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Letteratura Young Adult (che libri leggevate da piccoli?)


Sweet

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Mi rivolgo a quegli utenti, in particolare a quelli nati negli anni 80, che vorrebbero parlare dei loro libri per ragazzi preferiti o che magari ne leggono ancora.

 

Io ricordo con moltissimo piacere gli anni della mia infanzia/pre-adolescenza quando c'erano collane come Mondadori Junior, Battello a Vapore, EL... adesso ogni volta che torno in Italia la situazione sembra essere decaduta, specialmente la Mondadori Junior che era la mia casa editrice preferita sembra sfornare solo una manciata di nuovi titoli all'anno e ha ritirato dal catalogo tutti i libri con cui noi siamo cresciuti e che non sono affatto da considerarsi "datati" secondo me. Ma ormai per essere moderni e politically correct si deve parlare di internet o di medio oriente (di omosessualità mai però, non sia mai!)

 

Qui non stiamo messi molto meglio, dai tempi di Harry Potter la serialità ha preso il sopravvento, e nessuno scrive più libri per ragazzi che non siano da concepirsi all'interno di una serie di MINIMO sette volumi, quando non di più. Per giunta da quando è scoppiato il fenomeno Twilight le serie sui vampiri stanno spopolando e in libreria non si riescono a distinguere le une dalle altre.

 

Quindi se qualcuno vuole condividere i suoi ricordi d'infanzia o rimpiangere qualche titolo, questo è il luogo per farlo! E se conoscete qualcosa che si eleva dalla mediocrità degli anni Duemila, fatelo sapere!...

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Ma ormai per essere moderni e politically correct si deve parlare di internet o di medio oriente

(di omosessualità mai però, non sia mai!)

 

Con l'espressione «young adult literature» s'intende la letteratura specificamente concepita per ragazzi/e

di età compresa tra i 12 e i 18. Io a 12 anni leggevo i libri della biblioteca paterna, scegliendoli secondo i miei gusti

e le mie curiosità: Il diario di Anna Frank, Moravia, il Don Chisciotte, i grandi romanzi della collana

Medusa, ma essenzialmente gli stessi libri che leggevano i miei, insomma quasi nulla che potrebbe

rientrare in questo topic.

 

Invece, prendendo spunto dall'osservazione di Sweet, vorrei citare la collana « High school » della Playground, una

piccola casa editrice che ha tradotto libri appartenenti alla YAL specificamente concepiti per adolescenti o giovani gay.

Importandoli, ovviamente, dagli USA. Con una sola eccezione di cui dirò. Preciso che l'adolescenza, secondo

una definizione psicologica rigorosa, è l'età compresa tra i 12 e i 28 anni. Eh si, la terza fase dell'adolescenza,

detta «adolescenza florida», giunge fino ai 28 anni :) E la mia esperienza è che questa classificazione è perfettamente

aderente alla realtà maschile (forse non a quella femminile, ma non so).

 

Comincio con il citare due bei libri di Brent Hartinger, il primo Geography Club, il secondo

L'Ordine della Quercia velenosa. Appartengono ai primi anni 2000 e sono due romanzi brevi. I due libri sono

del tutto indipendenti tra loro, ma sono anche l'uno il seguito dell'altro, idealmente. Il protagonista

si chiama Russel Middlebrook, ha 16 anni nel primo romanzo, ed è ritratto nel contesto dei suoi compagni di

scuola di un Liceo americano, insieme con il suo gruppo di amici, il migliore amico (etero), la migliore amica

(bisessuale), e via via gli amici che si formerà. Hartinger ha uno stile semplice ma molto curato,

con una punta di leggera ironia che diventa lieve, scherzosa autoironia dell'Io narrante (Russel), e scrive

dei veri e propri «romanzi di formazione» che catturano e sono una lettura godibilissima anche per

un adulto. Russel è simpatico, vero, con una bella coscienza morale, con dei bei sentimenti,

un personaggio perfettamente riuscito nel quale ci si può facilmente identificare o col quale un adulto può

simpatizzare. Riporto l'inizio dell'Ordine della Quercia velenosa:

 

Diciamoci la verità: essere un gay dichiarato a sedici anni è una vera schifezza. (E se qualcuno si sta chiedendo:

allora perché ti sei dichiarato? Be', non è che essere gay e velato all'età di sedici anni sia una grande allegria).

