole carattere per spiccare, o anche solo per parlarne e non essere coperto da mille altre voci che vogliono dire la loro. Così anche in questo caso entra in gioco il senso di affermazione di sè stessi che può dare il coming out. Il coming out, per finire, non è solo un momento, il dire "mamma, papà, sono gay", punto e basta. Il coming out è mettere bene i piedi sul tuo percorso e ingranare coi primi passi, facendo uscire fuori per bene tutte quelle cose che prima tenevi nascoste.

 

Mi sono un pò dilungato, comunque spero di essermi spiegato, il topic lo apro affinchè ognuno parli delle sue esperienze, dei suoi "passi" in questo senso. Così anche io comincio raccontandovi qualcosa....

 

Qui a roma dove vivo c'è un locale molto famoso, il coming out, a via san giovanni in laterano, soprannominata anche gay street. Io per mesi ho pensato di andarci, poi alla fine l'ho fatto. Quella sera si ballava, il posto è piccolo quindi si sta strettini...in breve sono scappato dopo cinque secondi giurando agli dei di diventare immediatamente etero! Poi invece ci sono tornato un altra sera, sono entrato con due mie amiche e mi sono messo a ballare, goffo come una mummia ma comunque divertendomi. Mi sono tolto una soddisfazione! Poi, proprio perchè ormai sono sicuro del fatto che mi piacciono i ragazzi, ho pure scritto su facebook un commento sulla serata, senza preoccuparmi di tizio o caio che avrebbero potuto esclamare:"oddio, ma sei gay?!". E vabbè questo è solo un piccolo esempio, scrivete anche voi qualche cosa!!

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Vieni a proposito.

Proprio di recente, ho idealmente abolito con me stesso le barriere tipiche all'argomento "gay". Cioè, moderare i termini, trattenere un commento, usare lunghe locuzioni per descrivere qualcosa e via dicendo. Ora, il commento su un bell'uomo non lo tengo più per me, con i dovuti limiti riferiti ai presenti e al luogo. Comunque, in generale, anche con chi non ho condiviso questo mio orientamento, lascio intendere senza troppi complimenti.

E' un senso di liberazione, anche se piccolo: tant'è che prima non lo sentivo... E in ogni caso, finora, nessuno degli "ignari" non mi ha ancora fatto la domanda diretta :-) quindi c'è qualche "ostacolo" anche dall'altra parte sull'argomento.

Parallelamente, il dialogo sul mondo gay è aumentato in qualità e frequenza con gli amici/che fidati e ne ho trovato ottimo riscontro. Che dire? sono in concorrenza con le mie amiche :-)

 

Locali: qui non ce ne sono, dovrei spostarmi nel capoluogo vicino. Prossimamente.

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Io invece ho ancora qualche difficoltà...pochissime persone sanno di me; con loro ovviamente i commenti su un bel ragazzo stanno incominciando ad essere naturali....con il resto delle mie conoscenze/amicizie siamo ancora lontani...ma non mi dò fretta!

Per la questione locali...beh da solo non ho ancora avuto il coraggio....abito a Milano, di locali ce ne sono a centinaia....abito addirittura dietro ad un locale che al sabato sera fa serata gaya...ma nulla non ho ancora "sdoganato" la questione....in compagnia invece ci vado...ma prediligo locali più tranquilli...anche qui, niente fretta!

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  • 2 weeks later...

Io invece ho ancora qualche difficoltà...pochissime persone sanno di me; con loro ovviamente i commenti su un bel ragazzo stanno incominciando ad essere naturali....con il resto delle mie conoscenze/amicizie siamo ancora lontani...ma non mi dò fretta!

Per la questione locali...beh da solo non ho ancora avuto il coraggio....abito a Milano, di locali ce ne sono a centinaia....abito addirittura dietro ad un locale che al sabato sera fa serata gaya...ma nulla non ho ancora "sdoganato" la questione....in compagnia invece ci vado...ma prediligo locali più tranquilli...anche qui, niente fretta!

