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Quando una coppia etero reclama gli stessi diritti dei gay


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La notizia é questa: una coppia eterosessuale inglese ha fatto richiesta di poter usufruire dell'unione civile, che in UK é riservata a coppie dello stesso sesso.

Vedendosi rigettata la richiesta, hanno deciso di fare ricorso, e potrebbero arrivare a denunciare il fatto alla corte europea dei diritti umani di Strasburgo (quella del crocefisso).

 

Giuridicamente la cosa viene denunciata come una discriminazione.

 

La richiesta é stata appoggiata da varie associazioni gay, tra l'altro

 

qua un articolo in francese

http://www.gayclic.com/articles/quand_un_couple_heterosexuel_britannique_reclame_les_memes_droits_que_les_couples_homosexuels.html

 

qua in inglese

http://www.guardian.co.uk/lifeandstyle/2009/nov/24/heterosexual-couple-refused-civil-partnership

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Guest JackSkellington

wow posso solo dire com'è strano il mondo....comunque non capisco che probleci ci sono,se no vogliono (o semplicemente non possono fare) un matrimonia religioso che male c'è?!

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Bravi !  :sisi:

Appoggio i due fidanzati al 100 %. Così si fa, stanno dando un bell'esempio di amore, coscienza e coraggio civile.

E' giusto che chi voglia registrarsi in partnership lo possa fare, così come è giusto che chi vuole unirsi in matrimonio lo possa fare.

Basta con queste barriere tra etero ed omosessuali... tutti siano liberi di realizzarsi come vogliono a prescindere da quello che hanno tra le gambe!

Lo Stato lasci decidere alle varie coppie per quale riconoscimento optare, è medievale che venga imposta alle persone una strada anziché un'altra.

Se non si vuole estendere l'opzione della partnership civile agli etero allora la si abolisca, di modo che ci sia solo il matrimonio civile per tutti.

 

In particolare, alcune frasi di questi due fidanzati mi hanno colpito:

"La nostra decisione è anche motivata dal fatto che non siamo d'accordo con l'esclusione delle coppie dello stesso sesso dal matrimonio civile... Se ci sposassimo colluderemmo con la segregazione esiste nelle nostre leggi tra unioni gay ed eterosessuali"

"Non vogliamo far parte del matrimonio civile visto che esso viene negato ai nostri amici gay e alle nostre amiche lesbiche"

"Il sistema alla 'separati ma eguali' non sia affatto un sistema di eguaglianza. Tutte le coppie dovrebbero accedere ai riconoscimenti esistenti, a prescindere dalla sessualità." "Proprio come le coppie gay dovrebbero poter accedere al matrimonio civile, la partnership civile dev'essere resa accessibile alle coppie etero a cui non piace l'istituzione del matrimonio." Peter Tatchell, della nota organizzazione lgbt Outrage!, ha aggiunto:

"Approvo la battaglia di Freeman e Doyle, appoggio la loro battaglia per l'eguaglianza. Outrage! crede che in una società democratica dobbiamo tutti essere eguali davanti alla legge. Il divieto di matrimonio civile tra persone dello stesso sesso e il divieto di partnership civile tra persone di sesso diverso danno vita a una forma di segregazione -c'è difatti una legge riservata agli etero e un'altra legge solo per gli omosessuali. Due torti non fanno una ragione...

Questa è apartheid sessuale. Ed è riprovevole proprio come quella razziale."

 

Sottoscrivo. Non potrei essere più d'accordo. Ottima iniziativa  :look:

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Sono totalmente d'accordo con te, Vlay, e anche a me piacciono molto le frase di questi due

fidanzati! La loro posizione è la nostra, esattamente la stessa, solo che loro sono nati eterosessuali,

e direi che il loro è un atto militante a pieno titolo da parte etero  :sisi:

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Fantastici :-)

 

... tutti siano liberi di realizzarsi come vogliono a prescindere da quello che hanno tra le gambe!

E vlay, bellisime parole! ti posso citare? non mi dispiace come motto

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Certo che no, perchè dici che non c'è il matrimonio civile?

Semmai la differenza rispetto all'Italia è che la Chiesa anglicana

per celebrare il matrimonio religioso non richiede di essere

praticanti o battezzati, ma il matrimonio civile c'è eccome.