 

Nella collana è stato inserito anche 49 gol spettacolari del nostro Davide Martini (su cui abbiamo un topic

relativo alla presentazione del suo libro fatta anni fa al Circolo Mario Mieli). La scrittura di Davide Martini è

eccellente. Il tono è di maggiore spessore. Qui i protagonisti sono più grandi e sono all'ultimo anno di un Liceo

classico di provincia: l'Io narrante è Lorenzo, che si dichiara a 18 anni trovando il suo ragazzo in

Riccardo. Il contesto è ben diverso ed è la cinica e difficile Italia di oggi, la classe è un microcosmo, gli amici

sono tutti etero, e alcuni di essi abbandonano Lorenzo che però compie brillantemente il suo «percorso di

formazione» ma - questa è la differenza con l'universo americano - essenzialmente perché trova infine il

fidanzato: «che mi ha salvato» (citazione dalla dedica del libro). Il romanzo non afferma ma lascia trapelare

scetticismo verso le chat e verso i locali gay, puntando sulla relazione diretta colta al volo nella realtà quando

si presenta.

 

Altri autori presenti nella collana sono Alex Sanchez con Rainbow Boys, con Rainbow High e infine con

Rainbow Road. E ancora James Howe con Joe e basta.  

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Come hai ragione, Sweet... A me la letteratura per ragazzi piace molto, e quando ero più piccola c'era molta più varietà, devo dire.

Ora come ora mi pare che solo la collana Gli Istrici della Salani pubblichi qualcosa di buono. Un paio di settimane fa sono andata alla fiera della piccola editoria qua a Roma, con l'intenzione tra le altre cose di parlare con qualcuno di un'autrice portoghese per ragazzi su cui ho fatto la tesi, ma niente da fare... O pubblicano libri illustrati o cmq per bambini piuttosto piccoli, o roba più commerciale stile Harry Potter e Twilight (e solo americani/nordeuropei... la letteratura iberica non sembra interessare).

 

Di autori che mi piacevano allora e che continuano a pubblicare ci sono Jacqueline Wilson (inglese) e Christine Nöstlinger (austriaca), che affrontano anche temi come il divorzio, l'affidamento, eccetera... L'omosessualità no, però in effetti penso che per un etero sia più difficile parlare di questi argomenti, e di autori gay per ragazzi non ne conosco.

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Di autori gay per ragazzE ci sono Nancy Garden, Julie Anne Peters, e la più prolifica M.E.Kerr (pseudonimo di Marijane Meaker) di cui ho letto un paio di cose ma non sono tutte a tematica lesbica... sono d'accordo Salani è l'unica collana che ancora propone prodotti di qualità (anche solo come aspetto esteriore), non per niente si sono appropriati di un paio di romanzi di Bianca Pitzorno che erano precendentemente usciti per Mondadori... pura follia lasciarsi scappare libri del genere dal loro catalogo!! O__o

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Mi ricordo un Gaia Junior che parlava di una ragazza che viene lasciata dal suo fidanzato perché gay, ma non sono sicura del titolo, credo "Camilla e i suoi amici".

Comunque mi riferivo a letteratura per ragazzi in generale, non a tematica gay.

Difficilmente in età adulta mi trovo a divorare libri nel modo in cui divoravo quelli. Adesso trovo sempre più difficile trovare libri che catturino il mio interesse. La letteratura rivolta agli adulti sembra basarsi sempre e solo su una delle solite trame rielaborate e con la generale decadenza anche della letteratura per giovani le mie opzioni sono molto limitate e leggo pochissimo. Una delle poche cose che ha catturato la mia attenzione in anni recenti è la serie delle Confessioni di Georgia Nicolson, di Louise Rennison. Sono dei libri parecchio vuoti di cervello, e dopo un po' il formato inizia a ripetersi, però hanno alcuni episodi veramente geniali, fino almeno al settimo libro mi sono fatta delle grosse risate a voce alta.

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OT

 

Adesso trovo sempre più difficile trovare libri che catturino il mio interesse.

 

Cambia completamente genere.

