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La costituzione non vieta il matrimonio gay


Chiara86

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ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE INTERVISTATA DA DÌ GAY PROJECT: 'LA COSTITUZIONE NON VIETA IL MATRIMONIO GAY'

 

Incontriamo a Milano l'avv. Annamaria Bernardini De Pace in occasione dell'uscita del suo libro "Diritti diversi. La legge negata ai gay" (Bompiani)

 

Perché ha scritto un libro sui gay?

 

Perché ho il senso della giustizia; perché non tollero le discriminazioni; perché i gay costituiscono la parte debole della famiglia e dello Stato. La mia passione è difendere le vittime, rimettere le cose a posto e affermare la giustizia. E’ insopportabile che ancora esista il problema del popolo LGBT perché privo della pari dignità giuridica e lontano da qualsiasi ipotesi di pari opportunità nel mondo sociale, culturale e spesso familiare.

 

Lei sostiene che la Costituzione non vieta il matrimonio gay. Ci spiega brevemente la sua analisi?

 

La lettura degli articoli 2, 3 e 29 della Costituzione esprime, nel suo insieme, questi principi: tutti i diritti riconosciuti ai cittadini sono inviolabili; i cittadini sono tutti uguali; è compito dello Stato rimuovere gli ostacoli alla pari uguaglianza sociale e giuridica; lo Stato tutela la famiglia, che è basata sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi. Mi domando con impeto e indignazione: perché i gay non devono essere considerati uguali e perché a loro non è concesso il matrimonio giacché nella Costituzione e nelle leggi specifiche non si richiede per sposarsi il requisito della diversità di sesso e della capacità a procreare? Queste sono prerogative del Diritto Canonico che, nella mentalità comune e politica, vengono confuse con quelle del matrimonio civile.

 

Le unioni civili sono terreno di scontro di posizioni da anni. Quale potrebbe essere a suo giudizio la soluzione migliore per arrivare a una legge?

 

Sono contraria alle unioni civili. L’obiettivo per il popolo LGBT deve essere unico e molto più alto, basato, appunto, sulla pari dignità giuridica con gli etero. Il matrimonio, con i diritti e i doveri che ad esso conseguono. Diversamente, i gay sarebbero ulteriormente discriminati perché avrebbero due opzioni (libera unione e unioni civili) contro le tre offerte agli etero, includendovisi anche il matrimonio.

 

Una legge che riconosca realmente uguali diritti quali punti dovrebbe contenere inevitabilmente? Ad esempio c'è chi sostiene come il Ministro Brunetta che i Di Do Re si possono fare purchè non prevedano costi per lo Stato, quindi niente pensione di reversibilità.

 

Se lo Stato non si vuole occupare dei gay ma si occupa dei clandestini, dei rom e di qualsiasi altra minoranza in difficoltà, perché il popolo LGBT dovrebbe accettare l’elemosina apparente dei Di.Do.Re.?

 

Cosa pensa dei Gay Pride? Quest'anno ci sarà a Genova?

 

Non vedo l’ora di partecipare ai Gay Pride perché fino all’anno scorso ero in disaccordo con questa manifestazione. Adesso ne percepisco il sottofondo di rabbia e di indignazione e quindi voglio testimoniare la mia solidarietà. Ho un sogno, però: vorrei che quest’anno i Gay Pride si svolgessero non all’insegna dell’eccesso e della provocazione, ma con lo stile richiesto a un movimento di opinione con i grandi contenuti della battaglia civile. Se tutti i partecipanti al Gay Pride si vestissero con gli abiti che usano d’abitudine nella loro vita privata, dimostrerebbero ai bigotti e ai critici che la discriminazione viene fatta contro fratelli e sorelle, che non meritano in alcun modo di essere trattati da paria, rompiscatole, eccessivi, eccentrici e folcloristici. Per una volta, come metodo di convincimento della follia di chi discrimina i gay, tutti gli omosessuali dovrebbero avere il coraggio di usare le vesti degli eterosessuali.

