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un nazista in famiglia


cambiapelle

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ho la morte ne cuore. . . ne ho passate davvero tante in questi anni... e questa e' l ultima batosta.

 

il mio caro cuginetto (il figlio del fratello di mia madre) , il mio cuginetto preferito e' perso per sempre..e non so come fare. veramente... e non so nemmeno se spetta a me fare qualcosa per salvarlo... ma come fare a salvare qualcuno che non vuole essere salvato?

 

ora mi spiego:

 

cresciuti praticamente insieme, condiviso molte cose ma cresciuti in maniera differentissima: io libero di gestire la mia vita, lui obbligato a rigide regole dettate dalla religione che la madre seguiva scrupolosamente.

qualche anno fa, raggiunto la maggiore eta' ha cominciato a spacciare, drogarsi e fare il teppistello in giro... ha spaccato qualunque cosa spaccabile per le strade, incendiato alcune case (non ci sono prove ma so che e' lui e i suoi ex (?) amici e menato gravemente alcune persone solo per non averlo fatto passare ad un incrocio.. io tutto questo non lo sapevo perche' a quei tempi io avevo ben altro a cui pensare : il mio coming out.

assente nella sua vita per molto, troppo tempo... e una sera, quando sua madre viene piangendo a casa mia io rimasi sgomento.

 

gli volevo bene ma ora , forse anche per colpa mia, e' perso.

 

ora delira proprio..... quando ho provato a parlargli mi ha fatto discorsi tipo che se le donne vengono stuprate e' perche' gli piace in fondo.. che gli ebrei sono stati bruciati perche' se lo sono meritato, e che hitler e mussolini erano i potenziali ''salvatori del mondo''... cose dall'altro mondo. .  . allora ho provato a farlo ragionar, senza pero' risultati.

alla mia confessione, di essere gay e sieropositivo e' sbiancato e a ostentato parole di conforto e di tolleranza... e' stata l'ultima volta che ho sentito affetto verso di me da mio cugino...    ma erano parole false, dettate dalle circostante.

ora l'ennesima batosta : accusato di stupro.....

lui nega, ha progetti, tra poco si sposera' con una ragazza- bambina che trova nel viaggio di nozza l unico motivo valido per sposarsi... nazzista e razista peggio di lui... i genitori a terra, senza parole e gli occhi pieni di vergogna.

in tutto questo io non so che fare. . .

tutti i parenti sono convinti che la colpa sia stata solo dei genitori che hanno obbligato il figlio a recitare il ruolo della famiglia del mulino bianco... perfetto e religioso....

io non sono d'accordo. perche' uno puo' odiare quanto vuole i suoi genitori ma quello che ha fatto e' troppo....

i genitori hanno capito il loro sbaglio... tutti intenti a creare il figlio perfetto.. ma non credo siano loro ad aver creato il mostro.. credo che il mostro sia stato concepito con lui.

e nonostante tutto gli voglio bene.

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mio Dio cambia pelle è una situazione difficilissima.

Ma se posso permettermi il padre e la madre che ruolo hanno avuto? Insomma gli hanno inculcato la religione o erano anche loro intolleranti nazisti e via discorrendo?

Perché probabilmente tuo cugino ha un carattere debole,e la presenza negativa dei genitori ha fatto in modo che lui non si ribellasse ''positivamente'' ma ''negativamente''. Se poi i suoi genitori non erano terribili è un altro paio di maniche. Trovo inconcepibile una persona con un pò di cervello non direbbe mai certe frasi..sono orripilanti O__O mi hanno scioccata.

Ora se lui si dovesse sposare in che condizioni cresceranno i loro figli?

Non so davvero che aiuto poterti darti cioè che consiglio.Sii vicino ai tuoi zii. Poi tuo cugino deve essere assistito da uno psicologo...non può una persona dire :''stuprano le donne ma in fondo gli piace'' e il resto  ma è roba da matti! Spero davvero che non sia arrivato allo stupro..