Prova a leggerti Monique Wittig (The Lesbian Body e The Straight Mind and Others Essays)

e Judith Butler (più prolifica e più varia). Sono entrambe molto difficili, ma impegneranno il tuo cervello.

 

OT

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Difficilmente in età adulta mi trovo a divorare libri nel modo in cui divoravo quelli. Adesso trovo sempre più difficile trovare libri che catturino il mio interesse. La letteratura rivolta agli adulti sembra basarsi sempre e solo su una delle solite trame rielaborate e con la generale decadenza anche della letteratura per giovani le mie opzioni sono molto limitate e leggo pochissimo. Una delle poche cose che ha catturato la mia attenzione in anni recenti è la serie delle Confessioni di Georgia Nicolson, di Louise Rennison. Sono dei libri parecchio vuoti di cervello, e dopo un po' il formato inizia a ripetersi, però hanno alcuni episodi veramente geniali, fino almeno al settimo libro mi sono fatta delle grosse risate a voce alta.

 

Dipende cosa cerchi in un libro, secondo me... Io riesco sempre a trovare qualcosa che mi stimoli o mi lasci a bocca aperta, ma devo anche essere dell'umore adatto. A volte la narrativa mi stanca proprio e ci sono periodi in cui leggo quasi solo saggisticca.

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Guest I_am_igor_stravinskij

Quand'ero piccolo le case editrici più mirate erano Il battello a vapore e Gl'istrici, la prima specialmente per la "serie bianca" e la "serie azzurra", ossia i libri per bambini fino agli 8 anni circa, mentre la seconda per Dahl e Milne (Winnie the Pooh). Riesco ad ottenere il permesso della comunità genitoriale, verso i 9-10 anni circa, di cominciare a leggere la serie "Piccoli Brividi", più che altro mi piacevano le copertine  :D Devo dire che, riconsiderando le varie storie dopo un po' di anni, non sono questo granchè. Sempre verso i 10 anni, fissato con le storie del terrore, avevo cominciato a leggere di nascosto "Pet semetary", di King, ma l'ho mollato perchè non ci capivo niente per come scriveva  :)  :). Poi c'erano i libri della serie "Brutte scienze", "Brutte storie" ecc., i libri di "Una serie di sfortunati eventi", che ho cominciato verso i 9 anni e ho finito a 18 circa  :D, e poi Rodari, uno dei miei preferiti di sempre  :)

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Una serie di sfortunati eventi a me non è piaciuto per niente... i vari libri seguivano tutti un formato assolutamente ripetitivo e prevedibile. Mi sono fermata a 2 dalla fine.

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Facendo memoria sui libri letto da piccolo trovo collegamenti con ogni tassello della mia personalità.. Non è una bellissima cosa ahahah!!!

 

I classici (specialmente se tradotti) li ho sempre capiti poco e trovati molto pesanti: sia per colpa della traduzione che rendeva (rende) libri per bambini dei trattati inaccessibili (*cough cough*...Piccolo principe...*cough cough*), sia per il fatto che la lettura dei più "impegnati" (*cough cough*...Anna Frank...*cough cough*) veniva imposta dalla scuola e non ho avuto un vero interesse a leggerli fino a quando sono diventato più grande. Unica eccezione i libri di Roald Dahl che ho sempre trovato ben tradotti e piacevoli (e con molto disegni!).

I libri di scrittori italiani li ho sempre apprezzati maggiormente (forse sempre per una questione di mancanza di traduttori? boh) e in primis metto Gianni Rodari! Mi piaceva particolarmente Le avventure di Cipollino, e tante sue filastrocche. Ecco, leggevo tantissime filastrocche, avevo un sacco di libri in rima e probabilmente questa passione per le rime mi è rimasta tutt'ora (vivo con siti di rimari tra i bookmarks).

Ho letto tantissimi libri del Battello a Vapore (diversi celesti, molti arancioni e qualcuno rosso che mi sembra fossero per i bambini più grandi tipo dai 10 anni in poi) e moltissimi Piccoli Brividi (penso di averli letti quasi tutti, li scambiavo con i miei amici), che non avevano grandi contenuti ma sviluppavano una fantasia un po' macabra e nonsense!

