Jump to content

come vivete la vostra bisessualità?


Marigold

Recommended Posts

Salve a tutti.  :D

 

Ho visto che si è già parlato molto di bisessualità qui sul forum, ma mi è sembrato mancasse un topic come questo.

 

 

In breve, mi piacerebbe sapere come vivete la vostra bisessualità.

 

Non scrivo per sollevare le solite questioni e speculazioni psico-filosofiche su cosa sia “davvero” la bisessualità, se esiste o è solo una leggenda, sugli omosessuali repressi eccetera eccetera.

 

Mi rivolgo invece a chi, in questo momento, si riconosce come bisessuale-e-basta. Come vivete questa condizione? Vi sentite a vostro agio in questo “dualismo”, magari non lo percepite nemmeno come tale, o è per voi motivo di tormento o quanto meno di riflessione costante su voi stessi?

 

Vi chiedo questo in quanto - probabilmente perché sono di mio un soggetto decisamente portato all’introspezione (leggi “seghe mentali”) – la mia bisessualità è per me una fonte perpetua di riflessioni su come sia possibile conciliare, all’interno di una relazione ma anche della mia stessa personalità, due aspetti che a volte mi appaiono tanto distanti da farmi sentire quasi come se in me convivessero due persone diverse.

 

Per questo vi domando: voi come vivete la vostra bisessualità?

 

Grazie a tutti quelli che risponderanno, o anche solo che leggeranno.  :P

Link to comment
Share on other sites

Uhm.

Allora, io sono attratto da entrambi i sessi, un po' più dalle donne fisicamente. A livello mentale e sentimentale però provo attrazione più per gli uomini che per le donne. La definizione che dò per me è bisessuale prevalentemente gay.

Al momento sto con un ragazzo, lui è attratto dalle donne e dalle persone androgine (come me), e ci capita spesso e volentieri di guardare o commentare assieme delle ragazze. Certo, poi io mi giro anche quando passano i fustaccioni, lui no, ma non è un grosso problema. :D

 

Non ho grossi problemi con la mia bisessualità. :P

Link to comment
Share on other sites

Nemmeno io ho grossi problemi.

Ho fatto molta più introspezione agli inizi, ma ora sono giunto alla conclusione che semplicemente freno le seghe mentali e vivo la sessualità come viene.

L'unica cosa che ancora mi frulla per la testa, è capire dove va a finire il mio affetto.

Capire la propria sessualità è un impresa fin troppo facile in questo caso, se rapportata al capire invece la propria affettività.

La bisessualità non è un unicorno come molti pensano, tuttavia molti bisessuali ad un certo punto si focalizzano solamente su un genere, questo perchè probabilmente a livello implicito capiscono la propria affettività (e ricordiamo che questa è una bella fetta del rapporto, non esiste solo la sessualità!).

Se invece un bisessuale volesse vivere la propria vita in un contesto di completo individualismo, supportato solo da "scop*te randomiche", allora direi che potrebbe farsi tranquillamente maschi e femmine a seconda di come gli gira (ma fortunatamente questo non è il mio caso).

:asd:

Link to comment
Share on other sites

Per quel che riguarda la sessualità ragionare per obiettivi è

controproducente, sempre...

 

Un bisessuale accetta di avere pulsioni sessuali per entrambi i

generi.

 

Discorso diverso è, crescendo, focalizzare i propri desideri

imparare cioè a conoscersi e a riconoscere i propri bisogni

che ovviamente non possono esaurirsi in una erezione

Link to comment
Share on other sites

Non la vivo proprio più.

Farei sesso solo con una ragazza di cui sono innamorato

e non ho alcuna intenzione di avere una relazione etero.

 

Ho avuto - anche recentemente - alcuni flirt con ragazze;

ma né per me, né per loro, né per il mio ragazzo

il sesso sarebbe stato senza conseguenze.

 

Da single le mie relazioni con le donne

sono molto più imbarazzanti

e si sono sempre risolte con delle cicatrici emotive.

Link to comment
Share on other sites

Sono pienamente d'accordo con Marco87.

 

Nelle mie esperienze etero mi sono sempre sentito in gabbia perchè non sono mai riuscito ad innamorarmi di nessuna delle ragazze con cui sono stato.

