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Gestire un'amicizia hiv+


Overtherainbow

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Overtherainbow

Mi sono iscritto qui perche ho bisogno di un consiglio importante ma non ne posso parlare con nessuno fra i miei amici....

il punto è questo, il mio migliore amico, confidente, fratello, ha scoperto di avere l'hiv, quando l'ho saputo mi è crollato il mondo addosso, mai mai mai pensavo potesse essere positivo al test, e se ripenso a quante volte abbiamo parlato di fare il test "cosi per scrupolo" perche era passato troppo dal test precedente, mi viene da piangere.

io non sò che fare, non sò come stargli vicino, come distrarlo, come fargli capire che la vita non è finita (forse perche nemmeno io ci credo), non sò se abbracciarlo, prenderlo a schiaffi, non sò se ubriacarsi tutte le sere gli possa fare bene (lui dice cosi non penso), non sò nulla.

ovviamente non ne posso parlare con nessuno, l'ambiente gay come tutti ben sappiamo è pieno di suocere, malelingue, e sparlone che non vedrebbero l'ora di andare a spifferare in giro una bomba come questa, per questo chiedo aiuto qui, in anonimato totale, se potete darmi dei consigli sinceri ve ne sarò grato.

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Purtroppo non mi sono mai trovato in una situazione simile per dirti come reagirei e cosa farei per stargli accanto.

Di sicuro cercherei di non allontanarmi in primis (gli amici si vedono nel momento del bisogno), e poi cercherei di non comportarmi diversamente da come mi comportavo prima, proprio per non fargli notare un cambiamento del mio modo di pormi nei suoi confronti.

 

Se ti puo' aiutare ti suggerisco di vedere questo link in modo da avere le idee un po' più chiare.

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Straquoto le parole di pulciò! Restagli accanto in questo periodo, uscite assieme, parlate pure di questa questione perchè a lui fa sicuramente bene confidarsi. Se vuole ubriacarsi ogni tanto lascialo fare purchè l'acol non diventi l'unico modo che lui possa "evadere" dalla verità che gli è toccata. Come è già stato detto gli amici si vedono nel momento del bisogno e lui te ne sarà sicuramete grato. Tu comunque continua a fargli capire che ci stanno tante persone che stanno nella loro stessa situazione e che continuano a vivere e a conviverci con l'hiv. Parlando di te, magari questa può essere anche un'occasione per confidarti e rivelarti. Magari vedendo che tu ti fidi di lui lo tirerà un pò su di morale  :D Facci sapere :D

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dissonantecognitivo

Non c'è niente di peggio per un malato di vedersi trattare come un malato.

Gli serve ritrovare la normalità quotidiana di tutti i giorni, sforzi e sofferenze comprese.

Non allontanarlo dalla fiamma, ne soffrirebbe.

 

E' un comune mortale, e così vuole sentirsi.

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ho cambiato il titolo affinché si possa capire meglio. se non ti piace, puoi inviarmi una nuova proposta via pm. in ogni caso, chi scopre di avere l'hiv deve cominciare a fare molta attenzione alla sua dieta e al suo stile di vita, perciò, fallo ubriacare pure se questo può servirgli in questo periodo ma cerca di rallentare la cosa affinché possa riprendersi dalla botta della notizia e tornare razionale. non devi in alcun modo fare nulla di diverso: dormi con lui, mangia con lui, esci con lui, ridi con lui, fai quello che facevi prima nello stesso identico modo, l'hiv può trasmettersi solo tramite fluidi corporei (non saliva) perciò potete usare lo stesso bagno o lo stesso bicchiere senza problemi. anche senza stare continuamente a rimarcargli che "gli starai vicino perché è malato", faglielo solo capire 1 volta e per il resto, comportati normalmente, a meno che lui non preferisca diversamente

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Ciao Over,

 

posso dirti per esperienza che sentirsi "contagioso" è molto brutto (ho problema molto più piccolo rispetto a quello del tuo amico ossia sono positivo HCV, epatite c).

 

Beh quoto le risposte degli altri che sono molto sensate. Essere naturale, far capire che la vita continua, è senz'altro la cosa migliore.

Attenzione che anche chi fa finta di niente dà fastidio. Mi spiego: sorridere ed essere del tutto indifferente può essere un modo sbagliato. Meglio capire e partecipare alla sua preoccupazione ma con un certo ottimismo.

Riguardo al rischio concreto sai benissimo come comportarti. I pericoli sono pochi se fai attenzione (mi riferisco al sesso e al contatto con il sangue), ovviamente.