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guarda, mia zia e' stata un po una testa di cazzo, e' vero... perche' voleva che il figlio pregasse prima di mangiare, andasse a messa quando invece lui voleva dormire..insomma si e' ritrovato in mezzo ad una madre forte e un padre debole che assecondava la madre ma di nascosto lo aiutava . ma non sono stati genitori terribili! e nemmeno omofobi! e' per questo che non posso addossare tutta la colpa a loro! non sarebbe giusto

per ora non parlano di figli ma hanno gia un cane ch hanno chiamato adolf.................

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I nazisti vanno picchiati e umiliati.

Nessun compromesso.

 

Se credi che qualcosa si possa recuperare in modo meno violento,

"forte" della tua omosessualità,

fallo sentire in colpa per quanto i suoi camerati vorrebbero fare

a ragazzi gay o stranieri o a chiunque non condivida le loro idee dementi.

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Fagli capire l'abisso di ignoranza nel quale si trova.

Usa l'atteggiamento di Schopy ma sul piano della cultura, cioè dell'assoluta

ignoranza e incultura nel quale costui si trova. Usa anche la leva dell'amor proprio,

visto mai che scattasse una reazione in lui. Sempre che tuo cugino abbia fatto le scuole,

abbia un cervello, perché se l'ignoranza è sostanziale, se quel che dice è specchio di come

si è costruito, allora non potrai niente.

Naturalmente dovrebbe abbandonare i camerati o amici che siano e la cretina con cui

si accompagna. Dipingigliela duramente per quello che è: potrebbe reagire.

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ignoranza e testardaggine si autoalimentano l'uno l'altro, i metodi duri secondo il mio modesto parere non funzionano, la persona si barricherebbe ulteriormente nella sua posizione, additandoti ancora di più per quello che tu sei per lui come parte di un gruppo da discriminare. Secondo me dovresti far leva sulle cose che avete condiviso da piccoli, sull'essere presente nella sua vita, e fargli vedere che gli stereotipi sono mezzi per semplificare il mondo ma molto spesso ci conducono a ragionamenti sbagliati... è un processo lento però.

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Non ho molto capito come si inserisce in questo contesto l'accusa di "stupro"

 

Se nel gruppo Nazi ha trovato una ragazzina giovanissima con cui ha fatto

sesso ed ora fanno un "matrimonio riparatore" o se c'è dell'altro di più grave.

 

Certo se la soluzione indicata dalla famiglia è il matrimonio si aggiunge errore

ad errore...

 

Io credo che i genitori dovrebbero educare alla bontà, più che al Bene.

Altrimenti l'ideologia del bene, può essere sostituita da una qualsiasi

ideologia del Male ed un gruppo di teppisti nazisti possono sostituire

la "Famiglia-banda".

 

Sai non è tanto il fatto del cattolicesimo in sè, col quale abbiamo

dei conti aperti come gay, varrebbe lo stesso discorso per una

madre che narcisisticamente imponga al figlio una osservanza Vegana

piuttosto che una ortodossia comunista o cose del genere.

 

A che serve se non c'è una educazione alla bontà?

 

L'errore massimo e madornale è ora pensare di aggiustare le cose

stabilizzando il ragazzo in un matrimonio interno a questo gruppo.

Così non ne esce sicuramente, anzi si legittima...

 

Questo ragazzo crede di ribellarsi ed esteriormente sembra a tutti

che sia così, ma se fosse così avendo alle spalle una famiglia oppressiva

non si sarebbe "chiuso" in un ambiente settario dove l'individuo è

annichilito come in famiglia.

 

O no? 

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Non so, sembrero cinico e poco tollerante o ancora,  poco comprensivo. Pero io userei il bastone di pioppo;  che tuttosommato è un legno morbido.

Mi spiace, ma non credo sia totalmente colpa dell'educazione  dei genitori l'aver "costruito" un figlio cosi mediocre.

Non riesco a togliermi dalla testa che molta, moltissima responsabilita di questa situazione abbia una componente genetica e certi schemi di pensiero e di ragionamento siano gia predisposti nel nostro codice vitale. Il resto, ha certo un ruolo decisivo.