Secondo me il sesso è in grado di appagarci soltanto in parte se non è affiancato da un sentimento di affetto.

Ora che sono fidanzato con un ragazzo mi rendo conto che fare l'amore con qualcuno a cui tieni è qualcosa di stupendo, qualcosa che non smetteresti mai di fare.

Tante volte ripenso agli anni passati, quando uscivo con la mia ex ragazza ed ero sempre insiddisfatto perchè non riuscivo ad amarla. I nostri momenti di intimità erano sempre così insipidi e inappaganti.

Fino a qualche tempo fa mi ritenevo bisessuale ma ora ho capito che il mio orientamento si discosta largamente dalla bisessualità. Io non mi riesco assolutamente ad innamorare di una donna anche se provo una forte attrazione sessuale per quest'ultima e sinceramente il rapporto etero non mi manca affatto.

Link to comment
Share on other sites

Come vivo la mia bisessualità? Bella domanda...

Allora, in primis, mi riconosco al 200% in quello che ha scritto Marco: occore distinguere la sola sfera sessuale da quella affettiva, perchè sono due cose ben distinte.

Per la prima, ok... è assodato che riesco ad avere rapporti fisici con entrambe le metà del cielo, appaganti in egual maniera a livello di coinvolgimento erotico.

Ma veniamo al secondo aspetto...

Ultimamente ho provato sincera irritazione nei confronti di alcuni amici che sanno di me e che mi hanno chiesto "Ma ora hai capito cosa vuoi?" oppure detto "Secondo me, per prima cosa ora devi capire cosa vuoi".

Ma cosa c'è da capire??? :lol: :lol: :ok:

Io SO una cosa: sono attratto da ALCUNI ragazzi e ragazze, non da TUTTI. Con alcunii scatta un'intesa mentale che mi porta a pensare ad una frequentazione seria, con altri è sola e pura attrazione fisica e non ci vedo nulla di strano. Con alcuni l'intesa è così forte che li penso ogni santo giorno, per mille motivi, mille ricordi, mille sensazioni che mi hanno donato.

Semplicemente, se trovassi di nuovo una ragazza che mi fa andare fuori di testa (che in realtà c'è... ma è un duro work in progress) prevarrebbe solamente il lato etero del Casper bisex... se arrivasse un ragazzo con analoghe caratteristiche prenderebbe invece piede il lato gay del Casper bisex... ma Casper è e resta bisex, dal punto di vista sessuale e affettivo: la differenza la può solo fare l'altra persona e quello che fa scattare dentro di me.

Link to comment
Share on other sites

la differenza la può solo fare l'altra persona e quello che fa scattare dentro di me.

 

 

Casper, da come parli tu sembra quasi che tu "dipenda" da quello che può far scattare in te una

persona che peraltro è indeterminata, maschio o femmina, piuttosto che avere tu una forte direzionalità dei tuoi

desideri. Non parlo di sessualità, a 31 anni ci si può sentire aperto a

tutto e volere tutto. E' il senso stesso della giovinezza e soprattutto del "sentirsi" giovani. Parlo di

incarnazione reale della propria sentimentalità e affettività.

Link to comment
Share on other sites

Il discorso secondo me in effetti potrebbe essere articolato in tante direzioni.

 

Il punto è che sembra che i bisessuali, che in teoria dovrebbero avere un plus

di possibilità, tendano a sentirsi indeterminati e quindi a problematizzarsi in termini

di "prevalenza" teorica. Forse è solo un problema di maggiore o minore esperienza

che vale tanto per un gay quanto per un bisex? Mediamente però i bisex sembrano

capirsi di meno.

 

E' strano perchè in teoria, tanto più è vasto il campo d'azione, tante maggiori sarebbero

le possibilità di scoprire parti o pieghe di sè.

Link to comment
Share on other sites

Parlo di incarnazione reale della propria sentimentalità e affettività.

 

Certo Isher, hai ragione!  :lol:

Infatti scrivevo proprio che occorre distinguere la dimensione affettiva da quella sessuale: è la prima, secondo me, che alla fine determina in misura maggiore il sesso della persona della quale saremo più inclini ad innamorarci.

Ammetto che è un aspetto sul quale sono io stesso insicuro, non avendo finora avuto esperienza di una certa rilevanza, in termini di durata di una frequentazione seria e continuativa, con un ragazzo.