 

Gli etero possono scegliere fra matrimonio religioso o matrimonio civile,

i gay possono contrarre soltanto la Civil Partnership, che è un istituto

specifico riservto alle persone dello stesso sesso, anche se sostanzialmente

uguale nei contenuti e nella forma.

 

Il divieto di matrimonio si estende anche agli stranieri, nel senso che i

matrimoni fra persone dello stesso sesso celebrati in altri paesi del

Commonwealth, credo siano trascritti come Civil Partnership in

Inghilterra. Attualmente solo i Verdi e i LiberalDemocratici sarebbero

a favore del matrimonio, non Laburisti e Conservatori.

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E allora se i contenuti e la forma delle unioni omosessuali sono uguali al matrimonio civile, perchè questa coppia etero, visto che può, non si sposa secondo il rito civile? non riesco a capire.

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Hanky, leggiti con attenzione le dichiarazione dei due riportate da Vlay nel suo primo post, e poi il link che dà

nel suo secondo post.

 

La storia dei due fidanzati è questa:

 

1. non vogliono unirsi in matrimonio civile perché lo ritengono una istituzione legata alla tradizione patriarcale

2. allora fanno domanda di unirsi in Civil Partnership: ma siccome questa è un

istituto riservato ai solo omosessuali, essi ne risultano esclusi.

 

La loro posizione è questa:

 

mettere in luce come le istituzioni matrimoniali o similmatrimoniali siano attualmente fondate

sulla discriminazione: degli omosessuali dal Matrimonio civile (e loro dicono apertamente di essere contro la cultura

ipocrita del separate but equal), ma paradossalmente degli eterosessuali da una semplice Unione Civile.

 

Il loro messaggio è:

 

devono sempre e solo esistere istituti - che siano il Matrimonio civile o le Unioni Civili - aperte a tutte le coppie,

dello stesso sesso o di sesso diverso, quindi senza limitazione e discriminazione di orientamento sessuale.

Cioè, in pratica, solo Matrimonio e Pacs.

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Dopo averli visti in foto concludo che lui è gay e lei lesbica. Cioè guardateli bene!!

Comunque è carino il fatto che siano così toccati dalla disparità gay/etero, ma mi sembra un capriccio stupido nei confronti di tutti quei paesi che le Civil Partnerships omosessuali nemmeno le hanno! Non sono riconosciuti all'estero quasi in nessun paese e da quanto leggo hanno trattamenti meno favorevoli quando si tratta di ottenere la pensione del partner deceduto... E questi due, che potrebbero tranquillamente contrarre un banale matrimonio civile che di certo non gli dà questi problemi, vogliono essere messi alla pari di chi ha meno diritti? Se lì omosessuali e eterosessuali possono avere i propri diritti riconosciuti e il proprio rapporto formalizzato tramite due modi che hanno nomi diversi ma che fondalmentalmente sono la stessa cosa, sposatevi e tacete!

Trovo concepibile questa cosa solo se fosse una messinscena per mettere l'accento sul mancato diritto dei gay al matrimonio civile vero e proprio, altrimenti è ridicolo.

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altrimenti è ridicolo.

 

Ma tu devi metterti in testa che gli eterosessuali vivono nel privilegio e da secoli.

Loro possono anche avere "consumato" l'istituzione matrimoniale, laddove noi ne siamo da sempre esclusi.

Loro buttano via un vestito di gala perché lo hanno indossato duecento volte e ne sono stufi:

noi non sappiamo neppure che cos'è averlo.

E infatti nei Paesi in cui vigono i Pacs, sono quasi tutti etero quelli che si pacsano.

 

Indubbiamente nel loro gesto c'è un'azione militante a favore dei pieni diritti glbt.

 

Non è umiliante per chi non ha neppure la Civil Partnership perché allora anche solo la nostra richiesta

di una legge antiomofobia o altri diritti sarebbe "offensiva" per i gay che vengono impiccati in Iran....

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i contenuti e la forma delle unioni omosessuali sono uguali al matrimonio civile...

 

HaNKy87PaNKY (e Hinzelmann)...

Non lo sono. Il fatto che sono due istituti giuridici e che si chiamino in modo diverso... l'uno con il nome universalmente conosciuto e rispettato e divenuto simbolo di fusione -matrimonio- l'altro con il nuovo appellativo -partnership- li rende due cose diverse. Sono proprio due riconoscimenti diversi.