 

Comunque, se il DNA è proprio tosto, cambierei con il bastone di rovere, o meglio ancora, di noce.

 

Se anche questo non è sufficiente, occorrera abbatterlo.

 

Qualcuno pero diceva che con il tempo le persone danno il meglio di se. Ad alcune occorre molto tempo per dare il megliio. Forse aspettare è piu saggio, ma nell'attesa, il bastone di noce per precauzione lo terrei sempre a portata di mano.

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eh si dopo che lo avrai malmenato per bene vedrai quanto rispetto porterà a te e al gruppo di cui ti considera parte. Io voglio rispetto da lui non paura o odio. Ma ti rendi conto di che st*****te dici?

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Ma vedi, secondo te una persona arrivata a quei livelli puo essere "corretta" e portata ad avere rispetto per qualcuno? E' ovvio che è irrecuperabile. Il bastone di pioppo morbido, infatti non ha lo scopo di portarlo a piu saggi ragionamenti, ma è un mezzo offensivo/difensivo, per tutelarsi da gente cosi.

Che poi per lui diventi fonte di paura, pazienza. Ognuno si deve prendere le proprie responsabilita delle azioni o del modo in cui pensa. Se le sue azioni o il suo modo di pensare, ledono qualcuno, non puo mica sperare nella comprensione. Ma come minimo in una azione difensiva a scopo cautelativo. A meno che non ci sia un vero e sincero pentimento. In quel caso, sarei il primo a mettere da parte il bastone e porgere la mano.

 

Beninteso che per bastone intendo qualunque azione, non necessariamente fisica, ma anche verbale. Non vorrei che fossi scambiato per il violento di turno. Cercate di leggere anche un pochino sopra le righe per favore.

 

Ma dico, ancora credete alla favoletta che gente cosi si possa recuperare con il solo dialogo o il confronto? Ma svegliatevi su, non siate ingenui. Ore e ore di discussione cercando di capire quale situazione  o condizione socio_culturale puo aver scatenato il germe dell'odio o dell'intolleranza, e non capite che molto spesso certe persone nascono gia potenzialmente cattive, di quella cattiveria gratuita e innata che si autoalimenta mettendola in pratica.

Cresciuto in un altro contesto, quel ragazzo la sarebbe diventato solo "diversamente" cattivo, e non certo un Albert Schweitzer.

 

Posso anche sbagliarmi, per carita. Ma sempre per carita, potete pure sbagliare voi.

 

 

Fujimoto, gia è una stronzata cercare di far apparire le idee altrui delle stronzate; in questo senso ti rendi conto delle str*****te che dici?

 

Con simpatia naturalmente.

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Quoto ahlborn...a lavare la testa ai somari ci si rimette soltanto il sapone.

Io avessi un cugino così o ci taglierei i ponti, o gli darei una legnata ogni qualvolta faccia discorsi del cazzo, con le tdc il dialogo non serve a niente.

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Magari le mie sono solo parole su di uno schermo ma hai provato a fargli vedere film in cui si parla di olocausto e di shoah?

 

Partendo da "Schindler's List", passando per "Train de vie", fino al più recente che io ho visto, "Il falsario", forse si ricrederà sui suoi pensieri e cercherà di ritornare sui suoi passi, anche se non lo credo altamente probabile.

 

In caso fosse ostinato, prendilo di peso e mettetevi su un treno diretto ai campi di concentramento tedeschi: sono chiusi, ma ancora offrono testimonianza sul posto di ciò che persone ebree, e anche omosessuali, non scordiamolo, hanno passato sulla loro pelle.

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Glitter, quello la i film che hai citato gli ha gia visti tutti per sadico gusto di compiacimento, probilmente in compagnia dei suoi amici nazisti, e ad ogni scena di uccisione e sangue, avra urlato di piacere, e poi su una bella tirata di cocaina.

Portarlo sui posti dell'orrore nazisti? Sarebbe solo una piacevole vacanza di esaltazione e eccitazione. Vedrebbe quei posti non come luogo di tortura di uomini innocenti, ma come luogo che è stato frquentato dai suoi fratelli nazisti.