Ogni tanto dalla libreria di casa mia prendevo dei libri di Stephen King e li leggiucchiavo (anche se poi li abbandonavo per noia) e mi ricordo in particolare Il gioco di Gerald in cui lui faceva un gioco con lei ammanettandola al letto e gli veniva un infarto mentre facevano sesso, lasciandola ammanettata col cadavere del proprio uomo che veniva mangiato dai lupi :|

Topolino è stato ciò che ho sempre letto di più, ogni mercoledì avevo subito il nuovo numero e siccome lo divoravo il giorno stesso avevo a disposizione la collezione di mia mamma e di mia sorella (più le raccolte tipo Mega2000, I grandi classici etc)... Mi piacevano specialmente le storie dei paperi perché Topolino era un moralista e Minnie una troia perbenista, e le saghe (tipo quella di Zio Paperone di Don Rosa) rilette MILIARDI di volte. Ricordo che il fumetto è letteratura :rotfl:

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mmh, io da piccolo non leggevo...A parte il Topolino :rotfl:

E pensare che proprio grazie a quello ho imparato a leggere bene anche prima delle elementari, ma non avendo dei genitori "letterati" non son mai stato spinto a leggere "libri per bambin/ragazzi": niente Battello a Vapore, niente Piccoli brividi... Qualcosa prendevo in biblioteca, ma non ricordo. Il primo libro che ricordo di aver letto è stato Virus di Clive Cussler (e poi altri suoi), non certo per ragazzi, ma avevo 12-13 anni.

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I miei genitori non leggono neanche le bollette,

credo siano terrorizzati dalla parola scritta :lol:

 

Devo tutto ai genitori della mia ex ragazza,

che fin dalle elementari mi hanno "adottato"

e messo a disposizione i loro Urania :rotfl:

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Secretwindow

I libri delle collane Gl'istrici, Piccoli Brividi e le favole di Gianni Rodari hanno accompagnato la mia infanzia. Oltre a questi, ho amato molto La storia infinita di Michael Ende e Il piccolo principe di Saint-Exupéry, e per quel che riguarda i fumetti Topolino era un appuntamento imperdibile.

Ho letto Il diario di Anna Frank per la scuola ma alla prima lettura ho faticato un poco per arrivare alla fine e l'ho apprezzato solo qualche anno dopo alla seconda lettura.

All'età di 12/13 annni curiosavo nella libreria di casa e sono stato attratto da Dieci piccoli indiani e Il terrore viene per posta di Agatha Christie, e dei suoi romanzi ne ho letti parecchi negli anni seguenti. Sempre spinto dalla curiosità che mi stimolavano i titoli sono passato al racconto Il gatto nero di Edgar Allan Poe ma mi impressionava, quindi l'ho abbandonato quasi subito per poi riprenderlo anni dopo.

Da adolescente ho letto tutti i libri della collana High School della Playground. In generale mi sono piaciuti tutti, in particolare i miei preferiti sono quelli di Alex Sanchez (sia la trilogia Rainbow Boys - Rainbow High - Rainbow Road che Carlos e Sal), 49 gol spettacolari di Davide Martini e i due di Brent Hartinger (Geography Club e L'ordine della quercia velenosa).

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quelli erano libri....non queste ridicole storielle di oggi...sembra che per invogliare i ragazzini ci debbano raccontare storie assurde...sangue...lotte...fantascienza assurda...io sono cresciuta con Antoine de Saint-Exupéry,...il piccolo principe...Richard Bach...mi piace molto il giovane gabbiano jonathan livingston,...illisioni,....sino a de carlo..con due di due...splendido libro...e poi poi poi arco d'amore,tecniche di seduzione...beh libri normali insomma...un buon linguaggio...argomenti comuni...nulla di più.LIBRI SANI INSOMMA! :rotfl:

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Possibile che nessuno citi Lettere dal mare di Chris Donner? E' un libro fondamentale!

Isher mi stupisco di te!  :rotfl:

Comunque la collana High School della Playground è indispensabile, purtroppo quando avevo 13-14

non eisteva ancora e dopo mi sono messo a leggere i classici quindi l'ho scoperta troppo tardi ma

ora non me me faccio sfuggire un libro.

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Isher mi stupisco di te!  :asd:

 

Calvin, grazie, me lo compro subito!  :asd:

 

la collana High School della Playground è indispensabile

[...] non me me faccio sfuggire un libro.

