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La Francia depenna la transessualità dalla lista delle malattie mentali


Frattaglia

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La transessualità non è più una malattia in Francia, primo paese al mondo a fare uscire questa condizione dalla lista delle malattie psichiatriche, secondo un decreto pubblicato oggi sulla Gazzetta ufficiale. Il decreto del ministero della Sanità sopprime così "i problemi precoci dell'identità di genere" in un articolo del codice della Sicurezza sociale relativo alle "malattie psichiatriche di lunga durata".

 

È stata la "ministra" della Sanità, Roselyne Bachelot, ad annunciare il 16 maggio 2009, alla vigilia della giornata mondiale per la lotta contro l'omofobia, che la transessualità non sarebbe più stata considerata una "malattia psichiatrica" in Francia. Un annuncio ritenuto storico, perché precede un'analoga risoluzione dell'Oms (Organizzazione mondiale della Sanità), che il 17 maggio 1990 depennò l'omosessualità dalla lista dei disturbi mentali, senza tuttavia pronunciarsi sui transessuali.

 

A maggio dell'anno scorso numerose personalità del mondo politico e scientifico avevano firmato un appello, pubblicato poi sulla stampa, per chiedere all'Oms di "non considerare più i transessuali come affetti da disturbi mentali".

 

In Italia, il transessualismo è associato al disturbo disforico di genere, catalogato fra i disturbi mentali del DSM-IV (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali).

 

 

 

http://www.gay.it/channel/attualita/28050/Francia-transessualita-non-e-piu-una-malattia-mentale-.html

 

 

 

 

E' una pessima notizia, in realtà.

Se passasse questa visione in Italia, innanzitutto il servizio sanitario nazionale non ci passerebbe più gli ormoni, le visite e le operazioni (che sono molto costose), seconda cosa, in questa maniera si fa passare la transessualità come una nostra libera scelta, una perversione, quando in realtà è una necessità vitale e la transizione è l'unica maniera che abbiamo per non vivere una vita misera e orribile.

Merd  :gh:

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Capisco il risvolto 1. estremamente problematico. Tuttavia non si può dire che così 2. si fa passare il transessualismo come una perversione:

è contro ogni logica dire questo nel momento in cui non lo si considera più una malattia mentale. Resta la 1, che è veramente un dramma.

Chi sa se ci sono trans tra le persone che hanno firmato quell'appello.

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Beh, già adesso molta gente considera la transessualità una perversione, senza avere la minima idea di che cosa sia la disforia di genere o il disturbo dell'identità di genere (la patologia che ti porta a desiderare di cambiare sesso). Ovviamente, togliendo quella dal DMS, non potrei mai spiegare all'uomo medio in strada perchè una transessuale è tale (mentre invece al momento lo posso zittire semplicemente tirando fuori l'elenco delle malattie mentali).

 

Sicuramente dei transessuali hanno firmato quell'appello. Nonostante sono anche io dell'idea che una diversa identità di genere non sia una malattia mentale, molta gente non vuole essere minimamente paragonata a un malato mentale. Ma è una definizione utile (senza contare il fatto che, convivendoci, posso capire benissimo perchè sia inclusa nell'elenco delle malattie mentali: sicuramente non è fisica).

:gh:

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Mah secondo me un atto simile dice l'opposto rispetto al far passare la transessualità come perversione.

Non trovi avvilente il fatto che gli ormoni e le operazioni vengano passate dallo stato al patto che tu venga considerato un malato mentale?

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Frattaglia, è un dilemma drammatico: lo capisco. Da un lato non va, dall'altro serve, praticamente. Hanky, sembra incredibile, ma solo

a prima vista, che una "malattia" possa servire da scudo.

 

Quando io avevo 15 anni l'infermiera del nostro quartiere, una cicciona simpatica e in gamba dalla quale io venivo spedito regolarmente

due volte all'anno per fare le famose iniezioni di ricostituenti, mi disse (chissà se leggeva in me): « Isher, l'omosessualità non è una

cosa brutta (nel suo lessico, e allora, non circolava nemmeno la parola "perversione"). E' una malattia: come un raffreddore. Non c'è

colpa ».

 

Ecco, a uno stadio remoto e preistorico, dire questo significava pur non ammazzare i figli di botte perché erano froci.

 

Mio padre mi avrebbe ammazzato, la mia infermiera no.

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sono un po' perplesso

 

da una parte dovrebbe essere 1 cattiva notizia per il fatto del sistema sanitario nazionale (in francia non lo so, ma qui funziona cosi) che non sosterrebbe più i costi. dall'altra, ho conosciuto svariati individui trans(-gender-sessuali) CONTENTI di essere perennemente nella propria condizione, e di non voler essere inseguiti da psicologi e medici che li additassero come malati mentali o persone con un corpo sbagliato.