 

Nel libro analizza le ragioni della discriminazione verso i gay. Se dovesse fare una classifica ai primi posti cosa ci sarebbe?

 

La discriminazione è odiosa di per sé. Qualunque essa sia. Ed è ancora più violenta verso ciascuna persona piuttosto che verso il gruppo. Alla base della discriminazione giuridica c’è certamente quella culturale, che viene trasmessa di famiglia in famiglia, attraverso l’educazione sentimentale, sessuale e alle relazioni in genere.

 

Gli angeli con la pistola. Così chiama gli amici lgbt che ha intervistato nel libro, Imma Battaglia tra questi. Sta per caso pensando di fondare il partito gay?

 

Secondo me non ci deve essere un partito gay, come non ho mai pensato che fosse intelligente fondare un partito delle donne quando le donne non avevano la pari dignità giuridica e in seguito, comunque, erano, nonostante tutto, ancora discriminate. Riterrei, invece, molto interessante un importante movimento di opinione costituito sia da etero sia da omosessuali, possibilmente così numeroso da incidere in modo significativo sull’urgente riforma del modo di pensare italiano sulla indifferibile necessità di adeguarsi al vento giuridico dell’Europa, sull’obiettivo prezioso e per me fondamentale di evitare a tutto il popolo LGBT della prossima generazione di vivere nel dolore assurdo e lacerante di credersi sbagliato e privo di cittadinanza autentica.

 

intervista di Alessandra Filograno

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Basta leggersi gli articoli costituzionali.

 

All'art.2 si legge:

''La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.''

 

Quindi lo stato riconosce e garantisce i diritti inviolabili ad ogni cittadini sia come singolo che nelle ''formazioni sociali'' ed il matrimonio e la coppia di fatto sono certamente una formazioni sociali

 

All'art.3 si legge:

''Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.''

 

Quindi non si può discriminare i cittadini sono etero od omosessuali e lo stato deve rimuovere le diseguaglianze, quindi anche qui lascia intendere che sia etero che omo devono poter avere diritto di sposarsi se hanno pari ugualianza.

 

All'art.29:

''La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.''

 

Quindi non sta scritto da nessuna parte nemmeno qui che sia solo tra uomo e donna perchè non dice nulla sul sesso dei coniugi non specifica che debbano essere di sesso diverso.

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parole_alate

Sono contraria alle unioni civili. L’obiettivo per il popolo LGBT deve essere unico e molto più alto, basato, appunto, sulla pari dignità giuridica con gli etero. Il matrimonio, con i diritti e i doveri che ad esso conseguono. Diversamente, i gay sarebbero ulteriormente discriminati perché avrebbero due opzioni (libera unione e unioni civili) contro le tre offerte agli etero, includendovisi anche il matrimonio.

Se lo Stato non si vuole occupare dei gay ma si occupa dei clandestini, dei rom e di qualsiasi altra minoranza in difficoltà, perché il popolo LGBT dovrebbe accettare l’elemosina apparente dei Di.Do.Re.?

 

Ma sì, certo. Continuiamo a rifiutare la soluzione provvisoria per una lontana e incerta... Chi parla così non dev'essere molto coinvolto in prima persona. E' ovvio che le unioni civili siano solo un "surrogato" del matrimonio etero. Però servono, e io preferirei vedere un riconoscimento legale per tante coppie che ancora non l'hanno (anche se imperfetto), piuttosto che dover dire loro che devono rinunciare a diritti parziali ma sicuri perchè "l’obiettivo deve essere unico e molto più alto". Tsk.  :bua:

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La Costituzione non vieta il matrimonio gay.

Purtroppo lo nega la giurisprudenza.

 

Lo nega più precisamente il meta-diritto.

Ma resta importantissimo che non lo vieti la Costituzione, anzi che lo si possa

reclamare in base alla Costituzione!

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Lo nega più precisamente il meta-diritto.