 

Forse è solo un problema di maggiore o minore esperienza che vale tanto per un gay quanto per un bisex? Mediamente però i bisex sembrano capirsi di meno.

E' strano perchè in teoria, tanto più è vasto il campo d'azione, tante maggiori sarebbero le possibilità di scoprire parti o pieghe di sè.

 

Per me direi che i punti problematici siano tutti riassunti da questi due aspetti: poca esperienza + un nuovo pianeta da esplorare = mille dubbi

Link to comment
Share on other sites

E' proprio questo "occorre distinguere la dimensione affettiva da quella sessuale"

che ingenera confusione tanto nei Bisessuali Romantici che in quelli Sessisti.

 

La motivazione bisessuale romantica è quella che afferma che "l'anima conta più del genere"

La motivazione bisessuale sessista è il famoso "con gli uomini scopo, con le donne mi innamoro"

Altre spiegazioni che vengono fornite per capirsi sono nettamente minoritarie.

 

Io ho deciso - come la maggior parte degli ex-bisessuali - di evitare relazioni con donne

dopo avere avuto una relazione seria - di almeno un anno - con un ragazzo.

Quindi la componente sentimentale è davvero il discrimine più comune.

Questa regola generale non è vera per le ragazze bisessuali

che spesso hanno relazioni etero dopo relazioni lesbiche.

 

Se ci ripenso credo che sia una questione di stress emotivo;

avere pulsioni sessuali verso le donne in una relazione con un maschio

è estremamente più facile da gestire rispetto al contrario.

Link to comment
Share on other sites

 

Se ci ripenso credo che sia una questione di stress emotivo;

avere pulsioni sessuali verso le donne in una relazione con un maschio

è estremamente più facile da gestire rispetto al contrario.

 

 

Non c'è dubbio.

E' avere rapporti sentimentali con una donna il massimo stress emotivo per un bisessuale.

E una donna non consentirà al bisessuale di avere solo rapporti sessuali con lei: escluso.

Link to comment
Share on other sites

Nemmeno io ho grossi problemi.

Ho fatto molta più introspezione agli inizi, ma ora sono giunto alla conclusione che semplicemente freno le seghe mentali e vivo la sessualità come viene.

L'unica cosa che ancora mi frulla per la testa, è capire dove va a finire il mio affetto.

Capire la propria sessualità è un impresa fin troppo facile in questo caso, se rapportata al capire invece la propria affettività.

La bisessualità non è un unicorno come molti pensano, tuttavia molti bisessuali ad un certo punto si focalizzano solamente su un genere, questo perchè probabilmente a livello implicito capiscono la propria affettività (e ricordiamo che questa è una bella fetta del rapporto, non esiste solo la sessualità!).

Se invece un bisessuale volesse vivere la propria vita in un contesto di completo individualismo, supportato solo da "scop*te randomiche", allora direi che potrebbe farsi tranquillamente maschi e femmine a seconda di come gli gira (ma fortunatamente questo non è il mio caso).

:lol:

 

 

 

credo ke hai detto molte cose corrette...

io mi sento bsx prevalentemente gay, nel senso ke anche se le ragazze mi piacciono, ci vado assieme volentieri, dal lato affettivo vedo sono 100% gay... quindi le relazioni serie le vivo con i ragazzi mentre le "botte e via" le vivo cn le ragazze....

forse e una cosa strana o stupida.... ma e quello ke il mio corpo mi comanda.....

 

 

no allo stile sms, e alle k, come scritto nel regolamento del forum, correggi il post in tal senso

Link to comment
Share on other sites

Quindi, se non capisco male, voi ( isher e almadel ) ipotizzate che la bisessualità ponga problemi

emotivi.

 

La seconda questione sarebbe spiegare perchè la cosa funziona diversamente

per i bisessuali maschi rispetto alle bisessuali femmine. Essendo una distinzione

di genere dovrebbe avere a che fare più con la sessualità che con l'affettività.

 

La necessità di distinguere la sfera sessuale da quella sentimentale ed il modo

in cui il singolo ( bisex, gay, lesbo ) opera tale distinzione è sicuramente un utile

strumento di analisi per capire come è fatta la singola persona. Va usato per capire

come stanno le cose nel caso singolo, più che per fornire spiegazioni generali.