Certo, comportano conseguenze legali pari ma sono e restano due riconoscimenti diversi.

Se i parlamentari inglesi avessero voluto conferire a gay e lesbiche lo stesso riconoscimento degli etero avrebbero esteso loro il matrimonio civile.

 

Comunque è carino il fatto che siano così toccati dalla disparità gay/etero, ma mi sembra un capriccio stupido nei confronti di tutti quei paesi che le Civil Partnerships omosessuali nemmeno le hanno!

 

Whattt? Esigere che lo Stato non ficchi il naso tra le proprie mutande per imporre un riconoscimento al posto di un altro a me non sembra un capriccio stupido... mi sembra una bella battaglia di civiltà, per se stessi (loro hanno diritto di contrarre partnership, lo Stato non deve violare la loro intimità per imporgli una strada anziché un'altra) e per chi è omosessuale e quindi si vede escluso dall'istituzione del matrimonio, ghettizzato in altro.

 

omosessuali e eterosessuali possono avere i propri diritti riconosciuti e il proprio rapporto formalizzato tramite due modi che hanno nomi diversi ma che fondalmentalmente sono la stessa cosa

 

Come ho detto prima... matrimonio civile e partnership civile non sono la stessa cosa.

Altrimenti non si spiegherebbe la nascita stessa della partnership civile. Sono due riconoscimenti, che dovrebbero essere aperti a tutti.

 

se fosse una messinscena per mettere l'accento sul mancato diritto dei gay al matrimonio civile vero e proprio

 

Questa coppia, come detto sopra, mette molto l'accento sul fatto che a gay e lesbiche deve essere permesso unirsi in vero e proprio matrimonio.

La loro azione va proprio contro l'attuale sistema di apartheid sessuale costituito da una legge riservata agli etero e un'altra solo per omosex.

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Come ho detto prima... matrimonio civile e partnership civile non sono la stessa cosa.

Lo sono invece, ormai abbiamo capito che hai certe idee e non pensi ad altro da mattina alla sera, ed è ok che tu venga a propugnarle qui nel forum, anche se alla fine dici sempre le stesse cose, ma almeno non affermare il falso.

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ormai abbiamo capito che hai certe idee e non pensi ad altro da mattina alla sera... alla fine dici sempre le stesse cose

 

Sweet ma non ti sei ancora stancata di essere così inutilmente acida verso chi semplicemente è dalla parte dell'abbattimento di tali barriere...

Io semplicemente ho commentato una notizia riportata da un altro utente e risposto a una cosa detta da un altro utente ancora.

Che hai da ridire... l'ho capito che a te da fastidio leggere che la partnership è partnership, questo fastidio però indirizzalo verso chi realmente ti impedisce di essere unita in matrimonio cioè lo stato inglese, non verso di me che sto conversando con altri sul fatto che la partnership è partnership.

Nel frattempo stasera sono uscito con amici, ho fatto sesso e in questo momento mi sto gustando un programma sul satellitare. Per la precisione.

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Nel frattempo stasera sono uscito con amici, ho fatto sesso e in questo momento mi sto gustando un programma sul satellitare. Per la precisione.

Amen.  :sisi:

(just kidding)

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Il fatto che le due leggi siano diverse, ma abbiano contenuti molto simili può già di per sè

rendere legittimo l'interrogativo: allora perchè due leggi separate? A quale logica risponde

l'esistenza di due istituti, sotto il profilo pratico quasi uguali, se non per differenziare il trattamento

rispetto a qualcosa?

 

La cosa singolare, secondo me, ed è questo a cui alludevo parlando di matrimonio anglicano-religioso

è che in un paese in cui la chiesa di stato ha un atteggiamento abbastanza liberale, per essere una

religione, è lo stato che di fatto introduce, con una legge civile, il divieto di registrazione religiosa di

una unione.

 

Ora, è vero che in Gran Bretagna non esiste una costituzione scritta e peraltro la Regina conserva ad

oggi il titolo "ambiguo" di "Protettrice della fede anglicana", col risultato peraltro singolare ( visto dal

continente ) che questa legge prevede minuziose differenze che si adattano alle diverse leggi sullo

stato civile, a seconda dei vari Regni in cui si applicano ( Galles, Scozia, Inghilterra...)

