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Amicizie senza secondi fini: realtà o chimera?


Phylolaches

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Vediamo un po' cosa ne pensate voi :asd:

 

Come ho detto altrove, sono fidanzato da tre anni e innamoratissimo del mio ragazzo; con lui ho scoperto veramente come formare una stupenda coppia, cosa che in precedenza avevo cominciato a ritenere impossibile.

Quello che mi chiedo, adesso, è se sia possibile, nell'ambiente gay, formare una vera, sana e solida amicizia senza secondi fini.

 

Vi spiego: sia prima di conoscerci che dopo abbiamo incontrato varie persone, a volte anche molto piacevoli... il problema è che con NESSUNO, veramente nessuno (salvo un paio di casi isolati... forse l'eccezione che conferma la regola?) siamo riusciti a mantenere rapporti d'amicizia.

 

Non spetta a me giudicare (e mi scuso sin d'ora per l'apparente mancanza di modestia!), ma ritengo che noi siamo dei ragazzi tranquilli, piacevoli, amiamo chiacchierare e, soprattutto, siamo fuori dai giri gay: abbiamo molti amici etero, ci piace uscire e condividere con loro le nostre passioni e, nel caso siano davvero cari amici, anche confidenze importanti.

Ecco, non capiamo perché questi rapporti amichevoli non ci riescono con persone omosessuali.

 

Quando abbiamo incontrato queste persone, a parte quelle in cui le differenze erano lampanti e creavano una cesura totale, di solito appena rotto il ghiaccio ci siamo trovati molto bene; nel momento in cui abbiamo cercato di approfondire la conoscenza, in modo da poter gettare le basi per un'amicizia, pian piano iniziavano a saltar fuori delle magagne piuttosto grandi, tutte riconducibili alla mancanza di sincerità: c'era chi ci aveva detto di non frequentare locali a tema e invece era ogni sabato in prima linea sul cubo, c'era chi diceva di amare teatro/cinema e quant'altro per mettersi in mostra ai nostri occhi e poi saltava fuori che non sapeva un'emerita mazza... c'era anche chi, guarda un po', aveva mire sessuali su me, sul mio ragazzo o addirittura su entrambi.

 

Per questo mi chiedo: è possibile che nell'ambiente omosessuale non possano nascere amicizie sincere, basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità? Possibile che si debba basare tutto sul solo fatto di "essere gay", e non si possa invece costruire un rapporto sulla comunanza di interessi e soprattutto SENZA SECONDI FINI?

Entrambi crediamo molto al valore dell'amicizia... ma, sinceramente, cominciamo a pensare che sia tutta una questione di fortuna.

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Ma tu stai parlando del problema più vecchio del mondo! Non è solo qualcosa che riguarda il mondo gay. A prescindere dall'orientamento sessuale, trovare vere amicizie (nel senso che intendi qui e che dovrebbe essere universale) è molto difficile, non a caso si dice chi trova un amico trova un tesoro. E' normale che la maggiorparte delle persone che incontri rimarranno ben lontane dalle tue aspettative di amico, altrimenti il mondo sarebbe un paradiso di felicità. Io penso che sarebbe bene cercare di non chiedere troppo alle persone con cui si instaurano nuovi rapporti, almeno per il semplice fatto di non soffrirci troppo. Poi basterà attendere, in fondo il mondo è grande, volendo, si può ben sperare, magari modificando i canoni con cui ognuno classifica le persone, in modo da trarne il meglio in vista dell'instaurarsi di un rapporto un tantino più intimo.

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Silver Reflex

Ecco, questa è una cosa che mi son sempre chiesto ed è uno dei motivi che mi ha da sempre impedito di avere veri amici gay.