 

E' chiaro che se poi serve solo a dire "con le donne ho l'erezione e l'orgasmo"

diciamo che è un modo di spiegare le cose che svilisce un po' l'eros che

dovrebbe reggere una relazione di una certa durata...

 

Bisogna quindi passare attraverso una relazione di una certa durata prima

di potersi pronunciare?

Link to comment
Share on other sites

 

sembra che i bisessuali, che in teoria dovrebbero avere un plus

di possibilità, tendano a sentirsi indeterminati e quindi a problematizzarsi in termini

di "prevalenza" teorica.

 

 

Hinzelmann, non sottovalutare il senso di colpa.

 

Non credo sia facile potersi sentire e mantenere “bisessuali e basta",

intendendo con questa espressione proprio la bisessualità come alternanza,

come pura ambivalenza. Sarebbe troppo lungo domandarsi ora perché

questo non sia sopportato dalla cultura e dalla società e dall'ordine normativo,

ma non è sopportato che ciò avvenga, beninteso alla luce del sole, e alla lunga non è

più sopportato (il fatto di doverlo sopportare) dall'individuo bisessuale.

 

Anche questo genere di bisessualità, che in

genere coincide con quello cronologicamente più sedimentato,

 

La motivazione bisessuale sessista è il famoso "con gli uomini scopo, con le donne mi innamoro"

 

 

nasconde un senso di colpa, perché già qui la bisessualità in sé è negata (proprio da parte del

bisessuale). Quello che è stato restituito all'eterosessualità è in effetti molto grande.

 

La motivazione bisessuale che "l'anima conta più del genere" mi sembra a sua volta

una posizione d'attesa, da parte del bisessuale, che prende tempo, rispetto a un mondo che

gli impone di scegliere, e forse biograficamente rappresenta una fase iniziale dell'assunzione

della propria bisessualità.

 

Entrambe le motivazioni - non la bisessualità in sé - sono, per me, espressione di

un venire a patti con la società e il consorzio umano, che non tollera la duplicità, e quindi esprimono

un certo stress.

 

E' vero che le donne hanno una condotta più libera e disinvolta, ma perché?

 

Perché il senso di colpa in loro è strutturalmente minore , molto minore (non c'è neppure il

timore di castrazione, che, Freud docet, è impresso ai maschi dal Padre). E non dimentichiamo

che queste donne spesso sono sposate, madri e nonne.

Link to comment
Share on other sites

Io ho deciso - come la maggior parte degli ex-bisessuali - di evitare relazioni con donne

dopo avere avuto una relazione seria - di almeno un anno - con un ragazzo.

Quindi la componente sentimentale è davvero il discrimine più comune.

Questa regola generale non è vera per le ragazze bisessuali

che spesso hanno relazioni etero dopo relazioni lesbiche.

 

Se ci ripenso credo che sia una questione di stress emotivo;

avere pulsioni sessuali verso le donne in una relazione con un maschio

è estremamente più facile da gestire rispetto al contrario.

 

Il problema non sta nello stress emotivo.

Direi con fermezza che sta nel fatto, che mentre l'amore saffico solitamente crea nei giovani etero una relazione simile a:  :lol: , o come minimo viene accettato senza troppe discriminazioni, questo non succede nel mondo gay.

Un ragazzo che si sia rapportato sentimentalmente e sessualmente con entrambi i sessi, verrà più facilmente accettato da un possibile partner gay che non da una possibile partner etero.

E' una questione di virilità penso. Le donne semplicemente dopo aver saputo che un ragazzo è stato con un altro ragazzo, più o meno inconsciamente percepiscono la sua virilità come corrotta.

 

Sottolineo che qui parlo di percezione e di inconscio.

Poi c'è da vedere cosa succede a livello conscio. Quindi prima ancora andiamo a scremare, eliminando da principio tutte le omofobe.

Direi che la situazione non è delle migliori.

Link to comment
Share on other sites

Il problema è che le donne non ci stanno...cioè di reperibilità :lol:

E' un approccio molto maschile al problema. Io posso dir poco

le poche esperienze avute, le ho avuto con donne si sono invaghite

di me in quanto gay, quindi...l'essenziale è che capiscano che di loro

te ne sbatti :lol:

 

@Isher

Io ho sempre detto che i gay devono raccontarsi, ovviamente sostengo

lo stesso per i bisex. Raccontatevi e non rifugiatevi in teorie astratte.

