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[Lingua] Traduttori: vittime o carnefici?


Cosgrove

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[modbreak=yrian]Questa discussione è una divisione dal topic "I racconti di San Francisco"[/modbreak]Purtroppo i traduttori sono pagati poco(eufemismo per compensi da fame)  ed a cottimo.Certo che per tradurre "gimme a break" con "fammi fare un'intervallo" bisogna essere il traduttore automatico di Google.

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Ma quello che io ho sempre sostenuto è che non puoi vendicarti sul lettore (o nel mio caso, sul telespettatore) solo perché a te pagano poco.

Un minimo di etica ce la devi pur sempre avere.

Secondo me se fai degli obbrobri del genere è proprio che l'inglese non lo sai.

Era sui Racconti di San Francisco, quella frase? Se era sul primo volume dev'essermi sfuggita.

Comunque, il primo l'ho finito ieri: i successivi in inglese, assolutamente.

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No, era su un altro libro, ma era per esemplificare.

Sono d'accordo che, se uno ha un minimo di professionalità, cerca di fare un lavoro decente. Ma certi errori, non giustificabili, possono essere dovuti alla fretta.

Se i traduttori fossero pagati meglio, lavorerebbero meglio, credo.

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Io da traduttrice invece non sono d'accordo :sisi:

La correttezza innanzitutto.

Non vedo un rapporto buona paga = buon lavoro. Io lavoro bene indipendentemente se mi diano o meno tanti soldi. E' una questione di sentirmi la coscienza a posto.

 

E a questo punto direi che si può anche cambiare il titolo o dividere la discussione :(

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Divido, cara Sweet, divido subito: l'argomento è invero troppo succoso per farlo sparire in un altro topic! :sisi:

 

E ne approfitto per chiarire la mia posizione: ci si potrebbe chiedere perché un regista teatrale si spacci per "traduttore"...

Premesso che ho il massimo rispetto per traduttori e interpreti di professione, mi sento di poter dire la mia, in quanto il teatro mi costringe quotidianamente a confrontarmi con queste problematiche (tanto è vero che ho a suo tempo aperto un topic sulle trasposizioni cinematografiche di opere letterarie). Inoltre, per motivi che non sto a spiegare, a suo tempo fui "costretto" dalla macchina burocratica a laurearmi in Sceneggiatura invece che in Regia... e l'altra faccia del mio mestiere torna spessissimo alla ribalta.

 

Ho decine e decine di aneddoti al riguardo, molti dei quali legati alla mia scelta di tradurre in italiano (e lo faccio personalmente) i musical che metto in scena: "Rocky Horror Show", "Fiddler on the roof", "A little night music" sono i titoli che ho tradotto... non senza polemiche da parte di molti benpensanti... A mia volta io ho a suo tempo polemizzato con le traduzioni che altri fecero di "Grease" e "Chorus line". Polemizzai perché le trovavo scadenti, non perché io sia un purista del musical in inglese (sarebbe incoerenza, ovviamente). Credo che la comprensibilità sia importante per il musical e quindi ne sostengo le traduzioni: non mi sognerei mai di tradurre un'opera lirica, ad esempio (anche perché i teatri d'opera ormai possono tutti sopratitolare gli spettacoli).

 

Il problema è, semmai, quello della fedeltà. Per esempio io faccio il "Rocky" ambientato ai giorni nostri e traduco "What ever happened to Fay Wray?" con "Che fine ha fatto la grande Mina?" Evidentemente il problema non è solo la metrica, ma anche la sostituzione del personaggio: non si tratta solo di far capire al pubblico la lingua, ma pure il concetto... e se, per far questo, devo sostituire l'ormai ignota (per gli italiani del Duemila) Fay Wray con un'altra gay-icon come Mina, non mi sento un criminale.

Ho avuto la fotuna di lavorare su questi temi col grande Arnaldo Picchi: lui diceva che "le traduzioni sono come le donne: possono essere fedeli ma brutte o belle ma infedeli"... A parte il sessismo della batutta (che volete farci?), sono perfettamente d'accordo.

 

Altra questione su cui vi invito a dire la vostra è quella dei compensi, come già abbiamo iniziato a fare: per rispondere a Sweet, quando mi offrono una traduzione, io personalmente lavoro sempre al meglio, anche se pagato poco; ciò non toglie che preferirei lo stesso essere apgato di più per i miei meriti. Meriti che, tra l'altro, spesso vengono sottovalutati, come tutta la categoria: ma provate a leggere, ad esempio, Agatha Christie in inglese e in italiano e vi accorgerete di quanto una traduzione possa addirittura MIGLIORARE l'originale (la Christie era bravissima, ma, poverella, scriveva davvero male...).

