Jump to content

libri di fantascienza?


white

Recommended Posts

L'altro giorno ho visto il pianeta delle scimmie.sono rimasto affascinato.ora ho preso il libro.

mi affascinano molto queste storie fantascientifiche.

ho trovato varie informazioni. questi romanzi fanno parte della fantascienza apocalittica. conoscete altri libri di questo genere?

me ne consigliate qualcuno? :ok:

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...
LocoEmotivo

Ciao!

Per quanto riguarda la fantascienza apocalittica potresti leggerti di Philip K. Dick le Cronache del dopobomba (il racconto di cosa successe dopo che sulla Terra scoppiò la guerra nucleare) oppure di Richard Matheson Io sono leggenda (che ovviamente è molto più bello e molto più interessante del film con Will Smith  :D o quell'altro ancora con Charlton Heston  :D).

Poi, se ti interessano altri tipi di sf (science-fiction)... fammi sapere  :D

Link to comment
Share on other sites

  • 4 weeks later...

Uuuh bravo LocoEmotivo, che menziona il libro di Matheson invece della cosa con Will Smith... però esiste anche un altro film basato su Io Sono Leggenda, con Vincent Price e chiamato The Last Man on Earth, ambientato nientemeno che nella zona EUR di Roma :rotfl:, che è paradossalmente la versione più fedele al libro (per quanto il protagonista c'entri ben poco come carattere) e che addirittura George Romero disse fu l'ispirazione originale per la sua Notte dei Morti Viventi. E poi non solo, hai citato anche P. K. Dick :rotfl:, quindi mi sei simpatico!

 

Tornando ai consigli per White, vediamo... che ti affascinava del pianeta delle scimmie? l'ambientazione apocalittica? l'impressione di trovarsi in una realtà alternativa? l'ordine sociale ribaltato? l'elemento scientifico del viaggio nel tempo?

 

Trame veramente simili non ce ne sono molte, quindi se mi baso su ogni aspetto i consigli sarebbero davvero troppo vaghi... o vuoi solo qualche romanzo di fantascienza valido?

 

 

 

Edit: il topic era un pò vecchio, mi sono accorta solo dopo che era JanitorOfLunacy ad averlo riportato alla luce...

Link to comment
Share on other sites

Ti consiglio il famossissimo signor Isaac Asimov, che è stato uno dei padri delle fantascenza. Di suo per provare qualcosa di consiglio Tutti i miei Robot o Io, robot (che non c'entra niente con il film e che è molto più psicologico e profondo). Ha uno stile leggero e facile da leggere, che non richiede uno sforzo per finire un racconto, di solito i racconti si basano su degli studi sull'intelligenza robotica e i conseguenti strani casi che si potrebbero verificare: che cosa accadrebbe se un robot inziasse a leggere nel pensiero? Che cosa accadrebbe decidessero che l'uomo non può auto-salvaguardarsi e iniziassero un segreto dominio globale? Che cosa accadrebbe se un capo di stato in realtà fosse un robot mascherato da umano? Se non hai letto Azimov non hai letto uno dei pilastri delle fantascenza

Link to comment
Share on other sites

Ti consiglio il famossissimo signor Isaac Asimov, che è stato uno dei padri delle fantascenza. Di suo per provare qualcosa di consiglio Tutti i miei Robot o Io, robot (che non c'entra niente con il film e che è molto più psicologico e profondo). Ha uno stile leggero e facile da leggere, che non richiede uno sforzo per finire un racconto, di solito i racconti si basano su degli studi sull'intelligenza robotica e i conseguenti strani casi che si potrebbero verificare: che cosa accadrebbe se un robot inziasse a leggere nel pensiero? Che cosa accadrebbe decidessero che l'uomo non può auto-salvaguardarsi e iniziassero un segreto dominio globale? Che cosa accadrebbe se un capo di stato in realtà fosse un robot mascherato da umano? Se non hai letto Azimov non hai letto uno dei pilastri delle fantascenza

Esattamente, lo stavo per suggerire io :rotfl:

Link to comment
Share on other sites

Ok, propongo anch'io dei romanzi sicuramente validi, anche se a caso... però ne avrei tanti: intanto ne posto qualcuno, poi magari ne aggiungo altri. :rotfl:

 

Di Robert Sheckley consiglio, oltre al sopracitato Io Sono Leggenda:

  • Tre Millimetri al Giorno
  • La Decima Vittima
  • Il Difficile Ritorno del Signor Carmody