Ovviamente le 2 spiegazioni ( sessista e romantica ) peraltro formulate

in termini così evidentemente scissi, non c'è bisogno di confutarle neanche:

come ho detto servono solo come strumento di analisi delle singole persone

con cui si parla, ma non dicono niente del loro orientamento sessuale.

 

Il problema quindi per me, forse l'ho espresso in modo oscuro, è che i bisex

sanno raccontarsi ancora meno dei gay. Che questo dipenda dal senso di colpa

non lo sottovaluto affatto, anche se suppongo che le lesbiche avrebbero a che

ridire sul fatto che le donne bisex siano meno agitate da sensi di colpa...giacchè

il prezzo per la maggir transitabilità è la stabilizzazione eterosessuale.

 

Casper dice che gli manca l'esperienza, Marco è chiaramente gay perchè le

donne non le capisce...non mi rimane che lo stress emotivo, che però Almadel

riferisce alla gestione della libido ( il chè mi pare riduttivo nell'ottica di uno che

ha scelto l'omosessualità dopo una relazione durata un anno e dopo precedenti

"ferite emotive" ma almeno è qualcosa di autobiografico, poi bisognerebbe scendere

nell'intimità e quindi mi va bene così )

Link to comment
Share on other sites

Casper dice che gli manca l'esperienza, Marco è chiaramente gay perchè le

donne non le capisce...

 

haha! Ma così circa la completezza dei maschi eterosessuali si tramuterebbero all'istante in omosessuali  :lol: :lol: :ok:

Link to comment
Share on other sites

Le donne semplicemente dopo aver saputo che un ragazzo è stato con un altro ragazzo,

più o meno inconsciamente percepiscono la sua virilità come corrotta.

 

 

Alcune, altre ne possono essere eccitate. Dipende anche dall'età e dalla fase di vita.

Una ragazza in cerca di marito o di un compagno stabile per i suoi 25 o 30 anni cerca un uomo

che le dia un solido appoggio, che non le sfugga di mano,

anche se magari non si esprimerà mai così, ma nei fatti agisce in

vista di questo, e sceglierà un bisessuale solo se è una "problematica" o se, consapevolmente o

meno, intende redimerlo. Che una donna senta un uomo che fa sesso con un uomo «corrotto»

nella sua virilità per me  - visto che parliamo di psicologie individuali - sarebbe sufficiente per

considerarla una pazza, o per disprezzarla.

 

Non so se la difficoltà a raccontarsi dei bisessuali, di cui parla Hinzelmann, non rinvii a una

difficoltà ancora maggiore. Intendo dire che mentre è possibile dare dell'omosessualità e

dell'eterosessualità una descrizione "democratica", politicamente corretta - come la nostra epoca

richiede a qualunque cosa voglia giungere all'espressione pubblica -, niente come la bisessualità

può sfuggire all'istituzione di gerarchie, di valutazioni tutt'altro che paritetiche, in cui gusti

e preferenze rinviano a una ben precisa graduatoria di sentimenti, sensazione, bisogni, e anche di

giudizi.

 

Anche i gay non fanno che raccontarsi in termini di "eguaglianza" (non parlo, sia ben chiaro,

dei diritti glbt), nella manifestazione della differenza che è la loro, ma siamo sinceri, questo

non corrisponde affatto alla nostra percezione soggettiva dell'omosessualità, che collochiamo ben

più in alto dell'eterosessualità. La menzogna sociale e il conformismo non permettono però

di dirlo, e d'altro canto non sarebbe giovevole dirlo, a livello politico.

Link to comment
Share on other sites

Le donne semplicemente dopo aver saputo che un ragazzo è stato con un altro ragazzo,

più o meno inconsciamente percepiscono la sua virilità come corrotta.

 

 

Alcune, altre ne possono essere eccitate. Dipende anche dall'età e dalla fase di vita.