 

Ultima questione: vi invito a postare qui tutti gli errori e i crimini di traduttori inesperti o distratti che vi capita di incontrare... Io stesso ne ho di gustosi!

 

:(

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Pyer, francamente mi sa che ci prenderemo poco su questo argomento, anche se fortunatamente non credo che io e te riusciremmo mai ad arrivare a livelli di flame ^^

 

Io sono proprio una purista, ho massimo rispetto per l'opera originale, forse per il mio amore sconfinato per la lingua inglese. Di conseguenza lascio uguale il più possibile, con le dovute eccezioni. Prendendo l'esempio che hai fatto tu Fay Wray -> Mina, potrebbe essere uno dei rari casi con i quali mi trovo d'accordo col cambiamento, ma in generale se il riferimento è qualcosa che l'italiano medio dovrebbe conoscere ma per SUA ignoranza non conosce, allora non penso che per l'ignoranza della maggioranza la minoranza di persone "erudite" (scrivo tra virgolette perché l'oggetto in questione potrebbe essere pure il nome di una rivista, non per forza qualcosa di veramente "colto") debba rimetterci.

 

Se vuoi gli esempi, faccio prima a pubblicare in toto la mia tesi di laurea, visto che di quello si trattava... ovvero dei cambiamenti NON giustificabili che ho trovato, prendendo a esame solo i prodotti televisivi che sono un po' più il mio campo (ho cominciato con quelli, ma sfortunatamente per me ho smesso).

 

Però in linea di massima non sono assolutamente d'accordo con chi dice che la traduzione possa migliorare l'originale... cioè a dire, se uno in originale scrive male, allora perché dargli/le dei meriti che non ha? Così come chi dice che quello scempio di versione italiana del telefilm "La tata" era più divertente dell'originale. Ma chi ha detto che noi dobbiamo avere questo compito di "miglioratori"? Se una cosa non è particolarmente divertente è giusto che lo rimanga. Sarà poi il lettore, o il telespettatore, a decidere se gli piace o meno. Ma tutto quello che è diverso dall'originale per me ne è una falsatura.

Il traduttore, secondo me, deve rimanere *al di fuori* del processo creativo che sta alla base del prodotto, sia esso un libro o un prodotto televisivo. Qualcun altro l'ha inventato, e io non sono nessuno per decidere che sarebbe più divertente così o cosà. Fare del proprio meglio nel tradurre ciò che ci viene commissionato, secondo me, non significa migliorare ciò che ci viene commissionato. Non penso proprio che rientri nei nostri compiti, onestamente.

 

Comunque per segnalarvi qualche errore gustoso, così off the top of my head, c'è stato quando tradussero il titolo del film "Good Will Hunting" con l'espressione italiana "cacciatori di buona volontà". La capra autrice di questa perla non solo non conosceva il film (eccheccavolo aveva 9 nomination all'Oscar, non stiamo mica parlando di un film poco noto!) ma nemmeno la grammatica inglese, visto che NON C'E' MODO in assoluto che quella frase inglese possa essere resa con quell'espressione italiana...

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Ahahahah! Questa di "Will Hunting" è SPAZIALE! :sisi:

 

Nessuna flame, ma rimango della mia idea che il lavoro di traduzione sia spesso un lavoro di riscrittura.

Sostengo le mie versioni teatrali per le ragioni che ho già esposto... e, purtroppo, puoi solo fidarti della mia parola se ti dico che sono fatte con buon gusto (a proposito, nel topic sul "Rocky" in Cinema ho postato tempo fa la mia versione di "Science fiction"!) Come ho detto, non mi verrebbe mai in mente di tradurre Wagner.

 

Resta il fatto che sono convinto che purismi e dogmatismi vari portino solo alla sterilità. Ricorderai che anche la nostra battaglia nel Forum per un italiano corretto per me è in realtà finalizzata non all'accademismo ma al miglioramento dei contenuti.

 

Torniamo alla creatività delle traduzioni. Agatha Christie era una ottima artigiana, ma non certo una artista sublime: essendo il suo un prodotto essenzialmente di consumo, un traduttore che ritocchi qua e là non mi smebra un criminale. Certo, rimettere a posto le varie discontinuità delle tragedie di Shakespeare sarebbe un delitto, sono d'accordo anche io.