 

Triste realta, ma verosimilmente corretta.

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C'è l'ignoranza.

E c'è la crudeltà.

 

Il dialogo serve alle persone ignoranti.

Cosa serve contro le persone crudeli?

 

Proprio niente, mi spiace :)

Neanche la violenza.

 

Anzi queste persone sono soltanto l'innesco

per scoprire quanta crudeltà ci sia anche dentro di noi.

Tutti - noi e lui - abbiamo un grande bisogno

di trovare qualcuno che si meriti il nostro sadismo.

 

Stiamo sereni e non pensiamoci :)

Parliamo quando c'è da parlare,

ignoriamo quello che c'è da ignorare

e difendiamoci quando c'è da difendersi.

 

Queste sono le cose minime

e sono già tantissimo.

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Io credo che i genitori dovrebbero educare alla bontà, più che al Bene.

Altrimenti l'ideologia del bene, può essere sostituita da una qualsiasi

ideologia del Male ed un gruppo di teppisti nazisti possono sostituire

la "Famiglia-banda".

 

 

Sono totalmente d'accordo! Sei la seconda persona che conosco che parla di «bontà».

 

Io aggiungo solo un punto che peraltro ritengo fondamentale, cioè che la bontà è una virtù

virile, e che questa è una cosa che va capita e riscoperta.

Acuto poi il tuo secondo punto, che del Bene, se non è inteso in senso profondo, resta

solo una sorta di dogmatismo, che si può facilmente convertire in tutto.

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@ ahlborn:

 

sì, è vero che certe persone vanno lasciate al loro destino, però l'utente che ha aperto il topic chiedeva consigli su come comportarsi in questo momento, e non lapidari "fregatene".

 

Ho solo risposto su come potrebbe comportarsi, visto che si tratta anche di un parente prossimo, e non di un semplice conoscente visto per strada.

 

Alla fine sarà cmq cambiapelle a doversi confrontare col parente e con lo spettro di ciò che è diventato, mentre noi continueremo per le nostre strade, ricorda.

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Siamo rimasti così in pochi a parlare della bontà?  :)

 

glitter tu hai  ragione a dire che a cambiapelle servirebbe

una soluzione...ma siamo sicuri che il problema sia la non

esatta conoscenza degli avvenimenti storici?

 

Per una adesione di superficie forse sì, non credo basti

in un caso del genere. Queste persone non sono in

genere degli intellettuali, per cui per loro la parte teorica

è mera superficie, ciò che conta sono invece le esperienze

le azioni compiute, il ruolo sociale nel gruppo.

 

Per non parlare del fatto che ovviamente la loro sottocultura

neonazista ( musica, modo di vestire, feste ) ai "bei tempi" li

avrebbe condotti dritti-dritti ad un campo di concetramento

 

Beninteso non conoscendo il caso specifico in qualche modo

lo presumo

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ma siamo sicuri che il problema sia la non

esatta conoscenza degli avvenimenti storici?

 

 

Secondo me questo è, se non il punto, uno dei punti fondamentali.

Bisogna che cambiapelle si ripassi la storia e gliela riracconti bene bene.

Sono convinto che c'è un'enorme ignoranza sulla storia del Novecento.

psicologicamente, il messaggio da passare sarebbe: ti emancipo dalla

sottocultura e disinformazione che ti ha lambito, e che non è la tua,

facendo quindi leva sul suo orgoglio.

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@ hinzelmann:

 

forse ho usato una formula sbagliata, e assolutamente non volevo dire che per cambiapelle sarà una punizione o peggio.

 

Intendevo dire che per l'utente, nonostante i nostri post, sarà difficile trovare un punto di contatto con questo suo parente, e dovrà affrontare un grosso problema, se accetterà di parlare con lui: dovrà capire che ci vorrà un impegno forte per far capire al cugino come le cose stanno veramente.

 

La cosa che spero è che il figlio che la ragazza del cugino di cambiapelle aspetta, se ho capito bene, non crescerà con i dogmi del padre o sarà il caos già in partenza.