Una ragazza in cerca di marito o di un compagno stabile per i suoi 25 o 30 anni cerca un uomo

che le dia un solido appoggio, che non le sfugga di mano,

anche se magari non si esprimerà mai così, ma nei fatti agisce in

vista di questo, e sceglierà un bisessuale solo se è una "problematica" o se, consapevolmente o

meno, intende redimerlo. Che una donna senta un uomo che fa sesso con un uomo «corrotto»

nella sua virilità per me  - visto che parliamo di psicologie individuali - sarebbe sufficiente per

considerarla una pazza, o per disprezzarla.

 

Sono perfettamente d'accordo.

Più che considerarla una pazza, appunto la disprezzerei, di conseguenza non potrei mai innamorarmene.

Sul fatto di essere eccitate dalla bisessualità del parner invece, qui pongo appunto l'accento sull'età (e non solo biologica, ma anche mentale) della ragazza in questione.

Ho trovato ragazze decisamente attirate da un rapporto con me ed un altro ragazzo bisessuale XYZ.

Ho trovato ragazze che si eccitavano sentendo determinati racconti.

 

A parte una ragazza, non ne ho trovate altre che mi prendessero seriamente in considerazione sapendo che sono bisessuale. Forse questa attrazione che provano porta a vedere il bisessuale più come un giocattolino sessuale con cui farsi qualche trip mentale su possibili rapporti MMF, più che non un partner con cui instaurare qualcosa di serio.

Poi le ragazze maturano, non cercano più lo svago, il flirt o la "love story non troppo definitiva", cominciano a desiderare un partner stabile con cui instaurare qualcosa di serio e mettere su famiglia (viva i condizionamenti sociali!). A questo punto probabilmente e quasi comprensibilmente, per salvaguardarsi non verranno in cerca di un bisessuale.

Ci tengo a precisare che questa non è verità assoluta ovviamente. Ogni ragazza è diversa dall'altra come modo di pensare, quindi cercare di redirigere uno schema di pensiero standard, risulterà conseguentemente abbastanza approssimativo come lavoro.

Link to comment
Share on other sites

E' vero che le persone sono diverse tra loro, ma non credere che questa diversità sia così grande. Inoltre l'età

della ventina, nella quale tu sei, può darti forse una visione ingannevole delle cose, perché quella è la fase della

vita nella quale ci sono ondeggiamenti, sperimentazioni, prove ed errori, quindi varietà di atteggiamenti, ma poi

tutto ciò si riduce notevolmente.

 

In realtà il principale ostacolo che si presenta a un bisessuale è che il tempo lavora contro quella famosa

pura alternanza e ambivalenza che dovrebbe essere in fondo alla bisessualità se la bisessualità è. Questo

naturalmente per ragioni temporali e anagrafiche ancora non ti riguarda, ma alla lunga ti riguarderà, e ti

riguarderà come uomo (quindi a prescindere da quale sia il tuo orientamento), perché, se ancora non lo si

fosse capito :lol:, è all'uomo che la Società e la Storia dalla fine del mondo antico in poi chiedono una rinuncia.

Una rinuncia costitutiva, trascendentale.

Non credo che Freud lo abbia detto, ma credo di essere molto freudiano nel dirlo.

 

@ Hinzelmann:

 

Quel che voglio dire è che è agli uomini, più che alle donne, sebbene in un modo più complesso e segreto,

che l'ordine sociale e la storia richiedono comportamenti determinati, anche se sembra il contrario,

e anche se gli uomini in generale non sanno raccontare questa loro storia. Per farlo, dovrebbero

adottare un punto di vista omosessuale, su di sé, cosa che temono infinitamente, per cui l'effetto della

negazione e la negazione stessa coincidono. Le donne, almeno a questo livello, hanno una possibilità

di adozione di punti di vista diversi che è loro consentita, attualmente, beninteso. Non a caso le femministe

hanno cominciato ad essere capaci di raccontarsi prendendo una minima coscienza anche del

lesbismo o di cose che lo sfioravano, anche se si sono poi affrettate a richiudere la porta.

Link to comment
Share on other sites

@Isher: pensavo si fosse capito dai precedenti post, che nonostante la tenera età  :lol: già ora comprendo che una vita affettiva serena comporti una rinuncia.

La rinuncia arriverà quando sarà arrivata anche la persona giusta, con la quale si andrà ad instaurare un rapporto monogamo (definendosi automaticamente in una categoria tra etero e omo, ma senza cambiare la propria natura).