 

Anch'io...dici che è grave?  :rotfl:

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Calvin, grazie, me lo compro subito! 

Temo sia impossibile non viene più ristampato da anni, io l'ho trovato

in biblioteca.

[...] non me me faccio sfuggire un libro.

 

 

Anch'io...dici che è grave? 

No. Per niente.  :rotfl:

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Secretwindow

Mi unisco a chi non si lascia sfuggire le pubblicazioni della collana High School della Playground, e ne approfitto per segnalare gli ultimi due romanzi pubblicati.

 

Il primo, pubblicato qualche mese fa, è Solo per una notte dell'esordiente Nicolas Bendini

 

Mathieu Varenne è un liceale parigino di diciotto anni. I capelli biondi, timido, l’aspetto di un attore “degli anni 50” e un segreto che custodisce gelosamente: la consapevolezza di essere gay. Un mercoledì di novembre, mentre esce da scuola, dopo avere salutato gli amici Samuel e Fatima, per caso incontra e conosce il suo idolo calcistico, Goran Klasic, il talentuoso centravanti croato della principale squadra di calcio di Parigi, il Paris Saint-Germain (PSG). Comincia così la storia d’amore tra un giovane liceale parigino e un calciatore professionista della Ligue francese. Una storia non facile, contrastata, con continui colpi di scena, passando da Parigi a Zagabria, e dove entrano in gioco i compagni di classe di Mathieu e i sofferti ricordi di Goran Klasic, quando ancora era un bambino e il dramma della dissoluzione della ex Jugoslavia fu drammaticamente anticipato dagli scontri tra tifoserie avversarie il 13 maggio 1990 nel corso della partita tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa di Belgrado.

I protagonisti di questo romanzo sono opera di pura fantasia e non alludono a fatti reali.

 

(Fonte: Playground) http://www.playgroundlibri.it/libri.php?lid=39

 

 

E' di recentissima pubblicazione E' una questione d'amore di Alex Sanchez

 

Paul è un diciassettenne come tanti, gentile, sportivo e anche molto religioso. Come ama ricordare lui stesso ha “affidato il proprio cuore a Gesù” e la sua aspirazione è di comportarsi come i suoi tanti eroi biblici, da Abramo a Mosé. Eppure dentro di sé scopre di avere sentimenti e desideri che la sua religione considera peccaminosi: è infatti attratto dai ragazzi. Da anni combatte con questo segreto che non riesce a confidare a nessuno, finché il primo giorno di scuola dell’ultimo anno di liceo non si presenta nell’aula un nuovo studente, Manuel. Anche lui è molto religioso e anche lui è gay, ma diversamente da Paul lo dichiara e non si odia per questo. Paul è immediatamente attratto da Manuel, e proprio per questo cerca di evitarlo e di allontanarlo da sé. Ma i suoi sentimenti e gli eventi lo costringeranno a ripensare se stesso e a cercare finalmente di accettarsi, riconoscendo che in fondo è solo una questione d’amore.

 

(Fonte: Playground) http://www.playgroundlibri.it/libri.php?cid=5

 

Due libri che rientreranno sicuramente nelle mie prossime letture!

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Mi ero dimenticato di un altro autore fondamentale, Aidan Chambers!

Con due titoli che trattano personaggi gay: Un amico per sempre e Cartoline dalla terra di nessuno.

 

Poi ci sarebbe anche il capolavoro di Philip Ridley Gli Occhi di Mr. Fury , ma questo capolavoro della

letteratura meriterebbe un thread a parte.

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  • 2 weeks later...

I libri che preferivo erano quelli del Battello a Vapore (soprattutto la seria azzurra, la arancione e la rossa), poi i libri di Gianni Rodari, quelli della collana Gl'Istrici, Piccoli Brividi e Topolino.

 

Tra i tanti libri conservati da mia mamma dagli anni della sua adolescenza c'erano i racconti della serie Il Giallo dei Ragazzi della Mondadori e anche di questi ne ho letti tantissimi, mentre quelli che piu' mi hanno incantato e che ho letto piu' di una volta sono stati Il piccolo principe, Alice nel paese delle meraviglie, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, La storia infinita.