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Alla fine sarà cmq cambiapelle a doversi confrontare col parente e con lo spettro di ciò che è diventato, mentre noi continueremo per le nostre strade, ricorda.

 

Purtroppo per lui, si. Ma gia lo ricordavo.

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Il problema è quando i tolleranti diventano intolleranti con gli intolleranti. Diventa un perbenismo formale la tolleranza, che nasconde una convinzione assoluta circa la propria ragione e ragionevolezza.

Il porblema dei nazisti non è ciò che pensano, ma il mancato rispetto per le divergenze di pensiero altrui.

Esempio. Se io sono nazista e credo che gli omosessuali siano controproducenti per il genere umano, che alle donne piace essere violentate e che hitler in fondo era una brava persona, tutto a posto. Se io viceversa mi metto a picchiare gli omosessuali, a stuprare le donne, a trucidare gli ebrei, allora passo dalla parte del torto, ma semplicemente perchè non rispetto il diritto dell'omosessuale di essere tale, quello della donna di non subire il mio pene contro la sua volontà, quello dell'ebreo di continuare a respirare, a mangiare e a riprodursi.

Punto.

Il bastone si usa qui. Quando uno stupra per esempio. Ma a questo ci pensa già la legge italiana.

Non posso che quotare almadel quando dice:

 

Stiamo sereni e non pensiamoci

Parliamo quando c'è da parlare,

ignoriamo quello che c'è da ignorare

e difendiamoci quando c'è da difendersi.

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Sono ancora scandalizzato dalla "educazione alla bontà" :P

Farmi passare le scelte morali come frutto d'educazione,

lo trovo raccapricciante, mi ricorda la mia professoressa di Greco

convinta che i sassi dai cavalcavia li lanciassero

ragazzi che non avevano mai letto Plutarco...

 

Non ho grande stima dell'educazione.

Su di essa credo di avere una visione opposta

rispetto a quella che Isher manifesta.

 

Io sono pieno di cugini nazisti, zii dell'UDC,

nonne leghiste, prozie fasciste e simili.

Non posso mica mettermi in cattedra

ogni pranzo di Natale, non vi pare?

 

Credo che certe ideologie siano solo il "contorno"

per giustificare delle scelte morali precedenti.

 

Insomma: nessuno vuole mettere nei forni qualcuno

solo perchè è stato persuaso dal Nazismo.

Tutti sono nazisti perchè desiderano accendere i forni.

L'ideologia è solo una sovra-struttura per un desiderio

di morte, odio o sopraffazione; mai una causa scatenante.

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Sono ancora scandalizzato dalla "educazione alla bontà" :)

Farmi passare le scelte morali come frutto d'educazione,

lo trovo raccapricciante, mi ricorda la mia professoressa di Greco

convinta che i sassi dai cavalcavia li lanciassero

ragazzi che non avevano mai letto Plutarco...

 

Non ho grande stima dell'educazione.

Su di essa credo di avere una visione opposta

rispetto a quella che Isher manifesta.

 

 

 

Un momento. E' Hinzelmann che ha parlato di «educazione» alla bontà!  :P

Il concetto che mi ha visto convibrante è quello di «buono», «bontà».

Ma non so come esso insorga, se sia didaktòn, se sia trasmissibile.

Anzi, credo che l'unica sia che uno se ne innamori.

E lo si persegue e sceglie per ragioni personali, individuali, in fondo imperscrutabili.

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Sì in effetti ne ho parlato io :P

 

Nella mia accezione, come si evince da ciò che

dico poi, il concetto è svincolato dalla cultura.

 

La virtù si mostra, si realizza nell'azione, nei comportamenti

e solo come tale, in forma esemplare, è probabilmente trasmissibile.

Posso capire che il termine "educazione" ad alcuni non piaccia, ma

c'è educazione ed educazione...ed io stavo parlando di un rapporto

padre/madre-figlio.