Sono serenamente gay da oltre 7 anni.. e tuttavia non sono ancora riuscito ad avere dei veri e propri amici gay (per veri e propri intendo con cui ci si vede e frequenta)

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Anch'io credo molto al valore dell'amicizia, e credo fermamente che sia possibile crearne anche se tra coetanei gay giovani,

oggi, per una somma di ragioni che non so e non voglio analizzare qui, è alquanto difficile: perché quello che dite voi l'ho

sentito dire da tanti, e in parte sperimentato io stesso, ed è un problema reale.

 

Tuttavia un consiglio: non cercate solo tra coetanei, ma anche tra gente più grande di voi.

 

D'altra parte l'amicizia non ha confini d'età: io ho sempre avuto amici/amiche di ogni età, più grandi o più giovani di me,

anche di parecchio.

 

E poiché una delle ragioni per cui è difficile costruire amicizie è il fatto che i gay sono da secoli allevati per non stare

insieme, ma semmai incontrarsi di striscio, (e oggi per fortuna sta cambiando), l'altro consiglio è di cercare di legare le amicizie

a luoghi che si frequentano insieme, a interessi veri che realmente si coltivano insieme: insomma «no text without a context».

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Guest glitter

Credo possa esistere, e finora sono stato abbastanza fortunato perchè ho amici di lunga data in cui il sesso o i secondi fini non ci interessano.

 

Tramite delle chat mi è capitato di conoscere alcuni ragazzi con cui è nata una simpatia da subito, e anche lì non è mai scattato nulla di travolgente, forse complice anche il fatto che abitiamo in regioni differenti.

 

Altre volte, invece, mi sono trovato in difficoltà perchè altri ragazzi gay volevano testare un'amicizia andando a letto prima, per poi sondare se potevo andare bene a livello mentale o di simpatia, e da lì ho tagliato i ponti sul nascere.

 

Spesso si pensa che avere in comune l'essere gay debba per forza significare che si sarà amici, ma da esperienze personali ho capito che alcune cose è meglio evitarle, anche per quieto vivere.

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Innanzitutto grazie per le vostre risposte :asd: Mi soffermo in particolare su quella di Wunderkind.

 

Credimi, Wunderkind, nè io nè il mio ragazzo abbiamo pretese immense circa le persone che frequentiamo... e anzi, abbiamo dato seconde e terze opportunità anche a persone che sapevamo non le meritavano. Molti dei nostri amici etero, inoltre, non corrispondono per niente all'ideale che abbiamo di "amici", eppure passiamo tranquillamente sopra alle divergenze e cerchiamo di starci comunque e sempre bene.

Però... mi sono reso conto che nell'ambiente gay tutte le nostre amicizie si sono rivelate un fallimento, per i motivi che ho già spiegato sopra. Eppure ti assicuro che ci siamo comportati esattamente come ci comporteremmo per altre persone :S

 

Mi riconosco molto nella frase di Glitter:

 

Spesso si pensa che avere in comune l'essere gay debba per forza significare che si sarà amici

 

E' proprio questa la limitazione: alla fine io e il mio ragazzo siamo due persone normali che stanno insieme, non vedo perché per avere degli amici "nell'ambiente gay" bisogni per forza comportarsi secondo norme prefissate...

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Ecco, questa è una cosa che mi son sempre chiesto ed è uno dei motivi che mi ha da sempre impedito di avere veri amici gay.

Sono serenamente gay da oltre 7 anni.. e tuttavia non sono ancora riuscito ad avere dei veri e propri amici gay (per veri e propri intendo con cui ci si vede e frequenta)

Mi ci rispecchio pure io, attenzione ho il mio migliore amico che è gay e siamo come fratelli, ma oltre al fatto che è preso dalla sua vita e altre motivazioni ci vediamo poco ma in ogni caso anche insieme non siamo mai riusciti a crearci attorno a noi una rete di conoscenze gay...

Bah a volte vedo le compagnie "etero" così lontane se rapportate al nostro mondo..