 

Per il resto la malattia può unire e avvicinare di più le persone che si amano...

in bocca al lupo !

 

A big hug

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Aiuto! Questo post è da panico!

E' la dimostrazione che bisogna urgentemente

cambiare tutta l'impostazione delle campagne HIV!

 

Di HIV non solo non si muore più (in Italia),

ma ti permette anche di fare una vita normalissima.

Alla peggio una o due settimane di dissenteria

ogni sei mesi - anno e mezzo per le medicine.

Se non fosse per la paura fottuta che fa,

è meglio essere positivi che avere il diabete.

 

Il tuo amico NON sta per morire.

Nemmeno sul lungo periodo.

Dimenticati il sarcoma di Kaposi,

lo smagrimento, i linfonodi ingrossati.

E pure le 14 pastiglie al giorno.

 

Capisco che le associazioni non vogliano

dire "che di HIV non si muore più"

per non far abbassare la guardia.

Ma ti assicuro che quando cominci ad avere a che fare

con chi sieropositivo lo è davvero,

questa politica ti sembra una cazzata.

 

Per fare un film come "Angels in America"

bisogna per forza ambientarlo 30 anni fa.

I miei amici sieropositivi dopo il primo mese di panico

hanno cominciato ad ingrassare e si sono trovati un fidanzato.

Un fidanzato migliore di quello che avrai tu, per giunta ;)

(le persone poz-friendly sono più innamorate e carine...)

 

Trattalo come prima, per carità!

L'unico rischio per lui è credersi condannato:

chi muore di AIDS non prende le medicine, credendosi spacciato.

E si tratta di una sola pastiglia al giorno, per un breve periodo

(che contiene tre farmaci, ma fa lo stesso)

 

Come funziona l'HIV?

Finchè le copie del virus sono poche e i globuli bianchi molti

il medico ti dice "Ripassa tra sei mesi".

Appena i valori cominciano a sballare, prendi le medicine

finchè i valori non tornano normali e "ripassi tra sei mesi".

Basta, punto.

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Accidenti a te, Almadel, hai detto esattamente ciò che volevo dire.

Disgraziato.  ;)

Io ho diversi amici e amiche sieropositive (lavoro in un'associazione che si occupa di prevenzione dell'HIV) e non ho mai avuto nessun problema con loro, anzi: con ogni probabilità sono le persone a cui tengo maggiormente.

Ti consiglio di leggere questo link, nella speranza che possa essere d'aiuto a te e al tuo amico:

http://www.schivami.it/public/claroline/document/showinframes.php?cidReq=01&file=%2FEssere_sieropositivi.html

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Aiuto! Questo post è da panico!

E' la dimostrazione che bisogna urgentemente

cambiare tutta l'impostazione delle campagne HIV!

 

hai ragione, ma in parte perché non bisogna semplificare troppo la cosa perché vi assicuro che sapere di avere la possibilità di

contagiare qualcuno resta un'idea terribile.

Dici che è peggio avere un'altra malattia, vero ma altre malattie non sono contagiose (chi ha il diabete o un tumore non ha certo

paura di trasmetterlo). Anche nel mio caso (epatite c) ho sempre paura di trasmetterla anche solo con il rasoio, la spazzola, lo

spazzolino da denti ecc. Quando mi faccio un taglietto la mia prima reazione (che poi passa per fortuna) è la paura che il mio

sangue entri in contatto con qualcun altro. Possiamo anche rassicurare e rassicurarci ma il timore resta.

 

Riguardo al fatto di rimpostare la campagna HIV, intanto sarebbe buona cosa che ci fosse una campagna, perché io non la vedo !

Vedete voi cartelli, pubblicità o altro in giro ? Io no. E se confrontiamo la nostra situazione con quella degli altri paesi è desolante...

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  • 2 years later...

...ok oggi i sieropositivi vivono normalmente e fanno una vita regolarissima come tutti gli altri....ma un informazione... un sieropositivo in cura può ubriacarsi? cioè non gli fa male al fegato? se ogni week end o ogni festa il sieropositivo beve molto, non è meglio consigliargli di non bere? non c'è pericolo per l'aderenza alla terapia? e per quanto riguarda la cocaina? non è meglio evitare proprio alcool (nel senso di ubriacarsi proprio, o anche una sniffata di coca?)

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... e tu fai up di un topic del 2009 ?