 

Se entra in ballo la cultura comunque non parliamo più di educazione

ma di istruzione, parliamo di valori e non di virtù. L'istruzione in senso

laico fornisce solo i mezzi, nel presupposto-assunto antropologico

positivo, che all'avanzamento dei mezzi corrisponderà un avanzamento

dei valori.

 

Il moderno, la modernità si è costruita sull'offuscamento

concetto di virtù a favore dei valori.

 

Quindi il mio discorso era scentrato,  non vorrei però "complicare" il

discorso più di tanto

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Concordo con Almadel.

Queste situazioni sono frutto di un contesto sociale e culturale ma sono più reazioni che prese di posizione coscienti.

L'informazione, l'educazione, la culturalizzazione che taluni invocano come balsamo salvifico per questi piccoli orrori non funzionerebbero perchè un'informazione per fruttificare deve essere accolta recettivamente... o propinata in maniera coatta ma questa è un'altra storia...

Tutti vorremmo un mondo nobile, colto e autocosciente, ma non è una cosa che si possa realizzare nell'arco di una vita, il mondo cambia lentamente, a taluni drastici cambiamenti spesso corrispondono reazioni drastiche dettate dall'istinto di conservazione, che nella nostra specie riguarda anche lo status quo sociale e culturale, generando questo genere di abberrazioni, è la paura e l'attaccamento a idee precostituite e rese stabili dal tempo a produrre queste persone infelici che nella loro infelicità altro non possono fare che rendere infelice il prossimo.

 

E per citare Morrissey: "You do all that you do because it's all you can do".

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Nella mia accezione, come si evince da ciò che

dico poi, il concetto è svincolato dalla cultura.

 

La virtù si mostra, si realizza nell'azione, nei comportamenti

e solo come tale, in forma esemplare, è probabilmente trasmissibile.

 

 

Se entra in ballo la cultura comunque non parliamo più di educazione

ma di istruzione, parliamo di valori e non di virtù. L'istruzione in senso

laico fornisce solo i mezzi, nel presupposto-assunto antropologico

positivo, che all'avanzamento dei mezzi corrisponderà un avanzamento

dei valori.

 

Il moderno, la modernità si è costruita sull'offuscamento

concetto di virtù a favore dei valori.

 

 

 

Non credo che andiamo OT ma approfondiamo solo il problema che è alla base della domanda posta da

Cambiapelle.

 

L'idea della virtù, cioè di un'eccellenza, o di un perfezionamento di sé, quindi di una costruzione

di sé, è laico, e soprattutto soggettivo, e, nella mancanza di garanzie date da una

presunta oggettività di esperienze che dovrebbero produrre civiltà, è ragionevole rivolgersi

a questo elemento soggettivo, per coltivarlo, e attivare così una produzione di coscienza, una fonte

interna di formazione di sé.

Anch'io penso che la virtù si mostra e si realizza nell'azione, nei comportamenti e in uno stile di vita

e che probabilmente solo in questa forma ha qualche chance di poter innamorare di sé le persone che

la scelgono e la fanno propria. Non è però il solo mezzo. Non tutta la cultura è solo istruzione.

La lettura, la stessa musica, l'arte, sono anche in grado o di stimolare coscienza e pensieri, nuovi

punti di vista, o di influire su delle preformazioni psicologiche e del

carattere, che sono la materia, l'humus da cui proviene una certa disposizione "buona". Anche il dialogo,

il rapporto tra esseri umani, ha questa potenzialità.

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Ma vedi, secondo te una persona arrivata a quei livelli puo essere "corretta" e portata ad avere rispetto per qualcuno?

 

ma tu la conosci? non credi che 2 righe in croce siano poche per poter giudicare una persona, e per valutarne la possibilità di redimersi?

 

Il bastone di pioppo morbido, infatti non ha lo scopo di portarlo a piu saggi ragionamenti, ma è un mezzo offensivo/difensivo, per tutelarsi da gente cosi.

 

Beninteso che per bastone intendo qualunque azione, non necessariamente fisica, ma anche verbale. Non vorrei che fossi scambiato per il violento di turno. Cercate di leggere anche un pochino sopra le righe per favore.