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Guest glitter

Mike, per secondi fini intendo quando frequenti assiduamente un amico, con o senza fidanzato, e queste persone con una scusa o con l'altra ti passano accanto mettendoti il pacco in mezzo al culo, o mostrandosi nudi e facendosi vedere in posizione di tiro, o ancora cercando di coinvolgerti in giochini a 3 con la scusa di un invito a cena.

 

Da parte mia ho sempre mantenuto un certo distacco da certe situazioni, facendo finta di nulla, e/o fingendo di essere in ritardo per rientrare in casa.

 

Se poi sono gli altri che vedono un mio atteggiamento erotico mentre mangio una banana o lecco un gelato, io non posso farci nulla. Il problema sono le loro fantasie e non io, non trovi?

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ci ho provato ma non sono capace ad essere amichevole per un fine prestabilito, non riesco a mentire, non so ingannare, e non so se è un pregio o un difetto...  :asd:

infatti sarei un ottimo amico, previa sopportazione del mio carattere lunatico

alcune volte vorrei essere stronzo di proposito

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Mike, in un certo senso ti capisco, specie alla luce delle nostre ultime esperienze: dopo un mare di delusioni (sia da single che in coppia) ci siamo costruiti su un muro di selettività che sta stretto anche a noi...e sarebbe da ipocriti negare che molti ci hanno per questo accusati di tirarcela. Non li biasimo: alla fine siamo ben consapevoli che il nostro punto di vista è e resta nostro, e non pretendiamo che lo condividano :asd:

 

Però francamente non mi sembra che io e il mio ragazzo ci siamo posti in modo tale da dar adito ai secondi fini, quasi tutti elencati da Glitter: alla fine io e lui abbiamo fatto una scelta consapevole a voler stare insieme, e il nostro percorso di coppia si basa sul rispetto reciproco. Quello che chiediamo agli altri, essenzialmente, è di rispettare questa nostra scelta.... il che quasi sempre dà adito a stupide invidie, gelosie e richieste assurde. Mah...

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Guest glitter

ci ho provato ma non sono capace ad essere amichevole per un fine prestabilito,

 

Fantom, secondo me è lì che sbagli: non ci deve essere un fine prestabilito!

 

La simpatia nelle persone o scatta o no, non la puoi comandare a bacchetta.

 

Già quando tu modifichi il tuo carattere per piacere ad un altro o ad altri, già lì si commette un errore.

 

Puoi cambiare per te stesso, per una tua evoluzione, e non per piacere ad un altro.

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Phylolaches ha dato un unico titolo al suo topic ma in realtà i problemi che ha identificato

come scoraggianti o vanificanti un'amicizia tra gay sono 2, non uno solo:

 

1. persone che non sono interessate a stabilire un'amicizia, anche di livello semplice, perché

vogliono invece far sesso;

2. persone che non riescono a stabilire un'amicizia perché non sono sincere su se stesse, tendono a inventarsi

un profilo che non è il loro, sono poco interessati all'amicizia in sé, non hanno molti interessi da condivere.

 

Scusate se insisto, ma il nesso tra le due cose è evidente: l'unica cosa che da 2000 anni i gay fanno tra loro,

o meglio gli è stato consentito di fare insieme, è sesso, e non lavorano, non agiscono, non studiano insieme;

l'impreparazione all'amicizia è frutto di questo analfabetismo.

 

Per questo è difficile creare amicizie se non legandole alla frequentazione di un'associazione, a una militanza

comune, oppure all'abitudine e magari all'impegno a fare certe cose insieme (le vacanze, per esempio), o ancora

a un interesse culturale che si condivide, o a un progetto (anche un Forum, solo che un Forum può essere

solo un'opportunità, da devirtualizzare).

 

Mettendoci anche un certo volontarismo. Perché niente nasce senza un certo "lavoro" che lo faccia nascere.

Almeno, questo è il modo in cui la vedo io.

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Guest glitter

Sì, ma anche all'interno di una stessa associazione che riunisca persone sotto uno stesso ideale c'è di fondo che sarà difficile conciliare gli animi di tutti, e si incontreranno persone che avranno secondi fini.

