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Come far diventare NECROFILIA l'orientamento sessuale:NO a legge sull'omofobia


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IL NO ALLA LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA E’ UN'ENNESIMA BRUTTA FIGURA PER L'ITALIA

ONU: “UN PASSO INDIETRO”

 

IL PARLAMENTO SI APPIGLIA ALLA NOZIONE DI “ORIENTAMENTO SESSUALE”

PARAGONANDO IMPLICITAMENTE LA COMUNITA' GLBT A PEDOFILI E AI NECROFILI

PER NON FAR PASSARE LA LEGGE IN PARLAMENTO

 

Giovedì 15 Ottobre 2009 alla Camera dei deputati una maggioranza ampia di parlamentari ha

rigettato un disegno di legge che prevedeva l'aggravante di omofobia (razzismo nei

confronti delle persone omosessuali) per i reati.

 

La pdl che si componeva di un solo articolo era firmata dalla presidenza del gruppo: Antonello Soro, Marina Sereni, Gianclaudio Bressa, da tutti i componenti Pd della Commissione Giustizia di Montecitorio: Rita Bernardini, Cinzia Capano, Mario Cavallaro, Pasquale Ciriello, Anna Paola Concia, Gianni Cuperlo, Gianni Farina, Donatella Ferranti (capogruppo), Guido Melis, Anna Rossomando, Marilena Samperi, Lanfranco Tenaglia, Pietro Tidei, Jean Leonard Touadi, Guglielmo Vaccaro e dall’onorevole Barbara Pollastrini. Si allega il testo. Lo rende noto un comunicato nel quale si precisa anche il contenuto dell’articolo proposto che recita: “All’articolo 61 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente numero: ‘11-quater) l’avere, nei delitti non colposi contro la vita e l’incolumità individuale, contro la personalità individuale, contro la libertà personale e contro la libertà morale, commesso il fatto per motivi di omofobia e transfobia intesi come odio e discriminazione in ragione dell’orientamento sessuale di una persona verso persone del suo stesso sesso, persone del sesso opposto, persone di entrambi i sessì”.

 

La mozione che ha provocato il no parlamentare, avanzata dall'Udc, ha sostenuto che la proposta di legge era incostituzionale poiché la nozione di “orientamento sessuale” a cui faceva riferimento si poteva applicare anche a “"incesto, pedofilia, necrofilia, zoofilia, sadismo, masochismo"”.

La definizione “orientamento sessuale” in realtà indica semplicemente l'attrazione

sentimentale e fisica nei confronti della donna o dell'uomo.

 

L'orientamento sessuale è una cosa, i gusti sessuali un'altra ancora, le perversioni criminali (come la pedofilia, la necrofilia o la zoofilia) un'altra ancora.

 

Secondo l'Udc, che ha proposto la bocciatura del disegno di legge,

nell'ordinamento giuridico italiano questa categoria non esisterebbe e l'espressione

darebbe origine a confusioni, potendo essere intesa appunto come pedofilia,

zoofilia o altre perversioni.

 

La nozione giuridica di “orientamento sessuale” è invece presente in tutti i

Trattati e Direttive UE recepiti dal Parlamento e tra l'altro votati praticamente

all'unanimità.

 

L'Italia ha quindi dichiarato di fatto la sua non appartenenza

all'Unione Europea e di questo bisogna chieder conto, ponendo con forza il

problema in sede comunitaria.

 

Il no alla legge contro l'omofobia ha sollevato l'indignazione dell'ONU, il cui alto

commissario per i diritti umani Navi Pillay mercoledì ha detto che si tratta di

“un passo indietro per l'Italia”.

 

Lo stato italiano non può creare discriminazioni tra i cittadini su alcuna base, sia essa razziale, relativa alla sessualità o ad altre caratteristiche che costituiscono la personalità di cittadini civili e rispettosi delle leggi.

 

La legislazione attuale tutela i cittadini dalle discriminazioni razziali e relative a posizioni politiche e credo religioso, ma non riguardo all'orientamento sessuale.

 

 

- Dal testo del volantino distribuito il 17.10.2009 a Piacenza da Arcigay ATOMO -

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più che dire che schifo, non saprei che aggiungere .-. ... quando leggo queste cose, mi pongo sempre la stessa domanda: che abbiamo fatto per meritarci tutto questo astio? a questo punto, se neppure i politici hanno paura di apparire ottusi agli occhi del resto dell'Europa direi che non abbiamo nessuna speranza... l'unica possibilità è scappare prima dei campi di concentramento  :gh:

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Ora, per dirla alla Gabanelli... the good news.