 

mi trovo molto nei tuoi panni... ma credo sia normale evoluzione e presa di coscienza di se stessi e del nuovi modi in cui impareremo a vivere da capo... . Infatti trovo bellissima la frase letta qui sopra di un ragazzo: ora ho una nuova vita... ed in effetti è così... bisogna lasciarsi andare piano piano alla nostra vera natura e scoprendo giorno dopo giorno come poter usare (anzi... RE-IMPARARE ad usare) il nostro corpo.

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Guest JackSkellington

è successo anche a me la stessa cosa più o meno.so che nella città vicino a me c'è un locale gay e ora finalmente io e il amico abbiamo trovato il coraggio di andarci una sera,e poi ora mi sto facendo una scorpacciata di film (questa estate quando avrò tempo passerò ai libri),e anche con i rapporti con gli altri sono più sicuro,non ho paura di dire la mia opinione e finalmente per strada cammino a testa alta!!devo dire che scoprirmi,e accettarmi gay è stato per me una seconda rinascita

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è successo anche a me la stessa cosa più o meno.so che nella città vicino a me c'è un locale gay e ora finalmente io e il amico abbiamo trovato il coraggio di andarci una sera,e poi ora mi sto facendo una scorpacciata di film (questa estate quando avrò tempo passerò ai libri),e anche con i rapporti con gli altri sono più sicuro,non ho paura di dire la mia opinione e finalmente per strada cammino a testa alta!!devo dire che scoprirmi,e accettarmi gay è stato per me una seconda rinascita

 

quando ci si sente liberi di essere se stessi si rinasce...

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Di me sanno ancora in pochi. Mi piacerebbe esternarlo con naturalezza almeno alle persone che vedo ogni giorno, quelle con cui trascorro la maggior parte del mio tempo.

Non ho grandi amici. Ci sono persone che mi vogliono davvero bene, ma ho fatto in modo da rendere i rapporti discontinui, scomparendo e mostrando freddezza il più delle volte. Perciò, non posso "cominciare a cambiare le cose" da amici stretti con cui non ho confidenza, né voglio cercarne di nuovi perché avverrebbe lo stesso.

Non riesco a capire cosa devo cambiare esattamente, da dove partire, cosa fare prima di cos'altro. Finora dunque i miei passi sono abbastanza casuali e, alla lunga, penso di star camminando in cerchio.

Non so bene cosa mi diverte, né cosa mi fa star bene, ma vorrei capirlo. E condividerlo.

 

I miei "passi nel mondo gay e non..." sono per ora subordinati a quanto scritto sopra. Ed è tutto abbastanza ingarbugliato.

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Già prima del mio coming out mi sono avvicinata grazie a internet alla cultura gay, specialmente ai film e ai telefilm. Ma condividere questa cosa con qualcuno che stava li ad ascoltarmi è stato bellissimo, mi sono sentita come se avessi perso un peso enorme che mi portavo dentro!!

Rispetto a prima qualche passo l'ho fatto ma ho ancora tanto da "camminare" nel mondo dei gay e non.... Ho frequentato qualche locale o comunque qualche luogo di questo "mondo" ma non mi sento ancora disinibita totalmente o comunque inserita, credo che ognuno sia fatto a suo modo e che abbia i propri tempi, ho ancora tanto da conoscere e da imparare, non voglio mettermi freni ne spingermi a fare qualcosa che per ora non mi sento di fare.

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Il mio coming-out è abbastanza particolare:

io ho 20 anni, e ho avuto dei genitori che non mi hanno mai contrastato in ciò che facevo. Certo, li facevo arrabbiare a volte, ma se tutto rimaneva nei limiti del ragionevole e nel giusto, era tutto ok.

Penso di essere stato veramente fortunato con loro. Questo perchè le ultime volte che ci siamo parlati molto spesso mi ripetevano "Riccardo, mi raccomando, fai quello che ti senti di fare, a patto che tu sia felice con te stesso.". Poi è accaduto: purtroppo i miei se ne sono andati l'anno scorso e io sono rimasto con mia sorella, che ha 23 anni. Anche lei sempre mi dice "Tu non farti problemi per me, l'unica cosa che ti chiedo è di essere sincero, siamo in due e se non c'è sincerità reciproca non andiamo avanti". Il mio coming-out è avvenuto con lei pochissimi giorni fa, a causa di un mio errore di distrazione: utilizziamo come account di posta elettronica il mio indirizzo email e ha visto senza volerlo delle mie email. Prima di questo evento provavo a negare, eliminavo magari la cronologia di internet..