 

Bere fa "male" a tutti, ad un siero+ in cura un po' di più perchè sovraccarica fegato e reni che oltre a sopportare i farmaci devono digerire e filtrare pure l'alcool. Questo non vuol dire che si deve diventare astemi, la birretta te la puoi fare, e anche il drink in discoteca... con moderazione magari...

 

Sulla calce non credo ci sia bisogno di una risposta -.-"

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  • 2 weeks later...

il punto è questo, il mio migliore amico, confidente, fratello, ha scoperto di avere l'hiv, quando l'ho saputo mi è crollato il mondo addosso, mai mai mai pensavo potesse essere positivo al test, e se ripenso a quante volte abbiamo parlato di fare il test "cosi per scrupolo" perche era passato troppo dal test precedente, mi viene da piangere.

 

Proprio qualche ora fa ho fatto l'esame all'univ di Patologia generale e ho parlato del virus dell'HIV... mi sento abbastanza preparato nel risponderti...

Allora è comprensibilissimo il tuo stato d'animo e anche il suo, non bisogna avvilirsi questo è ovvio, ma sbaglia tantissimo chi minimizza la cosa non ha capito veramente niente di cosa provoca questa malattia.

molto semplicemente diciamo ke la malattia evolve in 4 stadi: 1)incubazione = la persona nn sa di essere contagiato, nn ha sinstomi 2) fase acuta = comparsa x circa 2 settimane d sintomi di carattere generale, febbre, nausea, diarrea, vomito ecc. 3) fase di latenza = asintomatica, la persona pensa di stare bene, periodo ke puo' andare dalle 2 settimane ai 10-20 anni!! 4) AIDS conclamata = se nn trattata cn opportuni farmaci antiretrovirali la forma conclamata di aids si manifesta con tumori al cervello, sarcoma di kaposi, tubercolosi ecc. (in tutte le fasi la persona è contagiosa) il contagio può avvenire attraverso: sangue, sperma, secrezioni vaginali, latte materno. Non per saliva!! puoi anke baciarti con il tuo amico, nella saliva nn c'è sufficiente carica virale.

Ho voluto fare questa piccola premessa perchè molti non sanno manco di che si tratta, detto questo, la psicosi di AIDS risale già sul finire degli anni '80, i motivi sono che non esiste una cura, attualmente la terapia prevede un cocktail di farmaci antiretrovirali con lo scopo di inibire la replicazione virale. Ogni giorno nella persona infetta si formano un milione di nuove copie del virus... e non basta un farmaco solo, perchè va incontro a mutazione geniche. Gli effetti collaterali di questi farmaci possono essere micidiali (dissenteria, stanchezza cronica, cefalea, vomito, sudorazione, perdita di peso ecc) per cui chi minimizza non conosce davvero di cosa parla...detto questo è ovvio che la vita deve andare avanti per tutti... non so come il tuo amico si sia infettato probabilmente nn ha fatto sesso sicuro, e analmente ci sn molte piu' possibilità di contrarre il virus, la mucosa anale tende a lacerarsi molto + facilmente e queste piccole microlesioni hanno forse rappresentato la via d'ingresso per il virus... ormai puo' solo imparare a coinvivere con la matattia, curarsi bene seguendo tutto ciò che dice il medico e cambiando forse completamente il suo stile di vita, una cosa importate comunque è in questo momento la tua amicizia, stagli vicino e digli che starai accanto, che non sarà solo ad affrontare questo nuovo percorso. Ovviamente non deve più fare sesso senza informare il partner della sua situazione, credo sarebbe peggio di un'omicidio volontario, anzi sarebbe la medesima cosa tutto sommato... è dura ma bisogna coinvivere con quello che la vita ci da di buono o cattivo che sia... io credo che al posto suo aldilà della malattia in sè avrei anche paura a rimanere solo, a non trovare una persona capace di accettarmi per la mia condizione... ma in chat esistono le stanze HIV+ dove puo' parlare con persone con il suo stesso problema, forse lo aiuterebbe aprirsi con qualcuno nella sua condizione, consigliagli anche questa cosa, oppure conosci tu qualcuno per lui, che lo possa confortare essendoci passato ;) in bocca al lupo, a dimenticavo, il test HIV va fatto almeno 6 mesi dopo il presunto contagio, se vai dopo 2 settimane risulti SIEROnegativo, ma invece potresti essere positivo, perchè è il periodo in cui sei stato contagiato ma ancora non si sono formati gli anticorpi anti-HIV che il test cerca per verificare l'infezione.

