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Stupro: pena più lieve per un reduce dall'Iraq


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Stupro, nuova sentenza choc: pena più lieve per un reduce dall'Iraq

 

di Red, dall'Unità.

 

07.03.2006

 

 

La violenza sessuale è meno grave se a compierla è un soldato statunitense appena tornato dall’Iraq. È quanto si può leggere nelle motivazioni della sentenza che spiega la condanna (del novembre scorso) per violenza sessuale a cinque anni e otto mesi (più 100 mila euro di risarcimento, invece dei 7 anni chiesti dal pm) di un parà statunitense di stanza alla caserma «Ederle» di Vicenza. Una condanna mitigata dal fatto che al parà in questione sono state concesse le attenuanti generiche a causa dell’«esperienza bellica ed extrabellica che lo ha logorato psicologicamente e spinto a dare minore importanza alla vita e alla incolumità altrui».

 

I fattiSecondo quanto ricostruito in aula durante il processo James Michal Brown, parà di 27 anni dell’Oregon, la notte del 22 febbraio del 2004 (due giorni dopo il suo rientro dall’Iraq), ubriaco, fa salire sulla sua auto una coetanea nigeriana. Quindi la picchia, la violenta e la lascia per strada nuda, ammanettata e in evidente stato di choc.

 

Sono proprio le manette Smith&Wesson (oltre che la descrizione fatta dalla ragazza) a tradire il soldato. Infatti sono in dotazione dei 1900 militari americani della caserma Ederle, sede della Task force dell'Europa meridionale. Riconosciuto e arrestato il soldato, difeso dall'avvocato Antonio Marchesini, dopo 6 mesi di carcerazioni preventiva, racconta in aula di essere un paracadutista, di essere appena rientrato da una missione di 11 mesi in Iraq, di aver preso parte a molti scontri a fuoco e a corpo a corpo. E inoltre spiega che, tornato in Italia, è stato sottoposto a una terapia di recupero, durante la quale è vietato bere alcolici. Regola che ovviamente lui non ha seguito.

 

La condanna e le attenuanti Alla fine del dibattimento il soldato (che nel frattempo è stato espulso dall'esercito e spedito in carcere in Germania) viene condannato per violenza sessuale: cinque anni e otto mesi più 100 mila euro di risarcimento. IL pm ne aveva chiesti 7 ma il tribunale ha stabilito che: «vanno riconosciute le attenuanti generiche, perché appare verosimile che l'imputato, nella commissione dei reati, sia stato influenzato da atti di violenza cui ha assistito in Iraq e che nulla avevano a che fare con la necessaria violenza bellica».

 

Valutazioni soggettive Nonostante la sentenza abbia provocato polemiche e scalpore la procura della Repubblica di Vicenza non appare intenzionata a fare ricorso. Anche se le motivazioni della sentenza, secondo procuratore di Vicenza Ivano Nelson Salvarani, sono «non adeguate al contesto concreto» e «non rispondenti agli elementi di causa», sulla adeguatezza della pena la procura non ha nulla da eccepire: «Il pm - ricorda Salvarani - aveva chiesto mi pare sette anni. Non molto distante quindi dalla decisione dei giudici. Non credo che faremo ricorso perché la pena appare adeguata al fatto».

 

«Ci sono due fatti veri - dice infine Salvarani - il soldato era tornato da poco dall'Iraq ed era ubriaco». Tutto il resto, cioè l'accostamento ai possibili effetti della sua permanenza in Iraq, a quanto ha visto in quei luoghi sul piano della violenza, sembrano rientrare sul fronte della «valutazione soggettiva».

 

 

Questo si pensava di stare ancora in Iraq misà.. ;)

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no comment.... e come ho già detto:vergognamoci della razza umana..... la violenza è una cosa che non comprendo...non tollero e non trovo una spiegazione...poi sento ste cose... bah...

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LadyVanHelden

bene visto che si sente ancora in guerra questo bel minchioe adesso vado a casa sua e gli taglio la gola poi lo appendo a testa in giu cosi puo crepare da bravo soldato ...FUCK !!

Chiedo scusa per i toni aggressivi del mio posto ma certe cose non le posso e non le voglio tollerare...vergogna!!!

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Io sono certo che una persona , per quanto io sia contrario e per quanto sia o non sia stata una scelta, dopo aver combattutto una guerra ritorna alla vita normale con diversi problemi psicologici (e questo è provato).

Quindi non voglio giustificare il suo reato, che comunque è stato punito, ma non mi sembra completamente errato considerare le attenuanti.

(Poi se le attenuanti sono rese valide perchè la guerra era in Iraq è tutt'altro conto.)

Forse prima della guerra quell'atto non l'avrebbe mai compiuto. Boh. Tah.

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Non mi ritengo un forcaiolo, ma ci sono delle cose che mi fanno alterare!

 

La cassazione pressochè in contemporanea con questa valutazione, ha stabilito che non andrebbe data possibilità di sconto a chi abusa di minori (anche laddove la parola "abuso" è mooolto discutibile - vedi il caso di pieno consenso!!!). Non permettendo ad un 30enne che ebbe rapporti colla figlia 14enne, di beneficiare di attenuanti di cui ha in precedenza ha beneficiato quell'altro tipo che pure lui se la faceva colla figlia di 13. (ricorderete la sentenza di cui si trattò anche in questa sede http://www.gayforum.tv/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=1132).

 

ORA, io sono il primo a dire che vanno valutati contorni e risvolti, e non esiste il bianco e il nero, però se è vero che "si sa" che i militari riportano squilibri o malattie al loro rientro (e loro questa cosa la sanno in partenza), allora li si metta sotto stretta osservazione e li si compatisca meno (dato è stata una loro scelta quella di partire soldati!).

 

IO comincio ad avere il sospetto, che a non pochi tra quelli che vanno, non dispiace affatto l'idea di trovarsi in condizione di poter sfogare la propria bestialità impunemente.

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LadyVanHelden

ma se si vogliono sfogare VADANO A PUTTANE non a fare del male a delle persone innocenti...e hai ragione taliban chi parte lo fa spesso perchè l'idea gli garba...altrimenti per vivere esistono tanti altri modi.

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ok mettiamo il caso che sia vero che essendo stato 11 mesi il iraq sia un tantino impazzito.. a maggior ragione dovevano tenerlo d'occhio..

 

non solo è uscito e si è ubriacato... ma ha violentato una ragazza..

 

per me la pena è troppo poco.. dovevano condannarlo sia per la violenza che per aver bevuto quando aveva l'ordine di non farlo.. non me ne frega niente se l'iraq lo ha fatto impazzire.. i suoi superiori o chi lo stava aiutando a riprendersi.. dovevano tenerlo d'occhio..

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