 

Philip K. Dick è un caso particolare: l'intera produzione è un mosaico della sua percezione filosofica e teologica della realtà... in alcuni casi è possibile trovare la chiave di lettura di un libro all'interno di un altro, o vedere sviluppati gli stessi concetti in più romanzi. In ogni caso consiglio:

  • La Svastica Sul Sole / L'Uomo nell'Alto Castello - In un mondo alternativo, una vivida rappresentazione di una Germania nazista vincitrice della guerra; ma nel romanzo c'è molto di più questo: ad esempio, P.K.Dick decideva realmente le azioni del protagonista utilizzando l'I-Ching, esattamente come accade nel libro.
     
  • Un Oscuro Scrutare - Un infiltrato della polizia conduce una doppia vita: una assieme a dei drogati disfunzionali, ed una mentre al distretto osserva da dietro le telecamere gruppi di disagiati, incluso il suo; le due vite cominciano pian piano a fondersi, fino a perdere cognizione della prima.
     
  • Valis - Un romanzo scritto sia in prima che in terza persona, dalla prospettiva schizofrenica del protagonista, che sviluppa nel corso dell'opera una sua visione teologica del mondo che lo circonda.
     
  • Ubik - In seguito ad un incidente su una base lunare, il protagonista si risveglia illeso. Il mondo intorno a se comincia regredire... tutti gli oggetti, quello che lo circonda, retrocede verso le sue forme originali: un televisore può tornare ad essere una radio, e poi un grammofono. Ma dei messaggi, una sorta di presenza demiurgica, lo guida verso delle misteriose bombolette spray in grado di fermare tutto nello stato corrente e dargli respiro.
     

 

Di Roger Zelazny:

  • La Pista dell'Orrore - in un mondo post-atomico, ad un rinnegato appena arrestato viene data una scelta: comandare una squadra di mezzi blindati e attraversare le lande desolate per raggiungere una città in necessità di antibiotici, oppure scontare un'ergastolo in galera. Il rinnegato accetta, ma durante questa corsa il suo spirito non cambia. Visuale e d'impatto quanto un buon film d'azione.
     
  • Signore della Luce - Dei coloni terrestri si mostrano come dei agli abitanti di un pianeta; la tecnologia che hanno a disposizione permette loro il dono della reincarnazione, e vedendo in quel popolo la vita eterna, scelgono l'induismo come modello. Per quel popolo, la religione diviene una realtà concreta. Dopo diverse generazioni inziano a nascere divergenze tra gli dei, o meglio tra gli ex membri dell'equipaggio, ed il protagonista esiliato sul pianeta per le sue idee politiche condurrà verso un clima di rivolta. Estremamente poetico ed introspettivo, produce un affresco mitologico magistrale mentre si giostra con maestria tra religione e sociologia.
  • Il Signore dei Sogni - Uno psicoterapeuta identifica e cura i suoi pazienti inducendo in essi dei sogni attraverso un macchinario medico, controllandoli e studiandone gli effetti; è uno dei migliori, non è facile riuscire a mantenere il controllo e a non farsi invadere dalle psicosi dei pazienti, ragion per cui li sceglie con cura: un giorno accetta però come paziente una donna cieca, affascinato dalla sua apparente lucidità ed ottima educazione, che gli chiede di poter vedere attraverso i suoi sogni...
     
  • Creature della Luce e delle Tenebre - Anubis, Horus ed il resto del pantheon egizio viene reinventato in questo romanzo in una chiave estremamente moderna, attraverso eventi e battaglie astratte dal tempo. Estremamente crudo e vivido.

 

Di Frank Herbert, un pochino ovvio come consiglio:


  • Dune - Difficile non averlo mai sentito nominare, il primo capitolo di questa saga narra le gesta di un giovane ragazzo e la sua ascesa a profeta sull'unico pianeta che permetta la produzione di spezia, un composto psicotropo che proietta la mente attraverso lo spazio, fondamentale per determinare quali pianeti siano abitabili evitando esplorazioni altrimenti insostenibili. Il romanzo tratta da un lato il passaggio da ragazzo ad adulto del protagonista, congiuntamente al tema della perdita del padre, e dall'altro è una rappresentazione metaforica della filosofia che muove da millenni il medio oriente. L'immaginario è estremamente visionario e potente.
     