Di HIV non solo non si muore più (in Italia),

ma ti permette anche di fare una vita normalissima.

Alla peggio una o due settimane di dissenteria

ogni sei mesi - anno e mezzo per le medicine.

Se non fosse per la paura fottuta che fa,

è meglio essere positivi che avere il diabete.

 

 

Senza offesa ma è terribile il tuo post, capisco che vuoi incoraggiare questo ragazzo e va bene, anzi ti ammiro, vorrei un amico come te ;) ma minimizzare è sbagliato, perchè è una cosa grave e come tale va riconosciuta, accettata e si deve andare avanti con la consapevolezza di cambiare il proprio modo di vita e di pensiero in molti casi. è vero che non si muore quasi piu' di AIDS in italia, ma la qualità della vita che fa la persona non è la stessa di prima. Sia fisicamente, che psicologicamente, come ha detto il ragazzo della discussione la possibilità di contagiare è un qualcosa che ti accompagna e ti potrebbe far vivere male i rapporti interpersonali... inoltre il tuo sistema immunitario è gravemente compromesso soprattutto cn l'evolversi della malattia...e anche un semplice raffreddore potrebbe causarti malesseri molto piu' gravi... ergo incoraggiamo ma con consapevolezza senza minimizzare qualcosa che invece va temuto, rispettato e prevenuto ;) ciao

Edited by Emmet
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Sembri mia madre quando mi diceva "Sei gay, la gente ti disciminerà!"

E io: "Intanto prova a non farlo tu".

 

Se ti preoccupi tanto del fatto che le persone sieropositive

possano vivere male i loro rapporti interpersonali,

sappi che farglieli vivere bene è una cosa che comincia da te.

 

Le "cose gravi" si affrontano in modo responsabile, tutto qui.

Drammatizzare non serve assolutamente a nulla,

se non a far deprimere le persone e a convincerle a non curarsi

perché "tanto ormai la vita non sarà più quella di prima".

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Le "cose gravi" si affrontano in modo responsabile, tutto qui.

Drammatizzare non serve assolutamente a nulla,

se non a far deprimere le persone e a convincerle a non curarsi

perché "tanto ormai la vita non sarà più quella di prima".

 

Certo, le cose gravi si affrontano in modo responsabile, appunto per questo fingere che ti sei preso un qualcosa simile un'influenza di stagione è ipocrita, e la persona sieropositiva lo sa, non le si aiuta minimizzando il problema, le si aiuta standole vicino e non facendole sentire sole. Il consiglio che do a questo ragazzo che ha aperto la discussione è di fargli conoscere qualcuno che possa capirlo davvero, o 1 psicologo oppure meglio un qualche ragazzo con la sua malattia, questo si penso lo aiuterebbe.

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Penso che probabilmente servirebbe anche a te un amico sieropositivo,

potrebbe essere lui più utile a te di quanto tu possa esserlo per lui.

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Penso che probabilmente servirebbe anche a te un amico sieropositivo,

potrebbe essere lui più utile a te di quanto tu possa esserlo per lui.

 

o.O non capisco perchè la metti sul personale, stiamo tutti cercando di dare un consiglio a un ragazzo che è in difficoltà, comunque si lo vorrei un amico sieropositivo, ma se sa di esserlo, (spesso lo si è senza saperlo...) lo aiuterei nel mio piccolo, e lui anche sicuramente mi insegnerebbe a vedere la vita in modo diverso ;) tu invece con questo atteggiamento provocatorio non sei utile a nessuno ;) ciao

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Hai ragione: è inutile metterla sul personale.

Quando avrai delle esperienze personali in questo senso,

magari tornerai qui a dirci come tu e il tuo amico le state vivendo.

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Ovviamente tu hai vissuto sempre tutte le esperienze personali del Mondo, e conosci ovviamente tutti, che si parli di astronomia, di linfomi, di architettura, o di hiv, hai sempre ed inspiegabilmemte un amico che rappresenti ogni evento e categoria.

Il tutto per cosa? Per far passare il messaggio che infettarsi di hiv sia come prendere un raffreddore, si butta giu' la pillolina unica e sia laute che la qualita' di vita rimangono invariate.

Te l' ho detto varie volte, certe uscite sono superficiali ma soprattutto pericolose, perche' potrebbero portare un lettore giovane o poco informato ad abbassare la guardia e a rischiare di compromettere per sempre la propria salute, "tanto c'e' la pillola che ti fa vivere comunque bene", come ci ripeti sempre tu.