 

Ci sono poi delle traduzioni che sono un capolavoro non meno dell'opera orginale: tanto per fare un esempio, la storica traduzione de "Il giovane Holden" realizzata decenni fa dalla Motti per me è un autentico gioiello... Espressioni come "stantuffarsi qualcuno" davvero non so quale Musa dei traduttori gliele abbia ispirate! ... In calce alla mia edizione di "Memorie di Adriano" c'è un toccante scritto della traduttrice Lidia Storoni Mazzolani intitolato "Storia di una traduzione e di una amicizia", che vale quasi quanto il resto del libro... Per rimanere ai giorni nostri, mi viene da menzionare Pennac, autore che adoro, il quale si tiene costantemente in contatto con i suoi traduttori nel mondo, i quali ormai lavorano con lui a quattro mani: spesso, prima ancora che lui finisca il romanzo che sta scrivendo, già inizia a farlo tradurre, riconoscendo l'importanza e la delicatezza "creativa" dei suoi collaboratori.

 

Ed ora un altro aneddoto. Nel simpatico film "Cruel intentions" (a sua volta adattamento di "Le relazioni pericolose" - romanzo epistolare, poi piéce teatrale, poi soggetto di almeno tre film), il bello e perverso Sebastian dice a una vecchina mezza sorda e rimbambita "E poi mi sono fatto sua figlia..."; la vecchina non è sicura di aver capito bene, allora lui finge di ripetere e dice "Le ho chiesto se vuole un bicchiere d'acqua..." Detta così non fa ridere, ma io sospetto che nell'originale fosse previsto un effetto comico dato dalla rima tra "daughter" ("figlia") e "water" ("acqua")... Non sarebbe stato meglio tradurre meno letteralmente ma salvare l'effetto umoristico trovando un'altra coppia di frasi adatte al gioco di parole?

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adesso non mi vengono in mente le frasi precise ma... qualcuno di voi ha mai tentato di leggere lesbo pulp in italiano? Io nutro seri dubbi sulla conoscenza della lingua italiana da parte dei traduttori (e scarsa attanzione degli adattori, sempre ammesso che ne abbiano). Altro titolo altrettanto 'violentato' è stato pesante come il cielo... ne avrei a migliaia di titoli, ma mi vengono in mente questi su tutti (appena riprendero' in mano i libri vi faro' anche degli esempi)

 

[aggiungo anche il fattore poesia. D'accordo sul fatto che vada lette in originale, ma mi rendo conto che non si possa fare per tutto, a meno di conoscere ogni lingua esistente al mondo. Piccolo appunto (negativo) alle traduzioni di Blake fatte da Ungaretti...]

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Pyer, a suo tempo avevo fatto una lista di tutti i tipi di cambiamenti che ritenevo "scusabili" e no. Devo dire che tu hai un notevole talento per riuscire a citare come esempio tutti i casi in cui secondo me è assolutamente giusto effettuare modifiche nella traduzione! :sisi: (mi riferisco al gioco di parole tra daughter e water)

 

Saint, io ho letto Lesbo pulp in italiano, ma ormai è passato parecchio tempo, quindi non ricordo se ci fossero strafalcioni o meno. Don't get me started sugli adattatori. Non che ne conosca moltissimi, ma di quelli che conosco, solo uno è una persona veramente d'oro, modesta e soprattutto CAPACE. Gli altri sono solo boriosi pieni di sé, che giungono a fare questo lavoro per purissimo caso e soprattutto senza una preparazione specifica - taluni senza nemmeno conoscere la lingua di partenza, quindi figurati un po'!!

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Non riesco a trovare il libro, quindi non saprei citare con precisione, ricordo solo almeno due costruzioni in un italiano alquanto ardito, tre frasi incomprensibili (da rileggere due volte per ricostruirle in inglese per poi capirle in italiano)... devo ammettere pero' che il resto l'ho scovato solo dopo aver letto la versine in lingua originale... almeno 4 frasi cambiano totalmente di senso in italiano.

 

[suglia adattatori]

Gli altri sono solo boriosi pieni di sé' date=' che giungono a fare questo lavoro per purissimo caso e soprattutto senza una preparazione specifica - taluni senza nemmeno conoscere la lingua di partenza, quindi figurati un po'!![/quote']

 

O__o

Oh mamma... una delle 100 cose che non volevo sapere, ma che gli altri continuano a farmi notare...