Ma resta importantissimo che non lo vieti la Costituzione, anzi che lo si possa

reclamare in base alla Costituzione!

 

Senz'altro lo è, e sarebbe interessante sapere come si esprimerebbe la Corte costituzionale in proposito. D'altronde nel 1961 la Corte sostenne che fosse legittima una diversa regolamentazione dell'adulterio della moglie e del marito, nonostante l'articolo 29. Se si è potuta portare avanti la discriminazione quando la lettera era così limpida, figuriamoci nel caso in cui la lettura lasci aperte tutte le possibilità, ma non lo dica espressamente.

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Ma sì, certo. Continuiamo a rifiutare la soluzione provvisoria per una lontana e incerta... Chi parla così non dev'essere molto coinvolto in prima persona. E' ovvio che le unioni civili siano solo un "surrogato" del matrimonio etero. Però servono, e io preferirei vedere un riconoscimento legale per tante coppie che ancora non l'hanno (anche se imperfetto), piuttosto che dover dire loro che devono rinunciare a diritti parziali ma sicuri perchè "l’obiettivo deve essere unico e molto più alto". Tsk.  :bua:

 

 

Grazie al cielo c'è qualcuno che la pensa come me. A me sembra alquanto stupido non lottare per ottenere diritti seppur minimi solo perché non sono il massimo che possiamo ottenere. Paesi apertissimi come la Svezia sono riusciti ad ottenere solo adesso il matrimonio paritario sia per omosessuali che per eterosessuali dopo anni ed anni di unioni civili, noi che siamo un Paese decisamente arretrato come possiamo sperare che ci venga riconosciuta IMMEDIATAMENTE una legge simile? Siamo patetici e a volte mi viene da pensare che questo Governo e queste Leggi siano le uniche che ci meritiamo -.-*

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parole_alate

Già. Non sono certo la prima a dirlo qui sul forum, ma penso che per cambiare la mentalità comune ci vogliono leggi (e non il contrario) e queste leggi, proprio perchè non del tutto popolari, devono essere progressive, o verranno assimilate ancora più faticosamente. Cercare di ottenenere il tutto-e-subito non premia. Questo sul piano pratico; sul piano del metodo, poi, mi viene da pensare che questo modo di fare è sbagliato: prima devi tutelare le persone, poi le idee. Tra l'altro, sacrificare un beneficio concreto e immediato in nome di un principio astratto, di chi è tipico?

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A me sembra alquanto stupido non lottare per ottenere diritti seppur minimi solo perché non sono il massimo che possiamo ottenere.

 

Io penso che dovremmo esigere ciò che ci spetta, non parte di ciò che ci spetta.

Se c'è una cosa stupida, questa è proprio chiedere di essere trattati da inferiori si ma un po' meno al posto di esigere di essere trattati da eguali.

Noi viviamo in un Paese che su questo argomento è, da punto di vista dei partiti politici, arretrato... e allora... Non mi sembra un buon motivo per non esigere l'eguaglianza... anzi, semmai dovrebbe essere proprio questo un buon motivo per esigerla con più voce e testardaggine ancora. Se l'eguaglianza non la si esige quando manca e non te la vogliono dare allora quando caspita la si esige? Mah... Se in Spagna i gay e le lesbiche all'inizio degli anni '90 non cominciavano a esigere insistentemente e testardamente il matrimonio pensate che la Spagna si sarebbe evoluta nel Paese aperto e pro-nozze gay che è adesso? Io non penso proprio. Badate, non dico di rigettare qualsiasi ipotesi di compromesso... ma solo attenzione a non esigere il compromesso al posto di esigere l'eguaglianza.

 

Cercare di ottenenere il tutto-e-subito non premia. Questo sul piano pratico; sul piano del metodo, poi, mi viene da pensare che questo modo di fare è sbagliato: prima devi tutelare le persone, poi le idee. Tra l'altro, sacrificare un beneficio concreto e immediato in nome di un principio astratto, di chi è tipico?