 

Ma la peculiarità, veramente strana agli occhi di un Italiano, è proprio il fatto che in Inghilterra

lo stato ha disciplinato in modo unilaterale ( con legge non con uno strumento pattizio come

il concordato ) il divieto di registrazione religiosa della Civil Partnership.

 

La Civil Partnership può essere solo "benedetta", ovviamente col consenso delle varie confessioni

religiose.

 

Poi c'è una differenza di trattamento rispetto alla pensione di reversibilità, ma è chiaro,

secondo me, che il senso simbolico della diversità dei due istituti, sta più in quello che

in questo.

 

Rispetto a questo dato di fatto poi ognuno potrà avere diverse opinioni, non mi pare necessario

metterla sul piano personale.

 

Non la vedo facile per i due etero, sotto il profilo giuridico...ma certamente la loro azione è

in ogni caso meritoria e apprezzabile, nel suo chiaro significato gay-friendly.

 

( Poi ci sarebbe un discorso politico più generale sul pluralismo sociale in Inghilterra,

ma si va veramente nei massimi sistemi delle Scienze politiche )

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Hinzelmann...

Per limitare la formazione delle unioni omosex in campo civile bastava fare una legge che aprisse a gay e lesbiche le porte del matrimonio in Municipio lasciando chiuse quelle del matrimonio in Chiesa; non serviva creare un bizantinismo chilometrico di centinaia di articoli chiamato tra l'altro in altro modo. C'è un qualcosa di più rispetto alla volontà di tenere fuori gli omosessuali dalle nozze religiose: c'è la volontà di negare agli omosessuali il riconoscimento matrimoniale. In tutto il mondo l'ultima cosa che i politici sono disposti a dare ai gay e alle lesbiche è il riconoscimento di vero e proprio matrimonio... anche tra mille rassicurazioni sul fatto che nessuno vuole forzare alcun prete o pastore o rabbino a sposare chicchessia, anche tra mille rassicurazioni sul fatto che nessuno vuole limitare in alcun modo la libertà delle confessioni religiose, la cosa più difficile da ottenere è quella. In tutto il mondo le lobby antigay insistono affinché i parlamentari -e, come abbiamo visto in California, gli elettori- si ostinino a negare fino all'ultimo quel riconoscimento speciale, in quanto millenario, radicato, universale, istantaneamente compreso e rispettato da tutti in ogni dove... perché permettere anche a chi è gay o lesbica di accedervi significa togliere loro lo status di persone di seconda classe, il cui amore vale meno.

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Non hai capito, cosa ho scritto.

 

Il legislatore inglese non aveva paura di limitare la libertà della propria confessione

religiosa, temeva in verità che la propria confessione di stato, costituzionalmente

legata alla monarchia, potesse usufruire della propria libertà aprendo a matrimoni

religiosi gay, col pericolo di uno scisma anglicano.

 

Vietando la possibilità della registrazione religiosa ed imponendo la forma della

benedizione, di fatto il legislatore inglese ha vietato che un eventuale matrimonio

anglicano possa avere effetti civili e così facendo ha "caldeggiato" la forma attenuata

della benedizione.

 

Formalmente non si può dire che sia stata una ingerenza negli affari della chiesa

come sarebbe invece nel caso che fai tu del matrimonio civile, con divieto di matrimonio

religioso: lo stato non può decidere con legge sul matrimonio religioso in modo così

autoritativo e diretto. Teoricamente niente vieta all'arcivescovo di Canterbury di introdurre

un matrimonio religioso privo di effetti civili...ma sarebbe un caso senza precedenti al mondo.

 

E non è da escludersi, visto l'atteggiamento liberal dell'arcivescovo di Canterbury, peraltro

fortemente contestato per l'apertura al sacerdozio gay, che si  avesse ragione di temere che

in corrispondenza all'apertura del matrimonio civile, sarebbe scoppiata la grana sul piano religioso.

 

Ovviamente questa interpretazione non esclude le altre, si possono essere sommati

atteggiamenti anti-gay a preoccupazioni istituzionali. 

 

Quel che è certo è che il governo Blair, partito con ambizioni fortemente riformiste

ha varato una riformina della Camera dei Lord, che non ha nè capo nè coda e la

tanto celebrata "devolution" si è tradotta in una riforma regionalista moderata.

 

Questo per dare l'idea come sia complicato cambiare gli assetti istituzionali

in Gran Bretagna.

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son d'accordo.