Link to comment
Share on other sites

Anche io ti consiglio il signor Asimov, ho letto molti suoi libri, e li ho trovati tutti eccezzionali. Non puoi perderti i vari libri sulla Fondazione(sarebbe meglio leggerli secondo l'ordine con cui li ha scritti, a mio avviso) che mi ha fatto innamorare della fantascienza(quantomeno quella di Asimov, al momento leggo solo lui :cry:)

Link to comment
Share on other sites

Ciò che non apprezzo di Asimov è che, nonostante fosse ferrato sulla sociologia, i suoi romanzi li ho sempre trovati molto carenti di introspezione psicologica dei personaggi; è più interessato allo svilupparsi degli eventi, che altro. Inoltre, probabilmente è l'autore la cui visione è invecchiata più di tutti... sarà la sua fissazione per l'energia nucleare, o il suo modo di dipingere le ambientazioni e la tecnologia coinvolta, ma hanno un gusto davvero retrò. :cry:

 

Detto questo, invece del 'solito' ciclo della fondazione, consiglio anche un'altra interessante quadrilogia, appartenente al cosiddetto 'ciclo dei robot': investigativa, protagonisti un umano ed un robot che superata la diffidenza iniziale acquisiscono un certo affiatamento. I romanzi sono, in ordine cronologico: Abissi d'Acciaio, Il Sole Nudo, I Robot dell'Alba, I Robot e l'Impero.

Link to comment
Share on other sites

Mi appresto a leggere l'ultimo libro del ciclo dei robot, anche quello molto bello, ma persisto nella mia idea che le fondazioni siano un pò più avvincenti :cry:

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...

Detto questo, invece del 'solito' ciclo della fondazione, consiglio anche un'altra interessante quadrilogia, appartenente al cosiddetto 'ciclo dei robot': investigativa, protagonisti un umano ed un robot che superata la diffidenza iniziale acquisiscono un certo affiatamento. I romanzi sono, in ordine cronologico: Abissi d'Acciaio, Il Sole Nudo, I Robot dell'Alba, I Robot e l'Impero.

 

In realtà anche il ciclo dei robot può essere inquadrato in un macro-ciclo coerente di 15 libri che comprende:

 

- Io robot e il secondo libro dei robot (comodamente trovabili tra i racconti in "Tutti i miei robot")

- I quattro libri del ciclo dei robot da te citati

- Il ciclo dell'impero: Paria dei cieli, le correnti dello spazio e il tiranno dei mondi

- Il ciclo della fondazione: Preludio alla fondazione, fondazione anno zero, cronache della galassia, il crollo della galassia centrale, l'altra faccia della spirale, l'orlo della fondazione, fondazione e terra.

 

Buona lettura...

Link to comment
Share on other sites

Asimov è l unico tipo di fantascienza che mi piace, per il resto non la sopporto proprio  :sisi:

 

Io trovo molto più bello il ciclo della Fondazione seppur più banale di quello dei robot che IMHO affascina molto meno

Link to comment
Share on other sites

Visto che si parla di Isaac Asimov, ci sono un paio di cose da dire su questo famoso autore.

 

Entrambe le cose che dice Noa sono assolutamente vere. I personaggi sono quasi sempre assolutamente piatti. Anzi, peggio, sono "tipici", nel senso che Asimov li tira fuori da un suo bagaglio di personaggi tipici, tanto da risultare alla lunga un po' noiosi e stereotipati.

 

Inoltre, è indubbio che oggigiorno si tratta di fantascienza retrò. Costosissimi robot che fanno, in maniera peggiore, il lavoro che oggi potrebbe svolgere un qualsiasi computer? Pile di carta che riempiono la scrivania di un personaggio 20.000 anni nel futuro? L'energia nucleare e il carbone come fonti di energia? Praticamente nessun mezzo di comunicazione che non sia la radio? Senza contare che in nessuno dei libri, che riempiono un arco di tempo di migliaia di anni, si può apprezzare un sostanziale cambiamento nella tecnologia. I personaggi combattono sempre usando disintegratori e fruste neuroniche dal 3000 al 20.000 d.C, nessuna apprezzabile nuova invenzione, salvo per una o due eccezioni.

Senz'altro oggi nessuno lo può ritenere un futuro realistico. Devo ammettere però che ha un suo fascino, perché mi permette di vedere cosa, appena 80 anni fa, era considerato un possibile futuro, di quanto l'umanità sia già andata avanti nel progresso tecnologico, e in modi ben più sorprendenti e imprevedibili.