 

Cercare di ottenere tutto e subito può premiare e premia.

E, soprattutto, non vuol dire rigettare qualsiasi compromesso ti venga in qualche modo offerto.

Se qui c'è un qualcosa che non premia e che è controproducente, a me sembra che questo qualcosa sia proseguire per la strada che abbiamo percorso come movimento lgbt italiano in questi anni... cioè scodinzolare di fronte ai compromessi in qualche modo rinnegando molti nostri obbiettivi. Sono anni che evitiamo di esigere tutto e subito... e guarda a che disastroso, umiliante e sconfortante punto stiamo.

 

Per il resto... complimenti alla Bernardini de Pace! Sono contento che una persona così di spicco stia dalla nostra parte :bua:

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Nessuno ci vuole concedere niente, siano Pacs, DICO, Di.Do.Re, Pri.Pro.Quo o qualunque nome si inventeranno la prossima volta. Eppure alcuni sembrano pensare che se ci si accontenta di leggi di seconda categoria piovano consensi.

La verità è che per ottenere qualcosa, qualunque cosa, ci sarà da lottarci sopra. E per cosa vorreste lottare voi?

Già me li vedo gli striscioni con scritte come:

 

VOGLIAMO ESSERE CITTADINI DI SERIE B

DATECI I NOSTRI MEZZI-DIRITTI!

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parole_alate

E' ovvio che i nostri sforzi devono essere direzionati ad ottenere tutto quanto ci spetta e niente meno, però ritengo da irresponsabili rifiutare forme intermedie. Un conto è sostenere il matrimonio, un altro è farlo affossando tutte quelle modalità (civil partnership, pacs, dico) che pur non essendo il massimo garantirebbero maggiore tranquillità a tanti omosessuali. E comincerebbero a cambiare l'opinione della maggioranza, intanto, aiutandoli contro le discriminazioni.

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E' ovvio che i nostri sforzi devono essere direzionati ad ottenere tutto quanto ci spetta e niente meno, però ritengo da irresponsabili rifiutare forme intermedie. Un conto è sostenere il matrimonio, un altro è farlo affossando tutte quelle modalità (civil partnership, pacs, dico) che pur non essendo il massimo garantirebbero maggiore tranquillità a tanti omosessuali. E comincerebbero a cambiare l'opinione della maggioranza, intanto, aiutandoli contro le discriminazioni.

 

Parole Alate...

Può essere però che accettare forme intermedie, soprattutto quando siamo oramai nel 2009 e la politica italiana e persino lo stesso attivismo lgbt italiano hanno tempi di evoluzione biblici, potrebbe ritardare in maniera davvero inaccettabile la conquista del matrimonio civile. Se riusciamo in questa legislatura qua a farci approvare almeno un qualche pacs/cus (non dico o didore, che non sono modi per unirsi ma schifose propostine per le singole persone in coabitazione) allora ancora ancora il tuo discorso ci può stare... ma se parliamo della prossima legislatura io credo che siamo un po' fuori tempo massimo per accettare compromessi siano essi piuttosto belli o piuttosto brutti. Rischiamo di non vedere il matrimonio fino a oltre il 2020. O il nostro movimento diventa evoluto, insistente e efficace come ad esempio quello USA, in cui non a caso Stati come il New Hampshire o il New Jersey che hanno appena approvato l'unione registrata stanno già passando all'apertura del matrimonio, o rischiamo di non uscirne più da questo tunnel dell'accettazione del compromesso... almeno per molti altri anni.

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Altra considerazione da fare è avere ben chiara la tipologia di unioni di cui si trattasse.

 

Molti citano mettendole insieme e non facendo distinzioni cose molto diverse.

 

Invece da un lato stanno i Cus e (a un livello superiore) i Pacs,

aperti a tutti i generi di coppia, dall'altro ogni tipo di unione esclusivamente

concepita per le persone omosessuali, che ovviamente si tratta di rifiutare.

