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Quello che non puoi avere


Davide

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Ciao a tutti. Sono nuovo da queste parti. Vado subito al dunque perché apprezzo molto questo forum e avrei bisogno di un consiglio personale. Ho 24 anni, sono gay, vergine e non ho ancora fatto coming out. Non sono affatto una persona effeminata, anzi direi che ho comportamenti fin troppo noiosamente "etero", a parte i gusti sessuali. Eppure non riesco a liberarmi dall'ossessione per la virilità e il ruolo di genere che mi ha portato alla situazione di stallo in cui mi trovo. Ogni volta che vedo un giovane padre, ma per assurdo anche un militare o un giocatore di baseball (!), ho come un senso di vera nostalgia . E' una cosa comune? Sento come se la mia omosessualità dovesse comportare delle rinunce insostenibili. So bene che l'immagine, la reputazione e la stessa felicità non c'entrano niente con l'orientamento sessuale, ma non riesco a smettere di essere il bambino che giocava a fare il cowboy. Odierei doverlo ammettere, ma temo di essere un caso disperato di repressione cronica...  :rotfl:

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innanzitutto benvenuto..

anche io fino ad un'anno circa fa mi ritrovavo a pieno in ciò che hai descritto (siamo anche coetanei) , e credo che ci siano passati in molti durante la fase dell'accettazione. col passare del tempo poi ti renderai conto che essere gay ed essere virili sono due concetti non necessariamente antitetici.

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No, Davide, non sei represso e non ti devi assolutamente pensare come represso perché ti immobilizzeresti

in una immagine di te che alla lunga ti aderirebbe addosso.

Questo non significa che hai risolto tutti i tuoi problemi, ma dirsi di avere un obbiettivo di realizzazione,

e dirsi di essere represso, sono due modi molto diversi di vedere e pensare le cose.

 

Quanto alla tua «ossessione per la virilità», devi innanzitutto considerarla sotto due aspetti: un aspetto dinamico,

e un aspetto statico. Per dirla in soldoni, il primo è normale e positivo, il secondo è pericoloso e negativo.

 

Sotto l'aspetto dinamico, la tua ossessione per la virilità altro non è che « bisogno di virilità », autonoma

richiesta, e produzione stessa, di virilità, tipica dell'omosessuale maschio. Tu ami la virilità e in questo consiste la

tua omosessualità: vuoi stare con l'uomo, ti piace l'universo maschile, il Maschile, la compagnia degli uomini.

Ma sono cose che ti deve prendere - al richiedere, corrisponde il prendere; entrambi due fatti dinamici.

 

Sotto l'aspetto statico, questo può diventare  «essere dominati dalle Immagini della virilità »: subirne una passiva

fascinazione e quindi esserne schiacciato, e conseguentemente sentirsi non sufficientemente dotato di

virilità. Errore che devi guardarti molto bene dal commettere. E soprattutto non devi

aggravare questo possibile errore con una sintesi tra questo aspetto statico e una erronea concezione dell'omosessualità come

devirilizzazione, perché in questo modo, lo capisci da solo, ti spossesseresti del tutto della virilità. Cioè della

omosessualità stessa, realizzata, e infatti forse anche per questo sei ancora vergine (a parte il fatto che molti ragazzi

hanno fatto sesso per la prima volta a 25 anni).

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Guest JackSkellington

Sai anche io penso al fatto che non potrò mai divenatare padre e questo un po' malinconia me la mette...però alla fine dei conti cosa ci posso fare?non è colpa mia se sono gay,sono così fine,è inutile rimuginarci troppo perchè questo non ti porta a nulla,ottieni solo l'effetto di non vivere la tua vita a pieno e di essere felice....

sul fatto che tu sia ancora vergine secondo me è dovuto al fatto di come tu vivi la tua omossessualità,a parte il fatto che quando sarà sarà....

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Ciao Davide,benvenuto... :asd:

 

Come dice hero si può essere virili e gay al contempo...e aggiungerei pure :rotfl: (sono i miei preferiti...)ihihi

 

quindi,nel cammino ovvio di autoaccettazione che da persona libera intraprenderai,devi cercare di essere sempre te stesso e rispondere davvero ai desideri del tuo cuore,senza ovviamente mai tralasciare quei dettami che la coscienza t suggerisce...detto ciò,tante buone cose e facci sapere....(soprattutto facci conoscere eventuali militari o giocatori di baseball che incontrerai nel tuo cammino... :asd:)

 

....(vanno bene pure quelli di rugby eh!!)