 

Quello però che devo criticare ad Asimov è che in realtà molti dei suoi libri più famosi, compreso il Ciclo delle Fondazioni, si può con fatica definire fantascienza. Questo perché le storie fantascientifiche dovrebbero rispondere alla domanda: "Cosa succederebbe se..." Dovrebbero aprire nuove prospettive. Invece, il Ciclo delle Fondazioni in pratica risponde a "Come avverrebbe la caduta dell'impero romano ambientata 20.000 anni nel futuro?" La storia ne risulta fortemente limitata, perché la mente non si apre a nuove possibilità, ma al contrario si chiude per esigenze di trama. E in effetti parecchi passaggi dei romanzi di Asimov sono difficilmente giustificabili altrimenti.

 

Al contrario di altri che mi hanno preceduto, quindi, non consiglierei il Ciclo delle Fondazioni (ma posso fare un'eccezione per Fondazione e Terra), il Ciclo dell'Impero e così via, almeno non se si cerca della fantascienza (apocalittica poi!). Romanzi di Asimov che ti consiglio sono, invece:

 

- Io Robot+Il Secondo Libro dei Robot: L'hanno già consigliato, ma vale la pena di citarlo. Le Tre Leggi sono sicuramente una grande idea, anche se difficilmente applicabili (non viene mai spiegato, per esempio, in che modo un robot riconosce un "essere umano"). E Asimov non si risparmia certo l'autocritica, visto che il ciclo dei robot è in pratica una raccolta di storie dove le Tre Leggi in qualche modo non funzionano. Da segnalare l'ultimo racconto di Io Robot (Il Conflitto Evitabile), che dal punto di vista della storia è una barba (non succede niente), ma l'interrogativo finale che ti lascia nella testa per me è fenomenale.

- Notturno: Probabilmente il miglior romanzo di Asimov. È l'unico (credo) romanzo di Asimov che si può definire apocalittico. La trama: in un altro pianeta dotato di sei soli, la notte non esiste e la paura del buio viene considerata una cosa ovvia e naturale. Degli scienziati e un'archeologa scopriranno, tuttavia, che un'eclissi si ripete con regolarità ogni duemila anni circa, segnando ogni volta la fine della civilità a causa del delirio collettivo che essa provoca.

- Il Paria dei Cieli: (che tecnicamente fa parte del Ciclo dell'Impero, vabbè) La maggior parte della Terra è radiottiva e la popolazione si concentra nelle poche aree sicure del pianeta. Per necessità di spazio, è praticata l'eutanasia obbligatoria a tutte le persone arrivate al 60esimo anno d'età. Inoltre, i Terrestri sono oggetto della prepotenza e della dominazione degli abitanti degli altri mondi (sempre umani, discendenti dalla colonizzazione dello spazio). Un uomo del nostro tempo (o meglio del tempo di Asimov) si trova misteriosamente catapultato in questo strano futuro.

Link to comment
Share on other sites

non sono un grande appassionato del genere.

ma devo dire che di asimov ho apprezzato maggiormente il ciclo delle fondazioni rispetto al ciclo dei robot.

sopratutto il concetto di psicostoria come scienza ultima lo trovo molto intrigante.

Link to comment
Share on other sites

il concetto di psicostoria come scienza ultima lo trovo molto intrigante.

 

 

Puoi dire qualcosa in più su questo concetto, che mi incuriosisce molto? io non ne so niente.

Link to comment
Share on other sites

il concetto di psicostoria come scienza ultima lo trovo molto intrigante.

 

 

Puoi dire qualcosa in più su questo concetto, che mi incuriosisce molto? io non ne so niente.

 

Senza svelare la trama dei libri posso dire che Asimov inventa questa scienza che ritiene la più importante di tutte in quanto tramite metodi matematici-statistici riesce a capire come una certa società evolverà nel tempo e anche intervenire per farla evolvere nel modo ritenuto più appropriato.

Il ciclo infatti inizia con il già predetto crollo dell'impero centrale e con la successiva formazione di una nuova civiltà destinata a diventare il nuovo impero.

Link to comment
Share on other sites

in che senso la ritieni un errore?

a me quest'articolo sembra un po' uno di quei sofismi nerd gratuiti. cioè stiamo pur sempre parlando di un romanzo, alcune cose si prendono per buone e basta. valutare la scientificità e la realizzabilità della psicostoria sinceramente va aldilà delle mie capacità cognitive, nonchè del mio interesse :love: . Detto questo, ripeto, io non sono un amante del genere quindi potrebbe essere questo il motivo della mia visione semplicistica.