 

Per due anni, e parlo per esperienza personale, ho frequentato il Circolo Mario Mieli e ho notato come c'erano persone che venivano solo per farsi la tessera per entrare gratis al MuccAssassina e per rimorchiare, e del lato sociale del circolo, per stringere amicizia o per parlare, gliene fregava poco o nulla.

 

Anche qui nel forum siamo tutti gay, eppure Phylolaches ha affermato che proprio tra di noi ci diamo la zappa sui piedi con atteggiamenti che con l'amicizia hanno nulla o poco a che fare.

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Innanzitutto rispondo a Hinzelmann: dicendo che non frequentiamo giri intendevo il fatto che io e il mio ragazzo non frequentiamo discoteche, circoli o associazioni culturali (peraltro essendo nel Profondo Sud non è che ve ne siano nemmeno tantissime, anche volendo). Questo non significa nè che siamo repressi nè che rinunciamo a priori a queste cose: entrambi prima di conoscerci abbiamo frequentato ambienti e amicizie omosessuali.

Però, come giustamente dice Glitter, è andata a finire che queste amicizie siano state una rotazione di "andiamo in questo posto gay-sparliamo di quelli là-facciamo le nostre vacanzine gay- uh quello si è messo con quello che è l'ex di quell'altro". Sì, insomma, piacevole (con riserva) fino ad un certo punto... ma alla fine questo non diventa soffocante?

Specie quando poi ci siamo fidanzati e sono esplose gelosie, mezze frasi, "ti faccio lasciare io con quello", "ma chi è? non lo conosciamo nemmeno!", "scopa con me e quello te lo dimentichi!". Sono tutte frasi che sono state dette a me e/o al mio ragazzo...

Insomma, questo è l'ideale che ho delle comari del vicolo di mia nonna, non di un'amicizia. E per secondi fini intendo ANCHE quello.

 

Insomma, bisogna essere per forza gay per condividere un cinema, un museo, una pizza? Se si è gay, bisogna per forza parlare e sparlare del puttaniere di turno piuttosto che di un bel libro, di un film, di ridere per scemenze e scambiarsi qualche confidenza? Un'amicizia prescinde per forza dal fatto che si debba scansare stupide gelosie da donnicciola e/o richieste di sesso clandestino?

Questo è il senso della mia domanda :asd: Poi non lo so, io e il mio ragazzo saremo degli sfigati, dei mostri o dei campioni di selettività... ma pure nella peggiore delle ipotesi, siamo tanto terribili? :asd:

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Guest glitter

Phylo, a me sembrato, in tutta onestà, una normalissima coppia che ha voglia di conoscere altre persone per instaurare un rapporto di stima e di simpatia, come qualsiasi altro essere umano sul pianeta.

 

L'uomo, inteso come persona, non è fatto per stare solo e quindi cerca il contatto con altre persone, con cui condividere bei momenti.

 

Che poi certe persone vedano secondi fini in parole come "divertimento", "amicizia", o anche "rapporto", ce ne vuole.

 

La madre di un mio amico mi ha sempre ripetuto: "Nella vita cerca sempre le tre A: amicizia, affetto, amore"

 

Per ora posso dire di essermi fermato alla prima A, amicizia, e di cercare sempre il meglio negli altri, anche se spesso rimango deluso, ma è già un inizio.

 

Per le altre due A mi auguro ci sia sempre tempo, ma per ora mi va bene così  :asd:

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Mike in the Breeze

Glitter, intendo dire che nessuno ha mai cercato di essere mio amico per farsi me o il mio ragazzo.

Almeno, credo!

Magari ho io il paraocchi, perchè non me ne frega davvero una cippa, ignoro totalmente la questione.

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Guest glitter

Mike, non credo che qualcuno una mattina venga da te e ti confessi candidamente: "Mike, mi vai al sangue e ti voglio panare come una cotoletta! Guarda, mi va bene pure se facciamo la torre a 3 sul letto matrimoniale!"