 

Uno scrittore che ho conosciuto da adolescente e che leggo ancora oggi e' Stephen King, il suo Christine la macchina infernale e' stato la mia prima lettura "per adulti" e per concludere la collana High School della Playground è al primo posto nella mia classifica personale per quel che riguarda la Young Adult Literature a tematica gay.

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Bè...

Io sono sempre stato un tipo singolare: anche da piccolo!

A soli dieci anni mi sono ingoiato il malloppone de "IL SIGNORE DEGLI ANELLI" ahah :asd: quindi potete immaginare.

Da piccolo ho sempre amato J.R.R. Tolkien e continuo a farlo. Piango ancora rileggendo alcuni testi come: Albero e Foglia, Le avventure di Tom Bombadil e qualche capitolo intenso del Silmarillion e della stessa Terra di Mezzo.

Crescendo cominciai a regredire e quindi mi dedicai alla fiabe, quali: Alice, Mary Poppins, Il mago di Oz, ecc...

Diciamo però che da piccolo non leggevo, ma scrivevo io stesso delle fiabe o delle filastrocche!!  :azz: :)

 

Crescendo poi il fantasy è tornato con la serie di Dragonlance, o con i Cicli di Avalon, o ancora con Harry Potter. Diciamo che i miei generi sono sempre rimasti nel fantasy, ma credetemi non tutti i "fantasy" sono degni di tale nome... ce ne sono alcuni da discarica -.-

 

kiss

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Io da che ricordo sono sempre stata affascinata dalla narrativa in sè e anche dal libro come oggetto. Sono nata nel 1990 quindi sul fronte letteratura per ragazzi ho vissuto appieno gli anni dal '95 al 2002, nella buona (Bianca Pitzorno mon amour) e nella cattiva sorte (Le Ragazzine della Mondadori).

 

All'inizio fu Il Battello a Vapore. Bypassando completamente la Serie bianca perchè ero una bambina troppo intelligente e precoce (poi ho perso tutto per strada), verso i cinque-sei anni imparai ad apprezzare capolavori come C'è Un Faraone Nel Mio Bagno, Un Folletto a Righe, Ingo e Drago, Lili e lo Sceriffo, L'Anello Magico e la Fabbrica degli Scherzi, Un'Avventura Rattastica , Guidone Mangiaterra e gli Sporcaccioni nonchè naturalmente le varie serie di Inkiostrik e Capitan Mutanda (quest'ultima era nerdamente geniale, o genialmente nerd).

 

A sette-otto anni iniziai a comprare i libri della Serie arancio, di cui pure ricordo con piacere parecchi titoli, tra capolavori di comicità tipo Willy e il Budino di Semolino, Sette Giorni A Piro Piro, La Vendetta di Debbora (Con Due "B") (dicono che Chiara Rapaccini negli ultimi anni sia veramente scaduta, ma all'epoca aveva un senso dell'umorismo irresistibile per una bambina di otto anni);  altri veramente tristi come Paola Non E' Matta, Il Mio Amico Emil, Caro Me Stesso e tutta la serie di Ulf Stark; infine altri di pura avanguardia filosofica  :D (Un Sacco di Nulla, Anni Di Cane).

 

In quel periodo leggevo anche parecchio Gianni Rodari (C'era Due Volte Il Barone Lamberto in particolare mi era piaciuto) che all'epoca andava veramente per la maggiore; la serie del Club delle Baby-Sitter, che ho collezionato fino a dodici-tredici anni e che è stato il mio primo fandom ante-litteram; un bel po' di roba della collana GRU (Giunti Ragazzi Universale) e in particolare i lavori di Domenica Luciani, per cui vale lo stesso discorso che ho fatto sopra a proposito di Chiara Rapaccini. Ne cito tre su tutti: Andrea&Andrea, Cinema Segreto e Vacanze al Cimitero. Libri fantastici che hanno contribuito molto a rafforzare sia il mio amore per la lettura sia il mio senso dell'umorismo e che farò sicuramente leggere ai miei figli.

 

Crescendo ho iniziato a investire le mie paghette nella collana Junior Gaia della Mondadori, che tra il '99 e il 2001 era nel suo periodo d'oro. Mi ricordo in particolare La Figlia della Luna di Margaret Mahy, Cara e Caity di Carol Williams e Mia Sorella Summer di Ruth White, tutti un po' tristi e troppo adulti per un'undicenne ma che mi diedero molte cose su cui riflettere e finirono immediatamente tra i miei libri preferiti.