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Oh santa mortadella -.-

Mi sembra di essere in Italia con le comari che puntano il dito e bisbigliano: guarda quelli.. sono.. come li chiamano in televisione? Gei, gai.. qualcosa de genere..

 

-.-

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A me invece sembra di sentir parlare adolescenti brufolosi che affermano con assoluta sicumera di non usare il preservativo tanto "si vede" se la partner è malata, ovvero una pericolosa sottovalutazione del rischio e delle gravi conseguenze dello stesso...solo che in questo caso non c'è nemmeno l'alibi dell'ignoranza o dell'inesperienza.

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Icoldibarin

Conosci il detto sii pessimista prima di agire e ottimista dopo aver agito?

Probabilmente no, visto che mi è venuto in mente ora per l'occasione.

A che serve mortificarsi sul pericolo dell'Hiv dopo averlo preso? Non a molto.

 

Nessuno in questo topic ha incitato a fare del bareback e a valutare i sieropositivi dall'aspetto esterno.

Si è solo detto che aver contratto Hiv (non avere l'AIDS) non è né la fine del mondo né una cosa che ti impedirà di vivere una vita degna di essere vissuta.

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Si è solo detto che aver contratto Hiv (non avere l'AIDS) non è né la fine del mondo né una cosa che ti impedirà di vivere una vita degna di essere vissuta.

 

Non è la fine del Mondo ma rimane una malattia grave, cronica, contagiosa, e al momento incurabile, visto che i farmaci aiutano soltanto a tenere a bada la malattia e migliorare la qualità di vita, ma ancora non sono efficaci nel guarirla. I farmaci peraltro non sono caramelle, hanno effetti collaterali pesanti, cosi' come anche non è una passeggiata a livello psicologico vivere con una spada di Damocle che ti pende sulla testa.

Aggiungici anche il disagio da parte del s+ in relazione al fatto che soffrire di una patologia contagiosa possa portare difficoltà nei rapporti interpersonali, e capisci che, come fatto notare anche da @@Emmet non possiamo definire questa patologia una passeggiata, come lasciato intendere da almadel.

Edited by ben81
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Icoldibarin

Ho il sospetto che questo atteggiamento porti alla lunga proprio effetti negativi.

Ho per esempio un mio amico che non vuole fare il test, preferisce non sapere se ha contratto Hiv, proprio per sottrarsi alla gogna a cui lo state mettendo.

E scoprire di avere contratto l'HIV quando ci sono già i sintomi dell'AIDS non è così bello che scoprirlo subito.

 

È una malattia incurabile, è vero, e non si fa bene ad abbassare la guardia ma fortunatamente non è più una malattia mortale nella maggioranza dei casi.

E se seguita costantemente permette di avere una qualità di vita più che soddisfacente.

Il problema sociale è il pregiudizio degli altri soprattutto, ci sono persone che se sanno della tua sieropositività hanno paura perfino a stringerti la mano.

Molto più banalmente è difficile vivere una vita sessuale da sieropositivo dichiarato, e questo non tanto per la malattia in sé (che se tenuta a bada con i farmaci diventa praticamente non contagiosa), quanto per l'ignoranza delle altre persone.

 

Educazione sessuale, serve educazione sessuale nelle scuole. Troppa gente pensa ancora che sia la malattia dei gay o per contro troppa gente pensa che si possa contrarre in modalità del tutto improbabili. E sono quasi convinto che una persona su due non sappia nemmeno la differenza tra AIDS e HIV.

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Ragazzi il discorso è che è una cosa che fa tanta paura, e i motivi per averne ci sono tutti. Detto questo ovvio che ormai chi l'ha presa non puo' tornare indietro e deve comunque guardare avanti, prestando attenzione alla sua salute in modo tale che non sfoci in AIDS conclamata; usando i farmaci antiretrovirali opportuni... e comunque sfatiamo subito il mito che i gay sono piu' esposti, tutt'altro sono proprio le donne che hanno ancora maggiori possibilità di contrarre l'infezione da HIV. Lo sperma infetto anche una minima quantità o liquido prespermatico puo' rimanere per molto tempo nella vagina aumentando il rischio di contagio... comunque le implicazioni sociali di questa malattia esistono da almeno 30 anni, nel nostro piccolo se conosciamo una persona HIV+ cerchiamo di non isolarla, abbracci, strette di mano, baci sono tutti consentiti senza rischio alcuno ;)

Ho per esempio un mio amico che non vuole fare il test, preferisce non sapere se ha contratto Hiv, proprio per sottrarsi alla gogna a cui lo state mettendo.