 

I segnali si notano se tu presti o fai più attenzione. Puoi anche dare il beneficio del dubbio, ma se qualcuno, come mi è successo, ti mette il pisello in mano, beh, ogni dubbio in quel caso viene fugato.

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Rispondiamo direttamente all'interessato...  :asd:

 

Per questo mi chiedo: è possibile che nell'ambiente omosessuale non possano nascere amicizie sincere, basate sul rispetto reciproco e sulla sincerità?

 

Certo che è possibile, così come è possibile in qualsiasi altro ambiente! Tempo e pazienza....

 

Possibile che si debba basare tutto sul solo fatto di "essere gay", e non si possa invece costruire un rapporto sulla comunanza di interessi e soprattutto SENZA SECONDI FINI?

 

Pensare che l'essere gay debba fungere da collante per una sincera e onesta amicizia è ovviamente una cazzata. E' come dire che si è amici perchè si è entrambi mori o si calza 41,5. Se un'amicizia con qualcuno nasce principalmente per l'orientamento sessuale di entrambi è un rapporto fondato sull'opportunismo e sulla paura della solitudine più che sull'effettivo interesse amichevole verso l'altra persona.. E per avere rapporti simili è meglio stare senza amici :asd:

Le amicizie senza secondi fini sono possibili ma compaiono per caso; andare a cercarsele non porterà a grossi risultati... Le mie amicizie più grandi con ragazzi gay sono nate per caso e non attraverso gaydar/gay.tv/me2/gayromeo etc...

 

Il mio motto è: se non sai cosa farci, facci del patè.

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Honky, forse hai un po' frainteso :asd:

Io e il mio ragazzo non andiamo elemosinando amicizie, in primis perché ne abbiamo tante (e, come dici giustamente tu, ma anche come specificato da Glitter, non facciamo distinzione in base all'orientamento sessuale o alle diottrie :asd:), in secondo luogo perché comunque il nostro rapporto è già di per sé un'amicizia molto profonda :asd:

Non siamo mai andati da una persona dicendo "Ehi tu, vuoi diventare nostro/a amico/a?", nè ora che siamo insieme nè prima, da single, nè ad un gay nè ad un etero. Certo, di base c'è che siamo molto affabili e ci affezioniamo presto alle persone, ma non abbiamo mai costretto nessuno ad essere nostro amico :asd:

La mia constatazione parte dal presupposto che, nell'ottica di una vita "normalizzata", ci piacerebbe avere buoni amici gay accanto a quelli etero... e non perché facciamo la collezione modello uova kinder, ma semplicemente perché ci piace variegare le persone con cui usciamo. Per noi essere gay è una cosa così normale che non ci dovremmo porre nemmeno il problema :asd:

Eppure, nonostante questo, quando abbiamo conosciuto qualcuno (e ti assicuro che NON è capitato solo con persone conosciute in chat, ma in due casi anche con compagni di università) è sempre andato tutto bene all'inizio... finché non si è sciolta la neve e son venuti a galla gli str**zi :asd:

 

Come ho detto qualche post fa, noi siamo apertissimi a dare nuove possibilità e quando ci mettiamo in gioco con le amicizie lo facciamo fino in fondo... ma siccome sappiamo bene da esperienze pregresse cosa significhi dare 100 e ricevere meno di 0, chiediamo almeno di venire rispettati come coppia e che l'amicizia sia fatta di reciprocità, non una sequela inutile di uscite in cui si parla dell'ultima scopata fatta e dell'ultimo fidanzato di Tiziano Ferro, per poi passare alle avances malcelate :asd:

Sto parlando per esperienza personale, eh :asd: non è mia abitudine dare giudizi a priori.