 

D'altronde, forme di regolamentazioni di convivenza che danno diritti talmente bassi e

insultanti, quali i Di.Co. e i DiDoRe, anche se fossero previste per tutti senza distinzione

di sesso, potrebbero essere scelte, de facto, solo da persone omosessuali, perché gli

etero non li sceglierebbero, potendo sposarsi e poi in tempi brevi o

meno brevi divorziare.

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parole_alate

Se riusciamo in questa legislatura qua a farci approvare almeno un qualche pacs/cus  allora ancora ancora il tuo discorso ci può stare... ma se parliamo della prossima legislatura io credo che siamo un po' fuori tempo massimo per accettare compromessi siano essi piuttosto belli o piuttosto brutti. Rischiamo di non vedere il matrimonio fino a oltre il 2020.

 

Confesso di non capire del tutto il tuo ragionamento. Cosa significa che saremo fuori tempo massimo? Se per tutta la durata del governo Berlusconi non vedremo alcuna forma di regolamentazione, come temo avverrà, cosa ti fa pensare che dopo andrà meglio? Perchè adesso dovremmo accettare forme compromissorie e dopo no? Lo so che siamo indietro, hai senz'altro ragione, però, rimanendo pragmatici, non vedo altra soluzione che procedere per gradi - puntando in alto, certo, ma accettando anche i mezzi gradini, se non ledono la nostra dignità.

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sebastian83

La Costituzione non vieta il matrimonio gay.

Purtroppo lo nega la giurisprudenza.

 

Ciò non toglie che la giurisprudenza si può modificare, anche quella costituzionale. Nel 61 la corte costituzionale sentenziò che la norma che puniva l'adulterio della moglie era costituzionale. Nel 68 (e non a caso...) la corte cambiò idea e cassò la norma. Considerando che nel frattempo la costituzione era rimasta la stessa, vuol dire che era cambiata la società che a quella costituzione soggiaceva.

 

Così dovrebbe essere per i diritti gay: nessuno mette in dubbio che l'assemblea costituente per "famiglia" intendeva "il nucleo unito in matrimonio (possibilmente religioso) tra uomo e donna"; le società per fortuna si evolvono e cambiano, e io spero che prima o poi le lotte per i diritti civili diventino pareri di costituzionalità...

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Cosa significa che saremo fuori tempo massimo? Se per tutta la durata del governo Berlusconi non vedremo alcuna forma di regolamentazione, come temo avverrà, cosa ti fa pensare che dopo andrà meglio? Perchè adesso dovremmo accettare forme compromissorie e dopo no? Lo so che siamo indietro, hai senz'altro ragione, però, rimanendo pragmatici, non vedo altra soluzione che procedere per gradi - puntando in alto, certo, ma accettando anche i mezzi gradini, se non ledono la nostra dignità.

 

La risposta è semplice, Parole-Alate...

Perché sta storia è durata fin troppo: è dal 2002 che continua sta storia, mo basta.

Non voglio arrivare al 2020 o al 2025 con ancora l'imposssibilità di sposarmi. E' questo il punto.

 

Noi viviamo in un Paese in cui i partiti politici ed il movimento lgbt stesso hanno tempi biblici... per passare dalla conquista di un eventuale Pacs/Cus alla conquista del Matrimonio Civile passerebbero un'infinità di anni... i Pacs/Cus dovevano essere stati fatti anni fa... andrebbero fatti adesso al limite... ma nel 2013 o 2015 (ecco il mio riferimento alla prossima legislatura, quale che sia la maggioranza) sarebbe troppo in là. O diventiamo insistenti e efficaci come il movimento lgbt USA, per cui anche se ci approvano una legge compromesso -di qualunque tipo essa sia- noi nel giro di poco siamo in grado di conquistare l'apertura del matrimonio... o non vedo come, andando avanti a accettare il compromesso, arriveremo al 2020-2025 potendoci sposare.