 

Di classici per ragazzi non ne ho mai letti molti, suppongo. Premesso che i vari Jules Verne e Jack London non contano perchè li sto riscoprendo ora in età senile, cito giusto quelli che sono rimasti accampati per qualche anno sullo scaffale dei preferiti:

- Piccole Donne di Louisa May Alcott. Letto per la prima volta nel '98 in un'edizione molto carina della Fabbri Editori e ripreso in mano più volte nel corso dei due anni successivi. Da figlia unica di genitori musoni, ero affascinata dal clima di religioso calore che regnava in casa March. In più, era il libro preferito di una bambina per cui mi ero presa una cotta  :)

- Il Giardino Segreto e La Piccola Pricipessa di Frances Burnett. Sì, da piccola mi piacevano i libri sui buoni sentimenti.

- Il Giornalino di Gian Burrasca di Vamba, in un'edizione stupendamente vecchia con un sacco di pagine mancanti e almeno cinquant'anni sul groppone... It cracked me up.

- Il Mago di Oz di L. Frank Baum, letto per la prima volta verso i sei anni durante una settimana di delirio influenzale tra un biscotto al burro e l'altro. Già amato alla follia in tempi non sospetti, prima che Victor Fleming e Judy Garland montassero le tende nel mio lettore dvd e Idina Menzel nei miei sogni erotici.

 

Discorso a parte per Roald Dahl e Bianca Pitzorno, a cui dedicherei piazze e parchi pubblici e che sono ancora nell'elenco delle mie personali divinità olimpiche  :D Il mio primo incontro con Dahl risale al '97, quando una mia cugina di una decina d'anni più vecchia di me mi regalò una vecchia copia di (Charlie e)La Fabbrica di Cioccolato; poi trovai Le Streghe, poi Matilde, e il resto è storia.

 

Quando invece mi sono trovata per la prima volta tra le mani Ascolta il Mio Cuore ero in quarta elementare come le protagoniste. E' stato un incontro che mi ha cambiato la vita, non mi sono mai più ripresa. E' stato il primo libro che ho divorato (e che mi ha divorata) alla vecchia maniera, facendomi rinunciare ad ore di sonno per leggerlo di nascosto con la classica torcia sotto le coperte  :) Ascolta il Mio Cuore è una vetta inarrivabile, ma in genale tutti i libri per bambini della Pitzorno sono assurdamente buoni (i miei preferiti sono Polissena del Porcello, Clorofilla dal Cielo Blu, Parlare a Vanvera, Re Mida Ha Le Orecchie d'Asino), mentre trovo che i suoi lavori per ragazzi più grandicelli siano un po' deludenti, con l'eccezione de La Bambinaia Francese.

 

L'ultimo libro per ragazzi che merita di essere citato qui, letto prima del passaggio alla letteratura per adulti, è Stargirl di Jerry Spinelli (ho appreso con orrore che ne è recentemente uscito un seguito). Avrei paura a rileggerlo adesso perchè alcuni contenuti, da quello che ricordo, erano abbastanza maldestri e lame, ma cmq fece molta presa nella mia mente di dodicenne che si sentiva diversa dai suoi compagni di classe.

 

Spero di essere stata esaustiva  :)

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bleeeess... è sempre bello vedere persone che hanno esperienze praticamente parallele alle tue. non ho riconosciuto nessuno di quei titoli Battello a Vapore, io leggevo principalmente serie rossa ma raramente qualche arancione, però "Il mio amico Emil" mi suona familiare...

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Io non amavo molto leggere. Appunto per questo ho iniziato da qualcosa che mi potesse piacere.

Ho iniziato con i Piccoli Brividi, fatti molto bene per i theenager. Poi mi hanno costretto a leggere:

La freccia nera, Il giro del mondo in 80 giorni, L'isola misteriosa, I viaggi di Gulliver, Robinson Crusoe, Il barone rampante... insomma da tagliarsi le vene! :P

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Inutile negare che io sia cresciuto con Harry Potter. E' stata una lettura estremamente piacevole (soprattutto per quanto riguarda i volumi 1-5), ed avendo iniziato molto presto a leggerlo, mi pareva quasi di sentire il protagonista che cresceva con me -o che io crescevo con lui, a seconda dei punti di vista.-

Al contrario di molti miei amici, fortunatamente però quella per Harry Potter non è stata nè l'unica nè la principale delle mie "fisse letterarie".