 

ripeto, sono perplesso, non essendo nella condizione non saprei cosa pensare

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Il fatto che l'omosessualità non sia una malattia

non significa automaticamente sia una colpa.

Se è vero per noi, lo sarà anche per la transessualità; no?

 

Il problema è però pratico.

Ammesso lo si voglia far essere un problema.

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Se il Servizio sanitario mi fornisce gratuitamente, per fare un esempio,

degli interventi estetici conseguenti ad un incidente o ad un evento

traumatico, vuol dire che non è necessaria una malattia per ricevere

una prestazione medica, ovviamente vi deve essere una ragione, una

causa.

 

In poche parole tutto potrebbe rimanere come è, con l'unica differenza

che l'accertamento della causa "disforia di genere" non viene considerato

una malattia. A meno che non si utilizzi questa cosa come una scusa...politica

per sbaraccare i costi.

 

L'equivalenza posta da Almadel : no malattia=colpa

è tale solo se c'è complesso di colpa.

 

E' vero però che gli eterosessuali dovrebbero essere educati a non

percepire il transessualismo come una forma di ambiguità-perversione.

Secondo me però è un problema di percezione non di eziologia. Ne abbiamo

diffusamente parlato nei topic sull'ambiguità e i rapporti tra etero e trans.

 

A che mi serve essere considerato malato, se poi il 90% delle persone

che entrano in contatto con me concepiscono questo rapporto come

implicitamente perverso? Io posso scindere il pubblico dal privato e adattarmi

al fatto di essere un malato in pubblico e un perverso a letto, ma si tratta di

due imposizioni, che restano tali anche se contraddittorie.

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In poche parole tutto potrebbe rimanere come è, con l'unica differenza

che l'accertamento della causa "disforia di genere" non viene considerato

una malattia. A meno che non si utilizzi questa cosa come una scusa...politica

per sbaraccare i costi.

 

 

 

Sono entrambe due supposizioni legittime (alla seconda avevo pensato anch'io, e ci vuol poco

per pensarci). Forse per il momento ci si può attestare al fatto che non cambierà niente sul

primo piano.

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Il DIG, in assenza di notizie in merito su teorie alternative, rimane il DIG.

 

Suppongo non sia più considerato "malattia psichiatrica di lunga durata"

 

Si diagnosticherà il disturbo di identità e si continuerà a non curare la

mente ma ad adeguare il corpo all'identità. Il chè a mio avviso è l'esatto

contrario di ciò che si fa con la malattia psichiatrica...

 

O pensi che se io mi percepissi come un marziano lo psichiatra mi

autorizzarebbe l'impianto delle orecchie del dott spock e una fornitura

di lacca per capelli? :gh:

 

Cioè l'incoerenza c'è già nei fatti...dare ormoni non è come dare

pscicofarmaci, o no?

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C'è una forte differenza fra omosessualità e transessualità.

Nel primo caso si prova attrazine per il sesso uguale al proprio.

Nel secondo la propria identità di genere non corrisponde a quella fisica.

Non sono equiparabili. La vicinanza fra le due categorie è dovuta a lotte comuni e ad un'identità di gruppo maturata negli anni ma rimangono 2 cose molto diverse fra loro.

 

Per come la vedo io è auspicabile che la transessualità non venga cosiderata una malattia mentale, ma non è auspicabile che non venga considerata una malattia. A differenza dell'omosessualità (che non è una malattia) infatti la transessualità si cura, attraverso l'adeguamento del corpo all'identità di genere. Se non è una malattia non c'è neanche cura.

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Credo che la vogliano classificare all'interno dei disturbi d'ansia, chiamandolo con un nome tipo disturbo d'ansia da privazione di genere.

Per come la vedo io sicuramente è un problema ed è un problema a livello mentale; anche se non lo paragonerei minimamente a cose serie come la schizofrenia, paranoia o cose del genere.

 

Comunque, posso spiegare un po' il mio punto di vista: premetto che sono uno dei trans con meno problemi a riguardo che io conosca.

Questo problema riguarda sia il genere di una persona che il suo sesso fisico. Un transessuale in genere ha un problema con entrambi (anche perchè se il suo problema fosse solo il genere basterebbe semplicemente vestire, comportarsi e pretendere di essere accettato come persona del genere opposto, senza bisogno di transizionare fisicamente da un sesso all'altro).

Quello che posso dire io, riguardo alla mia esperienza, è che io ho dei problemi con il mio corpo. Il ciclo coincide regolarmente con una crisi depressiva, mi disturba l'idea di avere così tanto seno (che poi è una terza, poca roba), i miei fianchi femminili mi fanno andare di matto, il sesso fino a qualche tempo fa era una cosa da fare per convenzione (sperando che finisse il prima possibile) e avevo disagio a mostrarmi anche solo in costume da bagno.