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Grazie ragazzi per i vostri preziosi consigli. E' davvero bello poter parlare liberamente. :asd:  @Isher credo proprio che hai centrato la questione sul fatto che sia un problema di "bisogno" di virilità. E questo effettivamente la dice lunga sul modo in cui ho sempre giudicato (guarda caso) mio padre, anni luce dallo stereotipo maschile tradizionale. @Fergal se riesco a organizzare un'uscita con la nazionale di baseball sarai il primo ad essere avvisato! :rotfl:

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Eppure non riesco a liberarmi dall'ossessione per la virilità e il ruolo di genere che mi ha portato alla situazione di stallo in cui mi trovo. Ogni volta che vedo un giovane padre, ma per assurdo anche un militare o un giocatore di baseball (!), ho come un senso di vera nostalgia. [...] Sento come se la mia omosessualità dovesse comportare delle rinunce insostenibili.

 

...che poi, molto semplicisticamente, ti basti pensare che esistono giovani padri gay, militari gay e suppongo anche giocatori di baseball gay.

I ruoli, nella pratica, hanno veramente poco a che fare con gli orientamenti sessuali.

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@Hunter ma certamente! Tutte e tre le categorie, più o meno scherzosamente, rappresentano nell'immaginario collettivo degli stereotipi maschili per eccellenza, per questo li ho citati. Ma il mio problema sta tutto qua: per quanto io sia consapevole che esistono giovani padri, militari e giocatori di baseball gay non posso fare a meno di sentirmi condizionato dagli stereotipi che questi "ruoli" rappresentano. Sarà un problema di formazione, di cultura, di maturità, non lo so, però é anche un problema di identità piuttosto conflittuale per uno che sta facendo i primi passi in un mondo completamente nuovo. :rotfl:  

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A parte l'ovvia battuta sulla mazza,

non capisco perché i giocatori di baseball

dovrebbero rappresentare un ideale virile.

 

Isher ha detto una cosa molto saggia

sull'importanza di non farsi mettere in soggezione

dall'idea che abbiamo della virilità altrui.

(Non solo per noi stessi, ma anche per rispetto

della voglia di protezione del giocatore di baseball stesso...

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credo sia un passaggio piuttosto comune sopratutto se si è repressa la propria omosessualità per molto tempo, in ogni caso il fatto che tu abbia consapevolizzato la cosa e voglia superarla è già un passo in avanti.

L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che sembra che tu voglia a tutti i costi identificare il "passaggio alla pratica" come un rito dopo il quale ti spogli della tua virilità per diventare una frocia scheccante.

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parte l'ovvia battuta sulla mazza,

non capisco perché i giocatori di baseball

dovrebbero rappresentare un ideale virile.

:rotfl: Beh, mi sa che col giocatore di baseball ho scelto un esempio un po' infelice! In realtà in America é ancora considerato uno sport per maschi maschi. Un po' come qui da noi il calcio... Calciatori omosessuali? Che sia mai! :asd: ...che ipocrisia...

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sembra che tu voglia a tutti i costi identificare il "passaggio alla pratica" come un rito dopo il quale ti spogli della tua virilità per diventare una frocia scheccante

@giusca Probabilmente questo é dovuto alla mia ignoranza. Conosco molti omosessuali, ma vi giuro tra questi non ce ne é uno a cui magari non glie ne frega niente del tonico tre fasi della Clinique :rotfl: Questo mi rende ancora più difficile fare il "passaggio alla pratica": insomma, un gay con comportamenti e interessi da etero non é un po' sfigato? (A scanso di equivoci, per chi ne fa uso, non c'é niente di male nel tonico tre fasi della Clinique!)

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Il "tonico a tre fasi" che sarebbe? Un prodotto di bellezza?

 

Ho riletto il titolo del tuo topic.

La questione non è ciò che "vuoi essere", vero?

La questione è ciò che "vuoi avere"...