 

PS: sottoscrivo il discorso di Isher poi sull'inaccettabilità di un'ipotetica unione solo per coppie dello stesso sesso.

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Altra considerazione da fare è avere ben chiara la tipologia di unioni di cui si trattasse.

 

Molti citano mettendole insieme e non facendo distinzioni cose molto diverse.

 

È vero, ma finora il trend è stato quello di abbassare il livello ad ogni nuova proposta, quindi non mi faccio troppe illusioni su quello che salterà fuori la prossima volta.

 

Ciò non toglie che la giurisprudenza si può modificare, anche quella costituzionale.

 

La giurisprudenza costituzionale non mi risulta si sia espressa in materia. Io mi riferivo a quella ordinaria.

 

Nel 61 la corte costituzionale sentenziò che la norma che puniva l'adulterio della moglie era costituzionale. Nel 68 (e non a caso...) la corte cambiò idea e cassò la norma. Considerando che nel frattempo la costituzione era rimasta la stessa, vuol dire che era cambiata la società che a quella costituzione soggiaceva.

 

Sì, avevo già tirato fuori anch'io quest'esempio, ma come ho già detto non ci vedo grandi fatti positivi. Certo, vuol dire che la giurisprudenza può cambiare (ma questo già si sapeva), ma vuol dire anche che persino una lettera chiara come:

 

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

 

può essere interpretata a discriminazione della moglie. E che speranza abbiamo noi, visto che la società non ci sostiene ancora e che la lettera della Costituzione non ci menziona neanche, pur non negandoci niente?

 

(Scusate il fatalismo, è per temperare l'ottimismo di questo topic :rotfl:)

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È vero, ma finora il trend è stato quello di abbassare il livello ad ogni nuova proposta, quindi non mi faccio troppe illusioni su quello che salterà fuori la prossima volta.

 

 

E che speranza abbiamo noi, visto che la società non ci sostiene ancora e che la lettera della Costituzione non ci menziona neanche, pur non negandoci niente?

 

(Scusate il fatalismo, è per temperare l'ottimismo di questo topic :rotfl:)

 

E' molto difficile tenere insieme due cose molto diverse, anzi opposte: la necessaria lucidità sulla

situazione italiana, e un minimo di "speranza attiva". Il pessimismo della ragione e l'ottimismo

della volontà.

 

La maggior parte delle cose «non» sono in nostro potere, qualcuna però «è» in nostro potere.

Come pensarla, ad esempio. Avere una piena, e non dimidiata, coscienza dei nostri diritti.

Sapere che li possiamo esprimere e diffondere. Non rinunciare a operare le distinzioni giuste.

 

Fare leva sulla propria rabbia («io tra 15 anni avrò 40 anni e così non ci voglio arrivare») è

proprio quanto è mancato finora alla stragrande maggioranza delle persone omosessuali in

Italia. Non convertiamo subito la rabbia in pessimismo e in impotenza! Convertiamola in

parola e in azione. Tra l'altro è una cosa che rafforza molto (anche se non evita delusioni).

 

Resta lo scottante problema della classe politica e dello stesso movimento glbt di questo

Paese che come dice Vlay con molto tatto hanno tempi biblici. Questo lo so...

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Non convertiamo subito la rabbia in pessimismo e in impotenza! Convertiamola in

parola e in azione. Tra l'altro è una cosa che rafforza molto (anche se non evita delusioni).

 

Non ti preoccupare, nonostante quello che ho scritto, non mi lascio prendere da disperazione, pessimismo o impotenza. :rotfl:

Solo parto dal presupposto che nessuno mi regalerà niente nel futuro, e in base a questo mi regolo. E vedo cosa posso fare nel mio piccolo, ovviamente.

 

Quello che trovo abbastanza sterile sono cose tipo:

- Non fare assolutamente nulla e intanto criticare chi si pone obiettivi troppo utopici o a lungo termine.

- Non fare assolutamente nulla e sperare che il riconoscimento piova dalla classe politica.