Quando ne abbiamo parlato ci scherzavamo addirittura sopra!

io: "Ma dai, te lo dicevo anche i giorni scorsi"

lei: "ma quando??"

io:"dai non fare la finta tonta...quando mi avvicinavo a te e ti dicevo "ti devo dire una cosa" e tu "cosa? sei gay?" e io "cacchio come hai fatto a indovinarlo??!""

:rotfl:

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Guarda, hai scritto proprio quello che è una mia previsione.

Scommetto che, se dovessi espormi e chiarirmi a tutti, o almeno a qualcuno, inizierei ad affermarmi e a "tirarmi fuori".

 

purtroppo, proprio oggi,ci ho provato, due volte, ma mi rimane tuto dentro, è assolutamente impossibile.

Oggi capitavano guardacaso a pennello, argomento giusto, situazione giusta... ma niente, non mi veniva.

 

Quanto vorrei potercela fare, per affermarmi, per migliorare... :salut:

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Panit.....Puoi sempre organizzare una cena megagalattica con tutti i tuoi parenti e amici e al momento del dessert urli "sono gayy!!!" e poi scappi di corsa! Scherzi a parte, prima o poi se uno insiste ci riesce, io a mio padre l'ho detto un pò balbettando, mi si era seccata la gola, lui mi ha consigliato di toccare il culo a qualche bella ragazza, quindi figuriamoci! E poi è stato due ore a fissare il vuoto! Però intanto mi sono liberato di un peso enorme, e se prima o poi dovessi trovarmi un ragazzo glielo potrei presentare e non dovrei tenerlo nascosto, è talmente brutto fare le cose di nascosto!

Quindi l'unica cosa che ti posso consigliare è di insistere, magari tasta un pò il terreno, cerca di capire cosa ne pensa la tua famiglia o gli amici a cui vorresti dirlo sull'argomento, e poi buttati, prima o poi centrerai il bersaglio!

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per me questi sono i primi passi nel mondo gay.......di me non sa ancora nessuno, da poco ho deciso di affrontare questa mia ''nuova vita''....su come fare questi primi passi ancora non ho le idee molto chiare non è facile in quanto per  adesso non voglio parlarne con altri.....mi trovo molto in quello scrito da ivan....io avevo e ho vari amici ma ultimamente più che prima sto cercando di staccarmi di rendere i rapporti discontinuii con varie scuse e rischiando anche di perderli.......sono in una fase di cambiamento ma che è ancora molto confusa da definire.......

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LOST volevo chiederti, se ne vuoi parlare, come mai avverti questa esigenza di staccarti dai vecchi amici.

Da come ne parli sembra qualcosa di importante, che forse non hai ancora chiarito a te stesso.

Temi che non ti possano accettare? Li senti troppo legati ad un'altra epoca della tua vita? Vuoi fare spazio al nuovo?

Non ti senti autentico con loro? E' un modo per rimarcare un cambiamento profondo?

Lo chiedo a te e a tutti colori che hanno avuto/hanno questa esigenza.

I primi passi nel mondo gay sono un grande cambiamento, una liberazione,

una "morte e rinascita", per cui non stupisce che si è pronti o addirittura si desideri "sacrificare" i nostri vecchi legami

(cosa che non ti nascondo anch'io in certi momenti della mia vita ho fatto, almeno in parte)

credo nasca dall'esigenza di proiettare esternamente questo passaggio, di viverlo anche nell'affettività

come una sorta di lutto e di nuova vita, una prova iniziatica, una pasqua ("passare oltre")

mi chiedo se sia davvero necessario o se non ci sia un modo di vivere il tutto simbolicamente

cosa forse possibile se se ne prende consapevolezza

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Io, quando mi sono accettato come gay, ho fatto entrambe le cose. Mi sono dichiarato con quegli amici che ormai non

vedevo più, ma che erano stati molto importanti precedentemente, perché sentivo che lo dovevo alla nostra amicizia,

lo dovevo a me e a loro, agli anni passati insieme; e mi sono distaccato, dopo il CO, da alcune persone che ancora

frequentavo ma che, a torto o a ragione, sentivo ora troppo distanti da me. Forse una persona, una mia amica, avrei

potuto non lasciarla; avrei potuto provare a inserirla nella mia nuova vita. In seguito me ne sono pentito soprattutto

per quel tanto di ingiustizia che ho commesso. In questo senso il tuo richiamo, Conrad, è giusto.