 

Diciamo che fino ai 12 anni mi sono nutrito di Battello a vapore (in quantità industriali), Piccoli Brividi, filastrocche varie e libri d'autore "per ragazzi" (le virgolette sono d'obbligo, visto che a un occhio attento si tratta di romanzi molto complessi): mia madre mi ha insegnato a leggere con Alice nel paese delle meraviglie, che ad oggi è uno dei miei libri preferiti e che talvolta mi scopro a rileggere.

 

Si tratta di un'edizione molto vecchia, le cui pagine sono ingiallite, profumano di vecchia biblioteca e si staccano una dopo l'altra, ma la cosa più bella di tutte sono i disegni realizzati a pastello. Meravigliosi. Il libro apparteneva a mia madre quando era piccola, e ancora lo conservo come un gioiello prezioso.

 

Seguivano Gulliver, Il diario di Anna Frank, La fattoria degli animali e molte raccolte di fiabe latine. Spiccano ancora, fra i miei preferiti, Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare e Sinforiano, gatto vegetariano. Mi piacevano molto anche le fiabe delle Mille e una notte -illustrate stupendamente- e quelle di numerose raccolte di letteratura orientale con cui mia madre è fissata.

 

In tempi relativamente più recenti ho preso una vera e propria cantonata per Orwell -1984, Omaggio alla Catalogna e alcuni suoi saggi mi fanno venire i brividi-, per il grandissimo Steinbeck, per Scott Fitzgerald e Hemingway, per i racconti filosofici di Borges e Cortàzar, per Italo Calvino, per Kafka, per Wilde, per Verga, per Sciascia, per Pasolini eccetera.

Molto lo devo anche alla mia professoressa delle medie e a quella del biennio, che mi hanno fatto amare questo tipo di letteratura.

 

Anche se il mio amore più grande è per la politica, per cui la mia piccola biblioteca (che sarebbero le cinque o sei mensole che ho vicino alla scrivania. I romanzi li teniamo in sala) è zeppa, fin da quando avevo quindici-sedici anni, di Bobbio, Arendt, Gramsci, Marx, Voltaire, Latouche, Hobbes, Locke eccetera.

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  • 1 month later...
  • 4 weeks later...

Anche io da piccolo ero un passeggero del Battello a vapore, ho cominciato con Matilde vuole cantare (mi sto divertendo tantissimo a postare in questo topic perché nel frattempo mi sono ricordato che Matilde è una pecora :rotfl:) della "serie bianca" per arrivare fedelmente fino ai libri della "serie rossa", che mi facevano sentire grande perché li leggevo avendo qualche anno in meno rispetto a quelli che la copertina suggeriva di avere per poter leggere il libro. Capitan Mutanda invece l'ho letto a 11 anni rubandolo ai miei fratelli minori e mi è piaciuto tantissimo perché ero nerd... :ok:  Ho letto alcuni libri della GRU (Giunti Universale Ragazzi) tra i quali ho preferito La ragazza sul podio e Ci chiamavano banditi (quest'ultimo lo farei leggere a qualcuno dei diciottenni neofascisti semianalfabeti che girano di questi tempi). Mi piaceva Dahl, ma non ho mai letto La fabbrica di cioccolato, e poi avevo millanta titoli della collana "Piccoli brividi", che erano un po' tutti uguali ma avevano gli stickers fosforescenti... Un altro libro che mi piacque tantissimo è Cuore di ciccia della Tamaro: ancora mi domando però come ne sia capitata a casa mia un'edizione che vendevano con Famiglia Cristiana... ;)

Se non ricordo male il primo romanzo con cui mi sono commosso è Il gran sole di Hiroshima, che è rimasto il mio preferito finché a 11 anni non ho letto Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare: che pianti che ho fatto con quello lì!!  :asd:

 

Poi c'erano i libri della serie "Brutte scienze", "Brutte storie" ecc., i libri di "Una serie di sfortunati eventi"

Si spiegano molte cose...  :ok:

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