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Pyer' date=' a suo tempo avevo fatto una lista di tutti i tipi di cambiamenti che ritenevo "scusabili" e no. Devo dire che tu hai un notevole talento per riuscire a citare come esempio tutti i casi in cui secondo me è assolutamente giusto effettuare modifiche nella traduzione! :( (mi riferisco al gioco di parole tra daughter e water)

[/quote']

 

Ahahah! :D Mi dispiace! Ma preferivi litigare? :sisi:

 

 

Altri due esempi che mi vengono in mente or ora.

 

In una vecchissima puntata di friends un oculista (Tom Selleck) dava una festa per i suoi colleghi ed entrava nel salotto con due bicchieri in faccia dicendo "Qualcuno ha bisogno di occhiali?" e tutti ridevano... Suppongo sia caduto un gioco di parole tra "glasses" bicchieri e "glasses" occhiali... Devo ammettere però che se fossi stato io a dover tradurre quella battuta avrei sudato freddo! :D

 

Questa invece è storica: "Jailhouse rock" di e con Elvis Presley venne a suo tempo rsso in italiano come "Il delinquente del rock 'n' roll"... BLEAAARGHHH!!!!! :D

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ah guarda, Friends è proprio il ricettacolo dell'ignoranza umana. Good Will Hunting veniva da lì, non l'avevo detto?

ma lì siamo proprio ai livelli di cambiamenti senza senso, date cambiate senza motivo [non venitemi a parlare di labiale, sono solo scuse...] "tre volte a settimana" che diventa "una volta a settimana", nomi cambiati [e poi ti voglio quando appaiono scritti!]

Diciamo che c'è un motivo per cui ho importato tutti i dvd dall'Australia con traccia audio SOLO inglese e al diavolo il doppiaggio... >_<

 

Ahahah! :sisi: Mi dispiace! Ma preferivi litigare? :(

Che tu ci creda o no, no :D

 

PS: SaintJust scusami se ti ho bloccato la crescita :D

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Diciamo che c'è un motivo per cui ho importato tutti i dvd dall'Australia con traccia audio SOLO inglese e al diavolo il doppiaggio... >_<

 

:sisi: Non ti facevo così ferrata!

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Scusata... :sisi:

(ma ero seria, avrei preferito non saperlo... non riusciro' piu' a leggere un libro con lo stesso stato d'animo temo...)

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No no, vai tranquilla, non ci siamo capite: gli adattatori sono solo quelli che lavorano per i prodotti audiovisivi, non per i libri.

C'è qualche speranza che i traduttori di libri abbiano almeno una laureetta, dai :sisi:

 

Pyer, in cosa non mi facevi ferrata? :( guarda che io son bilingue praticamente ^^

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caachio... ho sbagliato io dall'inizio... oggi proprio non è giornata... per adattatore intendevo quello che si rilegge il tutto per vedere se è a posto (correttore di bozze?)... errore mio. chiedo venia.

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Guest -NakedOnTheSand-
Pyer' date=' in cosa non mi facevi ferrata? :( guarda che io son bilingue praticamente ^^[/quote']

 

*.* Me non andrà all'università. Andrà a lezioni private da Sweet!

 

Scusate l'OT :sisi:

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ok allora comincio subito :D

quello che hai scritto nel topic di Madonna è sbagliato :sisi: manca un HER qui: out of (her) mind :(

fine OT

 

Sì quello che dici tu è l'editor o correttore di bozze... è un lavoro che mi piacerebbe molto fare ^^ Ho un occhio pazzesco, ti sgamo quando ci sono due spazi tra due parole anziché uno come niente. Immagino che questo mi faccia sembrare solo schizofrenica e non particolarmente cool :D Ma che ci posso fare, mi dà fastidio trovare refusi nei libri. Ancora mi ricordo il giorno che la mia prof. di letteratura e linguistica italiana (una luminare nel campo) entrò in classe sconvolta perché per la prima volta in un libro aveva trovato "a" preposizione scritto come "ha" voce del verbo avere.

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Pyer' date=' in cosa non mi facevi ferrata? :( guarda che io son bilingue praticamente ^^ [/quote']

 

Mi riferivo alla passione per "Friends", mica alla lingua inglese! :D Capisco l'equivoco e capisco che potevi anche offenderti... Ci vorrà un correttore di bozze anche per i miei post?! :sisi:

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Vabbe'... ma ha ragione... che cavolo... se trovo una cosa del genere in un libro vado diretta alla casa editrice ed alzo un polverone tale che finisco sicuro in manette... :sisi:

Comunque io mi irrito quando trovo errori, di qualsiasi tipo, sopratutto se son piu' d'uno. Perdo il gusto della lettura e devo fermarmi, o rileggere parti... una volta infastidita smetto presto, e passano almeno un paio di giorni prima che riprenda...