 

Scusa se te lo dico, ma il tuo amico è proprio stupido. quando si manifestano i sintomi dell' AIDS conclamata del tipo tumori al cervello, tubercolosi (che è la principale causa di morte dell'aids) sarcome di kaposi, non solo muori in un modo terribile ma diventi contagioso anche per chi ti sta accanto...(tipo nella TBC) cerca di farlo ragionare, e fagli fare il test, oppure se proprio teme il test, fagli donare il sangue, che tanto cosi ti fanno tutte le analisi del sangue opportune comprese HIV, e cosi se è negativo avrà fatto una buona azione donando il sangue, se è HIV+ avrà fatto una buona azione per se stesso, consentendosi una vita dignitosa il più possibile... ricorda che in un paziente non trattato HIV+ si hanno un milione di copie d virus al giorno! e questi vanno a distruggere i linfociti T-helper che sono i globuli bianchi che attivano tutti gli altri... quindi pensa che questo virus attacca alla base il nostro sistema immunitario, non si puo' fare finta di niente, i problemi della vita fanno affrontati a testa alta ;) per il resto una volta conobbi in una chat un tipo Hiv+ di Milano che mi racconto' che lui nn lo diceva d essere malato, senno nessuno voleva piu' fare sesso con lui... vi rendete conto??? -_-

Edited by Emmet
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Icoldibarin

Hai ragione è un comportamento stupido e sono d'accordo con te che non è affatto bello arrivare in AIDS conclamato.

Ma è purtroppo il ragionamento del 90% delle persone, soprattutto eterosessuali. Quanti di quelli che hanno una vita sessualmente attiva fanno il test per l'Hiv e la sifilide ogni 6 mesi?

Quasi nessuno, purtroppo.

 

Eppure è anche gratuito.

 

P.S. La donazione del sangue non è una buona idea se si hanno dubbi sulla propria salute, si rischia di mettere in pericolo quella degli altri.

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P.S. La donazione del sangue non è una buona idea se si hanno dubbi sulla propria salute, si rischia di mettere in pericolo quella degli altri.

 

No, loro ti fanno tutte le analisi che ti consegnano dopo una settimana, non lo utilizzano cosi com'è ovviamente, diciamo che puo' essere un modo per controllarsi periodicamente facendo nel caso anche una buona azione ;) ciao

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loro ti fanno tutte le analisi che ti consegnano dopo una settimana, non lo utilizzano cosi com'è ovviamente

 

Ma va????

 

E' vero che le donazioni sono anche un buon modo per controllarsi, ma se si hanno dubbi sulla propria salute NON bisogna donare.

Le analisi non sono infallibili e se anche il rischio di contagiare qualcuno tramite trasfusione è molto basso, il rischio esiste.

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Mi sono chiesto tante volte come mai sembra che tutti abbiamo un terrore folle dell’AIDS, che la consideriamo la malattia più tremenda che si possa prendere, che precluda ogni possibilità di una vita soddisfacente e poi … il numero delle nuove infezioni sia ancora tanto alto.

 

Secondo me il problema non è che sottovalutiamo la malattia, che riteniamo che ormai ci si possa curare senza problemi, anzi, proprio il contrario, sono arrivato alla conclusione che la vediamo in maniera troppo drammatica e troppo poco razionale.

 

Provo a spiegarmi meglio: io credo che l’errore fondamentale in cui si può incorrere sia credere che la sieropositività sia totalmente invalidante e quindi che le persone HIV+ siano in qualche modo riconoscibili. Ragionando in questo modo si è portati a pensare che una persona che ci sembra in buona salute, che ha un bell’aspetto e una vita normale non possa essere infetta.

Proprio perché nel 2012 un sieropositivo può avere un’aspettativa di vita molto lunga e una qualità di vita più che buona, non è possibile dire di qualcuno: “Questa persona non può essere HIV+, figuriamoci!”. Non esistono categorie di persone immuni, indipendentemente dal fatto che ci sembrino serissime, che abbiano un ottimo lavoro o un aspetto invidiabile.

 

In definitiva, mi sono convinto che la visione troppo drammatica di questa infezione porti, paradossalmente, a sottovalutare la possibilità che chiunque possa esserne affetto, oltre, naturalmente, a creare enormi problemi psicologici a chi lo è davvero.

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