Ma ci aggiungerei che la Chiesa Anglicana ha un ruolo nel perpetuare la coesione del commonwealth, ovvero di una sfera di interessi economici e politici. 5formalemnte a capo di entrambi é ancora la regina).

 

quindi le preoccupazioni scismatiche sono poi legate a stretto filo a preoccupazioni economiche.

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Hinzelmann... A me non sembra tanto realistico che nel 2003, anno in cui ci si è messi a discutere a livello governativo e parlamentare il riconoscimento delle relazioni omosex, si aspettassero che la Chiesa anglicana potesse aprire di lì a poco il matrimonio religioso alle coppie omosessuali... e in ogni caso, se quella era la preoccupazione, il tutto si poteva fare creando una legge che definisse il matrimonio tra persone dello stesso sesso un "legame civile". Magari persino facendolo diventare istituto giuridico a se stante perciò estraendolo e trattandolo in modo a se stante rispetto al resto della disciplina matrimoniale esistente. Senza quindi direttamente vietare alcunché agli anglicani. Quello che non è spiegabile con il tuo riferimento alle unioni religiose è la scelta del titolo di "partnership" al posto di "matrimonio". E' spiegabile unicamente con la volontà, presente ahinoi in tutto quanto il globo, di ostinarsi a negare a chi è gay o lesbica questo speciale riconoscimento che spazza via il loro status di persone di seconda categoria rispetto a tutte le altre.

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Ci sono diocesi anglicane che benedicono le partnership gay (l'unica di cui sono certo: quella di Cambridge), quindi il problema non deriva da loro.

 

Credo sia stata una soluzione pragmatica. C'erano resistenze ideologiche contro l'estensione del matrimonio ai gay. La classe politica inglese ha aggirato l'ostacolo semplicemente dando un altro nome allo stesso set di diritti ed estendono questo agli omosessuali.

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Sì Ahriman, ma la "benedizione" delle partnership gay è proprio ciò che ha dato il

via,insieme all'apertura al sacerdozio gay, all'esodo dei 500.000 anglicani che la

chiesa cattolica cerca ora di assorbire.

 

Pensa tu cosa succedeva se si fosse trattato di benedire un matrimonio civile o

di sposare direttamente...in chiesa.

 

Cioè c'è un conflitto in atto da anni fra anglicani modernisti e tradizionalisti

 

Gli Episcopaliani ( anglicani americani ) hanno iniziato a creare problemi da anni.

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Vlay, non riesco a capire perché ti scagli contro un istituto equivalente al matrimonio, pur con un nome diverso, mentre ti va bene un istituto regolamentato in modo diverso, che però si chiami (tanto per dare un contentino, a questo punto) "matrimonio".

Cioè, posso capire la prima parte, ma la seconda mi è proprio arcana...

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Vlay, non riesco a capire perché ti scagli contro un istituto equivalente al matrimonio, pur con un nome diverso

 

Perché non è equivalente, Loup-garou.

Nonostante comporti pari vantaggi legali è e rimane un matrimonio non-matrimonio... un matrimonio per modo di dire.

Siccome gay e lesbiche sono persone come tutte le altre, è riprovevole mantenerle fuori dal matrimonio e abilitarle a un matrimonio non-matrimonio.

Io voglio l'uguaglianza, l'unione apposita al posto dell'inclusione nel matrimonio non lo è.

 

mentre ti va bene un istituto regolamentato in modo diverso, che però si chiami (tanto per dare un contentino, a questo punto) "matrimonio".

 

Non ho detto questo.

Io tengo per la libertà di ciascuno: chi vuole unirsi in matrimonio o stipulare partnership lo deve poter fare. Sia esso etero o omosex.

Senza distinzioni o separazioni di sorta. La legge dev'essere neutra, non impicciarsi di cosa abbiamo tra le gambe per creare imposizioni di sorta.

Lì ho semplicemente scritto che se la preoccupazione del legislatore era quella che si potessero verificare matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso con tutte le conseguenze di scismi eccetera e se veramente come scrive Hinzelmann si sentiva l'esigenza di un istituto giuridico apposito al fine di non inserire un divieto nella legislazione matrimoniale che direttamente limitasse la libertà religiosa quindi gli anglicani... non occorreva conferire a questo istituto giuridico a se stante un titolo differente, quello di partnership: si poteva creare per gay e lesbiche un istituto apposito e squisitamente laico senza negare ad esso il riconoscimento di matrimonio.