Ognuno ha il diritto di sbagliare, ma non sui libri che leggo io ;P

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Guest -NakedOnTheSand-
ok allora comincio subito :D

quello che hai scritto nel topic di Madonna è sbagliato :( manca un HER qui: out of (her) mind :D

fine OT

 

Ahaha me si nasconde dietro un cespuglio e comincia a frustarsi e ripetere centinaia di volte l'Atto di dolore..in inglese!! :sisi: fine OT

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Non posso non parlare in un topic come questo *____*

 

Quando ho iniziato a fare traduzione amatoriale (leggi: di canzoni) ero decisamente una purista delle lingue, con effetti anche comici. Dopo anni di studi mi sono un po' ammorbidita, anche perché il giapponese non lo puoi tradurre alla lettera, è inutile.

Però non sono d'accordo nel migliorare il testo originale, a meno che non sia tecnico o simile e quindi contenga strafalcioni: insomma, Dan Brown scrive come un cane, e *tutti* devono rendersene conto :sisi:

 

Per quanto riguarda musical o simili, più che di traduzione parlerei di adattamento, e mi sta anche bene cambiare certi riferimenti poco comprensibili al lettore/ascoltatore a cui è rivolto (apprò, yrian, la tua traduzione di Science fiction mi è piaciuta un sacco ^^)

Questo discorso in teoria può valere anche per libri, però in questo caso imho ci vorrebbe sempre la supervisione dell'autore, come dicevamo fanno Pennac o il mio guru Eco (ma lui è veramente sadico, i suoi traduttori perdono anni di vita secondo me).

 

Sweet: lo sai però che i traduttori di bozze li pagano poco? E cmq non è richiesta la conoscenza linguistica, uno deve controllare la correttezza dell'italiano più che altro. Piaceva anche a me come idea...

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insomma' date=' Dan Brown scrive come un cane, e *tutti* devono rendersene conto :([/quote']

LOL mai stata più d'accordo!

Comunque no, non mi ero mai veramente informata del lavoro di correttore di bozze... era sempre stata una di quelle cose che dici "mi piacerebbe farlo" ma non è che poi concretamente fai qualcosa per diventarlo :sisi:

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La verità è che, per fare una cosa fatta bene, traduzioni e adattamenti dovrebbero passare attraverso un tot di persone: un traduttore esperto della lingua di partenza, un traduttore esperto della lingua di arrivo, un correttore di bozze per punteggiature e affini, un revisore dei dati, un coordinatore di squadra e, in casi come il mio, un musicista che verifichi la correttezza della metrica e la cantabilità. Il che, evidentemente, è impossibile...

 

Troppo, dite? Eppure basta vedere come sono tradotti molti manga, di cui io sono un vorace lettore: ammiro molto quei ragazzi che sanno già il giapponese come io lo saprò forse nemmeno tra dieci anni, eppure... come possono essere tanto bravi in giapponese e tanto pessimi in italiano? Non è UMANO, per me, tradurre una frase dal giapponese e non accorgersi che, anche se il concetto è giusto, semplicemente NON FUNZIONA in italiano... Specie in un fumetto, che nella maggior parte dei casi dovrebbe offrire un esempio di lingua quotidiana e immediata... Per non parlare di quando traducono non dal giapponese direttamente, ma dagli adattamenti americani...

 

E poi si sente la mancanza di un coodinatore: in "Ushio e Tora", per esempio, che ha probabilmente cambiato più traduttori in corsa, molti personaggi hanno addirittura cambiato nome infinite volte, a seconda di chi ci metteva mano... Capisco che certi nomi sono difficili da rendere, specie quando sono al limite tra il nome comune e il nome proprio, ma è possibile che NESSUNO si accorga che 'sto poverello lo chiamate a volte "dio bambino", a volte "bambino del salotto", a volte "dio domestico", a volte "piccolo iddio" e via discorrendo???