Non volendo possibilmente compiere un grave errore, cercando dalla "sponda sbagliata" il genere che ci fa battere il cuore, oltre che alzare la bandiera, allora queste riflessioni e un po' di introspezione (se volessimo continuare con il freudismo) possono risultare infine utili.

Link to comment
Share on other sites

@Isher: pensavo si fosse capito dai precedenti post, che nonostante la tenera età  :lol: già ora comprendo che una vita affettiva serena comporti una rinuncia.

 

 

Marco, mi sa che non mi sono spiegato bene: io non volevo dire esattamente questo, a te, o a chiunque altro, non volevo essere

così didattico. In effetti parlavo piuttosto delle ragioni di una difficoltà che si pone specificamente ai bisessuali, ma che ha una

portata più ampia (forse avrei dovuto aggiungere: sono freudiano, nel dire questo, ma sempre in modo antifreudiano: Freud

infatti non è sincero, non racconta la verità, racconta la bugia della "verità" dell'ordine sociale normativo)

Link to comment
Share on other sites

Credo in effetti che Freud non abbia trattato l'argomento

tuttavia ragionare secondo Freud significa ragionare nei

termini di una alternativa fra l'anti-omosessuale ed il pro

omosessuale ( cioè nell'ottica dell'eterosessualità o dell'omo

sessualità )

 

A parte le mie modeste esperienze personali con le creature

con la vagina. Modeste perchè ascrivibili alla Fase del Bracchetto :

dicesi fase del bracchetto il periodo di vita inscritto nell'adolescenza

quando un giovane gay punta ogni ragazzo carino che passa, ma non

ha ancora vissuto una storia gay completa. Esperienze che possono servire solo

a Casper o a gay che si sono scoperti più tardi nel loro lato omosex, per

spiegargli che in loro c'è una compressione biografica di esperienze e che

quindi devono fare i Corsi di recupero ( non avendo avuto una adolescenza

gay coi suoi vari passaggi ) altrimenti rischiano di bocciare la propria gayezza

in modo prematuro.

 

A parte questo, il narrato bisex di persone adulte, o comunque formate, che

io ho ascoltato e creduto nella loro autenticità, è sempre la rivendicazione di

una serie di storie importanti con donne, da cui emerge un eros vero ( non

sentimento e sesso separati: eros... ) o comunque credibile, ma è una rivendicazione

storico-biografica di persone, di fatto, gay.

 

Ergo : Non rinuncio al 100% della mia vita PER dirmi di essere oggi gay.

 

Può essere che questo dipenda dal fatto che io sono gay o che un maschio

che vive la sua fase eterosessuale tende a non parlare di quella gay ( a sopprimerla a

vari livelli ?) Inoltre tendenzialmente è un uomo di livello culturale medio-alto. Questa

la mia esperienza concreta.

Link to comment
Share on other sites

Può essere che questo dipenda dal fatto che io sono gay o che un maschio

che vive la sua fase eterosessuale tende a non parlare di quella gay ( a sopprimerla a

vari livelli ?) Inoltre tendenzialmente è un uomo di livello culturale medio-alto. Questa

la mia esperienza concreta.

 

Ma probabilmente invece se ne parla molto della parte gay (soprattutto in fase inizale e di scoperta).

Al che sorge un problema: se volessi dichiararmi ai miei genitori, cosa dovrei dire di essere??

Etero so già di non esserlo più.

Gay non mi sento e comunque mi riderebbero in faccia visti i miei trascorsi (se il ragazzo in questione ha vissuto realmente la propria eterosessualità).

Bisessuale è la figura che più mi identifica.

 

Partendo dal principio che sembra che le etichette siano veramente così importanti e che senza di esse non si possa arrivare a definire una persona;

continuando col precisare che probabilmente ci sarà sempre qualcuno che saprà meglio di te cosa sei e cosa ti piace;

allora probabile chedi conseguenza l'indolenza mi porti direttamente a non definirmi nè gay, nè etero, nè bisessuale.

Eviterò le etichette e scandirò i dati oggettivi.

Link to comment
Share on other sites

Non lo so...io ho fatto CO prevalentemente per il fatto che

pur avendo spostato la mia camera da letto vicino alla porta

di servizio era difficile continuare a nascondere cosa succedeva

lì dentro col mio fidanzato.