Sì è scelto il riconoscimento di "partnership" per la volontà di negare a gay e lesbiche un riconoscimento speciale, quindi per omofobia.

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Questa volta non ho capito io...

 

Se fai una legge per i gay, che ha lo stesso contenuto del matrimonio

e si chiama matrimonio, che differenza ci sarebbe rispetto ad un emendamento

della precedente legge matrimoniale? Sono due leggi, invece di una, ma il

diritto matrimoniale, sia esso la risultante di un corpus di due leggi o sia una legge

organica, sempre quello è...

 

L'unica alternativa sarebbe stata di vietare la trascrizione-registrazione religiosa

del matrimonio gay, ma appunto sarebbe stata una palese ingerenza negli affari

della chiesa.

 

Intendiamoci, io non dico sia l'unica ragione. Tuttavia che nel Commonwealth

vi siano state tensioni create da paesi che hanno dato il via al matrimonio gay

( in quegli anni il Canada  e guarda caso gli inglesi si rifiutano di trascrivere il

matrimonio gay canadese in Gran Bretagna...) coeve a tensioni create dagli

Episcopaliani USA che spingevano per sacerdozio gay e benedizioni di unioni

gay e che tutto ciò abbia creato gravi problemi di unità della chiesa anglicana,

questo è vero. Che la chiesa cattolica si sia inserita nella mischia è indiscutibile.

 

Che il Primo ministro Blair abbia rimandato la conversione al cattolicesimo finchè

era in carica dimostra quanto conti ancora la religione ufficiale a livello istituzionale.

Che ci fosse poi da fare i conti con la Camera dei Lord e la regina pure...

Poi suppongo che un politico etero non abbia esattamente il nostro stesso approccio

e tenda "naturaliter" a praticare la via politica più facile e che gli crea meno grane.

 

Altrimenti non si spiega che il matrimonio passa nella periferia del Commonwealth

( Canada Sudafrica ) e non nel suo centro politico e culturale. Senza nulla togliere

ovviamente alla possibilità che canadesi e sudafricani possano essere meno omofobi

degli inglesi o più avanti sul tema specifico.

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Se fai una legge per i gay, che ha lo stesso contenuto del matrimonio

e si chiama matrimonio, che differenza ci sarebbe rispetto ad un emendamento

della precedente legge matrimoniale?

 

Hinzelmann... Un emendamento modifica un qualcosa di esistente. Una legge apposita crea un istituto giuridico nuovo.

Si sarebbe creato un istituto giuridico nuovo per omosex al posto di includere gli omosex in quello esistente... proprio come è avvenuto con il civil partnership act... ma senza (!) privazione del riconoscimento di "matrimonio" in favore di "partnership". La disciplina del matrimonio, così facendo, non avrebbe subito quelle alterazioni a tuo dire ingerenti verso gli anglicani e la disciplina delle coppie dello stesso sesso sarebbe stata definita comunque in senso squisitamente civile, come avvenuto tramite il civil partnership act, senza però essere degradata a non-matrimonio. Quello che sto tentando di dire è che se proprio si sentiva l'esigenza di creare un istituto per sua natura areligioso per gay e lesbiche al fine di evitare l'inserimento del divieto per gli anglicani di unire nel vincolo del matrimonio le coppie dello stesso sesso non era necessario chiamare le unioni dello stesso sesso gestite da questo nuovo istituto giuridico in un altro modo.

 

Altrimenti non si spiega che il matrimonio passa nella periferia del Commonwealth

( Canada Sudafrica ) e non nel suo centro politico e culturale. Senza nulla togliere

ovviamente alla possibilità che canadesi e sudafricani possano essere meno omofobi

degli inglesi o più avanti sul tema specifico.

 

Quello che scrivi può essere vero per quanto riguarda il Canada, non per il Sudafrica.

In Sudafrica gay e lesbiche possono unirsi sì in matrimonio ma sotto una legge diversa dal classico Marriage Act, che resta riservato agli etero.

Possono farlo sotto il Civil Union Act del 2006... il quale gestisce il matrimonio, e anche l'unione registrata alternativa, tra fidanzati di qualsiasi sesso.

Tale separazione, che cmq permette a tutti di essere uniti in matrimonio, è un qualcosa che gli lgbt sudafricani stanno cercando di eliminare.

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