 

C'è però da dire che sentivo molto l'atmosfera "epica" di un nuovo inizio, che coincideva tra l'altro con tanti altri

cambiamenti di vita. Si "sacrifica" un po' qualcosa, si brucia qualcosa che potrebbe invece essere conservato: forse

c'è qualcosa di inutile, quindi di sbagliato, in questo, anche se va ricordato che questo bruciare è anche un bruciare

del carburante. Per me è stato proprio così, uno dei grandi momenti dinamici della mia vita: un ri-nascere.

 

Quello che comunque va fatto è una riflessione su tutto ciò, non solo per vedere se non possiamo riprenderci certe cose,

ma anche per capire se il "sacrificio" magari è stato troppo costoso. Temo che inevitabilmnte questa riflessione la si

faccia in un secondo momento, che può essere molto dopo, oppure un po' prima.

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Non te ne crucciare troppo: è scritto nelle cose che sia così. L'importante è capire come sono andate le cose,

in modo da fare qualche correttivo. Come gli errori, anche i ravvedimenti sono sempre possibili.

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Io avrei una voglia matta di andare in qualche locale gay solo che da solo nn so mi vergogno e nn mi va di chiederglielo ai miei amici (etero) che magari stanno a disagio...nn celi vedo proprio in un locale gay anche se rimorchierebbero pure i muri :afraid:

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è sicuramente qualcosa che ancora non ho chiarito a me stesso......la necessità di staccarsi dagli amici è dovuta per lasciare spazio al nuovo e anche a scelte di vita diverse ed interessi a volte diversi.......credo che un rapporto di amicizia non debba per forza finire ma possa cambiare con il passare del tempo....non so credo che per capire cosa si vuole, per iniziare qualcosa di nuovo sia necessario staccarsi e rimettersi in gioco completamente...ed è quello che sto provando a fare, anche se non so  ancora bene come!!!!!!

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  • 3 weeks later...
Guest Ippolito

Io mi sono rivelato per la prima volta ad una mia amica che abita dall'altra parte del mondo. Non mi è stata di grande aiuto, cioè i primi due mesi ci sentivamo sempre e mi era vicina perchè sapeva che stavo malissimo, poi dopo non si è più fatta sentire. Fortunatamente dopo qualche mese la mia migliore amica mi ha rivelato di essere lesbica e io automaticamente mi sono rivelato. Ora solamente lei e un'altra ragazza sono a conoscenza della mia omosessualità ma io vorrei rivelarmi ad altri miei amici...Ciò che mi blocca è proprio la reazione che potrebbero avere!Nella mia vita ho sempre sofferto e non ho intenzione di ricominciare a soffrire proprio ora che sto trovando un pò di pace.

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The_dreamer

Io ho 16 anni e purtroppo a quest'età tanta libertà di essere se stessi non ce n'è. Diciamo che a livello di esperienze mi sono sempre trovato in anticipo fin da bambino ("giochetti" con amici e qualcos'altro). Penso che a bloccare le mie "tappe" sia stato il grande amore che ho provato per una ragazza a 12 anni, probabilmente così grande che non lo proverò mai più per il sesso opposto. Tuttavia, col tempo si capisce che reprimere se stessi porta solo a sentirsi "prigionieri" (almeno questo è quello che provavo io), allora ho deciso di accettarmi per quello che sono e vivere le mie esperienze liberamente: ho ritrovato un amico delle elementari, gay, fatto CO con il mio migliore amico etero e conosciuto ragazzi. Penso che il mio prossimo passo sia farmi un bel giretto per la gay street o in qualche locale e, forse, anche 1 salto all'arcigay  :)

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