Link to comment
Share on other sites

 

Al che sorge un problema: se volessi dichiararmi ai miei genitori, cosa dovrei dire di essere??

 

 

Marco, sembra che, in te stesso, tu non sappia bene che cosa sei, che non ti identifichi da te,

da solo, autonomamente. O mi sto sbagliando? Comunque, ti rivolgerei una domanda: i tuoi

sogni erotici (per sogni intendo proprio i sogni onirici) chi riguardano? Chi ti sogni?

Link to comment
Share on other sites

Marco, sembra che, in te stesso, tu non sappia bene che cosa sei, che non ti identifichi da te,

da solo, autonomamente. O mi sto sbagliando? Comunque, ti rivolgerei una domanda: i tuoi

sogni erotici (per sogni intendo proprio i sogni onirici) chi riguardano? Chi ti sogni?

 

LOL  :lol:  :lol::ok:

Ma io mi sono già dichiarato ai miei genitori. L'ho fatto circa 2mesi dopo aver capito che mi interessavano anche i ragazzi, sebbene a casa non abbia una situazione che definirei "rosea" dal punto di vista dell'apertura mentale.

Nel mio post semplicemente mi sono impersonificato in un possibile ragazzo che abbia appena scoperto che anche i maschi lo interessano.

 

Se poi vogliamo invece analizzare la mia situazione:

 

Per via dell'onirico purtroppo non ho ancora avuto modo di constatare verso dove il mio eros interiorizzato si rivolga. Perloppiù faccio brutti incubi e sono gli unici eventi onirici che effettivamente ricordo al risveglio.

Di sogni erotici non ne ho memoria se non rari in adolescenza, ed allora erano rivolti alle ragazze.

Successivamente mi sono spesso sognato la mia ex ragazza agli inizi dei vent'anni, ma il fatto che non fossi conscio che i maschi mi interessavano, ed il coinvolgimento emotivo non mi permettono di dare peso a ciò.

Più recentemente ho utilizzato altri metodi per esplorare il mio inconscio, ed essi mi hanno invece portato a pensare solamente ad una persona, ovvero all'uomo con cui vorrei legarmi, ma visto il coinvolgimento emotivo, anche in questo caso il risultato mi sembrava abbastanza scontato  :D

 

Per il fatto di indentificarsi, appunto come dicevo sopra non ne necessito più.

Penso che l'identificazione, in quanto legata immancabilmente al "fenomeno delle etichette", non sia veramente necessaria.

Necessario è invece che ognuno trovi la propria dimensione nella quale vivere (o con cui convivere).

Link to comment
Share on other sites

 

Ultimamente ho provato sincera irritazione nei confronti di alcuni amici che sanno di me e che mi hanno chiesto

"Ma ora hai capito cosa vuoi?" oppure detto "Secondo me, per prima cosa ora devi capire cosa vuoi".

Ma cosa c'è da capire???

 

 

Casper, sono d'accordo con te che quella domanda è abbastanza idiota. Però domandati anche se tu, nel

parlare con i tuoi amici di te, non abbia accentuato, magari inconsciamente, quell'aspetto o atteggiamento

psicologico per cui oggi loro ti domandano di deciderti. Quando tu aggiungi che tu non sei attratto da tutti

i maschi e da tutte le femmine, dici una cosa ovvia, e che vale per tutti, gay etero e bisessuali (a meno che

uno non sia a un felice livello animale). Se un gay può reprimersi a lungo ma poi esplode, se esplode, nel dichiararsi,

e questo per forza di cose, un bisessuale può cadere nel tranello di...è difficile dire...ammorbidire con gli altri,

soprattutto con gli etero, la propria identità sessuale, o meglio il peso di essa, proprio perché lui non è all'antitesi

dell'eterosessualità. E' una sfumatura, ma una sfumatura pesante, perché, sempre se parliamo del mondo etero, esso

ha orrore al fondo (a parte le debite eccezioni) della differenza, e deve sempre essere rassicurato (e obbliga

anche a che lo si rassicuri) che in fondo siamo tutti uguali, o non siamo poi tanto dissimili.

 

Poi magari mi sbaglio, ma ripensando al tuo post mi è venuto in mente di farti questa osservazione.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...