Link to comment
Share on other sites

Hmm, no, forse non hai colto le critiche dell'articolo.

Il problema della psicostoria non è fuori dal romanzo (la sua scientificità), ma dentro (la sua incoerenza). La psicostoria non funziona neanche nei libri di Asimov infatti, perché:

- Qualsiasi nuova tecnologia può vanificarne le previsioni. E accade con lo schermo contro il controllo psichico ne L'orlo della Fondazione.

- E' impossibile raccogliere i dati di tutta la Galassia (e infatti Asimov non sa nulla dei robot e di Gaia).

- Esistono individui che possono cambiare il corso della storia (e Asimov sembra tirarne fuori uno in media ogni 150 anni: Seldon, il Mule, Daneel).

Tutto questo fa sì che dei 1.000 anni "previsti" da Seldon, solo i primi 230 anni circa corrispondono alle previsioni (mentre Seldon affermava addirittura di poter prevedere 30.000 anni nel futuro...).

 

Inoltre, anche tenendo buoni quei 230 anni, molte cose non tornano:

- Seldon afferma che la psicostoria è una scienza, ma il metodo con cui è stata sviluppata (illustrato in Preludio alla Fondazione) certo non è scientifico, ma solo comparativo.

- Seldon afferma di non poter prevedere i comportamenti dei singoli individui, mentre nel primo capitolo della trilogia non fa altro!

- Secondo gli abitanti lungimiranti della Fondazione, quelli che comprendono più a fondo il Piano, tutto sta nel non agire, perché il futuro è stato assicurato matematicamente da Seldon. Eppure Hardin è tutt'altro che inattivo, e non si capisce come sarebbe potuto proseguire il piano senza un uomo del suo calibro a guida della Fondazione.

Link to comment
Share on other sites

no ma questo l'avevo capito, solo che ripeto, sarà che sono molto più terra-terra ma questi discorsi filosofico-scientifico-ipotetici li trovo aldilà delle mie capacità intellettive.

 

in ogni caso le critiche da te citate, a mio avviso, più che determinare l'incoerenza e inapplicabilità della psicostoria come scienza, ne valutano i limiti, diminuendo quindi il suo campo d'azione. nulla impedirebbe in ogni caso di migliorare le basi di questa scienza ed ampliarne le potenzialità.

Link to comment
Share on other sites

A me pare invece che mostrino che cos'è in realtà la psicostoria: non una scienza, ma semplice statistica, previsione fantapolitica. La scienza deve potersi applicare senza errore, altrimenti non è una scienza. Il presupposto di Seldon era che il comportamento degli esseri umani, in numero elevato, fosse prevedibile come se si trattasse di energia cinetica: poiché invece si è sperimentato che non è così o è sbagliata l'ipotesi oppure sono inesatti o incompleti i dati. Ma come faranno i dati ad essere mai completi quando si parla di un intera galassia popolata da un numero sterminato di persone e composta da un numero enorme di pianeti? E come può una scienza ipotizzare seriamente che non ci saranno mutamenti nella tecnologia con il passare degli anni (addirittura dei millenni)?

Insomma, anche ammesso che la matematica costruita su dagli psicostorici sia esatta, è impossibile applicarla alla realtà (del romanzo, chiaramente XD).

Link to comment
Share on other sites

 

- E' impossibile raccogliere i dati di tutta la Galassia (e infatti Asimov non sa nulla dei robot e di Gaia).

 

 

E' il principio liberale della limitazione strutturale delle conoscenze,

in base al quale si critica la pianificazione in economia, in quanto fondata su un principio irreale.

 

Ora che ho capito cos'è la psicostoria, la trovo anch'io una grande ingenuità. Mi sembra addirittura un'idea "romantica".

Non sono in grado di valutare se in Asimov si basi su una sorta di positivismo portato all'eccesso o se invece questo

non tenere conto di dati più complessi e vasti sia frutto di una sorta di romanticismo, o detto

altrimenti di una semplificazione o trasposizione "poetica" del reale che peraltro credo che sia uno dei motori del racconto di fantascienza.

 

Io nel frattempo ho comprato on line Il paria dei cieli, segnalato da Loup-garou: ne era rimasta una sola copia disponibile!