 

Scegli una metafora diversa, chi non ti conosce può ritenerti l'ennesimo estremista sinistrorso esagitato.

La metafora è poco azzeccata, implica violenza e non esplicita un esclusivo uso di violenza verbale, l'ambiguità porta a pensare che tu ti riferissi ad una violenza fisica. Facciamo l'esempio di un persona che ha commesso un reato: Tu non proponi dei tentativi di correzione ma la punisci e basta. Quindi la butti in carcere assieme ad altre persone, così il suo comportamento deviante diverrà norma per lui perché attorniato da persone della stessa pasta. Il reinserimento nella società, l'accorgersi dello stigma sociale e del proprio comportamento considerato deviante per il nuovo gruppo a cui lui farà riferimento sarebbero sicuramente più utili.

 

Sembra che per voi le persone siano plasmate e chiuse a qualsiasi cambiamento, eppure i cambiamenti ci sono, penso invece che semplicemente voi vi siate arresi ad agire al loro stesso livello, ragionate e vi comportate come loro.

 

Ma dico, ancora credete alla favoletta che gente cosi si possa recuperare con il solo dialogo o il confronto? Ma svegliatevi su, non siate ingenui. Ore e ore di discussione cercando di capire quale situazione  o condizione socio_culturale puo aver scatenato il germe dell'odio o dell'intolleranza, e non capite che molto spesso certe persone nascono gia potenzialmente cattive, di quella cattiveria gratuita e innata che si autoalimenta mettendola in pratica.

Cresciuto in un altro contesto, quel ragazzo la sarebbe diventato solo "diversamente" cattivo, e non certo un Albert Schweitzer.

 

Quindi l'ambiente sociale in cui vive non c'entra niente insomma, immagino odierebbe allo stesso modo gli omosessuali anche in un universo parallelo dove la chiesa e la società in toto professasse la positività dell'essere omosessuale. Le tue sono str**nzate perché la violenza attira altra violenza in un ciclo che non finirà mai, si esce dalla ruota comportandosi differentemente da lui, non allo stesso modo.

 

mi sembra di parlare con altri intolleranti, non così diversi dagli stessi nazisti che tanto biasimate

 

se facciamo analisi spicciole così, allora io posso 'sicuramente' affermare che lui in quanto si sente parte dell'ingroup 'destra estrema' dovrà per forza deligittimare tutto ciò che il suo gruppo considera 'outgroup' quindi gli omosessuali, le donne emancipate, le minoranze in toto. Non ci crede in quello che fa e pensa, ma è il suo gruppo di riferimento che decide e pensa per lui.

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@Isher

 

Ciò che dici è vero, ovviamente si procede per brutali

semplificazioni, peraltro come spesso mi capita ho scritto

in fretta e mentre telefonavo con sintassi e punteggiatura

precarie.... :P

 

Diciamo che mi sono ritrovato molto nel concetto di

"virtù". Peraltro è interessante notare come nel lessico

della rivoluzione francese, pesi ancora molto il concetto

di virtù ( le virtù repubblicane, il cittadino virtuoso ) è

praticamente impossibile leggere una fonte dell'epoca

in cui questa parola non compaia. Poi la parola diventa

vecchia...oggi si dà per scontato che educare implichi

trasmettere valori.

 

Probabilmente per il fatto che il Contratto Sociale,

le costituzioni moderne, sono liste di valori condivisi.

 

Per quanto riguarda il nazista...io distinguerei molto

il tipo umano del nazista quando era inquadrato in

un apparato di potere, perchè non possiamo immaginare

che il nazismo abbia trasformato tutti i tedeschi in sadici

dal neonazista che si illude di essere un "ribelle" e che

picchia la gente agli incroci delle strade...il burocrate

dal teppista etc

 

Il problema del "come si diventa nazisti" è un problema

storico enorme ( anche alla luce della cultura tedesca

e del livello culturale del popolo tedesco ) forse quello

del neonazismo, essendo marginale, è più semplice e

possiamo anche parlare di sadismo o crudeltà.

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