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Trovero' l'uomo giusto..


Princesa

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Si, è quello che è venuto in mente anche a me.

E, si, è difficilissimo come passo da fare, se è la transizione quella a cui alludi.

Ma non ti consiglio di farla per qualcuno, se la vuoi fare la devi fare solo per te.

:D

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Chiedo scusa.. in effetti sono stato un po' criptico, e' che non mi viene facile parlare di certe cose.

 

Non alludevo a nessuna operazione, semplicemente non ho ancora avuto il coraggio di andare con uomo.

magari per voi sara' da immaturo e vi fara' sorridere, ma fare questo passo significa palesare qualcosa che

dentro di me ancora mi ripugna.

 

volevo solo sfogarmi, e questo mi sembrava il luogo ideale, visto che con gli amici non posso..

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Silver Reflex

Dovresti riflettere molto intimamente per capire cos'è esattamente che ti ripugna;

 

Il possibile giudizio degli altri? l'immagine di te con un uomo? l'atto del sesso in se?

 

Devi capire qual'è esattamente la natura del tuo complesso, ciò che ti fa sentire a disagio

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Guest glitter

Princesa, sfogarti ti può far stare bene ma a lungo andare non puoi reprimerti.

 

Non fa bene a te come persona, e poi ti fa vivere male la tua sessualità.

 

Dovresti capire cosa ti disturba e poi cercare di trovate il modo per risolvere questo scoglio.

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Ah ok, avevo capito fischi per fiaschi, pardon :D

 

Io non ti trovo immaturo, se ancora non hai trovato il coraggio di andare con un uomo. Ognuno di noi ha la sua strada da seguire, ognuno di noi i suoi blocchi psicologici.

Ti posso assicurare però che la maniera migliore per iniziare a risolvere i blocchi psicologici è proprio parlarne e sviscerare un po' l'argomento. Quindi parla pure liberamente :D

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l'uomo giusto arirverà stanne certo! prima o poi c'è per tutti, abbi solo fiducia in te stesso! e vedrai che quando meno te lo apsetti si presenterà come il principe azzurro!

 

abbi fede! lui c'è! lo devi solo scovare!

 

abbracci

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Concordo con chi ti dice che devi cercare di capire che cosa di preciso ti ripugna. Quando hai capito che cos'è devi trovare un modo per superare quello scoglio e vincere la tua paura.

Sembra una cosa facile detto così vero? :D

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Se parli in termini di "coraggio" e di "paura" parli già usando parole

che presuppongono il riconoscimento di un desiderio.

 

Il desiderio c'è e lo hai riconosciuto "dentro di te"

 

Provi ripugnanza solo all'idea di "palesarlo" di mostrarlo?

 

A questo punto vien da chiedersi se questa ripugnanza veramente ti

appartenga o non appartenga ad altri, cioè coloro che solo dopo aver

visto il tuo desiderio realizzato, potrebbero vedere ciò che già tu sai di

essere e giudicarti.

 

Al contrario finchè non compi questo passo resti indeterminato e non

affronti il giudizio, ma ti senti vigliacco, quindi sai di tradire ciò che sei.

 

Messo in ordine in questo senso il discorso ti torna?

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caro Princesa,

nemmeno io ho compiuto questo passo...e almeno per quel che mi riguarda Hinzelmann ha colto pienamente nel segno.

Io sto lavorando su me stesso , piano piano, ognuno ha i suoi tempi e sono sicuro che tu troverai i tuoi.

Anche con i piccoli passi si possono coprire lunghissime distanze

:rotfl:

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Scusate, ma in questo periodo non ho molto tempo per navigare..  :rotfl:

 

grazie per le risposte, siete molto accoglienti.

 

sicuramente Hinzelmann la cosa deriva dagli altri, ma indirettamente pero'.

Non e' che mi dia fastidio cosa pensano gli altri, e' che l'educazione che ho avuto fa si' che lo concepisca come qualcosa di sbagliato. Quando vedo due gay che si baciano provo un senso di fastidio, che invece non provo nelle mie fantasie. Ma se le traducessi in realta' proverei di me lo stesso fastidio, non riuscirei a guardare tranquillamente una foto di me ed un altro.

Probabilmente e' vero quando dite che a un certo punto uno non ce la fa piu' e va, pero' ognuna delle due scelte prevede una violenza verso di me, una reprimendomi, l'altra scontrandomi contro me stesso.

Razionalmente uno pensa che nel privato uno non dovrebbe avere problemi, invece non e' affatto cosi'. Qualche anno fa non l'avrei mai detto, ma cancellare i modelli imposti da piccoli non e' facile, e soprattutto non puo' essere indolore.

 

almeno per me e' cosi'...

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Guarda siamo stati tutti educati da eterosessuali

 

Da persone che lo sono e per esserlo...

certo in modo diverso, in diversi contesti,

ma è una cosa attraverso cui tutti passiamo.

 

Non si tratta quindi di scontrarsi contro se stessi, ma contro

la parte di sè che ci giudica in base a modelli eterosessuali.

 

Che si tratta di una parte lo sai perchè già ti rappresenti la scena

come te che guardi una foto di te omosessuale. Il conflitto interiore

nasce dal fatto che in realtà non è possibile scindersi, tu sei una persona

sola. Quando però l'omosessualità viene agita, messa in pratica la scena

cambia perchè chi guarda la foto diventa ciò che dovresti essere, mentre

l'omosessuale nella foto è ciò che sei.

 

Sul piano della realtà non esistono due "violenze" uguali, di pari dignità.

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Concordo con hinzelmann,anche se tu sei ovviamente il solo e unico a poter valutare cosa accade dentro di te,credo che il conflitto nasca dal fatto che si nasce,si cresce e si viene educati da famiglie eterosessuali che danno per scontato che "da grande"il figlio sarà eterosessuale,col risultato che ci vengono inculcati sino alla nausea i modelli di famiglia e coppia "tradizionale"(cosa sia tradizionale e abnorme,poi,è alquanto opinabile del resto),per cui ne deriva che nel momento in cui dentro di noi nascono sensazioni che non coincidono con la norma,possono far stare male.

Tu dici che ti dà fastidio l'immagine di due uomini che si baciano,ma non è cosi nelle tue fantasie,in quanto in quel caso sei tu in prima persona il protagonista,dunque non vedi la scena dall'esterno,ma la vivi,seppur a un livello mentale.Credo che anche vivendola per davvero nn proveresti fastidio,devi cercare di rompere quella gabbia che le convenzioni sociali hanno costruito attorno a te e vedrai che ti sentirai meglio.

Un sentimento d'amore non può essere sbagliato,indipendentemente che sia rivolto verso un altro uomo o una donna.

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