Link to comment
Share on other sites

@Isher

 

Fammi sapere cosa ne pensi. :)

Io l'ho letto un sacco di tempo fa e non ho avuto occasione di rileggerlo (anch'io non lo vedo mai sugli scaffali, a differenza dell'onnipresente ciclo della Fondazione XD), quindi i miei ricordi sono annebbiati, però mi ricordo che è uno dei racconti asimoviani che mi è piaciuto di più.

Link to comment
Share on other sites

 

Fammi sapere cosa ne pensi. :P

Io l'ho letto un sacco di tempo fa e non ho avuto occasione di rileggerlo (anch'io non lo vedo mai sugli scaffali, a differenza dell'onnipresente ciclo della Fondazione XD)

 

Senz'altro,  :)

ma ti anticipo che devo trovare il momento buono per leggerlo, in questo momento sono preso da altre letture.

I vari cicli di cui parlate, e che io ahimé non conosco, non li ho trovati on line, ma forse devo cercare megio.

Ho trovato in compenso un libro edito da Urania (qualcuno di voi la conosce?), che lessi milioni di anni fa,

poi prestai a un'amica insieme con altri, e che non ho mai più riavuto: Cronomoto di Bob Shaw. All'epoca mi

piacque moltissimo e mi ha lasciato una sensazione bella e inquietante.

Link to comment
Share on other sites

@Isher

 

Fammi sapere cosa ne pensi. ;)

Io l'ho letto un sacco di tempo fa e non ho avuto occasione di rileggerlo (anch'io non lo vedo mai sugli scaffali, a differenza dell'onnipresente ciclo della Fondazione XD), quindi i miei ricordi sono annebbiati, però mi ricordo che è uno dei racconti asimoviani che mi è piaciuto di più.

 

Dunque, l'ho letto praticamente in una notte ;)

Bello, inizio promettente, inquietante. Molto forte l'elemento avventuroso, o thriller addirittura. Buonissima

descrizione dei caratteri: il perfido e orribile Segretario, il blando e un po' molle Primo Ministro, l'aristocrazia

galattica di Lord Ennius, molto bello il personaggio del dott. Shekt (il più bello di tutti),

notevole e molto bello anche quello che riesce a rappresentare Schwartz:

 

Incanutiamo insieme!

Il meglio deve ancora venire.

L'ultima parte della vita per la quale

fu creata la prima...

 

Simpatico e carino (me lo immagino così) Arvardan, colto, onesto, coraggioso, appassionato.

Nel più lontano futuro le passioni umane sono sempre le stesse, sottolineerebbe Miss Marple.

I terricoli rappresentano non gli oppressi ma i decaduti,

una prospettiva che in effetti si deve prendere in considerazione nel rivolgersi di un futuro

sconfinato.

 

Indubbiamente Schwartz nega e contraddice qualsiasi psicostoria Asimov avesse voluto accreditare,

altrove, ne è l'esatto contrario.

 

L'eutanasia a 60 anni più che inquietante è terribilmente triste: la Terra si era proprio ridotta male.

Link to comment
Share on other sites

Indubbiamente Schwartz nega e contraddice qualsiasi psicostoria Asimov avesse voluto accreditare,

altrove, ne è l'esatto contrario.

 

Questa è una caratteristica di Asimov. Quasi tutte le volte che va contro la visione della psicostoria lo fa usando personaggi con poteri mentali. ;)

 

Grazie per il feedback, son contento se la mia segnalazione ti è stata utile. ;)

 

(Urania la conosco di fama, ma credo che non ne ho mai letto un libro. ;) Ma terrò conto della tua segnalazione, grazie ;))

Link to comment
Share on other sites

Non è il mio genere, ma molti anni fa ho letto un libro che ho trovato molto interessante: "Incontro con Rama" di Arthur C. Clarke.

 

Appartiene al genere fantascienza tecnologica, caratterizzato dall'interesse per il dettaglio e l'accuratezza scientifica. Quindi, i libri di tale genere si focalizzano sulle scienze naturali e sullo sviluppo tecnologico. "Incontro con Rama" si sofferma molto sulle descrizioni dell'ambiente in cui si muovono i personaggi, che quasi sono messi in secondo piano, rispetto tutto ciò che li circonda.

 

Di Asimov non ho mai letto nulla, ma dopo la vostra discussione vedrò di procurarmi qualche suo libro  :gha:

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...