 

Penso che a pochi qui dentro interessi davvero

se giochi a calcio o alla Playstation;

non c'è niente di veramente "sfigato"

se piace al ragazzo che ti piace...

 

Il punto è che stai parlando

solo di una "idea di ragazzo"

e non di un ragazzo vero;

il quale avrà "il tonico a tre" fasi e la Gazzetta;

giocherà a WOW ascoltando la Callas

o sarà semplicemente un po' come te:

con lo stesso fascino per il baseball,

gli stessi porno scaricati, le stesse paure;

con certe caratteristiche poco virili

e con certe altre che lo sono anche troppo.

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un gay con comportamenti e interessi da etero non é un po' sfigato?

 

A parte quotare, come al solito, tutto quello che dice Almadel, vorrei dire che secondo me il problema sta proprio alla base.

Cosa è gay e cosa è etero?

Quali sono gli interessi "gay"? Le bambole? La Clinique? (che poi, che roba è il tonico a tre fasi???) Il rosa shocking?

Purtroppo mi sembra che molti di noi siano ancora legati ad un'idea stereotipata dell'individuo omosessuale maschile, idea che probabilmente è veicolata dai media o dalla cultura etero-maschilista che pervade grandi aree della nostra vita.

 

Per sciogliere i dubbi e fare un esempio visivo: secondo voi quale persona raffigurata qui sotto è gay?

 

300_x_350_alfie1.jpg

 

solange_2c55.jpg

 

Beh, finora solo IL PRIMO dei due si è DICHIARATO GAY.

 

Quante persone "etero" (ma anche gay) avrebbero toppato andando sul sicuro e scegliendo la seconda immagine visto che veicola un'idea di gay - ahimè - culturalmente condivisa?

 

Bah, stereotipi... :rotfl:

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Lo so. Essere condizionati dagli stereotipi purtroppo é una maledizione per chiunque, etero e omo.  :rotfl: Io stesso sono il primo a non avere alcuna difficoltà a dire che non esistono differenze o che per lo meno la cosa non si può ridurre a una questione di estetica, di comportamenti, di interessi, etc. però, penso possiate capire, tra il dire e il fare... Questo sfortunatamente é il mio problema. Colpa della società? Della cultura? Dell'educazione? Forse l'unica cosa davvero risolutiva per me o chiunque altro sarebbe trovare la persona descritta da Almadel, cioé un proprio consimile, e confidare che questo possa aiutare me o chiunque altro a diventare persone più mature.  

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Ho riletto il titolo del tuo topic.

La questione non è ciò che "vuoi essere", vero?

La questione è ciò che "vuoi avere"...

 

@Almadel E' esattamente così. Guarda, l'esempio più eclatante é quello della paternità. Ma allora la domanda é: perché un uomo é così attaccato, ad esempio, a questo valore? E' un qualche complesso irrisolto o é semplice istinto animale? Insomma, sempre a proposito di figli, non é la stessa condizione psicologica di una donna etero sterile? Loro come risolvono questo conflitto?

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A me i maschi etero non sembrano molto attaccati

a quello che tu chiami "desiderio di paternità";

se questo istinto esistesse realmente

non si sarebbe evoluto il piacere sessuale.

 

Il fatto stesso che il sesso sia piacevole è la dimostrazione

che "diventare padre" non è un desiderio sufficente per accoppiarsi.

:rotfl:

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@Almadel Forse non é un desiderio sufficiente, ma se non fosse così allora nessun figlio nascerebbe perché realmente voluto. Mi dispiace, su questa disapprovo. :rotfl:

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Spero che tu non faccia differenza

tra figli voluti e figli non voluti, vero?

E nemmeno tra figli biologici o adottivi.

 

Non è questo però quello che volevo dire:

solo non mi pare che la "virilità" coincida spesso

con il "desiderio di paternità".

Anche se - in Italia - spesso coincide con l'eterosessualità. 

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Ah, ok, scusami. Avevo completamente frainteso. Pardon  :asd:

Comunque, ovviamente, anche per me non c'é nessuna differenza tra figli voluti e non voluti. Non volevo dire questo. E' che affermare che istinto paterno ed evoluzione del piacere sessuale divergono mi sembra un po' azzardato. Ma mi sa che stiamo andando un po' troppo off topic... :rotfl:

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