Quel che è certo però è che io, rispetto alla maggior parte dei trans che conosco, sono una persona che ha veramente pochi problemi a riguardo: ho sentito di gente che addirittura soffre così tanto per il rapporto con il proprio corpo da non riuscire neanche a farsi la doccia. Sostanzialmente il mio problema è molto minore a quello di molti altri, e se io ne soffro potete solo immaginare quello che passano loro.

 

Sicuramente per come la vedo io è un disturbo e non riguarda solo l'espressione della propria identità di genere. Il desiderio di voler cambiare il proprio corpo è qualcosa di inspiegabile e non è minimamente paragonabile a, che ne so, una ragazza che si fa i complessi per il seno troppo piccolo.

 

 

Quello che dici tu Hinzelmann riguardo al fatto che l'SSN fornisca chirurgia estetica per persone che ne hanno VERAMENTE bisogno (cioè appunto persone sfigurate, ecc ecc) potrebbe essere una buona rassicurazione. Però temo vivamente che potrebbe essere la buona occasione per la sanità per tagliare ulteriori piccole spese.

Preferisco essere considerato un malato mentale ma avere una struttura pubblica che mi appoggia, purtroppo che vedere delle persone che avrebbero bisogno di operarsi e non possono perchè non potrebbero permetterselo (non parlo in prima persona perchè almeno una delle operazioni ho in programma di farla privatamente).

 

Spero di essere riuscito a chiarire la mia esperienza a riguardo. :gh:

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Per esprimere il rilievo del problema psicologico dobbiamo per forza

promuoverlo a malattia psichiatrica?

 

Sappiamo che i confini fra psichiatria e psicologia sono tenui ed arbitrari

tuttavia a livello empirico il disturbo di cui alla DIG, che nessuno mi pare

intenda negare, potrebbe intendersi come problema di ordine psicologico.

 

L'adeguamento del corpo non è certamente una terapia psichiatrica, in sè.

 

Non è neanche un cura in senso proprio, anche se indirettamente serve

a rimuovere i disturbi d'ansia. Direi che sia un adeguamento della realtà

fisica ad una percezione mentale di sè.

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Si, ha senso quello che dici.

Solo che anche i problemi psicologici, da quel che so la terapia consiste nel parlare per risolverli (ditemi se sbaglio), e sicuramente non è neppure un problema risolvibile solo parlandone con uno psicoterapeuta.

Resta di nuovo il nodo: dove andrebbe classificata?

:gh:

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E' un disagio, Frattaglia, conseguente a un dato obbiettivo, strutturale.

Un disagio che attende risoluzione.

 

Non è malattia mentale, e questo lo trovo autoevidente.

Non è neppure malattia perché non si vede come si potrebbe categorizzarla come patologia.

Ma sarebbe ipocrita asserire che è una condizione di benessere o di perfetta integrità psicofisica

perché allora si annullano anche

il bisogno della transizione e le sue ragioni. Questo credo sia il senso dell'osservazione di

Oldboy.

 

Per me la transessualità non è in alcun modo una patologia mentale. Dovrebbe essere

classificata come disforia di genere e basta.

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Credo che la definizione del transessualismo come "patologia" o "disturbo" o "condizione" non sia una questione prioritaria come lo è stato per l'omosessualità, visto che comunque il transessualismo di norma richiede un trattamento medico. L'importante è concentrarsi piuttosto sul tipo di trattamento, e fare in modo che sia adeguato e accessibile a chiunque ne ha bisogno.

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Guest JackSkellington

Beh da un certo punto di vista bene,e da un altro male...

bene perchè non credo che la transessualità sia una malattia mentale,ma uno stato di disagio,non lo trovo giusto,se una persona decide di cambiare sesso avrà si dei motivi psicologici che lo portano a sentirsi a disagio com'è e a desiderare di cambiare sesso,però dico se hanno inventato l'etichetta "malattie mentali" potrebbeso semplicemente inventare un'etichetta "transessualità".anche perchè credo che in questo modo,considerandola una malattia mentale, si dia appoggio a coloro che credono che l'orientamento sessuale e quello di genere siano solo delle scelte e che chi sia gay o abbia il coraggio di cambiare sesso sia da curare.

 

male perchè certamente,come ha fatto notare Frattaglia al primo post,se dovesse passare anche in Italia certamente non ci sarebbe più l'assistenza sanitaria a garantire gli ormoni e quanto altro a chi ha fatto tale operazione.

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Non avete capito bene quello che è successo. La Francia non considera più una malattia la transessualità, come richiesto dalle associazioni e parecchie equipe di medici. Tuttavia rimane mutuabile la cura e il cambio di sesso ,come un disagio normalissimo , tipo rinosettoplastica e altre correzioni del corpo che altrimenti creerebbero disagio nella persona. In Francia molti interventi estetici sono mutuabili.

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Sicuro?

Dal poco che mi è filtrato pare che non volessero più concedere la copertura per gli interventi e quant'altro.

Però ammetto che mi sono arrivate poche notizie.

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