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Bè per me e possibile che nascano amicizie ad esempio o conosciuto 3 ragazzi su una chat per fare solo sesso con cui si e instaurata una bellissima amicizia e se li vedo nel bagno della scuola non gli salto mica addosso ma ci fumo una sigaretta insieme parlando un pò di noi . . . E preferisco questo a portarmeli al letto XD

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Ehi Phylo...la domanda te l'ho posta proprio per dare concretezza al discorso.

 

Perchè il discorso che poni ha una sua verità, ma appunto tende ad essere affrontato

in termini un po' astratti e spesso autoreferenziali.

 

Non intendevo assolutamente darti del represso, anche perchè se stai in coppia, represso

in senso proprio non puoi essere ( ecco un primo problema i gay si sentono spesso sotto

giudizio )

 

C'è un problema oggettivo di luoghi della socialità gay, sono pochi e spesso dedicati al sesso.

D'altronde questo accade, come rileva Isher perchè questo è lo specifico gay che i gay tendono

a condividere tra loro ( essendo per il resto o ritenendosi per il resto eterosessuali come gli altri e

non persone come le altre...la differenza è sottile ma c'è )

 

A questa situazione si aggiunge ad un certo punto la cultura della discoteca e la militanza politica.

Due aspetti specifici attraverso cui emerge una socialità gay. Se tu mi togli questi due aspetti, mi

togli nel 90% d'Italia quel poco che c'è oltre il locale sessuale. Non si tratta quindi di essere represso

ma di non trovarsi a proprio agio nell'unico luogo in cui si può andare.

 

Chi cerca di sfruttare questi due canali per contattare altri gay, se in questi contesti non è del

tutto a suo agio, fa una certa fatica e sarebbe questo secondo me il problema da affrontare:

certe cose che a me o a Mike scivolano addosso, per altri invece sono disturbanti, al contempo

ogni minimo segno di estraneità viene drammatizzato dai gay che ti stanno intorno.

 

Infine, ma questo è un corollario...le coppie gay, spesso escono dai giri gay ( o frequentano

altre coppie con cui condividono una passione esclusiva: la lirica, il cinema... ) e certamente

è difficile trovarle in chat se non per secondi fini. Se non hanno secondi fini in chat non ci sono

le puoi trovare al Festival del cinema, piuttosto che al teatro lirico...

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Fantom, secondo me è lì che sbagli: non ci deve essere un fine prestabilito!

 

La simpatia nelle persone o scatta o no, non la puoi comandare a bacchetta.

 

Già quando tu modifichi il tuo carattere per piacere ad un altro o ad altri, già lì si commette un errore.

Si Glitter, comunque per fini prestabiliti intendevo in ambito generale, non nel sesso, per quello c'è gayromeo e company.

 

Scomodarsi ad essere amico di qualcuno che probabilmente ci sta pure sui maroni solo per appagare dei sensi, è noioso e dispendioso reggere tutta la messa in scena, l'amicizia è bella quando è spontanea.

Poi se in un secondo momento ci si innamora dell'amico allora il discorso si complica non poco.

 

Pensare che l'essere gay debba fungere da collante per una sincera e onesta amicizia è ovviamente una cazzata. E' come dire che si è amici perchè si è entrambi mori o si calza 41,5.

infatti :asd:

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Vi consiglio di cercare un'altra coppia nella vostra situazione.,

così evitate quasi certamente il problema dei "secondi fini sessuali".

 

Fondamentalmente le nostre amicizie gay si fondano

su politica, cinema e giochi da tavolo come quelle etero.

Rispetto alle amicizie eterosessuali c'è un grado di confidenza maggiore,

per cui è comprensibile che "cerchiate amici gay".

 

Raramente però le coppie frequentano i single e viceversa;

non solo nell'ambiente omosessuale.

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Mike in the Breeze

Haha, non era riferito a te. Era una battuta in generale.

Comunque spiegami una cosa. Una volta detto "No, non ci stiamo", questi amici-con-secondo-fine si sono dileguati oppure no?

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