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S. Constantine, "Paragenesis"


Cosgrove

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E' nata nel 1956, come me, solo che io sono nato in Febbraio, lei in Ottobre (lo stesso mese e giorno  in cui è nato Aleister Crowley, fondatore della setta esoterica Golden Dawn) . Vive in inghilterra, ed  è la scrittrice di fantasy più straordinaria che io conosca. Stranamente, nel nostro paese, nessuno la conosce.Il suo capolavoro è la saga dei Wraeththu (pronuncia Ray-Thoo), ma ha scritto altre notevoli opere basate su una mitologia, cui si accenna appena nel sesto capitolo della Genesi, e di cui si parla diffusamente nel Libro di Enoch: gli Angeli ribelli che si unirono alle figlie degli uomini, e che comunicarono agli uomini la Conoscenza che Dio (o gli Dei) volevano rimanesse nascosta all'uomo. Appartengono a questo filone Burying the Shadow (una storia di vampiri da far invidia ad Anne Rice e la trilogia dei Grigori, con protagonista l'angelo ribelle Shemyhaza, colui che per amore di una donna (colei che fu poi venerata come la dea Ishtar) portò la conoscenza proibita all'uomo.

 

E poi c'è Calenture, fantastico puro, le Città Invisibili di Italo Calvino fatte romanzo; Hermetech, romanzo di fantascienza su esperimenti genetici, sette ecologiche e la la magia dell'Eros; "Sign of The sacred", la strana storia del profeta Resenance Jeopardy, in un mondo immaginario dove domina un'oppressiva gerarchia religiosa; la trilogia dello strano, magico mondo dei Magravandias, conteso tra i Draghi del Mare e i Draghi del Fuoco. Ma il capolavoro assoluto, a mio parere, di Storm Constantine è la serie dei Wraeththu. Personaggi meravigliosi, magici, terribili, commoventi e sensuali: questa serie mi ha conquistato e affascinato fin dalle prime righe. Se volete saperne di più seguite il link sul mio blog. I siti sono in inglese (purtroppo.Storm Constantine è praticamente sconosciuta in Italia) ma molto ben fatti. Ma parliamo un po' dei Wraeththu.

 

 

Storm Constantine ha scritto un racconto sulle origini dei Wraeththu, chiamato Paragenesis. Non è facile reperire l'antologia in cui è contenuto, per cui eccone un breve riassunto.

 

In questa realtà alternativa o universo parallelo che dir si voglia, la civiltà umana è collassata a causa di alienazione, sterilità, inquinamento e fallout, guerre e terrorismi: le città sono diventate preda di gruppi di sbandati teppisti e diseredati, mentre le poche enclaves di privilegiati resistono ancora, preda anche loro della sterilità e delle mutazioni dovute al fallout.

 

In una di queste enclaves,a Carmine City, nacque un bambino con una curiosa mutazione: era ermafrodita, un raro caso di ermafroditismo perfetto. Aveva, anche, strani poteri psichici. Il padre, immerso nel lavoro, se ne disinteressava, la madre lo rifiutava, lo sentiva come un peso. Nessuna mano amorevole l'aveva più toccato da quando era in grado di occuparsi di se stesso. Solo fredde mani di medici che discettavano sulla sindrome che il ragazzo poteva avere. Da qualche parte, forse, esisteva una sua foto sul Carmine Abstracts of Endocrinology. Ma non era una foto da mettere negli album di famiglia. Una foto scattata mentre nomi misteriosi come Froechlich e Klinefelter lo incuriosivano e spaventavano.

Era un bel ragazzo, dall'aria vagamente androgina, ma era respinto da quei pochissimi ragazzi che ancora nascevano. Si sentiva solo, trascurato, non vedeva alcun motivo per restare in un luogo dove la reazione migliore che poteva suscitare era l'indifferenza. Così se ne andò di casa,  dall'enclave, senza che nessuno tentasse di fermarlo.

 

Si addentrò sempre più nella Zona pericolosa, unendosi   sporadicamente a bande, sempre più indifferente a ciò che poteva succedergli. Se anche fosse morto di fame o di violenza, che cosa sarebbe cambiato? Nessuno lo amava.

Ma capitò qualcosa che gli fece desiderare di vivere, e poi di  morire: trovò qualcuno che lo accettava, che lo amava, per la prima volta fu avvolto da braccia amorevoli, potè interagire con un essere umano che poteva capire ciò che provava. Il suo improvvisato compagno aveva idee utopistiche, pensava che dalla rovina si potesse far risorgere un mondo migliore. Il mutante non sapeva che dire: chiuso nella sua enclave, concentrato sulla sua diversità, non si era mai posto questioni simili. Ma cominciò a pensarci. Non pensava però che facendo l'amore per la prima volta avrebbe scoperto, nel più terribile dei modi,che il suo seme era letale per gli esseri umani normali. (la biologia di quell'Universo era molto strana). Così, distrutto dal senso di colpa e dal dolore, decise di lasciarsi morire di fame. In una piazza circondata da edifici abbandonati,l'unica luce proveniente dalla Luna che rimandava equanime  i raggi ricevuti dal Sole, si distese, come offrendosi in sacrificio.  Prima non gli importava, ora voleva morire.

Ma accadde qualcosa di imprevisto:un balordo più disperato e affamato di altri, o forse un vampiro, gli fu addosso e gli recise le vene del polso, cominciando a succhiare."Tanto meglio", pensò, "morire nutrendo un disgraziato più disgraziato di me è un contrappasso che mi merito."

Solo che lui non morì: il suo aggressore, invece, sembrava colto da terribili convulsioni. Ma non morì nemmeno lui : invece, dopo tre giorni di agonia, il mutante si ritrovò in compagnia di un suo simile, come lui ermafrodita, come lui provvisto di un'arcana bellezza.

La strana biologia di quel mondo permetteva simili mutazioni.

Il nuovo rappresentante di coloro che si sarebbero fatti chiamare Wraeththu cominciò a iniziare altri esseri umani, il loro gruppo crebbe di numero, e gruppi si staccarono dal nucleo originale. Quando questo avvenne, però, il primo Wraeththu decise di staccarsi lui stesso dal gruppo che aveva creato, viaggiare per il mondo "iniziando" altri umani, cercando di comprendere le implicazioni e i limiti della sua natura. Nessuno seppe più che ne era stato di lui: quasi tutte le tribù lo venerano come Aghama,ma nessuno sa se sia ancora vivo. Ma i Wraeththu vivono molto a lungo...

Questa la leggenda: qualcuno pensa che, in realtà, il primo Wraeththu  sia stato un esperimento genetico. Nessuno saprebbe rispondere,ormai: dovunque sia, è scomparso nelle nebbie del tempo

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