 

Ho ricevuto via Facebook questo comunicato stampa dal Comitato provinciale piacentino a sostegno della candidatura di Ignazio Marino segretario PD

 

Nei giorni scorsi, alla Camera dei Deputati è stata scritta un'altra triste pagina sull'imbarbarimento sociale e culturale in atto in Italia. Ci riferiamo al rigetto, anzi si potrebbe dire al respingimento, del disegno di legge presentato da Anna Paola Concia (PD) che prevedeva l'aggravante di omofobia per i reati, grazie alla mozione proposta dall'UDC che ne sosteneva l'incostituzionalità poiché la nozione di “orientamento sessuale”a cui faceva riferimento si poteva applicare anche a “zoofilia, necrofilia, pedofilia, masochismo e sadismo”. Inoltre, sempre l'UDC, supportata da un'ampia maggioranza governativa (escluse alcune frange tra cui i Finiani), affermava che l'introduzione dell'aggravante per i delitti motivati dall'orientamento sessuale della vittima avrebbe creato una categoria di soggetti doppiamente tutelati.

 

Dal punto di vista giuridico, la pregiudiziale posta dalla mozione è infondata perchè capovolge i principi fondamentali della nostra Costituzione, del Trattato istitutivo dell'Unione Europea e della Carta dei Diritti Fondamentali della UE. In particolare, l'articolo 13 del Trattato prevede espressamente azioni concrete volte a combattere le discriminazioni fondate sulle tendenze sessuali. Poi, l'articolo 3 della nostra Carta Costituzionale impone la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Pertanto, con il voto alla mozione presentata dall'UDC è stato negato il riconoscimento ad alcuni soggetti del diritto di vivere liberamente la propria vita sessuale e ne è stata violata la dignità sociale. Inoltre, come giustamente ha rilevato un giurista di chiara fama come Stefano Rodotà, l'argomento della discriminazione al contrario per i non omosessuali è un falso problema in quanto la norma proposta tentava di garantire a una determinata categoria di cittadini uno status di uguaglianza che per altri non è messo in discussione. Infatti, nessuno aggredisce al grido di “sporco eterosessuale” mentre i fatti di cronaca, sparsi sulla penisola italica, riferiscono di numerosi casi di violenza omofoba.

 

L'affossamento del disegno di legge Concia ha pregiudicato non solo il diritto di ognuno a essere tutelato dallo Stato, ma anche la necessità di contrastare la campagna di odio e di disprezzo che si abbatte quotidianamente su lesbiche, gay, transessuali, su coloro che sono confusi tra il bianco ed il nero, uomo e donna, italiano e straniero, ricco e povero, sui “diversi”.

 

E' in gioco ancora una volta l'impianto culturale e sociale del nostro Paese. Come ha scritto l'economista Irene Tinagli, una società in grado di accettare le diversità è una società che sa motivare e gratificare i propri cittadini, che sa guadagnarsi il loro rispetto e la loro partecipazione sociale, civile ed economica. Lo sviluppo economico e sociale di un paese passa anche e soprattutto attraverso il riconoscimento dei diritti e delle libertà individuali. Non a caso, nei Paesi europei come Svezia, Olanda e Danimarca, ad altissimi livelli di tolleranza verso le diversità e l'omosessualità corrispondono alti livelli di innovazione, sviluppo e competitività economica.

Forse, qualche cosiddetto benpensante temeva che l'introduzione dell'aggravante per omofobia avrebbe potuto aprire un varco rispetto al riconoscimento di altri diritti come quello delle unioni di fatto. Il dato da sottolineare, con amarezza, è che l'Italia resta l'unico grande Paese dell'Unione Europea a non avere una legge sull'omofobia.

 

La mozione Marino (sostenuta dalla stessa on. Concia), ponendo al centro della propria piattaforma programmatica la difesa dei diritti civili, ha dimostrato che queste questioni non erano affatto estranee alla realtà italiana.

 

Auspichiamo dunque che il PD si attrezzi affinché i passaggi parlamentari siano gestiti con maggiore oculatezza e lungimiranza, e che la lotta contro le discriminazioni e per la salvaguardia dei diritti civili e delle libertà individuali non venga sacrificata in nome di un insano realismo imposto da ipotetiche alleanze con forze politiche moderate conservatrici.

 

 

Comitato provinciale piacentino a sostegno della candidatura di Ignazio Marino segretario PD

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Nessuna sorpresa, infondo si appellano a qualsiasi cosa pur di fare le cose che vogliono loro, spesso appellandosi a cavilli inesistenti dimostrando per l'ennesima volta la loro ignoranza

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