- Lamentarsi dell'attuale situazione per i gay e votare partiti che mirano a tenerla esattamente così com'è.

- Avere una specie di culto per le grandi nazioni straniere che hanno migliorato la situazione dei gay e invece di cercare di portare questo miglioramento anche in Italia, migrare nei suddetti paesi.

- Eccetera.

 

(Ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale :rotfl:)

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parole_alate

La maggior parte delle cose «non» sono in nostro potere, qualcuna però «è» in nostro potere.

Come pensarla, ad esempio. Avere una piena, e non dimidiata, coscienza dei nostri diritti.

Sapere che li possiamo esprimere e diffondere. Non rinunciare a operare le distinzioni giuste.

 

Fare leva sulla propria rabbia («io tra 15 anni avrò 40 anni e così non ci voglio arrivare») è

proprio quanto è mancato finora alla stragrande maggioranza delle persone omosessuali in

Italia.

Mi trovo perfettamente d'accordo. Rispondo anch'io così, di solito. Ma una cosa è avere coscienza dei propri diritti e sostenerli, un'altra rifiutare una forma legislativa "per principio". Perchè se domani mi proponessero una forma di unione civile dignitosa, che mi tutela come cittadino, io ne sarei felice e la sosterrei, anche se le manca la parola "matrimonio". Bisogna avere ideali alti e lottare per raggiungerli, certo, però penso anche a chi in questi problemi c'è dentro in prima persona, e sono sicura che preferirebbe qualche diritto in più e qualche teorizzazione in meno.

Anche perchè la nostra beneamata sinistra tende a temporeggiare su queste questioni, e chiedere solo obiettivi a lungo termine non giova.

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Mi trovo perfettamente d'accordo. Rispondo anch'io così, di solito. Ma una cosa è avere coscienza dei propri diritti e sostenerli, un'altra rifiutare una forma legislativa "per principio".

 

Paole Alate...

Non è rifiutare per principio... ma per avere in tempi brevi l'eguaglianza.

In ogni caso il più delle volte anche se un compromesso lo rifiuti ti viene approvato lo stesso quindi ciò che cambia è l'atteggiamento con cui si può accogliere l'approvazione di un compromesso... se come dici te ci si mostra felici e sostenitori del compromesso allora l'eguaglianza ce la potremo scordare, i politici andranno avanti anni e anni magari anche decenni a dire che hanno fatto già abbastanza per la comunità lgbt, per i nostri diritti... se invece ci si mostra in primo luogo sempre fortemente incazzati per il fatto che al posto di legiferare sull'eguaglianza si legifera sul nostro status di persone di seconda classe allora c'è speranza che prima di ritenere e dire che hanno fatto abbastanza per i gay i politici ci pensino minimo dieci volte.

 

Bisogna avere ideali alti e lottare per raggiungerli, certo, però penso anche a chi in questi problemi c'è dentro in prima persona, e sono sicura che preferirebbe qualche diritto in più e qualche teorizzazione in meno.

 

Non si tratta di contrapporre cose teoriche a esigenze concrete. Lottare per la fine dell'esclusione di gay e lesbiche dal matrimonio significa lottare affinché ogni singola persona omosessuale non sia più considerata e trattata nella propria vita quotidiana da inferiore, con tutto ciò che ne consegue. E' una vera e propria battaglia contro l'omofobia nelle leggi e nella società in generale. Una cosa molto concreta, non una mera teorizzazione. Poi, ti ripeto, anche in presenza di un movimento lgbt che esige l'eguaglianza rigettando nettamente l'essere trattati da inferiori... i compromessi o compromessini che ti permetteranno di avere subito cose come la pensione di reversibilità con tutta probabilità i politici te li approveranno lo stesso... anzi, te li approveranno ancora più celermente, perché finalmente avranno il fuoco sotto le chiappe a furia di ricevere proteste di cittadini omosex infuriati perché sono di cittadini di serie b.

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