 

Quanto alla necessità di un revisore dei dati o comunque di un esperto settoriale non linguista, appare lampante dal gustoso aneddoto raccontato da una traduttrice molto nota che ho sentito di recente in una intervista (purtroppo non ricordo chi sia costei, né quale fosse il romanzo che stava traducendo): raccontava di aver tradotto una frase del tipo "il pilota dell'aereo fece risalire il carrello" con "il pilota dell'aereo ingranò la marcia"... specificando che la cosa, pur essendo scorretta all'atto pratico, linguisticamente era coerente; l'autore, venutolo a sapere, pare abbia detto: "Solo una donna poteva essere convinta che un aereo abbia le marce!"

 

:sisi:

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LOL!

 

Comunque quella di incongruenze tra un numero e l'altro di un manga è cosa che avviene anche con le serie televisive... nessuna serie per questioni di tempo può essere adattata tutta da una stessa persona... ed ecco quindi che compaiono discrepanze... esempio pratico in "Buffy", un personaggio che in alcune puntate si chiama Glory, in altre è stato tradotto (svengo...) come Gloria. Una telenovela che si chiama Passions, a volte è stata tradotta con 'Passioni', altre con 'Beautiful' (che, a differenza di Passions, è una telenovela esistente!).

La prima stagione di Lost è l'unico esempio che io conosca che sia stata adattata da una sola persona, tutte e 25 le puntate... e infatti è perfetta *.* (ciò non toglie che io preferisca comunque la versione originale... ma Lost è l'unico telefilm che ritengo affidabile vedere anche in italiano, se capita. Anche Desperate Housewives non è malaccio).

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Per i manga, c'è anche il problema di essere considerati prodotti a basso costo, non "culturali" e quindi chissenefrega della traduzione. Tra l'altro i fumetti in generale imho sono difficili da tradurre: tanti hanno moltissimi giochi di parole o riferimenti alla loro cultura d'origine che porta alla perdita di parte del linguaggio originale. In questo senso il mio esempio preferito è Rat-man: ci ho provato un paio di volte a come renderlo in un'altra lingua (chessò, l'inglese) ma è dura...

Per me comunque è sconcertante vedere quante persone che studiano lingue conoscano male l'italiano. C'è una pochezza del vocabolario... Il colmo l'ho visto sentendo chiedere al professore cosa fosse una carta intestata.

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Per i manga' date=' c'è anche il problema di essere considerati prodotti a basso costo, non "culturali" e quindi chissenefrega della traduzione. Tra l'altro i fumetti in generale imho sono difficili da tradurre: tanti hanno moltissimi giochi di parole o riferimenti alla loro cultura d'origine che porta alla perdita di parte del linguaggio originale.[/quote']

Il discorso che fai vale anche per le serie televisive rispetto ad esempio ai film: sono chiaramente trattate come prodotti di serie B, e visto anche il trattamento che viene loro riservato dalle reti televisive, è difficile che un adattatore abbia veramente rispetto per ciò che ha tra le mani. Essendo io una vera fanatica di serie tv, che talvolta ne sostiene la superiorità rispetto ai film, capisci benissimo come mi prendo a cuore la situazione :sisi:

Per non parlare di tutte le volte che ho sentito un adattatore, mio superiore, definire i nuovi prodotti che arrivavano come "schifezze": cosa gliene frega a lui della qualità del telefilm?, mi sono sempre chiesta. Lui si deve limitare a tradurlo. Il suo giudizio non dovrebbe influire sulla sua traduzione, invece lui ovviamente metteva più cura in ciò che gli piaceva. Io, da parte mia, mi son trovata a trattare con lo stesso rispetto un prodotto di ottima qualità come Buffy e uno di qualità infima, che non credo sia nemmeno mai passato in tv: un telefilm pseudo-horror con trame prevedibilissime e dialoghi banalissimi, del quale mi resterà sempre impressa la scena di un tizio che seduto a tavola mangia degli insetti con le mani... :shock: :shock: :shock:

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Pienamente d'accordo con te, Sweet...

Certo che in realtà andrebbe fatto un discorso ancora a parte perché essendo mezzi comunicativi diversi, necessitano di adattamenti diversi.

(oggi ho trovato la traduzione portoghese della Misteriosa fiamma della regina Loana... la povera traduttrice ha messo una nota all'inizio di due pagine. Eco è perfido ^^; )

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E lo credo, Lum... Come si fa a tradurre in portoghese "ma gavte la nata"? ... Cioè, il piemontese è una lingua a parte... Credo non faccia nemmeno parte del ceppo neolatino... No, anzi, non è nemmeno una lingua articolata! E'... è... ANIMALESCA! :sisi:

 

(Non fateci caso... Non sono obiettivo: ho una storia ancora aperta

con un certo piemontese... :()

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